Posted tagged ‘Fabrizio Roscio’

Tutti in difesa!

13 febbraio 2014
Grazie a Lara e a Vincenzo che mi hanno fatto compagnia.

Grazie a Lara e a Vincenzo che mi hanno fatto compagnia.

I consiglieri che ho incontrato li ho trovati piuttosto sulla difensiva. Imbarazzo. Ferrero l’unico che mi abbraccia e mi dice birichina che io traduco in un complimento. Cognetta mi fotografa e fila via. Roscio sorride tranquillo: non è un politico di professione. Chatrian mi guarda dritto negli occhi per dirmi che lui è estraneo a qualsiasi faccenda, come se lo avessi colpevolizzato di qualcosa. Certan mi bofonchia un discorso confuso sul noi-insieme… . Viérin saluta Caminiti che è con me e tira dritto. Isabellon fa una battuta che non ricordo, ma non si ferma. La Torre dice di aver accusato il colpo. Fosson, per lui non esisto. Gli altri scivolano. Nessuno che si fermi quell’attimo in più per chiedermi scusa. Una scusa non personale, certo, ma simbolica. Nessuno che si faccia carico degli errori commessi dalla politica e si cosparga in segno di espiazione il capo di cenere. Al contrario ho avvertito una chiusura a riccio in difesa della categoria. Chi in un modo chi in un altro, ma entrambi accomunati dallo stesso tetto. La politica valdostana non esprime grandi personalità, questioni di numeri, però gli stessi numeri esprimono eccellenze nella società civile, chissà come mai?

Incazzato!

10 aprile 2013

Qualcosa di buono nel triste epilogo della Commissione speciale sui rifiuti c’è: Fabrizio Roscio si è finalmente incazzato! Ha toccato con mano che con i politici, con certi politici, è assolutamente inutile discutere, programmare, riflettere e proporre. Se uno ha a cuore il bene della comunità valdostana dovrebbe sapere che con questa maggioranza non può ottenere nulla di buono. Troppo marcia. Troppo inquinata dagli affari, dai personalismi, dalla mediocrità di un posticino all’ombra della quercia. Dall’immobilismo di una visione feudale del potere. Ne abbiamo una conferma leggendo i nomi elencati nelle liste elettorali: tutti i vecchi parassiti sono presenti per l’affannosa corsa regionale. Perdono volentieri il presidente dell’associazione Valle virtuosa per aver creduto nell’utilità della commissione: la sua ingenuità è pulita. Ha sperato di poter svolgere un ruolo utile, costruttivo, quando invece si consumava l’ennesimo teatrino recitato dai burattini Lattanzi, Empereur, Comé, Lavoyer, Salzone. “Ero convinto che la Commissione fosse stata istituita per risolvere un problema, non per vedere chi è più forte politicamente. A chi giova tutto questo? Alla gente o a chi fa i soliti giochini di potere? Abbiamo perso tempo e alla fine si prendono in giro i cittadini dicendo che sono cattivi e non sanno fare la differenziata, ma è la politica che non ha voluto fare delle scelte” (La Stampa). Oggi Roscio è un cittadino incazzato, io spero che questa “lezione di politica” lo abbia finalmente convinto a scendere in campo.  A entrare nella stanza dei bottoni, unico luogo dove si può realmente cambiare qualcosa e, in questo caso, salvaguardare il verdetto referendario.

Giù dal carro!

26 gennaio 2013

Valle virtuosa ha presentato il testo programmatico che sarà sottoposto a tutti i candidati che si presenteranno alle prossime politiche. Sarà difficile che qualcuno dopo il risultato referendario non sottoscriva il documento, infatti già Viérin si è detto d’accordo. Il presidente dell’associazione, che è riuscita a raccogliere quasi 50.000 voti, Fabrizio Roscio afferma generico che “… se qualche candidato è pronto a sottoscrivere le nostre proposte 50 mila voti se li merita senz’altro“. (La Stampa). Non sono d’accordo, perché tutti lo saranno. Invece è bene ricordare il comportamento delle varie forze politiche prima della vittoria. Troppo facile farsi portavoce della volontà popolare dopo. E’ bene ricordare chi ha dichiarato che non andare a votare è un diritto. E’ bene ricordare chi ha invitato-costretto a firmare contro il referendum. Insomma è bene tenere gli avversari giù dal carro. E dare le preferenze a chi si è battuto di persona per raggiungere insieme a tutti gli altri quel magnifico risultato.

I lustrini dell’inganno

4 gennaio 2013

Per questioni di strategia politica applaudo alla scissione unionista. Se hai di fronte un esercito compatto il primo obiettivo è quello di dividerlo, poi lo attacchi ai fianchi. In fondo la politica è una forma civile e senza spargimenti di sangue di farsi la “guerra”. Dunque, ben venga fra noi la nuova formazione politica, ma attenzione a non lasciarsi ingannare dai lustrini verbali che decorano il suo ingresso. Trattasi di un partito nato vecchio e non solo dalla scelta del nome, ma anche e soprattutto dal metodo. Per prima cosa non dobbiamo dimenticare che gli attuali “progressistes” hanno votato il bilancio di previsione per il triennio 2013-2015 di cui uno di loro era il relatore. UVP è una formazione voluta da politici uscenti da lustri unionisti per protestare contro l’autorità indiscussa del loro Imperatore: sono duchi che anelano a conquistare più spazi. Le armi sono le parole convenzionali usate sempre in questi casi per abbindolare l’esercito: dialogo, nuovo, partecipazione, merito, cambiamento, apertura, confronto, fiducia, ricostruzione, alternativa…, ma sono parole in palese contraddizione con la fonte: vecchi e usurati politici. Avrebbero un senso concreto e indiscutibile solo se queste fossero nate e proferite da un movimento spontaneo di cittadini. Così non è. La novità in politica, che piaccia o meno, è il M5stelle. E’ un’eventuale lista civica di Valle virtuosa, movimento cresciuto dal basso e da un problema reale capace però di abbracciare una più ampia filosofia di vita. Se le parole, di cui sopra, dette da Caveri, Rosset, Gerandin (che dà le dimissioni perché costretto a farlo) e Viérin hanno il sapore inconfondibile dell’inganno, sulla bocca di Fabrizio Roscio, Lorenza Palma, Carola Carpinello, Paolo Meneghini, Jeanne Cheillon…, per citare solo alcuni fra i virtuosi più impegnati, acquistano il profumo della verità.

Li conosciamo…

21 novembre 2012

In conferenza stampa, Fabrizio Roscio dichiara che non si può aspettare la prossima legislatura per affrontare il problema dei rifiuti che occorre agire subito. Il Comitato del sì dichiara la sua pronta disponbilità: “Siamo disponibili alla formazione di un tavolo tecnico insieme all’amministrazione regionale e insieme risolviamo il problema della gestione dei rifiuti.”. (aostasera.it) Buona volontà e collaborazione esprimono i “terroristi”, ma come risponderanno i “responsabili”? Li conosciamo. Sappiamo che sono permalosi, suscettibili e vendicativi. Le loro dichiarazioni sono falsamente preoccupate: se così fossero perché rinviare la soluzione alla prossima legislatura? In campagna ci hanno descritto una discarica ormai esausta, pericolosissima e adesso prendono tempo? Sei mesi non sono pochi, si possono avviare procedure che sappiamo non essere immediate, la soluzione c’è bisogna iniziare a prenderla in seria considerazione, così è stato scelto. Eppure i nostri amministratori voltano la testa dall’altra parte. L’emergenza è rientrata. Si può aspettare.

Festa in Piazza

19 novembre 2012

Ecco il video della grande festa nata su Internet in Piazza Chanoux dopo il raggiungimento del Quorum: eravamo circa 200 persone!

Siamo stati i primi in Italia a vincere un Referendum Propositivo! Condividete! 

 

Qualcosa si muove

24 marzo 2011

Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.

Sembra un dialogo tra sordi quello faticosamente avviato tra il governo regionale i cittadini e le associazioni che si oppongono al pirogassificatore. Se il primo sostiene di avere accettato un reale confronto, i secondi non sono affatto d’accordo e l’hanno ribadito con forza ieri sera, all’Espace Populaire. 

“Da tempo chiediamo che siano messi a confronto i diversi sistemi di smaltimento di rifiuti, il pirogassificatore e il trattamento biomeccanico a freddo. Tutto inutile” ha riassunto Fabrizio Roscio, del Comitato Rifiuti Zero. Però qualcosa si muove, e l’interesse per l’argomento si è esteso agli amministratori locali. Sono in 45, finora, ad avere aderito a “Valle Virtuosa”, il comitato formato da rappresentanti dei consigli comunali, della maggioranza e della minoranza, di vari paesi.

“La regione – ha proseguito Roscio – ha speso un milione di euro in studi inutili, che non si riferiscono agli scenari attuali. L’Arpa li ha smentiti, demolendo l’analisi comparativa tra l’ipotesi del termovalorizzatore e il piano rifiuti regionale del 2003, e ribaltando i risultati ottenuti. Ma anche l’analisi dell’Arpa oramai non è più attuale. Sappiamo, dati alla mano, che la nostra soluzione è più conveniente sul piano economico, energetico e della salute, ma non veniamo presi in considerazione. Il motivo è semplice: la questione non è tecnica né scientifica, ma strettamente politica”.

Per questo motivo si riparte con una nuova raccolta di firme. Finora, a quanto pare, è stata l’unica mossa che ha funzionato.

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