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La pasta fatta in casa

30 giugno 2013

Benedetto il signor Gianni Torrione che si unisce alla mia personale battaglia contro lo scempio compiuto alla Porta Pretoria. Prima di lui, ma dopo Patuasia (snobbata come sempre dai media, a parte la Gazzetta matin che ringrazio) sono arrivate le voci sdegnate di alcuni politici di minoranza.  Se Torrione si esprime in politically correct che denuncia il suo trascorso di uomo politico, limitandosi a generalizzare, seppur in modo ironico, le responsabilità, la sottoscritta con un passato e un presente di libero-pensiero, preferisce fare nomi e cognomi dei principali responsabili che sono: il Sovrintendente ai Beni culturali, Roberto Domaine; l’ex assessore alla Cultura, Laurent Viérin; l’architetto Fabio Maschio e il capo della Direzione restauro della Sovrintendenza, Gaetano De Gattis; il Sindaco di Aosta Bruno Giordano e la giunta comunale, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin e la Giunta regionale; seguono gli addetti che hanno realizzato i lavori. Ridicole le affermazioni di De Gattis che sostiene che l’attuale intervento è intermedio e in attesa di nuovi fondi europei. Quindi… appena i soldi ci saranno, se mai ci saranno, questo lavoro verrà smantellato (cioè soldi gettati che tanto sono dell’Europa e a noi checcefrega!). Solo nel caso di un nuovo tributo pubblico verranno riportati alla luce i reperti medioevali che, altrimenti (cioè per anni e anni a venire), rimarranno coperti dalla sabbia e da quel delicato telo di plastica blu. E poi chi ha deciso che la Porta Pretoria necessitava urgentemente di un intervento di conservazione… un amico di Luigi Monteleone? Il parere di quale noto esperto? Di uno fuori dai giochi e quindi dagli interessi o di chi si è fatto aggiustare la casa dall’impresario? Dubbi legittimi che nascono da una gestione pubblica dei beni culturali assai confusa e tutt’altro che trasparente (mafia locale?). La Porta Pretoria meritava un interesse internazionale, perché è un patrimonio di tutta l’umanità, non solo nostro. Ma la pasta fatta in casa è più saporita e fa ingrassare le tasche.

Fa schifo!

22 giugno 2013
Sabato 22 giugno 2013 dalle ore 10 alle ore 12. L'intervento riprende nel pomeriggio dalle ore 18 alle 20 circa.

Sabato 22 giugno 2013 dalle ore 10 alle ore 12. L’intervento riprende nel pomeriggio dalle ore 18 alle 20 circa.

Bello schifo!

16 giugno 2013
Ci hanno restituito la monumentalità del ferro!

Ci hanno restituito la monumentalità del ferro!

Luigi Monteleone è imprenditore buffo, molto stimato dagli amministratori che di personaggi a loro simili, amano circondarsi. I risultati invece non sono buffi, ma tragici e questi ce li becchiamo noi. Leggete cosa ha detto per la Vallée Notizie: ” Bisogna partire da un presupposto ben preciso, nel senso che le passerelle non sono la cosa più importante della Porta Pretoria, poiché sono nate per valorizzare il monumento, isolandolo per proteggerlo dal contesto che la circondava, cioè asfalto, intemperie, sale invernale e umidità dal terreno. Tutto quello che è stato realizzato fino a oggi è frutto di un progetto destinato a preservare la Porta Pretoria“. Analizziamo il testo di questo luminare dell’archeologia. Secondo Monteleone le passerelle non sarebbero la cosa più importante! Davvero? A me sembra che oggi lo siano diventate: è tutto un corrimano di ferro, di putrelle gigantesche che attraversano e riattraversano l’intera aerea. La cosa più importante doveva rimanere la Porta Pretoria! E non ci volevano geni dell’ingegneria come Giorgio Bernini e Alberto Buzzi e dell’architettura come Fabio Maschio e della carpenteria come Attilio Acerbi e dell’impresa come Luigi Monteleone per raccontarcelo. Lo sapevamo già e da molti anni. Loro invece sapevano altro. Sapevano di un intervento di valorizzazione dei loro portafogli senz’altro. La Porta ne esce svilita e rimpicciolita. Rispetto al piano precedente le passerelle sono posizionate più in alto di circa 50 centimetri e questo mortifica quella monumentalità che invece doveva essere restituita (Viérin li sai leggere i progetti?). I muraglioni di cemento sono così impattanti che ce ne vuole per immaginare l’antico fasto. Passeggiare sotto le passerelle permetterà di vedere le putrelle dal basso e tutta la meraviglia di un’era antica che non si proverà è costata più di un milione di euro. Ma sono soldi europei, soldi da rubare, soldi da dare agli affezionati e della romanità chissenefrega!