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La ‘ndrangheta c’è! (1° parte)

16 gennaio 2014

Ecco un nuovo ciclo di puntate sulla sentenza d’appello dell’operazione “Tempus venit” a cura del giornalista Roberto Mancini.

Cari lettori, non facciamoci distrarre dalle chiacchiere interessate, guardiamo alla sostanza: allora è ufficiale, la ‘ndrangheta esiste pure in Vda e abita ad Excenex col volto di Roberto Raffa, qui residente in fraz Capoluogo.
Raffa ha un doppio legame parentale con i Facchineri: è cognato di Giuseppe di cui ha sposato la sorella Gerolama. Un altro fratello Facchineri, Vincenzo, ne ha sposato la sorella, Raffa Graziella. Lo ribadisce la Corte d’Appello di Torino (presidente dott.ssa Brunella Rosso, consigliere relatore dott Filippo Ottaviano Russo, consigliere dott.ssa Irene Strata) che in seconda istanza ha confermato in toto le condanne comminate per tentata estorsione mafiosa nei confronti di Giuseppe Facchineri, di Giuseppe Chemi e di Roberto Raffa. Il contorno, ossia l’assoluzione dei fratelli Tropiano e del sig Michele Raso dall’accusa di aver cercato un accordo con i mafiosi per evitare l’estorsione ai loro danni, rappresenta l’unica parte riformata della sentenza di primo grado. Il dispostivo letto in udienza così recita: “difettando l’elemento intenzionale, quantomeno in via dubitativa, i fratelli Tropiano debbono andare assolti dal reato loro ascritto perchè il fatto non costituisce reato a norma dell’ art 530, secondo comma c.c.p.”. In pratica si potrebbe rozzamente affermare che si tratta di un giudizio analogo alla vecchia “insufficienza di prove”. L’assoluzione del reo avviene “quando la prova del fatto criminoso manca, è insufficiente o contradditoria”. In questo senso si tratta di un’assoluzione con formula dubitativa, quando gli elementi a carico dell’imputato non fanno ritenere la sua responsabilità “oltre ogni ragionevole dubbio”. Insomma non c’è la prova certa e sufficiente a dimostare che i Tropiano abbiano volontariamente favorito i contatti fra i Raso (usati come “guardianìa” dei loro interessi) e i Facchineri. A pag 81 la sentenza così recita: “sotto il profilo oggettivo, la sussistenza del reato può ritenersi pacifica, sotto il profilo soggettivo invece questa è ampiamente contestata”. Insomma i fratelli Tropiano sono stati assolti non perché il reato non lo abbiano commesso, ma perché manca la prova soggettiva della loro intenzione, ossia che esso sia avvenuto per la volontà di aiutare i Facchineri nell’estorsione.
In pratica, secondo la Corte d’Appello i Tropiano hanno agito così per legittima paura, in quanto recita la sentenza pag 82, secondo le indagini dell’Arma dei carabinieri, la famiglia Facchineri era egemonica nella Vda ed era nota nella comunità calabrese per essere sanguinaria e di proverbiale ferocia”. (continua…) roberto mancini.

La ‘ndrangheta made VdA (4° puntata)

18 aprile 2013

Questa lettera, indirizzata a Luigi Monteleone titolare della società Archeos, giunge al destinatario dopo l’11 Settembre 2011, data in cui un suo mezzo viene dato alla fiamme presso il castello di Quart.

“Egregio signor Monteleone Siamo a comunicarle che se vorrà lavorare nel suo settore come imprenditore edile dovrà pagare un milione di curo. Sappiamo che lei è una persona molto comprensiva e intelligente e sa come vanno queste cose, altrimenti non riuscirebbe ad accaparrarsi tutti i lavori dal milione di euro in su. In buona sostanza da adesso in poi lei per lavorare dovrà dare una percentuale più alta anche a noi, non ci interessa quello che da ai suoi compaesani i Raso, noi vogliamo la nostra parte diversamente lei non lavorerà più e perderà la serenità, la tranquillità la pace e se non comprende anche la vita Le precisiamo che questa iniziativa è per noi una questione di principio e vorremmo raggiungere un accordo fra nobis e in maniera pacifica, non si rivolga ai suoi corregionali o compaesani mamma santissima sperando che le possano accomodare la faccenda perché perderà tempo e si creerebbero chiacchiere e molta confusione e questo è estremamente pericoloso per l’incolumità sua e dei suoi parenti più cari: non si rivolga alla legge, anche se sappiamo che l’ha già fatto, in sintesi cerchi di concludere con noi e di non fare l’infame ma di ragionare con razionalità così che lei continui a fare il suo lavoro, prendere appalti e lavorare con serenità, dando anche a noi una percentuale, il nostro interlocutore si qualificherà per telefono come li geometra LEON, si ricordi bene questo nome perché solo e soltanto con lui dovrà trovare un accordo che definiremo in un secondo tempo. In definitiva le rammentiamo di fare molta attenzione alle scelte che fa e di non sottovalutarci perché possiamo farle molto male a lei e ai suoi cari non lo dimentichi. Cerchi di non ragionare da avaro lo dica anche a suo suocero e di ricordarsi che lei ha raggiunto questa posizione economica-imprenditoriale grazie ai lavori “che prende” dalla regione e sarebbe bene per lei mantenere questa posizione dando qualcosa a noi che vogliamo mangiare per vivere come tutti voi. La contatteremo quanto prima fiduciosi del suo accordo e della sua comprensione per questa nostra richiesta. A proposito le rammentiamo se non vorrà pagare lo dica chiaramente al nostro interlocutore che le telefonerà così sappiamo come intervenire definitivamente, diversamente prepara già da adesso i soldi un milione di curo chiaro! Se vuole lavorare. A noi non interessa se ha già pagato qualcuno dei suoi compaesani o corregionali, noi vogliamo i nastri e tenga presente che la nostra richiesta non può essere condizionata da niente e da nessuno e guardi che none uno scherzo di halloween perché i pallettoni quando arrivano, arrivano e basta senza chiedere permesso a nessuno comprende il concetto…. Quindi ne le persone ne le sue telecamere ne la legge potrà mai coprirle il suo colo capito!!. Cerchi di pagare noi e in ,futuro le daremo soddisfazioni, diversamente ha finito di lavorare. Il suo escavatore glielo abbiamo fatto distruggere noi, ma a confronto a ciò che le possiamo fare in futuro la consigliamo di pagare. La salutiamo tantissimo.”.

La ‘ndrangheta made VdA (1° puntata)

15 aprile 2013

Questa lettera è stata rinvenuta nel corso di una ispezione effettuata per motivi fiscali dalla GdF presso i locali della Edilsud di Giuseppe Tropiano. Giunge a destinazione il 18 maggio 2011.

“Con la presente informiamo Lei e i suoi soci che riguardo l’appalto di via Roma (e cioè l’affare Mont Blanc, n.d.e.). Vogliamo il 3% su tutto l’affare. Ci rivolgiamo a Lei in prima persona perché la riteniamo sia una persona giudiziosa, coerente e in grado di comprendere con chiarezza l’importanza della richiesta in questione. In buona sostanza vogliamo i soldi e consigliamo Lei e soci di non fare l’infame, è bene che ci mettiamo d’accordo tra NOBIS senza coinvolgere la legge o terze persone tipo i suoi compaesani perché così facendo rischiate molto in prima persona ma mettete a rischio l’incolumità dei vostri prossimi famigliari mogli, figli, fratelli o genitori e badate bene che se pensate di rivolgervi o di essere protetti da qualche mammasantissima vi sbagliate e di molto per una questione semplicissima noi siamo in tanti siamo dappertutto abbiamo moltissimo tempo è vogliamo i soldi altrimenti vi facciamo andare in pensione con anticipo. E badi bene signor Tropeano che questa non è un minaccia ma una questione di principio per tutti noi. Quindi è bene che arriviamo a un accordo pacificamente per tutti, voi vi fate i vostri guadagni con le vostre amicizie politiche locali e anche noi ci guadagniamo qualche cosina, come si suol dire quando ce ne, ce ne per tutti, per voi e per noi. In definitiva nei prossimi giorni lei sarà consultato da un nostro intermediario così lei ci farà sapere se siete d’accordo a trattare, perché la nostra richiesta è trattabile, noi vogliamo mangiare un po’ come tutti voi nella maniera più pacifica e per questo le rammentiamo di non fare l’infame e di ponderare bene le nostra richiesta dobbiamo vivere anche noi, siamo persone serie e non siamo dei parassiti come alcuni dei suoi paesani… A proposito a scanso di qualsiasi equivoco, il nostro interlocutore si presenterà come l’avvocato Siliente si ricordi bene questo nome. Se si da il caso che qualcuno dei suoi soci non vuole partecipare alla nostra richiesta, ci faccia sapere chi non sarà d’accordo che poi ci penseremo noi…”.