Questa maggioranza fa acqua (sporca) da tutte le parti. Dalle parti dell’Union il segretario, Ego Perron, minaccia azioni legali contro la parte scissionista: secondo lui il logo è plagiato da quello della casa madre. Non ha mai avuto grandi argomenti in bocca il nostro Ego, così attacca con mezzucci che sono tutti da verificare: l’Union è al digestivo! Dalle parti del PdL il pargolo Paron se la prende con Tibaldi che aveva definito il partito di entrambi allo sbando. Definisce l’affermazione una “misera analisi politica”, ci piacerebbe conoscere la sua, perché non è che ha mai espresso qualcosa di interessante al riguardo. Il PdL è allo sbando. Bene, finalmente dopo decenni di palude, l’acqua si increspa, minaccia onde che potrebbero far crollare il vetusto palazzo dove abita la “famiglia” unionista. Che farà Stella alpina alle regionali? Tutto dipenderà dalle politiche, se il Leone verrà finalmente sedato con una robusta iniezione di consapevolezza, probabilmente la compagnia democristiana guarderà con favore al centrosinistra con tanto di UVP. Primo passo per un rinnovamento di prospettive in attesa di onde più robuste.
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Acqua sporca
4 gennaio 2013Sala d’attesa
14 settembre 2011Invece di essere felice perché un suo collega, Enrico Tibaldi consigliere dello stesso partito, dà vita a quest’ultimo con una proposta di legge che vuole modificare l’articolo 16 dello Statuto, con l’ottimo scopo di ridurre i costi della politica, tagliando il numero dei consiglieri regionali da 35 a 21, il vice coordinatore Zucchi si incazza! Secondo il resto del partito, tale proposta risulta essere demagogica, secondo Tibaldi un esempio di buona condotta verso i cittadini (ai quali i tagli non saranno tanto populistici), soprattutto in considerazione del fatto che a prendere le decisioni ormai è solo la Giunta: di burattini ne basterebbero quindi ventuno. E Zucchi si incazza! Mastica amaro. Detesta Tibaldi, lo accusa di far immagine. Ma intanto nella vetrina Pdl qualcosa si vede, in attesa di qualcosa di più corposo che l’incazzato ha promesso.
Consiglieri ispettori!
8 giugno 2011Furbetti de nos atre!
8 giugno 2011Riceviamo dal consigliere regionale, Enrico Tibaldi, e volentieri pubblichiamo.
Cara Patuasia, sono interessanti le informazioni pubblicate sul tuo blog, perché allargano la conoscenza di quel putridume che si trova nello stagno di CVA, nel quale – e ringrazio sia te che diversi tuoi commentatori per riconoscermelo – ho scagliato per primo il sasso (http://www.enricotibaldi.it/archivio/256-cva-il-sasso-nello-stagno.html), collezionando una querela. Le mie indagini stanno tuttavia procedendo e quanto prima ci saranno altre novità. Proprio stamane ho reclamato alla Presidenza del Consiglio regionale la mancata ricezione di tutti quei documenti riguardanti la procedura d’appalto a WGP che contiene numerose “zone d’ombra”: l’inadempimento della consegna nel termine di 30 giorni dalla richiesta (2 maggio) va attribuito al Presidente della Regione. Come tutti i comuni mortali ho una pazienza limitata, soprattutto se non vengono rispettati i termini previsti dalle norme. Apprezzabile è anche il lavoro svolto dai grillini, che contribuisce a fare emergere gli interessi sporchi che avvinghiano il nostro patrimonio idrico ed energetico. Già mi erano pervenute notizie sull’alone grigio che ammanta il direttore tecnico di WGP (società partecipata dalla Regione) e sul prezzo che parrebbe gonfiato in fattura a CVA in relazione alle forniture cinesi, ma, in assenza di prove, ciò non si può dire. Le prove spero che le cerchi e le trovi la magistratura di via Ollietti. Dallo stagno si leva un odore sempre più forte: restando in tema metaforico, spero che il cadavere di qualche furbetto venga presto a galla.
Solidarietà a Enrico
5 Maggio 2011Patuasia esprime tutta la solidarietà al consigliere Enrico Tibaldi per aver lanciato il sasso nello “stagno putrido, grappolo societario che fa capo alla Compagnia Valdostana delle Acque; uno specchio stantio sotto la cui superficie si scorge un ambiente melmoso che non ha nulla a che vedere con la freschezza e la purezza delle acque che scendono a valle dalle nostre montagne”.
Water!
27 aprile 2011Ma guarda che combinazione! Che strana coincidenza! La CVA ha acquisito il 35% dell’azienda Water Gen Power, sì sì proprio quella che ha fornito il materiale cinese per le centrali locali e che, secondo le accuse del consigliere regionale Enrico Tibaldi, risulta essere scadente e arrugginito. La Water Gen Power, nata solo dopo due mesi dall’elezione di Augusto Rollandin a Presidente della Giunta e con capitale sociale di 10.000 euro, ora è in parte di proprietà regionale, non lo trovate buffo? E non trovate altrettanto buffo che, a questo punto, la Regione abbia querelato un suo consigliere, il Tibaldi, appunto? Strana cosa la politica, se ne vedono di tutti colori: assessori che rimandano le querele alla Regione e quest’ultima che accusa i propri rappresentanti quando svolgono il loro compito di controllo.
Siamo tutti kumunisti!
28 marzo 2011Cosa deve fare un consigliere regionale e comunale, se non difendere gli interessi della collettività? E cosa deve chiedere una cittadina attenta alla vita pubblica, se non spiegazioni sulle scelte che la riguardano? Sembra che questi due comportamenti, che dovrebbero rientrare nella consuetudine di una reale democrazia, siano invece interpretati come atteggiamenti sovversivi tali da indurre in un caso alla querela e nell’altro nella gratuita maldicenza. Il consigliere Enrico Tibaldi (PdL) è stato querelato dalla società Water Gen Power per aver sollevato dubbi sulla qualità del materiale importato dalla stessa tramite una ditta cinese. Non credo che il signor Tibaldi sia così sciocco da presentare un’interrogazione senza essere supportato da prove. Non credo neppure che le sue osservazioni, già riportate in questo blog (La Cina è vicina), siano da considerare frutto di una mente tarata. Faccio un esempio: se voi foste afflitti da un tumore a chi vi affidereste per l’intervento? A un primario con anni di esperienza e di pratica o a un giovane e inesperto chirurgo? Ecco, Tibaldi ha semplicemente appurato che la CVA, controllata dalla Regione tramite Finaosta, si è affidata per la soluzione di un suo problema (la fornitura di materiale per la centrale di Champagne) a una ditta appena nata: due mesi dopo le elezioni regionali, con un capitale sociale di 10 mila euro e un solo dipendente per gestire una somma superiore ai 15 milioni di euro! E’ come dire che in sala operatoria si affida un intervento complesso a un giovane chirurgo senza molta esperienza! Credo che i parenti del paziente abbiano il diritto e il dovere di porsi delle domande no? Invece pare che questo diritto-dovere non debba essere esercitato. Se si chiede, se ci si interroga ecco piovere querele e diffamazioni. Siamo tutti kumunisti!
La cina è vicina
16 marzo 2011Dopo le dichiarazioni del consigliere Enrico Tibaldi e le deboli risposte del presidente Augusto Rollandin a noi, di Patuasia, è rimasta la curiosità. Vogliamo capire qualcosa in più di quello che è emerso dai giornali, ben poco come sempre, sul caso delle forniture cinesi per CVA. Secondo Rollandin il bando europeo è andato deserto, perché gli operatori avevano chiesto modifiche sostanziali alle condizioni di fornitura, modifiche che sono state ritenute incompatibili con le necessità di CVA. Ecco allora spuntare la Water Gen Power con sede a Genova, mediatrice dell’impresa cinese Chongquing Water Turbine. Il capitale sociale della Water Gen Power ammonta a 10.000 euro. Una cifra ridicola. Il proprietario, nonché Presidente del Consiglio di amministrazione e consigliere è il signor Bianchi Mario. Un nome comunissimo. Numero di addetti dell’impresa al 2009: un solo dipendente. L’importo complessivo a corpo delle forniture/prestazioni oggetto del contratto stipulato con CVA è di 15.123.749,88 euro. Cioè si è dato incarico a una società a capitale sociale irrisorio e con un solo dipendente di gestire quasi 16.ooo.000 di euro? Altra cosa che incuriosisce è che questa piccola società è stata iscritta al registro delle imprese l’otto agosto del 2008, due mesi dopo le elezioni regionali che hanno eletto Augusto Rollandin (detto anche Guste Mica Qualunque) alla Presidenza della Giunta. Simpatica coincidenza. Secondo Tibaldi le forniture cinesi relative all’appalto per il rinnovamento dell’impianto idroelettrico di Champagne 2 e alle dieci giranti per altri impianti in altre località, non sono di qualità, presentano segni di obsolescenza e non rispettano i criteri europei. Secondo Guste il trattamento eseguito prima dell’utilizzo delle turbine deriva dal lungo viaggio per mare (40 giorni) che ha causato l’ossidazione di alcuni componenti. Un fatto del tutto naturale e quindi senza conseguenze. Ci chiediamo, se anche le automobili esportate in occidente subiscano gli stessi naturali problemi. I numerosi e costosi viaggi in Cina, da parte dei responsabili di CVA, dovrebbero testimoniare la serietà di testare con mano la qualità dei macchinari, ma secondo quanto ha detto il consigliere del PdL, le uniche attrezzature già montate, quelle del gruppo di Signayes, presentano diverse magagne: aumento della rumorosità e perdita di potenza con relativo danno economico per la collettività. La faccenda è tutt’altro che trasparente: un’opacità che non viene percepita (e quindi ben sfruttata) in quanto i valdostani sono diventati miopi o addirittura ciechi.
Ragionare di pancia!
4 febbraio 2011Non posso che condividere lo sdegno di Superzenta per il discorso pronunciato dal Presidente della Giunta, Augusto Rollandin, nel quale si rallegra dell’attuale debolezza del Governo. (Qualcuno dell’opposizione si è fatto sentire al riguardo a parte Tibaldi?). Debolezza che porta con sé gravissimi problemi senza la possibilità concreta di risolverli. Se traducessimo in un’immagine la frase del nostro Guste Mica Qualunque, vedremmo dei vermi abbuffarsi in un corpo in decomposizione: i vermi saremmo noi, il corpo disfatto lo Stato. Sì perché il fine ragionamento dell’illustre politico consiste nel profittare economicamente del disastro altrui. Con la miopia dell’avido che non vede nell’altruità il proprio stesso corpo. Se lo Stato va in malora, ci andiamo anche noi, per il semplice motivo che anche noi siamo parte di esso. (Possibile che gli iscritti all’UV ragionino tutti di pancia?).
Un salame per Statuto
28 marzo 2011Riceviamo dal signor Gian Carlo Borluzzi e volentieri pubblichiamo.
Lo Statuto regionale indica le competenze della Valle e il suo rapporto con lo Stato; alla nostra regione viene giustamente riconosciuta un’autonomia amministrativa figlia delle problematiche montane. Questo Statuto ha visto la luce nel lontanissimo 1948 e rispetto ad allora la Valle è completamente cambiata: lo Statuto dovrà quindi adeguarsi alla nuova realtà, non essendo i residenti a doversi conformare ai superatissimi contenuti, manifesti o sottintesi, di tale ferrovecchio. L’Union Valdôtaine, spalleggiata da sudditi in costante quanto utilitaristico incremento, vorrebbe perpetuare sine die questo Statuto, divenuto il supporto per quella dissociazione dalla realtà che è il suo goffo presupposto esistenziale. Da qui il culto rossonero per tale Statuto, ma culto con qualche amnesia perché l’UV dimostra nel seguente caso di ritenerlo un salame tagliabile a fette, alcune delle quali eliminabili se fa comodo. Mi riferisco all’articolo 24 dello Statuto valdostano che testualmente recita: “I consiglieri regionali non possono essere perseguiti per le opinioni espresse o i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni”. Ciò premesso, va ricordato che in una pomposa conferenza stampa è stata annunciata una querela nei confronti del consigliere regionale, dottor Enrico Tibaldi, che nel PdL ha assunto una posizione critica nei confronti dei colleghi, i ragionieri Massimo Lattanzi e Anacleto Benin e il signor Alberto Zucchi, a causa della loro perenne quanto manifesta arrendevolezza nei confronti del partito di maggioranza relativa locale. Ma tale querela riguarda i contenuti di una interrogazione a risposta immediata del 9 marzo scorso e quindi, senza manco entrare nel merito, l’articolo 24 si pone quale scudo per il consigliere in questione che, nella sua pregressa attività in Consiglio, già fu oggetto di querele che ovviamente non ebbero seguito. Enrico Tibaldi può dormire sonni tranquilli, ma l’Union Valdôtaine in generale, per il suo ruolo di dominus attribuitale dal servilismo politico dentro e fuori il Consiglio, e Alberto Cerise in particolare, quale presidente dell’assemblea regionale, avrebbero dovuto far mediaticamente rilevare la prevalenza dei contenuti dell’articolo 24 nel contesto della dinamica qui evidenziata. Silenzio tombale invece, anche se per l’UV si trattava di difendere effettivamente sul campo non solo un consigliere regionale, ma un dettato del “suo” Statuto, prepaleolitico certo, ma vigente e comunque attualissimo nella difesa della libertà di opinioni contenuta nel suo articolo 24. Per l’UV lo Statuto è un salame di cui si possono eliminare le fette che non riguardano la talebanica imposizione dello studio del francese anche a chi preferisce altre e ben più utili scelte, specialmente nel caso in cui le parole spese andrebbero a favore di chi milita nel PdL, ma non si riconosce nelle posizioni di Benin, Lattanzi e Zucchi, terna che in Consiglio regionale prende iniziative solo nella misura in cui sono gradite al padrone rossonero.
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