La Regione Valle d’Aosta, nelle parole dell’assessore Aurelio Marguerettaz, si sente offesa e risponde al noto fotografo, Stefano Unterthine, dandogli dell’ingrato. “Le sue parole sono lesive dell’immagine di una realtà che da sempre ha investito affinché la salvaguardia del proprio territorio e lo sviluppo dell’attività turistica, così come la sua antropizzazione, potessero coesistere… Parole che sono ancor più gravi perché arrivano da chi è stato incaricato dall’Amministrazione regionale come testimonial della campagna pubblicitaria del progetto VIVA – Valle d’Aosta Unica per Natura.”. Insomma chi riceve incarichi pubblici non può avere idee proprie, ma deve piegarsi a novanta. La provocazione (se Stefano non avesse usato parole pesanti chi lo avrebbe ascoltato?) non va presa come dovrebbe e cioè come una critica che un rappresentante dei cittadini ha il dovere di ascoltare, ma come alto tradimento. E questo non è un modo di ragionare mafioso? Sì lo è! (altro…)
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Siamo tutti Stefano Unterthiner!
26 agosto 2014Montagna o Luna Park?
4 luglio 2014Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.
Nel devastato panorama dei trasporti valdostani, dove s’incrociano bandi milionari (deserti) e treni immaginari, c’è chi continua a proporre benzina e rumore come soluzione ai problemi del turismo. La recente iniziativa del Sindaco di Valtournenche in favore dell’eliski è una delle tante che vanno in questa direzione. Ci congratuliamo con lui e con i suoi otto colleghi sindaci, capaci di “promuovere questa pratica coniugandola con la salvaguardia e la tutela del territorio di alta montagna nell’interesse di tutti i suoi frequentatori”. L’ipocrisia delle parole riesce ad offuscare la realtà. E’ come “distruggere la natura per salvaguardarla” o, come si diceva una volta, “salvare capra e cavoli”. Un augurio a chi pensa di poter far convivere il turismo dolce, gli escursionisti, lo sci alpino e quello di fondo con quei pochi privilegiati che gli volano rumorosamente (e pericolosamente) sulla testa! Invitiamo quei sindaci a decidere responsabilmente tra l’eliski e gli amanti della natura.
No eliski!
5 gennaio 2012Profetico il titolo del libro di fotografie di Gianfranco Bini: Lassù gli ultimi, anche per quanto riguarda la questione eliski ci siamo lasciati superare dal Trentino. Con un accordo fra la Marmolada Srl e la Mountain Wilderness che vuole rilanciare il turismo di qualità, sulla montagna più importante delle Dolomiti non si volerà più con la pratica dell’eliski. La qualità esclude gli elicotteri. Già perché qualcuno nell’arco alpino comincia a ricordare cos’è la montagna, quali sono le sue peculiarità, la sua flora e la sua fauna. Cosa c’entra il rumore assordante che producono le pale di un elicottero con la vita di un camoscio, di un cerbiatto di un gallo forcello? E con la vita del vero alpinista? Nulla. La Marmolada si è liberata dal rumore e dall’inquinamento in quota, per privilegiare il turismo sostenibile che nel medio e lungo termine si rivelerà l’unico vincente.
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