E anche Roberto Cognetta si è dimesso dal suo incarico da consigliere amministrativo dell’Expo VdA. Designato dal suo partito e dall’UVP (gli piace il vino della Gabella), era entrato nella nuova partecipata nell’ottobre del 2014, pochi mesi fa. Le sue dichiarazioni sono una teoria di lamentele sulle difficoltà riscontrate durante questi pochi mesi: la sede che non c’è, il sito internet che non c’è, i dipendenti negati, le discussioni tra assessorati, insomma tutta colpa delle diatribe interne della maggioranza, se lui non ha potuto lavorare. Poverino! E cosa si aspettava? Ponti d’oro? Il red carpet? 400 metri quadrati di ufficio? Si lamenta che gli assessori si offendono per il fatto che qualcuno lavori al posto loro e questa, lasciatemelo dire, è la solita fregnaccia della povera vittima costretta a soccombere perché il mondo intero le vuole male! Ma cazzo! Cognetta non ha dodici anni!
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Non sono capace!
22 marzo 2015Niveaux differents2!
10 marzo 2015A Torino è stato presentato dal sindaco Fassino, l’assessore alla Cultura della Regione Antonella Parigi, la direttrice del Turismo della Città Luisa Piazza e la presidente dell’Unione Industriale «Expo-Exto 2015», il fittissimo calendario di eventi che Torino offrirà in vista dell’Expo.
Ad Aosta Leonardo la Torre, il presidente della società di scopo varata dalla Regione per gestire la partecipazione della Valle d’Aosta all’Esposizione Universale milanese, dà le dimissioni perché ha bisticciato con l’assessore regionale al Turismo, Aurelio Marguerettaz.
Dimissioni?
27 marzo 2014Comunicato stampa
A seguito della risoluzione approvata nella seduta serale di ieri, mercoledì 26 marzo, del Consiglio regionale, la maggioranza di Governo ha condotto oggi una serie di approfondimenti per valutare gli scenari e gli sviluppi possibili delle decisioni che potranno essere prese nei prossimi giorni.
Il Governo regionale si dichiara disponibile a rassegnare le proprie dimissioni nel momento in cui verrà presentata, nel rispetto della legge statutaria regionale n. 21 del 2007, la mozione di sfiducia costruttiva, con la quale saranno pertanto delineati la composizione della nuova Giunta regionale, il nuovo programma di governo e la nuova maggioranza.
La decisione nasce dal fatto che la Giunta regionale è consapevole della necessità irrinunciabile che siano garantite stabilità e continuità all’attività di Governo in un momento di particolare complessità economica e sociale per la comunità valdostana.
Union Valdôtaine e Stella Alpina, nel ribadire l’importanza del senso di responsabilità necessario in questo momento, assicurano quindi la loro disponibilità per dar seguito agli impegni presi e in fase di ultimazione per il sostegno a imprese e cittadini, e, in particolare, la liquidazione dei contributi, l’avvio dei cantieri idraulico-forestali, e gli interventi a favore di scuola e cultura.
Caos calmo
21 dicembre 2012Elio Riccarand ha dato le dimissioni dall’esecutivo dell’Alpe e dalla direzione dell’omonimo giornale. Patuasia lo ha intervistato.
Quali sono le ragioni di queste dimissioni? Le dimissioni giungono dopo mesi di discussione negli organismi interni di Alpe per tentare di correggere errori di impostazione e di conduzione del Movimento. La recente Assemblea degli aderenti del 1° dicembre ha invece evidenziato ancora una volta l’arroccamento di un gruppo di persone privo, a mio avviso, di lungimiranza politica.
Le difficoltà della componente verde all’interno di Alpe sono emerse da subito, perché proprio adesso questa presa di posizione? E’ vero che le difficoltà all’interno di Alpe sono emerse subito. Appena dopo l’Assemblea Costituente, ma molti di noi credevano nel progetto del Galletto e si sono comunque impegnati per superare tali difficoltà. Si è verificato che chi era più tiepido nei confronti del progetto del Galletto si è poi affrettato a prendere in mano i posti più importanti, mentre chi era più convinto del valore del progetto non ha rivendicato posti di potere interno. C’è stata troppa generosità, e forse anche ingenuità,e qualcuno ne ha approfittato per perseguire disegni personali e di gruppo non coerenti con il progetto iniziale.
Ritiene opportuno creare con le sue e le altre tre dimissioni, una divisione anche nell’opposizione? Proprio ora che si profilano delle unità di prospettiva Alpe + Pd +….? Uno dei punti su cui ho insistito di più nell’ultimo anno ha riguardato lo scarso impegno per ricostruire il Tavolo dell’Alleanza Autonomista Progressista. Si agisce solo ora, in extremis, senza aver lavorato in modo adeguato a costruire una solida alleanza. Spero che ci sia comunque una coalizione delle forze valdostane di centrosinistra alle elezioni politiche, ma si poteva/si doveva fare meglio e di più. Tante le occasioni malamente sprecate nell’ultimo anno.
Lei dice che la politica va affrontata con più coraggio, ma in che modo questo dovrebbe esprimersi? “Fare una Buona Politica guardando all’interesse generale e non usare la politica per interessi personali”. Questa è la domanda forte che viene da gran parte della società civile. Non si può fare crescere un buon Collettivo (Partito) se si usa il Partito come trampolino di lancio per la visibilità personale ed il successo elettorale. Sembra semplice e banale e dovrebbe avere un consenso unanime, invece in Alpe ho sentito fare negli ultimi mesi discorsi che vanno in tutt’altra direzione.
Quali secondo lei le prospettive future? Non c’è speranza politica se continuiamo a seguire i soliti meccanismi. Ci vuole più protagonismo dal basso, più strumenti di democrazia diretta (come il bel esempio del referendum propositivo). La Valle d’Aosta avrebbe la possibilità di essere un esempio di democrazia e partecipazione, ma ci vorrebbe un Gallo veramente in grado di cantare liberamente e di incoraggiare ognuno ad essere protagonista della vita politica. Ci arriveremo, ma ci vuole ancora molto tempo.
Sui vetri
6 dicembre 2012Cosa si aspettava Laurent Viérin che lamenta un mancato commento politico da parte del Presidente della Giunta riguardo alle sue dimissioni? Tanta ingenuità mi sorprende. Di fatto, mettendola sulla crisi personale, ha dato l’opportunità a Rollandin di liquidarlo in fretta: le questioni dell’anima non si discutono. Il figlio sperava in qualche clamore in più, che il suo gesto potesse perforare la roccia della classe politica con la forza di un trapano, invece questa è stata appena incisa da un temperino. Alla lagnanza delle sue dimissione ora offre la lagnanza della lagnanza. Se prima era stato contestato adesso è minimizzato. Insomma il ragazzo perde colpi. Se l’ambaradan dovesse fermarsi qui ci sarebbe da ridere.
Coerenza e libertà
5 dicembre 2012Il figlio Viérin dice che ha dato le dimissioni perché in “crisi umana prima di tutto, e politica poi, con il proprio sentire, con il proprio agire e con la propria libertà.” Difficile contestargli questo diritto. Altrettanto difficile però è credere che questo suo attuale stato sia totalmente estraneo a una lotta di potere interno. Il suo partito Laurent lo definisce “la grande famille unioniste” e qui cade in trappola. Cos’è infatti una famiglia? Un cerchio ristretto di interessi e affetti più o meno reciproci. E’ un gruppo sociale che vive nel privato e non nel pubblico. Il pubblico sta fuori. I panni sporchi si lavano in casa. Di famiglie è composta la galassia mafiosa. Un’entità politica non può essere mai paragonata a una famiglia perché ne è l’opposto. Farlo significa avere della politica un’idea corrotta, più conforme agli interessi di un gruppo ben preciso che a quello di un’intera comunità. Essersi battuto, aver lavorato per la “grande famiglia unionista”, come dice di aver fatto lui, è la confessione della sua complicità in quegli interessi che oggi nega. Proprio per questo la sua confessione risulta poco sincera o sincera a metà. Posso riconoscere la frustrazione di chi si sente in minoranza, posso capire il peso dell’oppressione di una dittatura interna, ma l’apertura tardiva verso “un modo vecchio di fare e concepire la politica” risulta più che una reale consapevolezza un inseguire la moda corrente. In fondo il figlio Viérin è contraddittorio come Rollandin che accusa Monti di centralismo. Quando mai l’assessore dimissionario ha dato spazio al dialogo con i cittadini? “Ascoltato con umiltà le istanze dei valdostani?“. E le sue scelte non sono sempre state calate dall’alto? Come ho scritto all’inizio non voglio mettere in dubbio l’eventuale sincerità di una crisi umana e politica di Laurent Viérin a cui però consiglio di aggiungere alle sue anche le tre domande poste qui sopra.
Mangiato pesante!
29 novembre 2012Scacco al re?
27 novembre 2012Secondo Perron le critiche a Viérin erano travisate e strumentalizzate. Semplici “scambi interni al movimento dove dovrebbe essere normale potersi confrontare, anche duramente.“ (aostasera.it). Sempre secondo il brillante presidente dell’UV “ieri è stata scritta una pagina importante per la vita del nostro Movimento, dimostrando per l’ennesima volta, qualora ce ne fosse stato bisogno, che all’interno dell’Union Valdôtaine nessun dialogo in nessuna circostanza è mai stato negato“, peccato che oggi Laurent Viérin, assessore regionale alla Cultura e Istruzione abbia dato le dimissioni. “Negli ultimi tempi il dialogo in cui ho sempre creduto non solo è venuto totalmente a mancare, ma ha portato a scelte imposte e di vertice, su passaggi che ritengo cruciali”. (aostasera.it). A chi credere? Non penso ci siano dubbi al riguardo. Non so se il tutto, compresa la lettera di solidarietà a Gerandin, sia stato pianificato a tavolino da Viérin, certo che questa mossa è buona.
Curiosità
9 marzo 2012Una rondinella mi ha detto che Adriana Viérin ha dato le dimissioni dall’Agenzia del Lavoro. Queste giacciono dentro un cassetto perché, pare, che il presidente, Augusto Rollandin, non le abbia digerite. Qualcuno sa aggiungere qualcosa in più?
Lettera alla Carradore
21 febbraio 2012Su suggerimento di una nostra lettrice, Patuasia invita i frequentatori del blog, i loro amici e conoscenti a inviare una e-mail all’assessore al Turismo del Comune di Aosta, Patrizia Carradore, invitandola a dare le dimissioni in seguito alle recenti vicende legate a curiosi movimenti bancari. Riempiamole la posta della nostra indignazione! Ecco il fac-simile:
Buon giorno signora Carradore,
a distanza di qualche settimana constato, costernata/o, che lei non ha ancora ritenuto necessario dimettersi. Sembrerebbe che non abbia ugualmente ritenuto necessario dare qualche spiegazione riguardo alle ragguardevoli somme movimentate sul suo conto corrente, presso la BCCV, somme non coerenti con il pur cospicuo assegno mensile ( €4.700,00) che lei percepisce come assessore al Turismo, dai cittadini di Aosta. Constato anche che il suo partito non sembra preoccuparsene!
Mi auguro che, nella prossima tornata elettorale, se ne preoccupino almeno gli elettori.
p.carradore@comune.aosta.it
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