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Eterna VdA

28 Maggio 2013

Ballottaggio mancato per 229 voti, ossia vittoria di strettissima misura. Dunque chi ha vinto di pochissimo sarà ridotto come il Pd nazionale, che malgrado la vittoria conta una beata minkia? Vedremo. Valle in controtendenza, alta partecipazione al voto. Perchè? A differenza dell’Italia, i valdotains sanno benissimo da dove proviene il tozzo di caviale e  il goccio di champagne che li tiene in austera vita montanara. A Roma, sopratutto dopo Alemanno, non si sa bene a cosa serva il Campidoglio, in Vda a cosa serva piazza Deffeyes lo sanno tutti. Così l’Union deve governare con 18 su 35. Vuol dire che nel giro di 6 mesi devono allargarsi, comprare qualcuno di Alpe o Uvp. Però, per rimettersi insieme (non sarà trasformismo eh? Solo “rinnovata concordia montanara”…) tra ragazzi rossoneri guidati da nonno Dino, dando vita a Rifondazione-unionista, bisogna ammazzare Edipo-Augusto. Il che vuol dire che il prossimo congresso dell’Union sarà un macello. Okkio alle prossime europee: con questo risultato ci ritroviamo Caveri candidato in qualche lista Pd, così al Pd nazionale la Vda la spiega lui…
Già mi par di sentire le solite supercazzole ideologiche: L’Europa delle regioni, i burgundi, le “patrie senza stato” e via sminkiando.
Stranezze e facezie: il gap tra primo eletto e secondo è maggiore nell’UVP che nell’Union. Rolly 10.872, Fosson 4635, Laurent Viérin 7749, Berstchy 1954. Nel primo caso il leader ha poco più del doppio dei voti del secondo. Nel secondo caso, quasi 5 volte tanto! Le Dauphin Viérin è più leader di Rollandin: “Dauphin” batte “Empereur”.
Miracolo del Pd: nel periodo più difficile della sua storia, con le mummie della “Gauche à la  valpellinentze” che hanno votato Uvp, il partito tiene. Strana però la cordata  elettorale tra Rifo e Renzi, che hanno fatto campagna da separati in casa , corsa a sé. Resta da capire la piattaforma politica di intesa tra renziani e rifondaroli. Miracoli montanari…
Se i due eletti grillini applicano la regola dei 2500 euro al mese e ficcano il naso nelle partecipate, aprono un’importante breccia.

Ha ragione Frassy: il Pdl è sparito perché non ha esposto né rappresentato le ragioni della Destra, ma si è infeudato al localismo unionista.
In questo senso Zucchi è il Ferraris della Destra: ha accettato di fare il gregario, la catena del cesso, che si tira solo al bisogno. Da sempre questa è la funzione che l’Union attribuisce al partiti nazionali, siano essi di Destra o Sinistra. Su 35 consiglieri, 30 sono localisti e il loro mondo finisce a Pont St Martin , l’Italia non è una Patria ma una mucca da mungere, gli eletti in Parlamento non rappresentano la Nazione (art 67 Costituzione) ma solo il loro territorio. Eterna Vda. (roberto mancini)

Il disegno delle mutande

29 giugno 2010

Sembra che avere a che fare con l’Union implichi per forza un calar di brache. Se ieri le mutande le esibivano quelli con il marchio PD, oggi lo spettacolo viene offerto dai nuovi protagonisti della scena politica di maggioranza firmati PdL. Il nuovo spogliarello ha suscitato e suscita reazioni altrettanto vivaci. Motivo della polemica è il dissenso nei confronti della posizione critica, sostenuta anche dal PdL locale, verso la manovra finanziaria del Governo. Secondo i contestatori, Dario Frassy, Eddy Ottoz, Giancarlo Borluzzi, Pasquale Siciliano e Orlando Navarra, il partito avrebbe dovuto rispettare le linee politiche nazionali e non cedere agli interessi autonomisti dell’ UV; secondo Massimo Lattanzi, capogruppo del PdL, e Alberto Zucchi, vice coordinatore, i “trombati” non avrebbero capito che la politica del PdL è cambiata in senso autonomista e federalista per salvaguardare gli interessi della comunità valdostana. Insomma, sembra che avere a che fare con l’Union, paradossalmente si perda in unità, a tutto vantaggio dell’Union.

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