Posted tagged ‘Crisi politica valdostana’

Poche balle io VOTOME’!

23 aprile 2015
Io voto mè. Tu votité. Lei votasé. Lui votasè...

Io votomé. Tu votité. Lei votasé. Lui votasè…

Non è qualunquismo è VOTOME’!

Una partecipazione creativa e individuale di scelta. Ognuno premia se stesso, dopotutto non c’è un proverbio che dice, “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio!”. Ecco, noi di VOTOME’ ci fidiamo solo di noi stessi. Siamo stati respinti dalla politica, dall’assenza di rispetto e di realtà. Noi di VOTOME’ non siamo gli sconfitti è la politica che è vinta. Fatta a pezzi da sé medesima. Noi di VOTOME’ ci abbiamo creduto. Ci siamo tappati il naso. Abbiamo confidato nel voto utile.  Abbiamo ceduto alle lusinghe del meno peggio.

Non ci resta che l’ironia. Come poter vivere senza?

Occasione sprecata

14 gennaio 2015

Quello che i politici di minoranza, PD e Alpe, non hanno capito è che la divisione dell’Union è stato un toccasana insperato per la Valle d’Aosta. E divisa doveva rimanere. Non era Rollandin da mettere alla sbarra, ma il clan Viérin. Un accordo del PD e di Alpe con Rollandin, con quest’ultimo in posizione di debolezza, avrebbe potuto portare a qualche cosa di decente. I Viérin stanno facendo ora quello che l’altra parte dell’opposizione avrebbe dovuto fare mesi fa, durante la crisi. Il risultato? Il rischio di un ricompattamento del partito rossonero che diverrebbe ancora più forte (Réunir-Réussir) o una alleanza tra i due clan che equivale, dal punto di vista dell’egemonia poltica, più o meno alla stessa cosa. Un PD estremamente indebolito che, se farà parte della nuova e presumibile maggioranza, avrà come sempre un ruolo marginale e un Alpe all’angolo o comunque con un ruolo subalterno. Gli interlocutori principali rimangono sempre: Rollandin e il duo Viérin, quando finalmente, al posto di questi ultimi, avrebbero potuto essere altri. Sarebbe stato un passo avanti significativo che avrebbe rotto l’asse R-V che monopolizza la politica valdostana da troppi anni. Credo che la crisi in Giunta sia stata un’occasione sprecata e irrecuperabile. Forse l’elettorato del PD, l’area più a sinistra del PD, e di Alpe, l’area più a sinistra di Alpe, non avrebbe capito, anzi è molto probabile, ma chissà, forse portando a casa qualche buon risultato avrebbe compreso che la politica è frutto di compromessi dove le parti cercano di ottenere concretamente qualcosa (sottolineo “concretamente qualcosa” che è realtà e non il cambiamento radicale che è fantasia). Se la politica viene interpretata solo considerando gli alti ideali, beh, è sicuramente più bella, ma smettiamola di pensare a governare da soli: i numeri non ce li avremo mai.

Politica?

31 ottobre 2014

Si sta risolvendo la crisi che ha attraversato la politica valdostana: a Dino Viérin la poltrona di Finaosta!

Il boccino è nudo!

12 Maggio 2014
Ha inviato a un'amica la sua foto nudo e l'hanno vista in migliaia!

Ha inviato a un’amica la sua foto nudo e l’hanno vista in migliaia!

Ma la pensione mai?

12 Maggio 2014
Rieccolo!

Rieccolo! Ne avevamo bisogno!

A che pro?

29 aprile 2014

Sarà la primavera che non decolla a togliermi la voglia di scrivere? O sarà la delusione? E’ da numerosi anni che la parola cambiamento circola nei campi di gioco della politica, mi è venuta a noia. Mai visto un goal nella porta avversaria e oggi che la partita sembra propendere per il… cambiamento, non ci credo più. No! Non si cambia. Gli attaccanti sono sempre quelli. Un conformismo che va oltre alle persone fisiche, è sistemico. Include i metodi e le strategie. Include i comportamenti. Io vedo una divisa sola. Che energia si può ricavare da un quadretto simile? Non c’è un obiettivo davvero stimolante e quindi non c’è una sfida che possa raggiungerlo. La voglia di partecipare scompare. A che pro? Su Rollandin sono stati sommati tutti gli errori e tutte le responsabilità della crisi valdostana, ho sempre detto che questa visione era ed è miope, al servizio della rinascita di altri ugualmente responsabili, ma politicamente rifatti. Il problema è molto più serio. Molto più grave. E’ un problema culturale. Il sistema-Rollandin andava bene a tutti e tutti lo hanno adottato come proprio: chi più chi meno. Andava bene fino a quando abbiamo avuto i soldi e continua a marciare seppur rallentato dalla riduzione dei contributi statali. Un sistema economico-culturale primitivo radicato negli anni e nelle appartenenze ai clan. (Persino gli ultimi arrivati: i grillo-talpa, sono diventati da subito una famiglia iperprotettiva). Perfettamente funzionante anche quando Rollandin in Giunta non c’era. Una degenerazione culturale come è avvenuta in campo nazionale con il berlusconismo. Qui, visto che siamo speciali, l’abbiamo anche in versione territoriale. Non sarà sufficiente il cambio di Giunta, per intravvedere l’alba. Ci credete voi che sarà il merito a subentrare alla raccomandazione? L’Esprit libre a diffondersi e non un nuovo asservimento ai nuovi/vecchi padroni di casa? Io sono un esprit libre eppure, se la Renaissance potesse menarmi, lo farebbe. Non può farlo e adotta la riserva, anch’essa antica, di non considerarmi. Ogni giorno quasi mille persone leggono il blog, i politici per primi, ma questi fanno finta di niente. Non rispondono alle domande e alle sollecitazioni. All’oggi Alpe, invitata più volte, non ha preso le distanze dal discorso di Farcoz. Allora? Capite bene che la voglia di credere in qualcosa di veramente diverso e buono mi diventi davvero difficile.