Il pm. Antonello Ardituro, dalle pagine della Stampa lancia il suo appello: «Politici, arrendetevi. Chiudete questa pagina buia, date un contributo a ricostruire la storia di questi anni. I Casalesi si sono arresi, ora tocca a voi e agli imprenditori. Non avete scampo… Il sistema di Gomorra non è quello che si regge sui Casalesi. È quello della corruzione della gestione della cosa pubblica e dell’economia. In questo sistema c’è innanzitutto la politica, poi vengono la camorra e l’impresa». Giro queste dure parole al nostro sistema politico-amministrativo regionale.
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Poche parole
19 luglio 2014Ladri e delinquenti!
23 gennaio 2014Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
In questi giorni si fa un gran parlare su giornali e TV di evasione fiscale, di quanto costa al paese, alla comunità tutta. Soprattutto ai meno abbienti che, come al solito, pagano per tutti. Proprio una di queste sere, a cena con amici toccati anch’essi in maniera più o meno pesante dalla crisi, è saltato fuori lo stesso argomento di discussione. Che però ben presto ha portato alla luce una amara constatazione. Buona parte degli amici abitavano, posteggiavano o lavoravano in alloggi, garages o magazzini affittati in nero. Parzialmente o completamente. Da anni. Alcuni da decenni. Altrettanto amaramente sono usciti anche i nomi dei “locatari”. Nomi importanti, nomi in vista, di imprenditori, di commercianti che privi di ogni minimo scrupolo ritengono che il gioco valga la candela data l’esiguità delle sanzioni, la bassa probabilità di essere scoperti e il bisogno degli affittuari. Nel frattempo questi ladri e delinquenti (bisogna chiamarli con il loro nome) continuano a sottrarre enormi somme di denaro all’occhio del fisco e quindi risorse a tutta la comunità che continua, più o meno ignara, a pagare le tasse al posto loro. Purtroppo l’entità delle sanzioni previste per l’inquilino, magari già in difficoltà per colpa della crisi, fungono da deterrente contro un’eventuale denuncia. Ma la domanda è un’altra. Nei casi specifici emersi durante la cena, si parlava di decine e decine di alloggi e di garages, di interi condomini. Di vere e proprie situazioni alla “Girardini” per intenderci, apparentemente di dominio pubblico ma altrettanto apparentemente ignorate dalle istituzioni che dovrebbero vigilare. Come è possibile un tale disprezzo, che non si tenta nemmeno di dissimulare, per le leggi e per le regole? Migliorare la politica è senz’altro un’intenzione meritoria ma che non può prescindere da una forte opera di moralizzazione dell’intera società che tollera e a volte persino giustifica pessimi esempi come quelli sopra citati.
Il percorso dell’illegalità
1 dicembre 2010A scuola si organizzano percorsi sulla legalità. Si insegna ai ragazzi di rispettare la legge. Una legge che però non riguarda i reati più comuni commessi dalle brave persone, mi riferisco ai crimini che coinvolgono il mondo della politica e dell’amministrazione. Di questo non si parla, eppure se ne dovrebbe parlare e non solo agli studenti. Un percorso della legalità dovrebbe essere istituito proprio per i nostri amministratori, perché con il loro buon esempio possono educare il cittadino comune che li ha eletti come suoi rappresentanti. Succede l’esatto contrario: i cittadini comuni votano chi più somiglia loro. Chi è capace di chiudere un occhio, anzi tutti e due. Si è così creato un circolo vizioso difficile da sciogliere e, per certi aspetti, da capire. Infatti chi darebbe le sue finanze a chi è stato più volte pizzicato per aver emesso degli assegni a vuoto? Nessuno! Invece non è così, un sindaco governa un paese e dispone dei soldi pubblici pur avendo, nel suo curriculum vitae, diversi reati riconducibili a quanto sopra. Eletto da chi vede nel denaro pubblico una possibilità per sé e non per tutti. Che poi il reato sia stato abrogato non alleggerisce il comportamento del politico. Lo stesso sindaco colleziona altri reati come la violazione delle norme di polizia per le cave e miniere, la violazione delle norme del codice postale, l’occultamento di documenti contabili, la violazione delle norme in materia ambientale. Il “signore” ha pagato le ammende, ma dovrebbe occuparsi d’altro, invece occupa la poltrona di primo cittadino, molto probabilmente perché questo lo aiuta nei suoi interessi privati che sa distribuire con oculatezza per ottenere il necessario consenso. Dunque, alla fine di questa storiella di paese cosa ne pensate delle varie iniziative promosse per divulgare la legalità? Non vi sembra una macroscopica presa per il sedere? Meglio ancora, un abile diversivo? Un depistaggio dalla via dell’illegalità che si dirama sempre più nella nostra Valle? (Conosciamo il nome del sindaco, ma vista la recente querela per diffamazione ricevuta da un nostro utente ci riserviamo di dirvelo, anche se ci sono documenti che provano ciò che abbiamo scritto).
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