I consiglieri Alpe del Comune di Aosta stanno seguendo da vicino la carriera fulminante della cooperativa Leone Rosso(nero). Senza alcuna gara d’appalto il Leone rampante bicolor gestisce numerosi servizi fra i quali quelli adibiti alla cura degli anziani, alle varie mense… e questo grazie a cessioni di altre aziende (Pro Ges) e subappalti (Vivenda). La cooperativa mangia-tutto non avrebbe mai potuto partecipare ai bandi per il semplice motivo che il suo valore patrimoniale nel 2011 non sfiorava i 2000 euro. Ma, in un paese di furbetti, ci sono i trucchi (legalissimi) e così questa realtà imprenditoriale, nata l’altro ieri da una costola della 3Bite (quella che gestisce la Cittadella dei Giovani, che realizza superlativi siti per le amministrazioni pubbliche, che organizza eventi come la Festa della Valle d’Aosta 2011, Aosta Sound Fest 2011 e 2012), ha bruciato le tappe e, come dice Mario Vietti “mette mano su tutto ciò che movimenta denaro ad Aosta”. Utile ricordare che i giovani imprenditori hanno costituito la sede unionista Ponte di Pietra di cui fa anche parte il Sindaco.
Valdostani mammasantissimi!
27 giugno 2009Vergogna! Mio figlio è valdostano eppure è stato bocciato lo stesso!
Toccare con mano che dopo Pont-Saint-Martin il mondo non finisce, ma si amplia è, per molti valdostani, un vero e proprio shock! Non voglio entrare nel merito delle qualità professionali della cooperativa Trait d’Union che immagino impeccabili, mi limito a fare delle osservazioni sulla questione gara d’appalto. Cos’è innazitutto? E’ un invito a partecipare a una richiesta di servizi tramite un bando, con tanto di criteri prestabiliti sulla base di normative nazionali, affinché l’amministrazione pubblica possa, senza l’ombra del dubbio nepotistico-clientelare, scegliere l’offerta migliore. La gara è stata vinta da una cooperativa sociale di Parma la Pro. Ges. E si è scatenato di tutto: girotondi, cori, fischi…, da parte della cooperativa perdente! PERCHE’? Non ci sono state irregolarità anche se il Presidente del Consiglio comunale, tal Renato Favre, ha dato una brillante dimostrazione di sé, lasciando intuire in un sms un possibile intrallazzo tra il dirigente “rosso” Loris Minelli e la “rossa” Pro. Ges, roba da querela! Dunque, c’è stata una gara, ha vinto chi aveva i requisiti richiesti per vincere, ma non è roba valdostana! Quindi la rabbia, la contestazione! Non si chiama protezionismo tutto ciò? Il bando è stato letto? E se c’era qualcosa che non andava perché non sottolinearla allora e non ora? Se la cooperativa Trait d’Union ha deciso di partecipare sapeva che poteva anche perdere o dava per scontato un risultato a suo favore? E se sì, perché? Sulla base di quale normativa, legge, regola? Perché è una cooperativa valdostana e in quanto tale sacrosantissima?! Ma non basta essere valdostani per stare in piedi, occorre essere competitivi! Queste sono le norme del mercato che, guarda caso, sanno molto più di democrazia dello “sentire chez nous”!
Categorie: Commenti vari, Folclore valdostano
Tags: Cooperativa Pro.Ges, Cooperativa Trait d'Union, Gara d'appalto, Renato Favre
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