Emily Rini, presidente del Consiglio della Valle d’Aosta, bacchetta l’assessore Viérin reo di aver travisato un chiarimento in un processo alle streghe. Contesta la Rini che qualcuno dica che si vuole controllare o limitare la libertà di insegnamento. Sostiene la Rini che le istituzioni al contrario ne garantiscono la massima libertà. Non sa la Rini che il presidente dell’Università valdostana è Augusto Rollandin già presidente della Giunta e number one del suo partito? Allora che se ne stia zitta, che non dica cretinate a cui nessuno crede e che la smetta di recitare la parte dell’educanda. Imparata a memoria e senza nessuna partecipazione critica ed emotiva. Please!
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La Rini!
30 novembre 2012Voglio il controllo ONU!
5 novembre 2012Quando ci sono le elezioni vuoi politiche, regionali o comunali i cartelloni vengono messi in bella evidenza affinché i cittadini possano divertirsi a studiare le facce con relativi difetti, dei loro potenziali amministratori. Li avete visti quelli del referendum? Io di sbieco, già perché sono stati posizionati davanti all’Hotel des Etats che se vuoi dare un’occhiata nell’altro lato del pannello fai fatica e rischi pure di inciampare fra la struttura metallica e i basamenti di cemento. Se hai con te un bambino in carrozzina non puoi, succede uguale, se sei tu stesso a starci seduto sopra. Bel rispetto ha l’amministrazione verso i suoi cittadini, vero? Un comportamento grave perché non aiuta l’informazione, ma al contrario stimola la non informazione che porta all’astensione voluta fortemente dalla maggioranza del Governo regionale a cui si associa il Comune. Dunque è normale un comportamento simile? NO! Ma non c’è nessun controllo? Cazzo, siamo come in Russia? Dobbiamo ricorrere all’ONU per avere votazioni libere?
Controllo e fiducia
22 ottobre 2012L’Italia dei Valori vigilerà, tramite l’ausilio degli avvocati del Partito Nazionale, affinché il voto dei cittadini per la consultazione referendaria del 18 novembre sul pirogassificatore sia un voto libero da pressioni esterne. La notizia è buona e agghiacciante al tempo stesso. Buona perché i controlli sono necessari, agghiacciante per lo stesso identico motivo. Infatti nella nostra ridente Vallée il voto non è libero affatto, già le tre preferenze lo rendono facilmente controllabile, soprattutto nelle realtà piccole e piccolissime, e poi si aggiungono le telefonate, i ricatti, le promesse, senza dimenticare le presenze giuste davanti agli ingressi dei seggi. Presenze altamente simboliche! Non dovrebbe essere così, ma in un posto dalla diffusa mentalità mafiosa, questo promesso controllo si rende assolutamente necessario. Perché, al contrario di quello che dice il partito di cui sopra, la Questura, il Comando dei Carabinieri e la Magistratura non è che godano molto della fiducia di una parte sempre più consistente di cittadini. E, val la pena di ricordare, il nostro Prefetto, Augusto Rollandin, nonostante la riabilitazione per i pubblici impieghi, è e rimane un pregiudicato.
Grande Fratello presente! (2° parte)
10 dicembre 2011La nuova manovra economica? Una rapina, con però i crismi della legge. Non stupisce che i principali partiti, in questo esperti, l’abbiano prontamente avallata. Anzi, che siano, nelle loro parole, “grati” al Gauleiter. Forse per aver mostrato loro che si può sempre far meglio in tema: cosa sono tangenti, pizzi, finanziamenti illeciti, quando poi una simile opera di massiccia spoliazione viene effettuata senza nemmeno un inizio di polemica? Sembrerebbe già tremendo, ma temo che un altro fine dell’operazione, ancor più sinistro, stia in quello che appare come un mezzo: la demonetizzazione della vita sociale. Detto altrimenti, l’Italia è a mio avviso la cavia di un esperimento che mira a sottrarre al cittadino ogni controllo sulle sue disponibilità e, così facendo, sulla sua vita. Già oggi, per ritirare i propri soldi in banca, si è sottoposti a una serie di fastidiosi ritardi, domande, ostacoli, quasi che i propri depositi non siano più, in realtà, propri. Domani, sarà facilissimo confiscarli, congelarli oppure condizionarne l’uso a scopi decisi da altri.
Era purtroppo scontato che un simile mostruoso progetto, perfettamente al passo con la restrizione delle libertà personali che si osserva in Occidente da oltre un decennio, fosse travestito da nobili propositi, la lotta al terrorismo negli Stati Uniti, più modestamente all’evasione in Italia. Lo era che, come detto, i principali partiti si accodassero. Più sorprendente mi è sembrato vedere persone altrimenti stimabili come la Gabanelli applaudire a queste misure (e, anzi, richiederne di più cogenti ancora: e temo sarà accontentata). Siamo davvero pronti a ridivenire, se mai abbiamo cessato di esserlo, degli schiavi?
Grande? Fratello?
16 Maggio 2011Anche la città di Venezia ha varato un progetto dal titolo “Mille occhi sulla città”, ma è molto diverso dal pasticciaccio nostrano. Il protocollo d’intesa, firmato tra la Prefettura e le sei principali società di vigilanza che operano in città, prevede la collaborazione tra gli istituti privati e le varie forze dell’ordine presenti sul territorio. Non si tratta quindi di pensionati in borghese, ma di professionisti che hanno il compito di raccogliere elementi utili per le forze di polizia, nel totale rispetto della privacy. Una partecipazione trasparente e riconoscibile. Non sono neppure capaci di copiare!
Cartoline!
11 Maggio 2011Mille occhi sulla città!
7 Maggio 2011Una spia soft
6 Maggio 2011Il nome del progetto fa rabbrividire: “Mille occhi sulla città”. La firma a questo brivido è quella del sindaco Bruno Giordano e avrebbe come scopo la sicurezza dei cittadini. I pensionati delle varie forze dell’ordine daranno il via a un monitoraggio senza precedenti sull’intero territorio urbano. Saranno occhi discreti non identificabili: occhi spia. La polemica sollevata a suo tempo contro le ronde, sembra non nascere contro gli spioni. Eppure, questa soluzione è ben peggiore, perché, al contrario degli “angeli” ben visibili con le loro casacche fluorescenti, questi nuovi sceriffi non possono essere individuati. Questa scelta è stata definita soft, a me mette paura. Si tratta a tutti gli effetti di creare una forza di controllo in borghese composta da ex poliziotti, ex carabinieri, ex finanzieri. Mi chiedo come potrà realizzarsi l’auspicato dialogo fra i cittadini e le forze dell’ordine se queste si mimetizzano! No, io preferisco il poliziotto, il vigile, il carabiniere con la loro divisa che io possa riconoscerli e identificarli, se no è plausibile per una cittadina indossare il burqa. Invito le forze di opposizione a prendere in mano questa patata che bollente è assai e che, se la sommiamo con l’oscuramento dei blog scomodi, lascia intuire scenari poco rassicuranti.
Una Valle-Stato
8 marzo 2010Di questo passo verranno regionalizzate anche le nostre mutande! Non c’è sosta nella costruzione del Controllo Assoluto: tra breve anche le Ferrovie saranno di competenza regionale (entro la fine del 2011)! La gestione di Trenitalia è stata pessima, ma perché non pensare a un appalto come ha fatto la Bresso? Perché la politica di chez-nous è politica feudale che non vede di buon occhio la libera impresa proprio in quanto libera e non facilmente manovrabile. Verrà regionalizzato anche il contratto degli statali, poi sarà il turno delle Forze dell’Ordine e magari verrà istituito un piccolo esercito… non si sa mai. Insomma si vuole arrivare a una Valle-Stato con i soldi dello Stato. Il Comitato federale dell’Union, intanto, propone un nuovo ciclo di formazione politica al suo interno dal titolo: Se former pour mieux administrer. Che abbiano capito che in fatto di amministrazione sono scarsi? I quattro milioni di euro da pagare a Lefebvre la dicono lunga sul tristissimo capitolo Casinò; la lenta ripresa della tratta aerea Aosta -Roma è eloquente sulla futura capacità regionale di condurre il nuovo aeroporto commerciale e poi il Minuetto che non funziona e che verrà sostituito e bla bla…, eppure Rollandin fa la voce grossa e chiede nuove competenze allo Stato. Noi, meschini di Patuasia news, ci domandiamo ancora una volta e al di là di qualsiasi posizione ideologica: ma sono, saranno in grado di gestirle? Basterà un corsetto in cinque lezioni per formare una classe dirigente che non c’è mai stata?
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Categorie: Commenti vari, Degrado morale, Domande, Politica valdostana, Uomini politici
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