Posted tagged ‘Consiglio Regione Valle d’Aosta’

Odiosa negligenza!

7 Maggio 2015

La legge sui soldi dati a i Gruppi consigliari non prevedeva la presentazione e la conservazione di documentazione… quindi non era previsto nessun obbligo di rendicontazione… quindi non era necessario nessun documento comprovante la causale e il beneficiario della spesa… e quindi, in mancanza di elementi che provassero la liceità o la illiceità degli acquisti, non si è potuta affermare alcuna responsabilità per il reato di peculato. Tutti assolti!

Fatemi capire. I politici sfornano una legge che, in mancanza di regole chiare, ammette qualsiasi uso dei soldi pubblici per l’attività dei gruppi. A cena tra un’ostrica e un calice di Champagne si può parlare delle attività consigliari. Non ci sono steccati. La politica si fa ovunque e con qualsiasi strumento, pure con la carne di capra. E quando i politici, per sbaglio, vengono colti in stato di ebbrezza di quella loro-legge-amica godono i frutti! In buona sostanza si sono creati gli strumenti per farsi i cazzi loro con la beata spensieratezza di chi sa di essere intoccabile. Se poi ci scappa una disattenzione come quella di un biglietto aereo pagato alla consorte… la cosuccia viene considerata una spesa esigua… e cosa volete che sia! Una grave e odiosa negligenza, nulla più! (altro…)

Siamo alla frutta… rancida

11 marzo 2015

Il nuovo presidente del Consiglio ancora non c’è. Secondo Donzel la causa della confusione è dovuta ai ruoli fra maggioranza e minoranza, all’incomprensione su chi sta da una parte e chi dall’altra. Ha perfettamente ragione! Però ci dica, chiarisca per primo: con chi sta il PD? Perché mica si è capito! “L’impazzimento” che c’è in atto e che il consigliere piddino denuncia, non è tanto linguistico e lessicale, piuttosto quello dei politici in carne e ossa. Ieri, il civatiano ex bersaniano, era acerrimo nemico di Centoz il renziano, oggi è suo entusiasta sostenitore a candidato sindaco insieme ai nemici di ieri e alleati di oggi, UV e SA. Non è facile capire questi salti umorali, questi cambiamenti radicali… la politica è fluida è vero. Scorre e si solidifica a seconda della temperatura esterna, ma qui sono in atto dei cambiamenti climatici che mettono a repentaglio qualsiasi forma di equilibrio. Siamo in presenza di un dissesto geopolitico di portata mai vista. Le frane di elettori saranno più imponenti a causa della mancata manutenzione della Politica con la P maiuscola. Diventata fragile a causa di un impoverimento di orizzonti. Erosa dalla pioggia acida degli affari e dei personalismi. Dalla turbolenza dei venti che spostano le masse d’aria fritta da un partito all’altro. E non c’è niente da fare! Nessun cambiamento potrà mai nascere al nostro interno: non ci sono donne e non ci sono uomini capaci di creare un’alternativa a questo sistema di cose, questa è l’unica verità.

(altro…)

Donzel, prrrrrrrrrr!

9 marzo 2015

L’avvocato dei politici piddini coinvolti nell’inchiesta sull’uso dei contributi dati a i gruppi consiliari, Oliviero Guichardaz, dice: “Crediamo di aver dimostrato l’assoluta buona fede dei nostri assistiti. Gli impieghi dei gruppi sono sempre stati in gran parte inerenti e comunque improntati ad un utilizzo che fosse finalizzato a un impiego politico, senza che ci sia stata nessuna forma di appropriazione personale”.  (La Stampa). Per essere preciso l’avvocato avrebbe dovuto aggiungere, dopo personale, la parola: diretta. Che razza di impiego politico può avere una “Calabria in festa”, se non quello di dirigere il consenso verso qualcuno? E i regali di nozze quale obiettivo di interesse collettivo potranno mai avere? E i soggiorni? E le cene? E la carne di capra? E i versamenti pensionistici?Alla consigliera Carmela Fontana viene contestato un peculato di 40.800 euro, a Donzel 11.900 euro, a Rigo 10.700 e fanno 63.500! Poi c’è il finanziamento illecito e l’indebita percezione di contributi pubblici contestati a Millet, Rollandin e ancora ai tre consiglieri di cui sopra. Insomma il PD ci fa una figura di merda!

(altro…)

I sacrifici degli altri

10 novembre 2014

All’ennesimo invito, rivolto in Consiglio regionale dai due consiglieri pentastelli e da Patuasia, di dare un taglio ai lauti stipendi di chi siede su comode e protette poltrone, il presidente Marco Viérin risponde: «E’ solo demagogia, i costi della politica non sono imputabili solo ai consiglieri. Non è compito del presidente dell’Assemblea ridurre gli emolumenti ma l’argomento è motivo di confronto all’interno di tutte le forze politiche» (Gazzetta matin). Secondo lui è solo demagogia, secondo me è un esempio di correttezza morale verso chi la crisi ha spezzato le gambe. Poi ha ragione a dire che l’argomento deve essere discusso all’interno dei vari partiti e non di uno solo, e questo la dice lunga sull’affinità di fondo che lega le principali forze di governo e di opposizione. Bravi!

La faccia come il culo

30 luglio 2014

Leonardo La Torre che dice: “Squallido e indegno lo spettacolo offerto in questo consesso dalla politica valdostana nel corso della votazione sull’ordine del giorno. Ho visto in scena una faida. Credevamo di aver rinnovato la politica, invece qui stiamo facendo passi indietro piuttosto che in avanti” (aostacronaca.it) Lui dice squallido e indegno spettacolo? Lui dice credevamo di aver rinnovato la politica? Ma ha davvero la faccia come il culo questo qui!

Prima visione…

13 novembre 2013
U pilu!

… u pilu!

Uno alla volta…

29 agosto 2013

Piano piano e con i mezzi della democrazia, dobbiamo farli fuori tutti! Sui contributi ai gruppi consigliari sentite cosa ha dichiarato Claudio Lavoyer ex politico di Fédération autonomiste riguardo alla mancata presentazione delle spese: “Abbiamo fatto tutto nel rispetto della legge” (Gazzetta matin). E Maurizio Martin di Stella alpina: “ Il nostro gruppo non ha provveduto a documentare alcune uscite (più di 32.000 euro), detto questo bisogna considerare che la legge del 2012 non prevedeva l’obbligo di conservare le note giustificative.” (Gazzetta matin). Da questo si presuppone che alcuni politici, se non obbligati, considerano l’uso dei soldi pubblici come un fare allegro e spensierato. Nessuna domanda. Nessun dubbio morale o prudenza politica. La legge è stata complice dello shopping, quindi nessun reato. E, se non si rischia nulla, allora vai con le spese! Dov’è il problema? Maurizio Martin, segretario di Stella alpina, rincara la dose del paradosso: ” Per le somme stanziate per la ristorazione e per il giornale, non posso rispondere in quanto soltanto i consiglieri sono a conoscenza di come sono stati utilizzati“. Possibile che un segretario di partito non sia informato sulle spese dei consiglieri? E, se così fosse, vuol dire che quei soldi sono stati impiegati anche per  uso personale! A mio parere ce n’è basta per chiedere le dimissioni sia del presidente di SA sia dei consiglieri stellafioriti presenti nella passata legislatura. A meno che non ridiano al Consiglio le cifre non chiarite insieme agli importi non idonei. Così per tutti gli altri gruppi. Ancora una volta Lavoyer, protetto da una legge non più in vigore, può starsene tranquillo. Ma va bene anche a noi che non ce l’abbiamo più tra le scatole.

Piccolo è piccolo!

1 dicembre 2012
Piccolo è bello!

Piccolo è piccolo e basta!

Secondo la Rini il piccolo garantisce il buon governo. La Rini ha una visione bucolica della politica o così vuol far credere. Il suo ruolo è quello della brava ragazza, che indubbiamente è, che osserva il mondo da uno snowglobe. Secondo la nostra Heidi “dove il territorio è più piccolo il dialogo tra eletto ed elettore è più stretto e questo non può che fare bene alle scelte politiche.” (aostasera.it). Non la sfiora il dubbio che possa essere l’esatto contrario? Che rapporti così ravvicinati possano invece diventare una forma di ricatto reciproco? Uno scambio di favori facilitato dalla vicendevole conoscenza? Un controllo dei voti semplificato dai numeri? Già perché è proprio quello che è avvenuto e avviene nella nostra bella Valle e che la nostra Rini non riesce o non vuole vedere. Se fossimo una macroregione sarebbe molto più difficile disciplinare i voti, elargire favori, telefonare, minacciare e imporre. Insomma un bacino elettorale più ampio favorisce una maggiore circolazione dell’ossigeno. Ed è proprio questo che si teme: perdere il controllo capillare sul territorio.

Tolto il giochino

11 ottobre 2012

Il potere feudale della Valle d’Aosta grida che c’è in atto un attacco all’autonomia e quindi al nostro essere speciali, ma in cosa consiste questo attacco? Dunque, se ho capito lo Stato vuole prendere per sè la competenza riguardo all’energia: noi valdostani paghiamo l’energia più cara che altrove e grazie allo sfruttamento intensivo dei nostri torrenti di cui i benefici fanno grassi gli imprenditori privati e non i Comuni, svendiamo il nostro paesaggio. Un patrimonio inestimabile! Lo Stato vuole mettere mano sul Turismo., allora? Come è stata gestita la voce che dovrebbe essere quella più importante della nostra economia? Basta dire Marguerettaz che si capisce che il “nemico” ce lo abbiamo in casa. Lo Stato vuole controllare, tramite la Corte dei Conti, le spese delle Regioni e i bilanci: è così sbagliato visto che è lo Stato che ci finanzia? Lo Stato vuole ridurre i consiglieri e i loro emolumenti, tagliare i contributi ai gruppi consiliari e vietare il cumulo degli stipendi, pena il taglio dei contributi. Allora, secondo voi non sono accettabili queste riforme? Senza l’intervento centrale ci sarebbe stata la riduzione dei consiglieri e degli assessori? NO! Rollandin non l’avrebbe mai voluto, ma sarà costretto ad accettare le imposizioni per evitare di essere penalizzato. Questo Governo Monti, così cattivo e per carità criticabilissimo, ha tolto il giochino dell’autonomia in mano a un gruppo di faccendieri. Strillano, strillano i vari Perron, Lavoyer, Rollandin, Lattanzi…, mais les jeux sont faits.

Soldi=stima

10 ottobre 2012

Sulla riduzione dello stipendio dei consiglieri il PdL locale non è così convinto: “Come fai a gestire personale che guadagna più di te?”. Questa preoccupazione di Massimo Lattanzi rivela la profondità del pensiero politico nazionale del partito a cui è iscritto. Se hai un buon stipendio meriti stima e fiducia in caso contrario sei un nulla. La rincorsa al denaro facile dei suoi colleghi di partito, in ogni regione italiana, è la conferma su cosa, per un pidiellino, viene valutato un essere umano: sui soldi! La decadenza morale del Belpaese è cominciata da qui. Se fossi un elettore del PdL, mi soffermerei sulla frase detta e mi arrabbierei molto di essere considerata dai miei rappresentanti solo un niente, visto che loro prendono dieci volte più di me.