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Rifugi virtuosi

17 novembre 2012

Riceviamo dal signor, Fabrizio Lombard, la sua lettera in risposta a una e-mail inviatagli da Valle responsabile e volentieri pubblichiamo.

Da 12 anni gestisco un rifugio: si tratta di una struttura in alta quota in mezzo ad un ambiente severo e molto fragile. Per poter organizzare al meglio lo spazio disponibile differenzio in maniera molto precisa tutti i rifiuti che produco e cerco di sensibilizzare i clienti a fare altrettanto. Per me è un po’ più impegnativo rispetto a tutti i cittadini che risiedono a “quote inferiori”: stoccaggio in locali appositi, trasporto in elicottero (25 euro al minuto di lavoro), trasporto con mezzi propri fino a valle e conferimento nei punti comunali… penso che i costi che devo sostenere siano superiori, in proporzione, a qualunque altra attività o nucleo famigliare. Sono però contento di attuare questo comportamento virtuoso, tant’è che alcuni anni fa ho anche aderito ad un progetto in collaborazione con l’università di Torino che ha permesso alla mia e ad altre 9 strutture simili di conseguire la certificazione ambientale ISO 14000. Abbiamo anche vinto il premio Panda d’oro del WWF, acquisendo un certo prestigio verso i nostri clienti e frequentatori delle nostre montagne, e personalmente posso dimostrare di essere in grado di differenziare più dell’80% dei rifiuti a 2650 metri! Per noi, che siamo e saremo sempre sensibili a questi temi, l’ipotesi di costruzione di un pirogassificatore non può che essere un danno d’immagine nei confronti dei nostri futuri clienti. Come possiamo inoltre convincerli del’innocuità dei prodotti a km zero utilizzati nelle nostre cucine? Credo proprio che vogliate costruire una casa partendo dal tetto, questa questione non si sarebbe dovuta nemmeno porre in quanto delle alternative ci sono e non potete dire il contrario. Basta un po’ d’impegno. A meno che non ci siano altri interessi in ballo… E voi semplici cittadini di Valle Responsabile quali interessi avete a sostenere la vostra scelta? Non ci sono già gli amministratori a farlo?
Per quanto riguarda il tema della salute vedo medici che hanno pareri completamente diversi, spero solo che se ci sono delle verità negative su questo problema non debbano provarle i miei figli, ai quali continuerò ad insegnare come si rispetta la montagna.

Giusto per chiarire

15 novembre 2012

Se vincerà il NO, ce ne staremo a testa bassa e accetteremo il verdetto popolare, ma se non si raggiungesse il quorum, l’imbroglio non ci fermerà e la battaglia contro il pirogassificatore divamperà più che mai!

Credo sia necessario chiarire una cosa prima che i giochi finiscano: dal momento che la partita sul referendum è condotta dalla parte del NO in modo irregolare, nel caso non si arrivasse al quorum la battaglia per non costruire il pirogassificatore si accenderà ancora più viva che mai! Diverso sarebbe stato se i giocatori della squadra avversaria avessero giocato pulito, motivando le loro ragioni e invitando coerentemente i valdostani a votare NO, in quel caso il silenzio e l’accettazione del verdetto sarebbero sacrosanti, ma i Responsabili stanno barando! Infatti, vogliono accaparrarsi di quel25/30% di elettorato che non va mai a votare e non è corretto. Il quorum non è stato fissato sulla base reale dei votanti, altrimenti sarebbe sensibilmente più basso, pertanto se il referendum non passasse per non aver raggiunto il quorum sarebbe come aver barato. Quindi nessun silenzio e nessuna accettazione del falso risultato. Se nella vicina val di Susa è sorto il NO Tav, in Valle d’Aosta sorgerà il NO Piro! E magari anche nel resto d’Italia scopriranno finalmente che non viviamo in un’isola felice, ma in un sistema feudale intossicato dal troppo potere.

L’analfabeta!

14 novembre 2012

Mi aspettavo una risposta dal dottor Sudano e mi aspettavo esattamente quello che ha dichiarato, tanto che lo avevo già preannunciato nel post differente. Secondo l’oncologo che non ha mai fatto l’oncologo, quel “Main Campf” vuol dire la mia terra. Peccato che in tedesco non si scriva così. Secondo il “moderato” quel cartello è frutto di un gesto istintivo, così affrettato da fargli sbagliare la grafia. Avete notato una cosa dei Responsabili? Ci prendono tutti per fessi! Da Perron che ci dice che solo gli eletti possono decidere del nostro futuro a Fosson che ci considera comuni e quindi fragili e bisognosi di badanti, per finire con questo medico che con la scusa di essersi costruito la casa con le sue mani (il lavoro rende liberi) ha voluto sancire la libertà conquistata con la fatica e la rinuncia delle ferie, con quella frase che, ma guarda un po’, sospettava potesse essere fraintesa. Il dottor Sudano ama collezionare cazzate, dalla sua teoria della diossina alla sua interpretazione dell’azione di Legambiente a Guidonia che gli ha regalato una diffida da parte dell’associazione, a questa bufala della scritta sbagliata. Ma noi non siamo fessi.

La salute in mano loro?

13 agosto 2012

Un film di…

7 agosto 2012

I “Responsabili”

7 agosto 2012

Il Comitato del BOH!

5 agosto 2012

Si è costituito il Comitato del No, ma visto che non si schiererà né per il sì né per il no lo battezziamo il Comitato del BOH. Molti sono i dubbi su di esso, uno fra i quali è il perché proprio ora si è reso necessario per “promuovere una corretta informazione sullo smaltimento dei rifiuti”. Da quanto tempo si parla infatti del problema? E solo ora, in prossimità del referendum, ecco spuntare come un fungo questo gruppetto di tre moschettieri che sente nascere all’improvviso il bisogno di dire la verità ai loro concittadini. Non si allineeranno in una posizione precisa, ma forniranno semplici informazioni: ci chiediamo di che tipo saranno, sì perché in questo caso è impossibile essere neutrali. Se dico che il pirogassificatore inquina o il suo contrario, ecco che inevitabilmente mi schiero, basta questo atteggiamento per rendere i Responsabili alquanto falsi e quindi inaffidabili. Un esempio è la qualità del pensiero scientifico del dottor Sudano: “Il pirogassificatore dismetterà la discarica a cielo aperto e avrà i benefici di omogeneizzare la raccolta differenziata e tutto il processo di smaltimento dei rifiuti”. Si dicono  senza sponsor o patrocini politici, ma la Casali è presidente del Comitato cittadino di Aosta della Fédération autonomiste e questa uscita sa di marchetta lontano un miglio.