Posted tagged ‘Cogne’
31 agosto 2014
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Ce ne fossero di Festival come il Gran Paradiso Film Festival (Cogne, 25-30 Agosto 2014)!
Ho partecipato come membro della giuria popolare al festival organizzato da Fondation Grand-Paradis e ne sono rimasto profondamente colpito. Colpito perché in un clima di perenne mediocrità che da un po’ di anni a questa parte sta caratterizzando le iniziative culturali della Valle d’Aosta, gli amanti del bello e della cultura possono contare su un festival che anno dopo anno si arricchisce di novità e migliora in termini qualitativi riuscendo a catalizzare l’attenzione di migliaia di turisti e residenti.
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Categorie: Buon esempio, Buona amministrazione, Buone idee, Cultura viva, Festival, Lettera
Tags: Cogne, Elena Cattaneo, Fabio Fazio, Flavio Caroli, Fondation Grand Paradis, Gran Paradiso Film Festival, ITER, Luisa Wuillermoz, Maison Grivola, Nico Valsesia, Trekbus
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27 giugno 2013
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Il Circolo Legambiente Valle d’Aosta accoglie con un sospiro di sollievo la notizia della rinuncia, da parte della CVA, alla realizzazione del progetto di ristrutturazione dell’impianto idroelettrico di Chavonne. L’opera prevedeva: la realizzazione di una diga a Cogne, in Fraz. Crétaz; una seconda opera di presa in Valsavarenche; lo scavo di 20 km di gallerie sotto le montagne, per convogliare le acque captate dalle due valli alla nuova centrale; e infine, la realizzazione di due enormi depositi per stoccare il materiale di risulta degli scavi, a Plan Pessey, villaggio situato a pochi chilometri da Cogne, e nei pressi della vetta del Mont Poignon, in comune di Aymavilles. Qui un avvallamento naturale sottostante la cima della montagna sarebbe stato totalmente riempito, e sopra di esso sarebbe sorta una collima di 17 metri. Il comune di Villenueve avrebbe poi dovuto sopportare gran parte della viabilità dei cantieri, con l’allargamento della strada che conduce al Mont Poignon, la costruzione in quota delle piazzale per il montaggio della fresa e la circolazione continua dei mezzi. CVA aveva stimato in 7 anni il tempo necessario alla realizzazione dell’opera. Tutto questo avrebbe portato ad uno scempio ambientale senza precedenti. Il Parco avrebbe perso il significato stesso di area protetta e l’economia turistica, che dal Parco trae benessere, avrebbe subito un danno forse irreversibile, creando inoltre un precedente preoccupante: la realizzazione dell’opera avrebbe infatti significato che di fronte alla produzione di energia ogni altro settore economico è sacrificabile.
Categorie: Affari, Ambiente, Buon senso, Comunicato stampa, Energia, Montagna
Tags: Centrale di Chavonne, Cogne, Legambiente VdA, Parco Gran Paradiso, Valle d'Aosta
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7 settembre 2012
Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, organizza la festa dei Popoli che si sentono padroni in casa propria e la sinistra+sinistra locale si scatena su FB (PD fa finta di niente), creando gruppi e invitando al boicottaggio. Ma tace sul festival dei Popoli minoritari detti anche senza Stato. Tace sull’università d’été, alpista-indipendentista dei Popoli liberi (da chi? da che cosa?), a cui parteciperà, oltre al Partito sardo d’Azione, anche la Liga Repubblica Veneta (Repubblica Veneta!) perché questo silenzio? Certo, ci sono delle differenze formali fra le diverse offerte, ma il succo dei Popopopopopo è lo stesso, tanto che l’Alpe, che non si presenterà da Borghezio (non fa fine), augura agli organizzatori un buon lavoro. Mi sembra che le reazioni rosse inseguano più che una riflessione, un semplice automatismo. Perché, se ci fosse un ragionamento un po’ più complesso la stessa indignazione sarebbe rivolta non solo contro l’uomo nero, ma anche verso gli “amici di casa” che, come i leghisti, sanno “inventare entità nazionali di comodo”, come quella valdostana, considerata una minoranza senza Stato.
Categorie: Critica, Delirio, Festival, Folclore valdostano, Indignazione, Uomini politici
Tags: Cogne, Festa indipendentista, Festival popoli minoritari, Mario Borghezio, Valle d'Aosta
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3 giugno 2012
A Cogne batte un cuore di ferro. E’ vivo e dà speranza perché è un cuore giovane. Appartiene all’associazione Musei di Cogne che oggi, 3 giugno 2012, ha presentato nella sede della Fondation Grand Paradis, la seconda performance denominata Artéatre. Da un’idea dell’artista Barbara Tutino Elter, è stato raccolto con la collaborazione dei cogneins numeroso materiale che documenta un passato legato alla miniera. Dalle fotografie e dai documenti sono state prodotte delle bandierine colorate simili a quelle tibetane che, unite insieme, creano una sorta di preghiera laica. Una preghiera che verrà affidata al cielo, ma ancor più all’amministrazione regionale, affinché ascolti la voce del paese (ma anche quella di molti altri valdostani) che chiede di non abbandonare il villaggio minerario di Colonna, sito unico e prezioso. Potrà il valdostano Diego Empereur, membro di un partito che ha fatto della peculiarità culturale valdostana la sua bandiera e presidente della quarta commissione regionale, non dar retta ai numerosi concittadini che chiedono il rispetto di un patrimonio straordinario capace di creare sviluppo? Potrà la crisi bloccare il recupero di un pezzo rilevante di storia dell’intera Valle d’Aosta quando la stessa crisi non ferma altre operazioni meno significative e inutili? La risposta a breve.
Categorie: Archeologia, Battaglia, Domande, Futuro, Uomini politici
Tags: Associazione Musei di Cogne, Barbara Tutino Elter, Cogne, Diego Empereur, Valle d'Aosta, Villaggio minerario di Colonna
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22 agosto 2011
Tornando A Cogne. La difesa del prato è coerente con la difesa di tutta l’atmosfera del paese. Una località che è riuscita ad imporsi con la qualità dell’offerta per un turismo non massificato. La proposta di costruire una funivia non va nella giusta direzione, ma mira allo snaturamento dell’intero territorio. “Già i primi commenti parlano di voler realizzare moderni impianti di risalita a grande capacità di trasporto: con lo sci da fondo si guadagna poco, allora ben vengano gli sciatori, una bella Gardaland alpina (alla faccia di Alpine Pearls e del Parco del Gran Paradiso) con tanto traffico, prezzi delle case in salita, seconde case, nuove costruzioni (introito oneri di urbanizzazione, ditte che lavorano ecc.) lo stesso dicasi per la zona attorno a Plan Praz a Pila . Senza contare che tra le costose ipotesi di impianti di risalita i più fattibili sarebbero sia funivie che funicolari da Epinel a Pila: occorreranno poi delle navette Cogne Epinel che saranno effettuate con autobus. Poi qualcuno si ricorderà che c’era la tranvia… .” (testo preso da una lettera speditami dal signor Flavio Menolotto). Speriamo che i soldi vengano a mancare, speriamo nella crisi, nella recessione e in tutto ciò che forse può trasformare questo tempo in un’occasione di ripensamento sul nostro stile di vita e sull’ esproprio della natura. Mi rendo conto che questo mio pensiero è un tantino masochista, ma in che altro sperare, se il senno gli esseri umani se lo sono bevuto?
Categorie: Affari, Ambiente, Cultura morta, Folclore valdostano, Mala Amministrazione, Turismo
Tags: Cogne, Parco del Gran Paradiso
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1 febbraio 2011

Dai ritratti dei Mangia-Mangia
Quello delle centrali idroelettriche oltre che essere un buon businnes è anche un businnes buono. Si occupa di energia alternativa, quella che non inquina. Con questa innocente giustificazione i nostri torrenti saranno trasformati prima in cantieri e poi in rigagnoli, per la felicità dei privati, alla collettività solo le briciole. Il torrente Ayasse, nella valle di Champorcher, è ritenuto di particolare pregio paesaggistico e faunistico (è l’habitat di una trota autoctona) e per questo tutelato. Su questo torrente sono previste due centrali! Provate a immaginare cosa resterà delle splendide cascate. Le vallate di Cogne e di Valsavarenche saranno coinvolte nel nuovo progetto di CVA che prevede di triplicare l’attuale centrale di Chavonne. Il fatto che questa si trovi in buona parte nel Parco nazionale del Gran Paradiso, non sembra disturbare i manovratori. E poi le centrali previste nei comuni di Etroubles e Saint-Oyen che vedono i rispettivi sindaci, contrari insieme alla popolazione, non ascoltati nelle due Commissioni regionali che preferiscono difendere il diritto dei privati a produrre. E ancora a Gressoney dove un proprietario è stato espropriato a sua insaputa dei suoi beni per permettere a un’impresa di realizzare l’ennesima centralina. Non c’è legge, diritto, protezione, direttiva europea, vincolo paesaggistico che possano fermare lo scempio. Questo sfruttamento selvaggio è frutto della nostra libertà di gestione delle acque. Se perdiamo il paesaggio cosa ci resta? L’autonomia di prenderci a calci.
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Categorie: Affari, Ambiente, Animali, Battaglia, Degrado ambientale, Degrado morale, Domande, Folclore valdostano, Grandi Opere, Mafia di montagna, Mala Amministrazione, Montagna, Natura Morta
Tags: Albert Cerise, Centrali idroelettriche, Champorcher, Cogne, Comune di Etroubles, Comune di Saint-Oyen, CVA, Gressoney, Parco nazionale Gran Paradiso, Torrente Ayas, Valle d'Aosta, Valsavarenche
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6 gennaio 2011
Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.
In questo periodo viene sottoposto a VIA un complesso progetto di ampliamento della Centrale idroelettrica di Chavonne (Comune di Villeneuve) che dovrebbe aumentare la produzione di energia dagli attuali 140GWh annui ai 371GWh previsti a opere ultimate.
Questo specifico progetto ci preoccupa più di altri. Si articola in 7 cantieri: Crétaz (costruzione di una diga), Plan Pessey, Poignon e La Nouva in Val di Cogne; Pont du Loup e Fenille in Valsavarenche e infine il cantiere della nuova centrale di Chavonne. A questi vanno aggiunti il cantiere di costruzione della nuova condotta forzata e lo scavo delle gallerie per convogliare le acque dalle due vallate al nuovo pozzo piezometrico di Poignon. Il 52% di queste opere ricade nel territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Come ambientalisti riteniamo che si stia creando in Italia, come dimostra anche il recente smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio, un clima si svilimento del sistema delle aree protette. Se le opere in progetto per Chavonne saranno approvate, verrà fatto un ulteriore passo in questa direzione. I rigidi regolamenti in materia di costruzioni ai quali i residenti nei Parchi devono sottostare hanno suscitato nel tempo varie resistenze, ma non c’è dubbio – e oggi molti residenti se ne rendono conto – che hanno conservato un territorio che attira visitatori anche dall’estero e consente un turismo di qualità. Ora, invece qualcuno si è messo a considerare le risorse presenti nel Parco come fonti sfruttabili di arricchimento e a progettare un’opera che modificherà pesantemente (come lo stesso Studio di Impatto Ambientale in alcuni passaggi ammette) l’aspetto di due vallate. Chavonne ha bisogno di essere ristrutturata? Benissimo, ma senza alterare lo stato di parziale wilderness (il più possibile vicino a quello di natura) che dovrebbe caratterizzare un’area protetta e senza compromettere il turismo con enormi cantieri e stravolgimenti dovuti alla necessità di smaltire le grandi quantità di smarino che scavi del genere comportano.
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Categorie: Affari, Ambiente, Battaglia, Degrado ambientale, Degrado morale, Grandi Opere, Mala Amministrazione, Montagna, Natura Morta, Turismo
Tags: acqua, Centrali idroelettriche, Chavonne, Cogne, Dighe, Parco nazionale Gran Paradiso, Valle d'Aosta, Valsavarenche, VIA
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15 dicembre 2010
Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.
Il progetto di aumento della centrale idroelettrica di Chavonne (fino a quasi tre volte la potenza attuale) tra Aymavilles e Villeneuve, sottoposto in questo periodo a procedure di VIA (Valutazione Impatto Ambientale), implicherà una pesante cantierizzazione delle valli di Cogne e Savara nei quattro anni previsti per lo svolgimento dei lavori. A opere terminate, alcune zone dei territori interessati non saranno più le stesse. Così, ad esempio, la gola di Crétaz, appena sotto Cogne, che sarà sbarrata da una diga alta 15 metri; oppure la zona subito sottostante Dégioz in Valsavaranche, dove sorgerà la nuova captazione per scopi idroelettrici (loc. Pont du Loup). Sparirà Plan Pessey, in Val di Cogne, le cui aree di pascolo saranno sostituite da un deposito per materiali di risulta… . Il Circolo Legambiente Valle d’Aosta ritiene che questo progetto sia incompatibile con il sistema di tutela che caratterizza il Parco Nazionale del Gran Paradiso, che sarà interessato da gran parte delle opere (il 52% dei lavori previsti). Esprime inoltre preoccupazione per il futuro economico, relativamente all’aspetto turistico, delle due vallate coinvolte.
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Categorie: Affari, Ambiente, Battaglia, Degrado ambientale, Degrado morale, Folclore valdostano, Mala Amministrazione, Montagna, Natura Morta, Requiem, Speculazione, Turismo
Tags: Centrali idroelettriche, Chavonne, Cogne, Legambiente VdA, Parco nazionale Gran Paradiso, Savara, Valle d'Aosta, Valsavarenche, VIA
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