
Per il galletto quando finisce il letargo?
Carlo Curtaz, in un appassionato articolo sul numero sedici di Informazione si autodefinisce un politico scarso. Non siamo d’accordo con lui: è sicuramente il meglio che il centrosinistra valdostano, negli ultimi anni, ha saputo esprimere in fatto di intelligenza e sensibilità. Precisiamo che nessuno della redazione di Patuasia news ha mai preso un caffé con lui al bar, ci piace per l’uomo pubblico che è riuscito ad esprimere finora: onesto, chiaro, capace, fotogenico e soprattutto al di sopra di una semplice etichetta partitica (trovatene un altro che sommi queste caratteristiche!). Poi che l’alleanza autonomista-progressista sia composta da politici scarsi è vero, purtroppo. Non tutti lo sono è chiaro, ma l’insieme risulta fiacco, polveroso, privo di entusiasmo e sordo alle richieste dell’elettorato che vorrebbe un movimento unico! Non si capisce bene il perché. Nonostante un programma comune e condiviso nelle passate tornate elettorali (ben cinque!), il gruppo dirigente del Galletto non riesce a dare forma a un’autentica alternativa politica. Esiste un coordinamento di cui non si conoscono i frutti, se mai ce ne fossero. Chiacchiere di una minoranza chiusa in se stessa, incapace di “sentire” e di tradurre l’insoddisfazione galoppante in un progetto credibile. Un gruppo dirigente autistico ahimé, questo è quello che ci rimane.
Quel che resta del giorno…
24 ottobre 2009Per il galletto quando finisce il letargo?
Carlo Curtaz, in un appassionato articolo sul numero sedici di Informazione si autodefinisce un politico scarso. Non siamo d’accordo con lui: è sicuramente il meglio che il centrosinistra valdostano, negli ultimi anni, ha saputo esprimere in fatto di intelligenza e sensibilità. Precisiamo che nessuno della redazione di Patuasia news ha mai preso un caffé con lui al bar, ci piace per l’uomo pubblico che è riuscito ad esprimere finora: onesto, chiaro, capace, fotogenico e soprattutto al di sopra di una semplice etichetta partitica (trovatene un altro che sommi queste caratteristiche!). Poi che l’alleanza autonomista-progressista sia composta da politici scarsi è vero, purtroppo. Non tutti lo sono è chiaro, ma l’insieme risulta fiacco, polveroso, privo di entusiasmo e sordo alle richieste dell’elettorato che vorrebbe un movimento unico! Non si capisce bene il perché. Nonostante un programma comune e condiviso nelle passate tornate elettorali (ben cinque!), il gruppo dirigente del Galletto non riesce a dare forma a un’autentica alternativa politica. Esiste un coordinamento di cui non si conoscono i frutti, se mai ce ne fossero. Chiacchiere di una minoranza chiusa in se stessa, incapace di “sentire” e di tradurre l’insoddisfazione galoppante in un progetto credibile. Un gruppo dirigente autistico ahimé, questo è quello che ci rimane.
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