Posted tagged ‘Centrali idroelettriche’

Valle d’Aosta così odiata!

17 giugno 2013

Lo scempio in Valle d’Aosta è di casa. Ma chi lo perpetua è votato a maggioranza: i valdostani non amano la loro Valle, preferiscono i soldi. Quelli facili. Roba da decerebrati. Votano i soldi e del paesaggio chissenefrega! Votano Attila che dà lavoro per cementificare torrenti per poi prosciugarli alla fonte con decine e decine di centrali. Del diman non v’è certezza… e dei figli cazzi loro! Il sindaco di Valgrisenche brilla di luce riflessa quando dice:  “E’ bello avere dei paesaggi da cartolina, ma se non hai soldi della cartolina te ne fai poco” (La Stampa). Nella sua originale opacità non capisce che di questo passo saranno i paesaggi a non poter essere più fotografati, tantomeno vissuti. Quando non ci sarà più un turista e di coinseguenza nessun abitante, le lacrime non basteranno e neppure i voti per risanare ciò che sarà distrutto. Qualcuno riesce a intuirlo?

Decidere di non decidere

14 giugno 2013

Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.

La Conferenza dei Servizi, convocata per martedì 11 giugno, per decidere in merito alla concessione di Autorizzazione Unica alla The Power Company per la costruzione e l’esercizio di centrale idroelettrica in località Cortlys di Gressoney-La-Trinité, ha deciso di non prendere alcuna decisione in merito. Sentito il parere della Giunta comunale del Comune interessato, il Responsabile del procedimento Mario Sorsoloni, in accordo con gli altri Servizi regionali presenti, ha ritenuto di non assumere un parere definitivo, ma di rinviare alla Giunta regionale la decisione a proposito della concessione dell’Autorizzazione Unica. Decisione che verrà, verosimilmente, presa il 28 giugno prossimo da una Giunta ormai scaduta. Al di là dell’esito pilatesco della Conferenza, Legambiente della Valle d’Aosta non condivide la valutazione espressa dai Servizi secondo cui la centrale non può non essere autorizzata e realizzata in quanto la legge la definisce di pubblica utilità. In realtà le norme tanto nazionali quanto regionali prevedono delle fattispecie precise che rendono possibile non autorizzare le centrali, se incompatibili con la tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio artistico-culturale. Il Codice del Paesaggio, il Piano Territoriale Paesistico e la legge regionale sugli ambiti inedificabili costituirebbero, se correttamente applicate, un reticolo di tutela assai efficace. Purtroppo l’orientamento dell’Amministrazione Regionale, in questi ultimi anni, è stato ed è quello di concedere continue deroghe ai vincoli dettati da queste norme, rendendole di fatto inefficaci. La Giunta Regionale uscente ha, inoltre, la grave responsabilità di non aver individuato, con propria determinazione, i siti non idonei alla realizzazione di centrali, così come richiesto dalla normativa nazionale.

La mafia dell’acqua

25 luglio 2012

Il M5S valdostano non sta solo a guardare, ma filma e invia alla Guardia di Finanza. Si tratta di un filmato che testimonia in modo inequivocabile come la ditta SEVA s.r.l, impegnata nella costruzione dell’ennesima centralina a Entrèves, smaltisca lo scarico di terra: direttamente in Dora. Qualcuno a Palazzo ne sapeva niente?

Moratoria ai posteri!

17 luglio 2012

Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.

A fronte delle 236 subconcessioni a scopo idroelettrico già autorizzate, giacciono nei cassetti dell’Assessorato ai Lavori Pubblici ben 104 domande di concessione. A queste la Delibera Viérin non si applica poiché non è possibile, per legge, congelare pratiche già avviate. Inoltre la delibera abolisce la precedente, promulgata dalla Giunta Caveri, che indicava criteri restrittivi per le concessioni. Così è molto probabile che tutte o quasi le 104 domande saranno accolte. Il nostro Circolo aveva presentato già nel maggio 2010 un’articolata proposta di vera moratoria del settore. Proponevamo contestualmente un esame globale della situazione dei nostri torrenti ed eventualmente un aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque in senso restrittivo.All’epoca la proposta aveva suscitato un certo dibattito nell’opinione pubblica – ricorda la presidente Alessandra Piccioni – mentre non avevamo registrato reazioni da parte dell’Amministrazione Regionale che non ha ritenuto di regolamentare l’idroelettrico nemmeno in sede di linee guida alle rinnovabili”. Per quanto tardiva e dilatoria, la Delibera Viérin darebbe il tempo di fare almeno questo: individuare i siti non idonei alla realizzazione di nuovi impianti, come del resto è già stato fatto per quelli eolici e fotovoltaici. Le linee guida nazionali offrono, al riguardo, spunti di puro e semplice buonsenso: sono siti non idonei le aree protette e le fasce di territorio ad esse antistanti, le aree a rischio idrogeologico e i torrenti di particolare pregio paesaggistico. Gli stessi criteri andrebbero ovviamente applicati anche nella valutazione delle 104 domande giacenti e nella VIA dei relativi progetti.

La beffa (4° puntata)

24 giugno 2012

La centralina a tutti costi (a cura del Movimento 5 stelle VdA)

Da quanto riporteremo in seguito appare del tutto evidente come la volontà politica, comunale e regionale, sia di autorizzare la realizzazione della centralina a tutti i costi andando, come avviene puntualmente, a ledere  anche gli interessi dei cittadini che si trovano loro malgrado coinvolti in vicende a loro estranee. Un decreto di asservimento (leggi esproprio) il 99 del 2008 riguarda un’area di proprietà di un privato cittadino che si vede sospesa la concessione edilizia, già ottenuta, per l’edificazione di alcuni garage, in seguito alla presentazione della pratica di posa delle condotte forzate della centralina. La realizzazione della condotta nei pressi dei box comporta una serie di spese supplementari a carico del proprietario che era già autorizzato quantificati nel 50 % dell’intero manufatto ma poco importa. Il malcapitato è costretto a sostenere le maggiori spese e a rallentare di molto l’esecuzione dei lavori in relazione alla presenza della condotta forzata senza ottenere alcun indennizzo. La S.E.V.A. si muove con una disinvoltura sconcertante per quanto riguarda le opere di ripristino dei terreni circostanti. I vari proprietari hanno più volte sollecitato la risistemazione dei terreni come era stato stabilito dagli accordi sottoscritti ma, come è possibile vedere dalle fotografie fatte sul posto nel mese di maggio 2012, in alcuni punti sono presenti buche, massi e fossati e il ripristino non è stato portato a termine e l’area intorno alla centrale è stata ridotta ad un piazzale in terra battuta. Inquietante è poi la presenza di un grande masso, tagliato dalla S.E.V.A. nella parte inferiore per far passare le tubazioni della condotta che risulta privo di appoggio in quel punto e, come peraltro segnalato ripetutamente alle autorità competenti, rischia di scivolare a valle proprio in corrispondenza dei garages di nuova edificazione. Il pendio attraversato dalle condotte della centralina è poi il medesimo interessato recentemente dalla caduta dei massi che hanno distrutto due automezzi di una impresa edile che stava effettuando opere di consolidamento e movimentazione. E’ molto significativo osservare poi le fotografie e le riprese video effettuate l’8 maggio 2012 a monte e a valle dell’uscita della condotta forzata della centralina in questione. Tenuto conto infatti che il mese di maggio dovrebbe essere il periodo in cui  la portata del torrente è maggiore, si nota come prima della condotta la quantità di acqua che scorre nell’alveo sia paragonabile a quella di un ruscello e che il volume rilasciato dalla condotta forzata sia elevatissimo  e faccia riprendere la fisionomia normale del torrente solo dopo l’uscita. E’ lecito domandarsi se venga rispettato il deflusso minimo vitale delle acque, con un alveo quasi   prosciugato oppure non sia arbitrariamente turbinata una quantità di acqua superiore a quella prevista. Ciò tenuto conto anche delle testimonianze degli abitanti della zona che hanno rilevato come questa situazione sia la norma e non l’eccezione. Tanto più che con deliberazione regionale 658/2011 è stata effettivamente aumentata la portata delle acque utilizzabili dalla S.E.V.A. s.r.l. (si passa dalla potenza nominale media di 1982 kW a quella di 2990 KW)con una procedura semplificata che non ha previsto la normale valutazione di impatto ambientale rimanendo però invariata la percentuale di energia elettrica erogata in base alla convenzione a favore del Comune di Courmayeur. Era il caso di autorizzare e di valutare positivamente l’impatto ambientale di un’opera che ai piedi della montagna più alta d’Europa ha deturpato il paesaggio e ha ridotto la Dora ad un ruscelletto?

La beffa (3° puntata)

23 giugno 2012

La società S.E.V.A. s.r.l. chi c’è dietro e chi c’è dentro ( a cura del Movimento 5 stelle VdA)

Tuttavia nello stesso provvedimento la Ditta S.E.V.A. s.r.l. di Gressan, che aveva richiesto il parere per la realizzazione, viene invitata a ripresentare il progetto. Proprietari della S.E.V.A. s.r.l. sono una società fiduciaria la EOS Servizi fiduciari s.r.l., Invernizzi Giovanni e  De Benedetti Pietro. Amministratore unico il genovese De Benedetti Stefano. Come già verificatosi nel primo dossier per il caso della  EAUX Valdotaines s.r.l., attiva sempre nell’area della Valdigne, anche qui è presente una società fiduciaria  la EOS s.r.l. appunto. Ma è quando si risale al proprietario unico della EOS che si rileva come questo sia niente di meno che la Banca Italo Svizzera S.A. con sede a Lugano  il cui Amministratore è Merati Foscarini Marco. E’ da rilevare non senza stupore anche la coincidenza della presenza nella S.E.V.A.  di Luca Mochet, assunto, prima dell’inizio dei lavori nel cantiere della centrale, come figura tecnico/ direttiva, figlio dell’allora vice sindaco di Courmayeur Ennio Mochet che aveva sottoscritto la convenzione  con la stessa S.E.V.A. s.r.l..

Esposto alla Procura

27 aprile 2012

Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.

L’Associazione Legambiente della Valle d’Aosta ha effettuato nei giorni scorsi una segnalazione alla Procura della Repubblica di Aosta, concernente l’impianto idroelettrico con opera di presa sul torrente Chalamy e la pista multifunzione nel comune di Champdepraz. La segnalazione riguarda l’intreccio delle vicende legate alle autorizzazioni per la realizzazione di una pista multifunzione e la costruzione di un impianto idroelettrico in località Chevrère di Champdepraz, opere realizzate negli anni dal 2007 al 2011, che fanno entrambe riferimento a Luigi Berger, sindaco di Champdepraz. A proposito della pista, Legambiente rileva che: 

la pista si sviluppa tutta in verticale, con una pendenza media molto marcata e, quindi, poco si presta ad essere percorsa, come da destinazione, in mountain-bike e con gli sci da fondo, in quanto eccessivamente faticosa in salita e pericolosa in discesa, mentre per il percorso a piedi e con racchette da neve era più indicato e gradevole il vecchio sentiero preesistente;

 la pista si sviluppa in una zona classificata ad alta e media pericolosità degli ambiti inedificabili per rischio di frane, inondazioni, valanghe e slavine, ed è quindi poco indicata per richiamare l’afflusso di turisti, per i rischi a cui gli stessi sarebbero esposti.

– la pista è pericolosa e non potrebbe essere omologata, non avendo i requisiti della Legge Regionale n. 9 del 17/03/ 1992 “Norme in materia di esercizio ad uso pubblico di piste da sci”.

 La pista si presenta di fatto difficilmente utilizzabile ai fini turistici e quindi non giustificata nelle motivazioni economico-sociali, poste alla base della sua realizzazione, che fanno riferimento alla generica esigenza di completare l’offerta turistica escursionistica e sciistica della zona.

La stessa è però stata utilizzata per l’interramento della condotta dell’impianto idroelettrico in corso di realizzazione. Pare quindi che la finalità di realizzazione della pista non sia stata di servizio pubblico ma piuttosto di favorire il privato nella realizzazione del proprio impianto idroelettrico.

 A prescindere dal costo di realizzazione e manutenzione della pista, resta il fatto che senza la preventiva autorizzazione della pista, che giustificava con l’interesse pubblico l’alterazione dei luoghi, l’impianto idroelettrico difficilmente sarebbe stato autorizzato perché comportava danni all’ambiente. Ne fa prova il fatto che l’iter per l’autorizzazione della centrale è stato interrotto una prima volta nel 2004 ed ha, poi, ricevuto parere negativo alla Valutazione di Impatto Ambientale nel 2009. Tale valutazione negativa è stata quindi modificata in valutazione positiva condizionata in seguito alla approvazione del progetto della pista.

Legambiente segnala i fatti alla Procura affinché possa valutare se non ricorrano reati sia in materia urbanistica sia in materia di tutela dell’ambiente, nonché altri reati in danno della Pubblica Amministrazione.

La banda dell’idroelettrico!

1 dicembre 2011

Riceviamo dal Movimento 5 stelle della Valle d’Aosta e volentieri pubblichiamo.

Ne abbiamo parlato circa un anno fa. Abbiamo aperto uno squarcio sul mondo delle centrali idroelettriche valdostane e sullo sfruttamento dell’acqua di tutti per far arricchire pochi. Adesso abbiamo raccolto tanti altri elementi e vi diremo tante altre cose su chi sono e su come si arricchiscono a danno dell’ambiente e di noi tutti. L’attacco fatto al territorio e all’ambiente da parte di questa classe politico-affaristica senza scrupoli è senza fine. Intubano torrenti, distruggono parchi e aree naturali si arricchiscono con risorse di tutti non dando nulla in cambio, anzi ci prendono in giro dicendoci che ci fanno un favore…

Venerdì 9 Dicembre alle ore 21 presso l’Hotel Alp – Loc. Aeroporto n. 8 11020 Saint Christophe (Aosta)

Centrali senza fine…

5 luglio 2011

Quella di dirsi d’accordo prima ancora di avere in mano un progetto è una consuetudine che fa parte del folclore valdostano. Fortuna che non tutti hanno contratto la pessima abitudine del sì-a-priori: è il caso del gruppo di minoranza “Pour Fénis” che si è detto contrario al progetto fantasma di una nuova centralina del gruppo di Luigi Berger, senza prima conoscere l’utile che dovrebbe derivare al Comune. Il sindaco, Giusto Perron, sarebbe soddisfatto del 5% .

No, grazie!

27 giugno 2011

Patuasia sta dalla parte degli abitanti della Valle del Lys che si stanno battendo per evitare che venga costruita l’ennesima centralina. L’area naturale dell’Alpe Cortlys-SikkenSalzen a Gressoney-La-Trinité è ancora integra e presenta delle caratteristiche geomorfologiche uniche, questa risorsa verrebbe compromessa dai lavori che prevedono inevitabili piste nel bosco, cantieri, nuove costruzioni, inquinamento acustico, tutti elementi che mal conciliano con quel tipo di turismo sostenibile tanto caro al nostro assessore all’Ambiente.