Posted tagged ‘Bernard Clos’

Truffa à la Vapelenentse

28 giugno 2013

Ma la traduzione dal patois all’italiano delle intercettazioni sulle presunte truffe bovine, non sta andando troppo a rilento? Ieri la notizia dell’ennesimo rinvio  richiesto dai periti. Per carità, chi va piano va sano e va lontano, il passo del montanaro è lento e sicuro, però non vorrei che, al posto della cima innevata, si avvicinasse invece la prescrizione del processo. Capisco che il lavoro sia complesso, lungo e faticoso, ma la Valle dovrebbe essere ricca di patoisants esperti, no? Con tutti soldi pubblici indirizzati alla sua conoscenza, anziché al marginale ed inutile inglese, dovrebbero esserci frotte di esperti, competenti, rapidi ed affidabili. Un po’ di più di quel Mario Morin, perito balistico del tribunale di Venezia, che negli anni 70 fece in modo che le risultanze sulle armi di Ordine Nuovo (cui era vicinissimo, cfr di Gianni Barbacetto “Il grande vecchio”, pag 295) scagionassero i fascisti. Insomma che i periti siano imparziali è importante…  Il nucleo politico di quanto sta succedendo nelle stalle, luogo della più potente lobby elettorale valdostana e brand della “valdostanidad”, lo ha esposto con chiarezza Bernard Clos, allevatore di Jovençan e presidente della potentissima congregazione degli “Amis des batailles de reines”.La dichiarazione risale all’inizio delle indagini: “come cittadino non comprendo quella che considero un’ingerenza. Una destabilizzazione del nostro autogoverno. Ma come, non si è forse capaci in Valle di far controlli sanitari o inchieste giudiziarie? Nonostante i torti che stiamo subendo, siamo galantuomini“. Quanto a suo papà Adolphe, leggendaria figura nel mondo degli allevatori, ebbe a dichiarare, lunedì 4 marzo 2002, nel salone delle conferenze del municipio di La Salle, insieme a Vincent Treves e Laurent Viérin (allora segretario della JV): “questa sera sono ammesse due sole lingue, francese e patois. La nostra lingua, la nostra identità vanno difese dallo spirito sfruttatore degli italiani. Gli italiani distruggono il nostro territorio, utilizzano le nostre risorse, svuotano le nostre miniere. Dobbiamo reagire vigorosamente contro lo straniero. Abbiate coraggio di essere intransigenti. Puntate i piedi contro la porta, resistete agli oppressori della vostra identità”. Ingerenza. Destabilizzazione del nostro autogoverno. Reagire contro lo straniero. Spirito sfruttatore degli italiani. Oppure una semplice truffa bovina? Come Berluska, questi la mettono in politica. Ditecelo in fretta, per piacere. (roberto mancini)

La famiglia degli amici

14 dicembre 2009

"Non è tempo di dichiarazioni, meglio stare in silenzio".

Ci va bene che non siamo in Sicilia! Già, siamo in Valle d’Aosta dove le minacce contro chi la pensa in modo poco consono alla maggioranza dei valdostani, al momento, si limitano a frasi minatorie come quelle che sono state rivolte a Enrico Martinet, giornalista della Stampa. Il cronista, presente all’assemblea dell’associazione “Amis des Bataille de reines” per il rinnovo del direttivo, è stato aggredito verbalmente da alcuni delegati a causa di alcuni articoli scritti riguardo allo scandalo bestiame che ha coinvolto diversi allevatori e quindi invitato dal vicepresidente, Giuseppe Balicco, ad allontanarsi. Per rincarare la dose, lo stesso rieletto presidente, Bernard Clos, ne ha giudicata provocatoria la presenza. Questa intolleranza nei confronti di un giornalista, evidenzia il lato oscuro di un ambiente malsano, chiuso in se stesso, geloso dei propri privilegi e della sua capacità di condizionare il potere. Anni fa Qualcuno trovò davanti all’uscio di casa un vitello morto, si trattava solo di un vitello… già, è vero, per fortuna non siamo in Sicilia!

La redazione di Patuasia news dichiara la propria solidarietà al giornalista Enrico Martinet e denuncia come gravissimo atto contro la libertà di stampa, l’atteggiamento aggressivo e intollerante dimostrato anche dai vertici dell’associazione “Amis des Bataille de reines”.

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