Continua la lettura delle liriche del Vate-di-Casa-Nostra. Non pago della politica, non pago del mattone, il Poeta nutre non solo il suo stomaco, ma anche la sua anima. Lo fa con la parola! Di fisico robusto, pare non abbia mai sofferto di indigestione. In occasione di Babel, il festival letterario de noantri,vi auguriamo un buon ascolto, con l’avvertenza di assumere un’ora prima un confetto Falqui per evitare possibili blocchi intestinali. Basta la parola!
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Il Vate (la pesca) 4
1 Maggio 2011Satira x satira
21 aprile 2010Basta la Parola!
20 ottobre 2009
Una volta tanto quasi piaccio a quelli di Patuasia. Evvai!
Per dimostrare che noi di Patuasia news non siamo faziosi, ma semplicemente persone culturalmente molto esigenti e con il gusto spiccato per la libertà di espressione, siamo lieti di comunicare la nascita di un festival, questa volta buono e giusto. Ci riferiamo al festival della parola “Babel”. In tempi di carestia grammaticale dove le parole vengono azzoppate, ridotte a cenci, violate, semplificate dai mezzi di comunicazione di massa (vedi alle voci telefonino, televisione, internet…); in tempi dove la parola data si perde in un batter di ciglia, dedicare spazio, tempo e denaro alla Parola, lo riteniamo una operazione importante. Una restitution dovuta, ne diamo atto all’assessore regionale alla Cultura Laurent Viérin. Una caduta di gusto però la riscontriamo nella scelta di Giorgio Forattini come testimonial dell’esiliato (probabilmente da noi visto che questa è la sua seconda performance in Valle!). L ‘esposizione che si inaugurerà al castello di Ussel, sarà quella curata da Gherardo Frassa e che sta girando in tutta la Penisola. Ma una mostra di satira che presenta gli ultimi quarant’anni di fatti e misfatti italiani che ci azzecca con l’esilio, tema della prima edizione di Babel? Forattini un esiliato mediatico come lo definisce l’assessore? Ma se ha cavalcato per anni le prime pagine di quotidiani illustri, pubblicato decine di libri e inaugurato mostre in tutti gli anfratti del Bel Paese, che esilio mediatico sarebbe mai questo? Più in linea con il tema prescelto sarebbe stata una mostra sulle parole dell’esilio (quante e quanto belle!), confezionata su invito da qualche bravo artista che sulla parola lavora. Pur fiduciosi, temiamo un’assenza di rigore e il solito minestrone-nazional-popolare dove gli ingredienti (amici) sono scelti e giustificati dal gusto (simpatie) del politico, invece che da una riflessione seria e professionale.
Lucio Palla
30 ottobre 2009Che ci faccio qui?
Succede anche questo in Valle d’Aosta! Al concerto-lettura tenuto a Sarre con Lucio Dalla e Marco Alemanno come ospiti di eccezione, non c’era quasi nessuno. Dei trecento e più inviti spediti solo una cinquantina ha risposto. Misera cifra per un evento che si prevedeva affollato. Così affollato che era stato predisposto un maxi schermo per i ritardatari. Che i valdostani abbiamo percepito l’incontro come una conferenza troppo o troppo poco elitaria? Che Dalla, nella veste di testimonial di un festival della parola, sia stato inteso come una palla? Non è la prima volta che succede: tanti anni fa il pubblico valdostano snobbò persino Papa Wojtyla! Al suo arrivo piazza Chanoux era per metà vuota e i numerosi cameramen accorsi furono costretti a inventarsi nuovi punti di vista per evitare di riprendere i vistosi buchi fra gli spettatori. Cosa che peraltro non riuscì. Chissà perché accade ciò? Qual’è la ragione profonda di tanto insospettabile snobismo? Voi cosa ne pensate?
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Categorie: Artisti in provincia, Commenti vari
Tags: Babel, Comune di Sarre, Lucio Dalla, Marco Alemanno, Papa Wojtyla, Snobismo
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