Patuasia augura a tutti gli amici e ai tanti nemici che sono di più, gli auguri di un “sereno” Natale.
Signor Presidente, apprendo solo ora del suo malessere, per favore si riprenda presto! Lei è il mio migliore e onesto nemico!
Patuasia dà il benvenuto e augura un buon lavoro al Sostituto procuratore, dottor Antonio Ingroia.
Carissimi elettori e sdraiatamente amiche elettrici,
qualunquemente, infattamente un altro anno passò. E come finì? A schifio finì! Tristemente la sacra famiglia unita e bicolor si disunì: Viérin sei un burattino senza pilu! E non ti sputo se no ti profumo! Vogliono u dialogo e chi se non IU! IU! IU! dialogo volissi? Tra servi e padrone dialogo! Tra pecore e allevatore dialogo! Tra assessori e imperatore dialogo! Dove ho sbagliato? Manco avessi arrubbato l’argenteria! Gli proposi al burattino di andare a Roma per sentirci tutti indubbiamente e fratellamente più vicini. E lui che facisse? Amico di feisbuc diventò! ‘nto culo a lui senzadubbiamente! E che volisse fare? U presidente? ‘na risata mi pigghiò ah ah ah! Ma chi governa l’onda calabra in ‘sto paese? IU! IU! IU! Cazzu, cazzu! I piccioli finirono? Ma dove finirono? Questo è quello che conta e io sono uno che conta assai e sa fare la conta sua e degli amici suoi e che gli altri si fottano! Dicono che io perdetti u referendum? Votatemi abbondantemente, sempremente, immodestamente che, cazzu cazzu, brucio dalla voglia di incenerire tutti i bastasi che tradirono. ‘n tu culo u referendum, a me il trattamento… caldo piace!
Buon Anno ai miei elettori degli altri mi fotto.
Patuasia augura a tutti, amici e nemici, un anno ricco di voglia di vivere, zeppo di entusiasmo, stracolmo di bellezza, abbondante di ironia, opulento d’amore… . Alla facciazza della crisi auguriamo un anno di cultura che è la vera ricchezza, perché la cultura permette di superare i limiti e di giudicare chi ci governa. La cultura è libertà di espressione e di parola. La cultura è un bene primario come l’acqua. La cultura salva. (Claudio Abbado).
Buon anno!
Cari elettori e, soprattuttamente, care elettrici, spessatamente e qualunquemente anche quest’anno finì. E come finì? Bene dicu io, pecché i piccioli sono rimasti a ca’! Un pochino meno, ma se il contributo statale scende prima o poi sale basta che ci siamo amici con tutti quelli che contano e che gli altri si fottano! E poi, con la scusa della crisi, più facile è tenere stretti i rapporti con la gente: ci siamo capiti? Per l’anno prossimo auguro agli amici un aeroporto tutto di pilu, una università con corsi sul pilu e una metropolitana di pelouche, ma cazzu cazzu cazzu che volete di più? Falaltremente, nonostante il bene che ho fatto per questa regione, ancora c’è qualche intellettuale che si lamenta (non lo sputo se no lo profumo!). La ferrovia? E vi sembra che IU! IU! IU! prenda per viaggiari quella monnezza di treno? Ma che vi siete infradiciati il cervello? Qualunquemente e infattamente ‘n tu culo la ferrovia! Ai nemici auguro la lettura forzata del libro di poesia-per-coscritti, detto pamphlet, dell’illustrissimo poeta Milanesio Bruno. E che per fortuna, sua e mia, questa città di tanta storia è di poca memoria. Ih Ih Ih! Qualunquemente e infattamente ‘ntu culo la memoria!
Salve, sono il Sindaco, meglio conosciuto come l’omino del Ponte! E da un ponte auguro a tutti i valdostani un nuovo anno di bestemmie su quattroruote. L’anno nuovo non mi vedrà nei panni del Sindaco, ma, forse, in quelli di assessore ai Lavori pubblici. Per il piacere di grandi e piccini, continuerò a farvi giocare con i birilli e a far girare la testa con le rotonde… che si rimane sempre bambini in fondo no? Tanti auguri!
Commenti recenti