Siamo prossimi alle elezioni. Propongo una riflessione sui cinque candidati che si contenderanno le poltrone a Roma. Si sono spese tante parole, la prima su tutte l’ autonomia. Alla retorica io preferisco guardare ai fatti dunque: cosa hanno fatto i nostri politici per salvaguardarla? Partiamo da quelli del Leone. Albèrt Lanièce si è prodigato per andare contro una legge nata dal nostro Statuto speciale, invitando apertamente i valdostani a non andare a votare per il referendum, dicendo che il non voto era un diritto. Nessuna parola spesa per difendere il risultato referendario che è stato impugnato dal Consiglio dei Ministri: Roma è nemica solo quando taglia i contributi, ma non quando interviene sulle nostre leggi non gradite dai potenti locali. Una contraddizione che non offre nessuna garanzia, semmai il contrario. Inoltre il nostro attuale assessore tecnico, oltre a disertare il voto, ha invitato i colleghi medici a sottoscrivere una lettera pro-pirogassificatore e, considerato che è un funzionario pubblico, non avrebbe potuto farlo. Cosa curiosa sul sito della Regione è l’unico assessore in cui non compare il curriculum, alla faccia della trasparenza! C’è da fidarsi di uno così? La concorrente Patrizia Morelli, candidata al Senato per l’Alleanza autonomista progressista, ha al contrario lavorato apertamente per il referendum e contro il pirogassificatore; ha sottoscritto un patto con Bersani che avrà il valore che avrà, ma intanto uno sforzo concreto l’ha fatto per salvaguardare la nostra specificità. Ha sottoscritto un patto con Libera contro le mafie e contro la corruzione e ha pubblicato il suo reddito e patrimonio. Rudi Marguerettaz di Stella alpina, candidato alla Camera, ha fatto esattamente tutto quello che ha fatto il suo alleato di partito: voleva il pirogassificatore e invitava all’astensione. Zitto zitto anche lui sull’impugnazione del referendum. C’è da fidarsi di uno così? Laurent Viérin, candidato alla Camera per l’UVP, invece ha scoperto la sua vocazione dopo la vittoria referendaria. Prima se ne è stato buono in attesa del responso popolare, se fosse stato negativo sarebbe ancora lì a fare l’assessore. Infatti non risulta che né lui né il collega Caveri abbiano mai detto qualcosa in pubblico circa la loro contrarietà alla scelta del trattamento a caldo (nel suo blog Caveri dice di aver aderito serenamente alle scelte della maggioranza). Hanno manovrato nell’ombra e hanno aspettato l’esito. Con la vittoria eccolo pavoneggiarsi di un risultato che ritiene anche suo. C’è da fidarsi di uno così? E veniamo all’ultimo: Jean-Pierre Guichardaz, candidato alla Camera per l’Alleanza autonomista e Progressista, è un uomo della società civile, mai seduto su una poltrona, ha lavorato molto nel Comitato per l’Ospedale nuovo e poi in Valle virtuosa, è quello che la gente chiede: giovane, capace, onesto e nuovo. Insieme alla Morelli ha sottoscritto il patto con Bersani in difesa dell’autonomia e con Libera contro le mafie. Gli altri invece parlano e parlano e si capisce che sono politici di lungo corso. Allora di chi è più facile fidarsi? Buon voto!
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Ultime riflessioni
23 febbraio 2013Stress…
15 novembre 2012Dare informazioni secondo l’assessore tecnico Lanièce è diffondere il panico. Io credo, invece, che il panico sia più che altro diffuso fra le fila dei politici di maggioranza che mai e poi mai si sarebbero aspettati una risposta così ampia da parte della popolazione. L’uscita di Rollandin (un Prefetto e cioè un rappresentate dello Stato che invita al non voto è gravissimo) dimostra lo stato di stress in cui versano.
Giusto per chiarire
15 novembre 2012
Se vincerà il NO, ce ne staremo a testa bassa e accetteremo il verdetto popolare, ma se non si raggiungesse il quorum, l’imbroglio non ci fermerà e la battaglia contro il pirogassificatore divamperà più che mai!
Credo sia necessario chiarire una cosa prima che i giochi finiscano: dal momento che la partita sul referendum è condotta dalla parte del NO in modo irregolare, nel caso non si arrivasse al quorum la battaglia per non costruire il pirogassificatore si accenderà ancora più viva che mai! Diverso sarebbe stato se i giocatori della squadra avversaria avessero giocato pulito, motivando le loro ragioni e invitando coerentemente i valdostani a votare NO, in quel caso il silenzio e l’accettazione del verdetto sarebbero sacrosanti, ma i Responsabili stanno barando! Infatti, vogliono accaparrarsi di quel25/30% di elettorato che non va mai a votare e non è corretto. Il quorum non è stato fissato sulla base reale dei votanti, altrimenti sarebbe sensibilmente più basso, pertanto se il referendum non passasse per non aver raggiunto il quorum sarebbe come aver barato. Quindi nessun silenzio e nessuna accettazione del falso risultato. Se nella vicina val di Susa è sorto il NO Tav, in Valle d’Aosta sorgerà il NO Piro! E magari anche nel resto d’Italia scopriranno finalmente che non viviamo in un’isola felice, ma in un sistema feudale intossicato dal troppo potere.
Voglio il controllo ONU!
5 novembre 2012Quando ci sono le elezioni vuoi politiche, regionali o comunali i cartelloni vengono messi in bella evidenza affinché i cittadini possano divertirsi a studiare le facce con relativi difetti, dei loro potenziali amministratori. Li avete visti quelli del referendum? Io di sbieco, già perché sono stati posizionati davanti all’Hotel des Etats che se vuoi dare un’occhiata nell’altro lato del pannello fai fatica e rischi pure di inciampare fra la struttura metallica e i basamenti di cemento. Se hai con te un bambino in carrozzina non puoi, succede uguale, se sei tu stesso a starci seduto sopra. Bel rispetto ha l’amministrazione verso i suoi cittadini, vero? Un comportamento grave perché non aiuta l’informazione, ma al contrario stimola la non informazione che porta all’astensione voluta fortemente dalla maggioranza del Governo regionale a cui si associa il Comune. Dunque è normale un comportamento simile? NO! Ma non c’è nessun controllo? Cazzo, siamo come in Russia? Dobbiamo ricorrere all’ONU per avere votazioni libere?
Astensione al gusto di…
1 novembre 2012Li sentite i politici come si struggono riguardo all’assenteismo registrato nelle ultime elezioni siciliane? Caveri sul suo blog: … può dispiacere in elezioni regionali ma mostra con chiarezza l’abisso che ormai divide la politica da una larga fetta di opinione pubblica (per favore evitiamo di usarlo sulla questione del referendum sul piro, che è altra storia). Lucianone si dispiace del vuoto di schede (chissà come mai?), ma difende la richiesta di astensionismo presa dal suo partito, definendo il referendum altra storia. Già… c’è l’astensione buona e quella cattiva. Buona è quella che rimanda ai partiti di maggioranza ogni potere decisionale e cattiva quella che sottrae i voti. Elementare no? Perché secondo il consigliere unionista, la politica è solo quella esercitata dai partiti e dai loro rappresentanti! La gente è solo numero, serve per dare una parvenza di democraticità ogni cinque anni a questo sistema che democratico non è affatto. Noi cittadini facciamo solo scena. Mi chiedo però come possa ancora stupirsi “dell’abisso che ormai divide la politica dall’opinione pubblica”. Possibile che non abbia ancora capito che il numero si è rotto le palle di politici come lui!
Giuseppe Cerise ci sei o ci fai?
26 ottobre 2010Svegliati!
Prima firma per l’aumento della cifra, da 100.000 euro a 500.000, svincolata da gare di appalti, dando così la stura a incarichi fiduciari che tradotto vuol dire a-chi-piace-a-me e, in una regione come la nostra a vocazione malavitosa, la scelta è pesante assai! Poi si astiene dalla petizione popolare (1o72 firme!) che chiede un centro di compostaggio regionale: Pino svegliati! Ma ti sei reso conto che non sei più dell’Union?
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Categorie: Commenti vari, Consigli, Politica valdostana, Stupidità, Uomini politici
Tags: Astensione, Centro di compostaggio, Consiglio regionale, Giuseppe Cerise, Valle d'Aosta
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