Posted tagged ‘Aosta Capitale della Cultura’

I cugini francesi invece…

31 Maggio 2014
Qualcuno ci ha pensato!

Qualcuno ci ha pensato! Noi  no! C’est la Tradition!

Come avevo previsto i cugini francesi commemorano il bimillenario della morte di Augusto con una grande mostra al Grand Palais a Parigi. Vergognoso che l’assessore alla Cultura, Edoardo Paron, non abbia pensato a organizzare almeno un convegno. Eppure non era lui che voleva Aosta Capitale europea della Cultura? E ci aveva pure sperato! Offendendo con una proposta ridicola l’intelligenza degli aostani. Quante sono le occasioni perse… a causa di scarsa intelligenza, poco amore e tanta indifferenza verso la bellezza. No, sbaglio, magari ci fosse indifferenza! I monumenti rimmarrebbero come sono e poi chissà un giorno… l’attenzione purtroppo c’è, ma non è rivolta al bene comune, piuttosto a quello personale e a quello degli amici che ristrutturano casa in cambio di un bell’incarico finanziato con i fondi europei per darci ferro e piastrelle. Che i Beni culturali tornino sotto il controllo dello Stato: più difficile per un funzionario romano fare i giochetti che si fanno sotto casa.

Aosta…

15 novembre 2013
Aosta nel cesso!

Aosta nel cesso!

Aosta non ha passato la preselezione per la candidatura a Capitale europea della Cultura, domanda: ma qualcuno, a parte Paron e Tranti, ci credeva veramente?

Ricevo e pubblico volentieri.

Il percorso era sterrato e pieno di insidie, Aosta ha corso senza scarpe: pretendere che arrivasse in fondo era da presuntuosi. Pensare che riuscisse ad arrivare tra le prime follia pura. Una candidatura partorita in qualche settimana, un logo (orrendo, ma è una mia idea), realizzato senza nessun concorso di idee, un dossier che parla per metà del logo e per l’altra metà del nulla (faremo cose, inviteremo persone…), la cittadinanza non è stata minimamente coinvolta nonostante fosse un punto d’obbligo ecc… ecc… Signori Paron e Sindaco, guardiamoci un attimo nelle palle negli occhi: davvero pensavate di avere qualche chance nel momento in cui avete depositato la candidatura?

Ca-pitale!

20 settembre 2013

Ho letto il dossier della candidatura: il niente! Che io riassumo con una mia interpretazione del logo trantiano. Ecco il link: www.aosta2019.eu.

La versione più sincera!

La versione più sincera!

Una città a misura di Bignami

18 settembre 2013

Perché alla presentazione della candidatura a Capitale europea della Cultura con tanto di Sindaco, assessore e grafico c’erano solo quattro gatti? Perché nessuno dei valdostani crede alla serietà della proposta che sostiene la nostra città. Una proposta fatta in casa e sostenuta da qualche amis che non ha trovato opportuno presenziare a questa nuova bufala pubblica. Lo stesso Paron considera la Valle d’Aosta all’altezza di un Bignami, cioè noi siamo storia, paesaggio, cultura in formato tascabile. Così piccini da non essere libro, ma libricino. Poche paginette per raccontare il tutto e vogliamo diventare Capitale europea? Secondo il sindaco questo titolo ce lo meritiamo grazie ai cantieri che hanno cambiato il volto della città. Dalla caserma Testafochi da cui nascerà il nuovo Polo universitario a sfoglia che nel 2019 sarà ancora un cantiere polveroso al Parco Archeologico che presenterà un’architettura obsoleta; dalla “valorizzazione” casereccia dei monumenti come la Porta Pretoria all’ennesimo tentativo di risistemazione delle piazze. La città forse avrà anche cambiato volto, ma non è che sia bello quello che è venuto fuori dopo il lifting! Quali sono stati e quali saranno i progetti coraggiosi? Gli aostani neppure conoscono gli obiettivi, le manifestazioni, le iniziative che dovrebbero coinvolgerli in questa utopia-che-non-è. Secondo Paron i potenziali visitatori saranno dai quattro ai dieci milioni! A vedere e a fare cosa?

Capitale de che?

22 novembre 2012

Il “Tribute to Saint Anselm” di Stephen Cox, disturbato da brutte fioriere e sabaudi.

Aosta capitale de che? Della Cultura? Certo che ce ne vuole di faccia tosta per mettere in concorso la nostra città. Guardate la foto, molti di voi non noteranno nulla di strano e questo significa che l’abitudine al degrado e al disprezzo verso il nostro patrimonio culturale è così normale che non si riesce a maturare altro punto di vista. Insomma se il degrado che ci circonda ci sfugge vuol dire che lo abbiamo assimilato. Che vuol dire che la”cultura” che esprimiano non ci dà accesso alla bellezza. Il rapporto con gli spazi della vita si apprende da subito, fa parte della nostra esperienza e orienta comportamenti e azioni. Se nasco nel degrado non concepirò altro che quello. Se è normale seppellire una scultura contemporanea dietro a orribili fioriere, imparerò il disprezzo verso l’arte, al meglio non le darò importanza. Per questo trovo ridicola, strumentale, falsa la candidatura che serve solo a dare lustro alla giacchetta sciancrata dell’assessore comunale, Edoardo Paron.  Invece di spot pubblicitari è necessario un cambio radicale di comportamenteo nei confronti della città. Una maturazione verso un nuovo concetto di inedita vivibilità, grazie a un’azione educativa mirata a ridisegnare la nostra presenza non solo in termini di utilizzo, ma di partecipazione. Partecipare alla città significa saperla introiettare dentro di sè, farla diventare parte del nostro paesaggio interiore, da cui nascono le nostre responsabilità.