Posted tagged ‘Antonio Fosson’

Stella , stalla, stallo

5 aprile 2014

Leggo sulla stampa le dichiarazioni dei consiglieri del PD: “… meschino tentativo dell’Uv e di Stella Alpina che, non avendo più i numeri per essere maggioranza, cercano di gettare discredito su di noi facendo trasparire l’ipotesi di un possibile accordo per il salvataggio della giunta… Questa giunta deve dimettersi: punto! O si fa un governo di cambiamento o si va ad elezioni”. Perché meschino? A me sembra normale che la maggioranza cerchi di salvare se stessa, dopotutto non è lì per caso, ma è stata eletta da una bella fetta di elettorato. Invocano con un refrain ormai logoro, il Governo di cambiamento. Ma un simile Governo non può prescindere dall’appoggio di qualche unionista o stellalpino. Dunque la trasformazione rivoluzionaria di un sistema avverrebbe, secondo loro, grazie a uno come La Torre? Un Perron? Un Fosson? Mi chiedo se non si rendano conto di quanto risultino poco credibili, usando un linguaggio roboante e veramente fuori luogo. I consiglieri di Alpe rincarano la dose: “Escludiamo che vi possano essere convergenze di visione e di metodo con chi ha governato la Regione in questi ultimi sei anni”. Scusate, ma in questi sei anni Laurent Viérin dov’era? Quindi le convergenze di visione e di metodo con qualcuno le hanno imbastite, perché non credo che il figlio di papà Dino sia profondamente cambiato nel frattempo. Alessia Favre, presidente dell’UVP, espone con la sicurezza di chi ha in mano le redini dell’opposizione, il concetto di fondo: “Finalmente è chiaro a tutti che siamo noi gli oppositori al sistema”. Se i mal di pancia ci sono stati a causa di questa affermazione, non sono trapelati all’esterno, ma sono facilmente intuibili. La minoranza nasconde, come è logico, la sua debolezza e mostra i muscoli, che però risultano piuttosto flaccidi. Più palestra in Consiglio avrebbe dato il tono giusto, ah la fretta! E’ convinta di essere in 17 e fa male i conti, perché li voglio proprio vedere i due pentastellati che danno l’appoggio esterno a una Giunta con Fosson come Presidente o con qualsiasi altro unionista appena fuoriuscito dal sordido sistema. Sarebbe una scelta piuttosto imbarazzante e difficilmente giustificabile verso il loro elettorato. Incolpa Rollandin di questo stallo, ma è ingiusto. Lo stallo non lo ha creato lui: ma davvero pensava che si sarebbe dimesso dall’oggi al domani? Scorretto quindi attribuirgli questa responsabilità che invece è tutta della minoranza. Dell’urgenza di fare non si è capito ancora che cosa. Mi auguro che sia il PD sia Alpe si smarchino al più presto dai disegni di onnipotenza espressi dalla leadership dell’UVP e decidano per il bene dei valdostani che non si crea con le posizioni ideologiche (per essere generosa), ma con senso della realtà.

 

Tutti in difesa!

13 febbraio 2014
Grazie a Lara e a Vincenzo che mi hanno fatto compagnia.

Grazie a Lara e a Vincenzo che mi hanno fatto compagnia.

I consiglieri che ho incontrato li ho trovati piuttosto sulla difensiva. Imbarazzo. Ferrero l’unico che mi abbraccia e mi dice birichina che io traduco in un complimento. Cognetta mi fotografa e fila via. Roscio sorride tranquillo: non è un politico di professione. Chatrian mi guarda dritto negli occhi per dirmi che lui è estraneo a qualsiasi faccenda, come se lo avessi colpevolizzato di qualcosa. Certan mi bofonchia un discorso confuso sul noi-insieme… . Viérin saluta Caminiti che è con me e tira dritto. Isabellon fa una battuta che non ricordo, ma non si ferma. La Torre dice di aver accusato il colpo. Fosson, per lui non esisto. Gli altri scivolano. Nessuno che si fermi quell’attimo in più per chiedermi scusa. Una scusa non personale, certo, ma simbolica. Nessuno che si faccia carico degli errori commessi dalla politica e si cosparga in segno di espiazione il capo di cenere. Al contrario ho avvertito una chiusura a riccio in difesa della categoria. Chi in un modo chi in un altro, ma entrambi accomunati dallo stesso tetto. La politica valdostana non esprime grandi personalità, questioni di numeri, però gli stessi numeri esprimono eccellenze nella società civile, chissà come mai?

Influenza?

27 ottobre 2013

Oggi, in presenza della terza carica dello Stato, la presidente della Camera Laura Boldrini, si è notata l’assenza degli assessori, Aurelio Marguerettaz, Antonio Fosson e Marco Viérin; dei consiglieri Giuseppe Isabellon, Leonardo La Torre, Albert Chatrian, Laurent Viérin, Stefano Ferrero e Roberto Cognetta. Tutti influenzati?

Arrivano i vitalvizi!

31 Maggio 2013

Attendo con ansia di conoscere le cifre della liquidazione e del vitalizio mensile dell’ex assessore Lavoyer, che per circa 30 anni ha prestato la sua opera di pensoso statista al servizio del “glorioso popolo valdostano”. In tema di trasparenza e di costi della politica, spero che il M5S si occupi anche di questa questione. Se la politica è un servizio alla comunità, quanto è stato remunerato questo servizio nel caso di Lavoyer? Escono dal Consiglio regionale, dove hanno confortevolmente soggiornato per decenni, quasi tutti i membri della più inutile, pigra, inconcludente, sonnacchiosa e distratta commissione antimafia della storia italiana: Empereur, Salzone, Lavoyer, Prola, Jean Rigeau, Lattanzi. Riconfermato il solo Bertin, l’unico che per nostra fortuna abbia seguito il problema da sveglio, senza pisolini nel pomeriggio. A differenza di tutti gli altri consigli regionali, che sempre si sono dotati di un’osservatorio antimafia permanente, la commissione non ha deciso di procedere in questa direzione.
Alla luce della sentenza “Tempus venit” e di quella del sequestro dei beni della famiglia Nirta, una decisione improvvida e superficiale. Il nuovo consiglio regionale , in proposito, non può che migliorare. Anche in questo caso, meritate pensioni, che sarebbe opportuno conoscere.
Antonio “Tonino” Fosson, leader di Comunione & Liberazione e della corrente clerico-localista dell’Union, può pagare molto caro lo scandalo di Andrea Ferrari , ex direttore della casa di riposo Festaz, indagato per peculato e per simulazione di reato.
Come noto secondo l’ipotesi accusatoria il Ferrari, ora dimissionario, avrebbe sottratto mobili di pregio di proprietà dell’istituto. L’imbarazzo politico deriva dal fatto che l’ormai ex direttore è sempre stato considerato politicamente vicinissimo alle idee dell’ ex senatore, suo sicuro ed attivo supporter all’interno della casa di riposo. Per queste ragioni una parte dell’Union ( forse quella che ha conservato un minimo di laicità?) sembra propendere per non insediare Fosson alla Sanità, forse usando pretestuosamente dello scandalo Festaz per non rafforzare troppo l’ex senatore. (roberto mancini)

“Facile e marginale”

9 gennaio 2013

Riceviamo dal signor Fabio Protasoni, presidente PD Valle d’Aosta, e volentieri pubblichiamo.

In questa fase di posizionamento sulla scacchiera della prossima campagna elettorale la mossa di un Union Valdotaine in debito di ossigeno, è stata quella di proporre, a Pd e Alpe, di soprassedere alla legittima competizione democratica e, in nome di un comune baluardo contro gli attacchi all’autonomia, ricandidare unitariamente Fosson e Nicco. Una mossa, ovviamente, irricevibile quanto disperata. La bontà di un’offerta di dialogo e di convergenza si giudica anche dalla credibilità di chi la propone e quella della maggioranza di centro destra che ci governa è ormai a zero. Ma la ragione più importante è che la questione dell’autonomia non può essere liquidata come una semplice difesa da un nemico esterno. L’insieme delle esperienze ammnistrative autonomistiche hanno accumulato, in questi anni, un tale discredito nell’opinione pubblica, anche valdostana, da divenire in fretta uno degli argomenti forti dell’antipolitica proponendone la loro abolizione. Prima di tutto occorre dire con forza che non c’è un modello unico di “regione a statuto speciale”. Mettere insieme Sicilia e Valle d’Aosta è una stupidaggine ed è controproducente. L’autonomia non può essere ne un retaggio storico privo concretezza ne un semplice modello astratto da applicare a prescindere dalla vita quotidiana delle persone. Quindi, se parliamo di autonomia, parliamo prima di quella che vige in Valle d’Aosta e del senso che ha, oggi e domani, nella concretissima vita delle nostre famiglie e di quelle a venire. In secondo luogo non si può immaginare di ricuperare dignità alla nostra esperienza di comunità senza  fare nemmeno un grammo di autocritica. Lasciamo stare i periodi precedenti ma gli ultimi quattro anni mezzo sono stati devastanti. Nessuno può dimenticare che la gestione Rollandin si è qualificata, in un periodo di crisi, con il minimo di risultati e il massimo di danni. L’errore di fondo è stato pensare che salvaguardare la nostra autonomia significasse vendere la Valle d’Aosta a Berlusconi. Come era prevedibile, ottenuto l’appoggio alle Europee e alle Comunali di Aosta e spostato la bandierina sullo scacchiere delle regioni “controllate” il governo Berlusconi si è completamente dimenticato della Valle d’Aosta alla quale è rimasta, però, appiccicata l’immagine di una regione “facile” e “marginale”. Ricuperare il danno sarà difficile. La terza e più importante ragione è che è lo stesso nostro Statuto che va aggiornato. Globalizzazione, cittadinanza, crisi economica, identità culturale, partecipazione e democrazia nel terzo millennio impongono nuove idee e un nuovo Statuto con nuovi strumenti. Per questo motivo chiediamo che il Senatore e il Deputato non siano spettatori neutri di una maggioranza indistinta ma parte attiva di un progetto politico di cambiamento come proposto da Bersani. Per determinare quel governo e non per subirlo. Non si può cambiare e difendere l’autonomia con l’Union Valdotaine e con Rollandin perché, essi stessi, sono parte del problema. Anche da quelle parti pare che qualcuno, tardivamente, abbia cominciato ad accorgersene.

Il leone è debole!

8 gennaio 2013

L’Union valdotaine ha paura, una fifa come da tempo non aveva. Perso il referendum e perso un consistente pezzo di sé, oggi si aggrappa ai suoi alleati. Fino a poco tempo fa era l’esatto contrario. La Stella alpina è l’unico partito che le è rimasto, Fédération non riuscirà ad arrivare al 5% e il PdL, visto l’andazzo nazionale, è stato scaricato senza cerimonie. Per questo la balena rossonera è generosa e ha concesso il privilegio al suo parassita stellato di scegliere un candidato per le prossime politiche, in quelle precedenti i soggetti erano due unionisti: Fosson e Perron. Per la prima volta, dopo tantissimi anni, l’Union si sente costretta a concedere: è lei che ora ha bisogno dei suoi alleati, soprattutto della Stella alpina che, grazie a questa debolezza, ha acquistato forza politica. Una sua eventuale alleanza con il centrosinistra porterebbe quest’ultimo alla maggioranza e confinerebbe l’Union ai banchi dell’opposizione. E questo Perron lo sa bene.

Cammin facendo…

30 dicembre 2012

Il senatore uscente, Antonio Fosson, dice che si è innamorato del deputato Roberto Nicco cammin facendo, già questo mi sembra un ottimo motivo per evitare accuratamente la candidatura di quest’ultimo: di unionisti di sinistra ne abbiamo a basta! L’amore è sbocciato nel doppio odio verso il Governo Monti: assassino di autonomie. Che Fosson rivolgesse una parte della critica al Governo Rollandin era impensabile che lo facesse Nicco era auspicabile. Un pensiero all’autonomia valdostana in quanto occasione per dare vita a un gruppo di potere forte, legato agli affari, alle clientele, al controllo…  in tipico costume mafioso, non ha mai sfiorato la brizzolata testa del kompagno Roberto. La colpa è sempre oltre le montagne che rimangono vergini e immacolate.

Domandina non facile

16 dicembre 2012

Ha detto il senatore, Antonio Fosson, al congresso tematico dell’Union valdotaine: “Siamo stati considerati privilegiati, dei centri di spreco, per poi essere dipinti come tonti da programmi televisivi come Ballarò.” (aostasera.it). Chissà se il senatore si è chiesto il perché?

L’analfabeta!

14 novembre 2012

Mi aspettavo una risposta dal dottor Sudano e mi aspettavo esattamente quello che ha dichiarato, tanto che lo avevo già preannunciato nel post differente. Secondo l’oncologo che non ha mai fatto l’oncologo, quel “Main Campf” vuol dire la mia terra. Peccato che in tedesco non si scriva così. Secondo il “moderato” quel cartello è frutto di un gesto istintivo, così affrettato da fargli sbagliare la grafia. Avete notato una cosa dei Responsabili? Ci prendono tutti per fessi! Da Perron che ci dice che solo gli eletti possono decidere del nostro futuro a Fosson che ci considera comuni e quindi fragili e bisognosi di badanti, per finire con questo medico che con la scusa di essersi costruito la casa con le sue mani (il lavoro rende liberi) ha voluto sancire la libertà conquistata con la fatica e la rinuncia delle ferie, con quella frase che, ma guarda un po’, sospettava potesse essere fraintesa. Il dottor Sudano ama collezionare cazzate, dalla sua teoria della diossina alla sua interpretazione dell’azione di Legambiente a Guidonia che gli ha regalato una diffida da parte dell’associazione, a questa bufala della scritta sbagliata. Ma noi non siamo fessi.

Comune sarà lei!

10 novembre 2012

Il punto di vista del senatore unionista Antonio Fosson è altrettanto delirante di quello del suo compagno di partito, Joseph Rivolin ecc ecc. Dice il medico dalle pagine interne del Peuple: ” Invitare a non votare per una scelta tecnica e complessa per il cittadino comune è legittimo. E astenersi dal voto è quindi in questo caso particolare più che mai e senza alcun dubbio un diritto!”. Cioè, dal momento che i cittadini non capiscono una beata minchia di incenerimento dei rifiuti e sono generalmente degli imbecilli è meglio che restino a casa. Anzi, grazie alla loro ignoranza hanno maturato il diritto di non assumersi nessuna responsabilità che implichi la loro vita. Il diritto sacrosanto di stare zitti. Di non votare. Heil Fosson!