Posted tagged ‘Andrea Padovani’

Vecchia politica a chi?

31 marzo 2015

Dunque. Dopo un interminabile periodo di confronti per elaborare un programma, perché non sono le poltrone e le persone che le occuperanno il problema, ecco che la coalizione detta del centrosinistra, perde un pezzo. L’Altra Valle d’Aosta non ci sta più. Eppure, se erano arrivati ai nomi, vuol dire che i compagni erano riusciti a far digerire al leader dell’UVP, Laurent Viérin, il loro programma-sudatissimo. Un documento che contiene un punto che non collima con le sue idee: l’introduzione del riconoscimento e la trascrizione delle unioni civili e dei matrimoni omosessuali contratti all’estero. (Laurent nelle precedenti elezioni, in qualità di candidato aveva firmato quello del Forum delle Famiglie contrarissimo a tutto ciò che non è la famiglia tradizionale.). Gli altri punti del programma-sudatissimo erano i soliti e quindi facilmente condivisibili. Il nodo era solo quello, portarlo a casa è stata una vittoria della Sinistra-con-i-controcazzi. Perché parto da qui? Per smontare la teoria trasversale che le coalizioni si creano sui programmi e non sulle persone. Infatti… (altro…)

Ultimissime!

31 marzo 2015

Riceviamo dall’Altra Valle d’Aosta a firma Andrea Padovani e volentieri pubblichiamo.

L’Altra Valle d’Aosta ci ha provato!

Per costruire un’alternativa al partito regione bisognava tentare la via del dialogo, anche con chi come UVP e ALPE ha una storia diversa dalla nostra. Abbiamo creduto che ci potesse essere un confronto leale su alcuni punti programmatici, da noi proposti da tempo, e che Carola Carpinello, proposta in quella sede come Vicesindaco, potesse esserne l’espressione e la garanzia per restituire il comune agli abitanti di Aosta, quando invece nell’altra coalizione si percorrevano le solite vie delle poltrone e degli equilibri di potere. Prendiamo atto che il nostro sforzo per il cambiamento non è stato condiviso. Ora inizia una nuova fase: l’Altra Valle d’Aosta proporrà il proprio progetto di alternativa assieme ai cittadini, senza alcuna mediazione rispetto al nostro obiettivo di difesa dei beni comuni e dei diritti di tutti. Determinati a percorre anche da soli il cammino scelto, certi di avere come compagni molti cittadini aostani.

(I commenti di Patuasia nel pomeriggio)

Disturbo bipolare

22 marzo 2015

I niveaux différents tradotti in italiano rappresentano la sindrome bipolare che affligge i nostri politici, tutti quanti. Un disturbo che presenta gravi oscillazioni dell’umore politico e che nella maggior parte dei casi diventa cronico con episodi ricorrenti. In occasione delle prossime elezioni comunali abbiamo l’opportunità di verificare quanto dico grazie ai numerosi casi clinici che ci vengono presentati soprattutto nell’area sinistra del cervello politico valdostano. Uno i questi casi è rappresentato da Raimondo Donzel che nel 2012 attaccava furiosamente la cooperativa Leone rosso considerata a ragione “un minestrone di interessi, incarichi, intrecci tra pubblico e privato che non lascerà scampo nell’assegnazione di gare d’appalto o subappalto.” Si preoccupava circa “la creazione di un disegno monopolistico anti-liberale che, dietro l’apparente esigenza di abbattere inizialmente i costi degli appalti, getta le basi per un controllo diretto e indiretto pressoché totale del sistema cooperativistico regionale.” (la Stampa 3-08-12). Oggi la gestione della cooperativa vede gli stessi presidenti e gli stessi soci, ma non vede lo stesso Donzel.

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Ne rimarrà uno solo!

19 marzo 2015

In questo stato di demenza politica, ormai cronica, l’unica cosa certa è che il PD ha già perso. Magari alle comunali porterà a casa un sindaco fantoccio, ma in Regione sospenderà due consiglieri (se Donzel e Fontana saranno condannati of course). A questi si aggiunge Guichardaz che ha già detto in modo inequivocabile che non obbedirà agli ordini di Centoz. Giustamente ricorda ciò che Donzel invece pare aver dimenticato e cioè che il gruppo Pd Sinistra Vda è nato da un diverso progetto politico. Un progetto che prenderà la sua forma, se Andrea Padovani entrerà in Consiglio. Al Pd resterà un solo consigliere. Mi sembra che come statisti questi qui siano ancora fermi alla scuola primaria, intenti a tracciare le aste. Potevano entrare in maggioranza in Regione e in Comune da un punto di forza e invece eccoli qui a sbranarsi a vicenda. Centoz, una delusione che di più non si può. Donzel, una caricatura che di più non si può. Fontana, non pervenuta. Le donzelle, inesistenti. I giovani piddini, quelli vicino a don Albino dove sono? Cosa dicono? Scrivono anche loro poesie? Aspettano il miracolo?

Delirium tremens

19 marzo 2015

Il delirio investe tutti, compresa la balena rossonera. La situazione in Regione è instabile e non potrà che peggiorare. Due dei tre consiglieri del PD sono in attesa di giudizio e, in caso di condanna, potrebbero essere sostituiti. Uno dei papabili è Andrea Padovani che certamente non darebbe ossigeno agli incatramati polmoni della maggioranza. Meno uno. Ne resterebbero due, ma Guichardaz, dopo la scelta del candidato vice-sindaco, Simone Bertucco, è così giustamente incazzato che potrebbe uscire dal gruppo Pd (non è neppure iscritto). Dei tre potrebbe rimanerne uno solo. Un alleato in più non è sufficiente per dare robustezza alla Giunta. In questo quadro chi ci gode è l’UVP, gli altri ci rimettono tutti. Mi chiedo, ma L’Union non aveva un candidato che potesse piacere, anche solo un pochino al PD, qualcuno non invischiato così spudoratamente in affari molto contestati proprio dal PD stesso? Perché indebolire l’alleato di cui ha fortemente bisogno sia qui sia a Roma? Forse per dimostrare che è l’Union che comanda? Come se non lo sapessimo.

Il cuculo e il pettirosso

16 marzo 2015

Sorridere fa sempre bene alla salute” sostiene Donzel su fb. A ridere troppo, però, si rischia che l’articolazione della mandibola vada fuoriposto per assestarsi in una smorfia di dolore anziché di gioia. Un urlo di Munch cristallizzato e privato del suo significato simbolico, reso patetico dalla sua altrettanto patetica origine: la politica. Comunque meglio correre il rischio e Patuasia, durante la prossima competizione elettorale, si metterà a disposizione della risata. Non c’è altro da fare. Mi presenterò a tutti gli arrabbiati di qualsiasi orientamento politico, ai delusi, ai depressi che hanno perso la speranza, ai rassegnati… e ricorderò loro l’impegno civile che ci porta davanti al seggio, ma, questa volta, senza il dovere che impone la realpolitik di votare il meno peggio: il meno peggio non c’è! La parte più sostanziosa si è raggrumata nei due clan rossoneri: la sinistra moderata e quella con-i-controcazzi appoggiano sia l’uno sia l’altro clan. Patetico! (Aggettivo che ha fatto tanto incazzare Andrea Padovani, quando dovrebbe essermi riconoscente per tanta attenzione!). Se la destra ha qualche spazio nella Lega e in quello che resta di Forza Italia la sinistra è panata. (Il M5s ha perso il suo appeal). Quello spazio che poteva essere rappresentato da l’Altra Valle d’Aosta, non c’è. Riempito dalle uova del cuculo Dino (per dirla con Mancini). (altro…)

Sul carretto!

2 febbraio 2015

Donzel così scrive su fb: “Mi rallegra che il Pd unito a Roma e ad Aosta fa venire la rogna a pochi malpancisti: ma fa la felicità della nostra base!“. Quale base? A me rallegra la vittoria di Renzi che ha creato unità all’interno del Pd, ridotto all’angolo Berlusconi e messo al Colle un uomo degno del ruolo di Presidente della Repubblica come Sergio Mattarella. Ma qui? Non credo che la base esulti per i nuovi accordi con Rollandin. Sei mesi fa Donzel lo dipingeva come il male assoluto e oggi apre il dialogo? Perché ora? Oggi è una mossa sbagliata. Ieri, con Rollandin in grave crisi, non lo sarebbe stata e infatti Centoz ci aveva provato a fare appello alla responsabilità, ma ha trovato i tre consiglieri del suo partito offesi e incattiviti dalla messa in discussione “dell’ideologia del sistema valoriale, insieme di valori coerenti fra di loro“. Oggi è tutto cambiato, ma cosa è cambiato? Come mai oggi il PD accetta “di vivere l’imperfezione che tende al bene“, mentre ieri, imbottito di integralismo cattocomunista, dichiarava che il Governo Rollandin era una pagliacciata? Il Pd è un grande partito e non va al traino di nessuno, dicono i suoi dirigenti. Non è così! Purtoppo non è così! La sua grandezza poteva esprimerla prendendo in mano le briglie della trattativa con Rollandin nella scorsa primavera non adesso! Ora le briglie sono in mano ad altri, non può che salire sul carretto e farsi la gitarella a Roma quando servirà. E poi scusate, ma due consiglieri su tre hanno all’orizzonte una probabile condanna di peculato… in Consiglio entrerà Andrea Padovani che non mi sembra condivida l’attuale linea politica del Pd quindi… che bel casino! Il dialogo con la maggioranza con queste prospettive ha un senso? O non era meglio mantenersi all’opposizione e provare a vincere le comunali insieme ad Alpe e Sinistra, lasciando sola l’UVP?

Una legge elettorale subito!

16 novembre 2014

Riceviamo da L’Altra Valle d’Aosta e volentieri pubblichiamo.

Per un’altra legge elettorale

Sentiamo il dovere di intervenire nel dibattito sulla legge elettorale. L’attuale stallo nel dibattito e nell’approvazione della riforma, a ridosso delle elezioni comunali del 2015, è grave e crea numerose difficoltà e incomprensioni.

Una buona legge elettorale deve garantire la chiarezza e la libertà del voto e la più ampia rappresentanza possibile. Siamo contrarissimi all’abolizione dell’elezione diretta del sindaco e del suo vice nonché al panachage perché tali meccanismi creano confusione nell’elettorato, soprattutto il secondo non garantisce la creazione di una maggioranza omogenea di governo. Siamo altrettanto contrari alla riduzione del numero dei consiglieri: è un taglio alla democrazia e alla rappresentanza. Infine siamo favorevoli all’introduzione di meccanismi sostanziali, non di facciata, che consentano un’adeguata rappresentanza di genere.

I portavoce dell’Altra Valle d’Aosta: Carola Carpinello e Andrea Padovani

Una bella avventura a 3.834 firme!

9 aprile 2014

Ieri, con una conferenza stampa all’Espace, si è conclusa ufficialmente la raccolta delle firme per la lista “L’altra Europa con Tsipras”. Rosa Rinaldi, in rappresentanza del comitato nazionale della Lista, ha illustrato ai giornalisti intervenuti le tappe salienti di quella che io sostengo essere stata una bella avventura. La Valle d’Aosta aveva su di sé una enorme responsabilità: la circoscrizione nord-ovest e quindi il bacino più ricco di voti, dipendeva dalle sue tremila firme. Un numero enorme per un comprensiorio che vede al suo interno centomila elettori, più o meno. Una firma valdostana equivaleva a quaranta raccolte in Lombardia, sembrava quindi un traguardo impossibile, eppure noi valdostani (lasciatemi peccare per una volta di orgoglio) abbiamo scalato e vinto la montagna con 3.834 firme! Quando Rosa mi contattò per invitarmi a prendere in mano l’Ufficio stampa (su sollecitazione di Claudio Calì e Curzio Maltese), insieme al giovanissimo e già bravo, Davide Migliaccio, la cima era ancora lontana (600 firme appena). La comunicazione che volevo diffondere e che fu immediatamente capita e condivisa dal Comitato (persone splendide), era quella di chi bussa gentilmente alla porta per poter entrare. Di chi vuole partecipare alla competizione democratica con l’unico obiettivo di poter correre. Pochi e coraggiosi  scalatori senza ramponi, ma con una volontà di ferro per vincere contro un obiettivo impervio. Non potevamo non risultare simpatici (e io sapevo che ce l’avremmo fatta!). I valdostani infatti ci hanno capito e si sono dimostrati aperti e solidali. La stessa presidente del Consiglio, Emily Rini, ha dato una grande lezione di democrazia insieme al sindaco Bruno Giordano che, con altri consiglieri di idee politiche diverse da quelle espresse dalla Lista come Iris Morandi e Mario Vietti di Alpe, hanno contribuito a una crescita culturale della nostra comunità. Rafforzato il principio fondante della nostra democrazia che vede nella partecipazione un punto fermo e insindacabile. Spero che la lista Tsipras entri in Europa, anche solo per bilanciare il peso della destra e per pungolare la sinistra, ma anche se così non fosse, per noi questa esperienza ha già dato qualche frutto. I migliori pronostici per il candidato valdostano, Andrea Padovani.

La differenza

1 aprile 2014

Certo che c’è un bella differenza di cifre tra il candidato Manuel Voulaz che parteciperà, grazie a 33 preferenze, alle elezioni europee con il simbolo del M5s e Andrea Padovani di Rifondazione Comunista che, per esserci, ne ha dovute cercare 3.000!