Posted tagged ‘Ambiente’
7 giugno 2014
Riceviamo dal signor, François Burgay, e volentieri pubblichiamo.
Aosta capitale dell’Ambiente? Aosta si fregia di questo titolo (assegnato da chi poi?), ma cos’ha effettivamente in più di una qualsiasi altra città italiana? Il confronto con Torino può sembrare esagerato (quasi un milione di abitanti contro poco più di trentamila), ma se uno si vanta di essere “Capitale di qualcosa” deve essere migliore degli altri indipendentemente dalle dimensioni. Soprattutto perché nei confronti seguenti le dimensioni non contano… A Torino hanno organizzato con straordinario successo il 17° Festival Internazionale Cinemambiente. Ad Aosta? A Torino hanno un sistema di Bike-Sharing con migliaia di abbonati e in fase di ampliamento. Ad Aosta il Bike-Sharing esiste, peccato sia completamente inutile visto che la bici non viene condivisa, ma viene letteralmente presa in affitto per un’intera giornata. A Torino esiste un sistema di Car e Van Sharing. Ad Aosta? A Torino hanno progettato una mappa di piste ciclabili con annesse infrastrutture dal costo complessivo di 16 milioni di €uro. Ad Aosta? Mi ricordo Alberto Follien nella campagna elettorale contro Carlo Curtaz che nel confronto su Aostaoggi.tv disse: “Mica siamo tutti sportivi come te” a una domanda sull’urgenza di avere delle piste ciclabili. In Piemonte i mezzi pubblici (autobus) vengono sfruttati dal 28% della popolazione. In Valle d’Aosta dal 20% (dati Istat 2012, nel 2013 fortunatamente la forbice si è ridotta). Se ci confrontiamo però con la provincia di Bolzano i dati sono impietosi (47,8%). A Torino esiste un dipartimento universitario di Chimica dell’Ambiente. Ad Aosta? In conclusione: Aosta capitale di cosa?
Categorie: Ambiente, Confronto, Politica valdostana, Uomini politici
Tags: Alberto Follien, Ambiente, Assessorato Ambiente Comune di Aosta, Carlo Curtaz, Comune di Aosta
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30 gennaio 2014
Riceviamo dalla signora Federica Rinaldi e volentieri pubblichiamo.
La Fiera di Sant’ Orso è qui e tonnellate e tonnellate di rifiuti indifferenziati, composti in prevalenza di rifiuti differenziabili (plastica, vetro, organico) stanno per essere prodotti nei prossimi 30 e 31 gennaio. Come cittadina vorrei fare appello a tutte le Proloco, a tutti gli operatori commerciali e a tutti i cittadini valdostani affinché questi 2 giorni possano essere, oltre che una bellissima festa della tradizione valdostana, anche un cambio di marcia delle abitudini e consuetudini in tema di riciclo e buoni comportamenti. Così come durante l’estate per sagre e veillà, mi piacerebbe che anche la Fiera di Sant’Orso potesse fare un salto di qualità ed essere rivista in funzione del produrre meno rifiuti indifferenziati per limitare i danni ambientali. In quest’ottica, confidando nel senso civico di tutti noi, mi auspico che tutti gli operatori coinvolti nella grande organizzazione della centenaria Foire de Saint Ours, possano contribuire con maggiore sforzo organizzativo rispetto al passato, ad attuare il primo passo verso il cambiamento. I rifiuti differenziabili costituiscono risorsa economica e gettarli via è un grande spreco di denaro, senza contare che la nostra discarica si sta riempiendo velocemente a causa dell’immobilismo del Governo regionale che non ha ancora attuato soluzioni alternative all’incenerimento. Voglio dunque fare appello al senso civico di ogni valdostano, con la consapevolezza che il cambiamento parte da ciascuno di noi.
Categorie: Appello, Buon esempio, Buone idee, Folclore valdostano, Manifestazioni, Rifiuti, Senso civico
Tags: Ambiente, Aosta, Fiera di Sant'Orso, Rifiuti, Valle d'Aosta, Veillà
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11 settembre 2013
Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.
Di recente Legambiente ha promosso alcune segnalazioni e ricorsi che devono aver disturbato molto, a giudicare dalle reazioni polemiche da parte di sedicenti “agricoltori”.
Eppure non abbiamo messo in discussione o criticato le centinaia (forse migliaia?) di piste poderali che sono state costruite negli ultimi 20/30 anni: abbiamo presentato un ricorso contro una pista, quella della valle dell’Alleigne, perché in contrasto con le leggi di protezione dell’ambiente e dei beni culturali. Leggi che non ha fatto Legambiente, ma la Regione Valle d’Aosta (su richiesta dello Stato e dell’Europa), leggi che però la Regione non sempre rispetta.
Non abbiamo contestato le centinaia di centrali idroelettriche realizzate negli ultimi 7/8 anni: siamo convinti della bontà delle energie rinnovabili. Ne abbiamo segnalate alcune che a nostro avviso non rispondono al requisito di utilità pubblica prevista dalle normative o che sono in contrasto con le leggi di tutela idrogeologica o paesaggistica.
Le segnalazioni di Legambiente, prima ancora di configurarsi come battaglie ambientaliste, sono battaglie di legalità: sono una richiesta di rispetto delle leggi. Chiediamo solo che la Regione faccia valere le leggi sempre e nei confronti di tutti indistintamente e, soprattutto, che sia la prima a rispettarle. Soprattutto le leggi che tutelano i beni comuni di tutti i Valdostani.
I detrattori che ci attaccano in modo generico, sulla base di luoghi comuni e dicerie, magari senza aver letto quanto abbiamo scritto e senza essersi informatii – sul nostro sito internet sono pubblicati tutti i nostri documenti – non rendono un servizio alla popolazione come pretenderebbero di fare.
Noi sollecitiamo le critiche e siamo sempre disponibili al confronto, ma vorremmo parlare nel merito delle cose che facciamo e che diciamo. Le accuse generiche, magari false o inventate, generano invece confusione e un’atmosfera di scontro e sospetto: a meno che non siano volutamente lanciate per avvelenare le costruttive relazioni che, fortunatamente, abbiamo in questi anni sviluppato con numerosi agricoltori.
Categorie: Ambiente, Buone pratiche, Controllo, Degrado ambientale, Denuncia, Legalità, Lettera
Tags: Ambiente, legalità, Legambiente VdA, Valle d'Aosta, Valle dell'Alleigne
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18 gennaio 2013
Dunque proviamo a ragionare su questa che di primo acchito appare una botta e che probabilmente non è così. Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge sui rifiuti, quella nata dal referendum. E’ legittimo dubitare che questa impugnazione sia stata attivata attraverso un’azione di lobby da parte dei costruttori di inceneritori e da qualche politico valdostano compiacente. Ma nella lettura della delibera si legge che oltre alle questioni di natura ambientale è di competenza esclusiva dello Stato anche l’individuazione di siti per la costruzione di impianti di smaltimento rifiuti. Quindi la legge precedente a quella riformata era anch’essa illegittima. Quindi, se come temo, sarà difficilissimo difenderci da una legge nazionale che va rispettata e, magari cambiata, sarà altrettanto difficilissimo poter tornare alle origini. Di fatto è come se nulla fosse accaduto e nessuno ci obbliga a costruirlo un pirogassificatore. Potranno anche accelerare il verdetto della Corte costituzionale per arrivare prima delle elezioni e fare una legge ad hoc, ma la vedo dura comunque. Anzi, mi sembra che l’Union e i suoi alleati pro-piro si siano dati una mazzata sui piedi. Sarà difficile difendere una legge nazionale dopo che hanno sbraitato in lungo e largo la difesa dell’autonomia contro gli attacchi romani. Sarà ancora più difficile andare contro a una popolazione imbufalita. Li spazzeremo via con il primo vento di primavera.
Categorie: Ambiente, Battaglia, Legge, Politica nazionale, Referendum, Regole, Rifiuti, Salute
Tags: Ambiente, Corte Costituzionale, Referendum pirogassificatore, Rifiuti, Valle d'Aosta
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29 giugno 2011
Maccome! Fino a ieri l’allarme diossina era considerato terrorismo e oggi, invece, “la discarica di Brissogne ne produce grandi quantità”? Parole dell’assessore Zublena! E, sempre secondo l’illuminato assessore, dal momento che tutto concorre a inquinare, dalle auto ai camini privati, il fatto che si aggiunga un inceneritore non è così rilevante. E poi ancora, cos’è questa storia dell’autosufficienza? Se ci sono già degli impianti che necessitano di rifiuti per ottimizzare al meglio le loro funzioni e questi si trovano vicini, perché investire decine di milioni di euro per realizzarne uno nuovo in casa? La giustificazione dei rifiuti a km zero è ridicola! Si cruccia la Zublena che se portassimo fuori i rifiuti poi ci toccherebbe riceverli, eppure, se si costruisse il pirogassificatore, considerati i rifiuti prodotti non sufficienti, saremmo comunque obbligati a importarne. Dunque? In barba ai cittadini, in barba alla democrazia, l’impianto si farà!
Categorie: Ambiente, Battaglia, Degrado ambientale, Domande, Folclore valdostano, Inquinamento, Mala Amministrazione, Uomini politici
Tags: Ambiente, Manuela Zublena, Pirogassificatore, Valle d'Aosta
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28 dicembre 2010
La Lipu-BirdLife è preoccupata. Secondo l’associazione la futura centrale idroelettrica di Chavonne è “incompatibile con le esigenze di tutela delle specie e degli habitat e cancellerà un modello di turismo di sostenibilità verso l’ambiente” (Aostasera.it). Chissà cosa dirà il VIA (Valutazione di impatto ambientale). L’esperienza ci fa dubitare di un responso favorevole alla natura. L’idroelettrico, cioé l’energia pulita, rappresenta un businnes da sfruttare pienamente e da noi l’oro blu non manca. Chissà cosa dicono l’assessore Zublena, così attenta allo sviluppo sostenibile e l’assessore Marguerettaz così sensibile al turismo ambientale.
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Categorie: Affari, Ambiente, Animali, Battaglia, Degrado ambientale, Degrado morale, Domande, Mala Amministrazione, Montagna, Natura Morta, Speculazione, Uomini politici
Tags: Ambiente, Aurelio Marguerettaz, Centrale di Chavonne, Lipu, Manuela Zublena, Valle d'Aosta, VIA
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6 ottobre 2010
Sulla base di quale dato scientifico il Presidente del Consiglio, Alberto Cerise, afferma su il Rosso e Nero che l’alluvione del 2000, se fosse capitata cinquant’anni fa avrebbe seminato molti più morti? Secondo la logica cinquant’anni fa nei luoghi della tragedia c’erano meno case e quindi meno persone dentro alle case e, soprattutto, gli immobili non erano ubicati nelle aree interessate da possibili esondazioni. L’asserzione è quindi una stupidaggine grave che fa il paio con quella dell’altro Presidente, Augusto Rollandin che dice che il rischio non si può controllare al 100%. Certo, se si fa del territorio un cantiere continuo, se non si rispetta l’ambiente anche in termini di autodifesa, se, al contrario, lo si aggredisce con l’arroganza di chi è convinto di avere il diritto di poter disporre delle risorse all’infinito. Il rischio si può contenere con l’umiltà di chi conosce e rispetta la natura. I vecchi contadini sapevano bene che non era saggio costruire accanto ai torrenti o sotto una vecchia frana. A Pollein, il comune valdostano più colpito dall’alluvione del 2000, l’area considerata a rischio era stata ridimensionata per far posto a nuove costruzioni, che guarda caso sono state quelle spazzate via dal torrente Comboé. Allora Rollandin cosa ci ha voluto dire? Che, visto che si continua a costruire con scelleratezza, non ci resta che pregare perché il rischio non solo non si può evitare, ma è altamente prevedibile? Tanto vale prepararci da piccoli?
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22 agosto 2010

La Nemica delle Alpi!
Leggi regionali scellerate che incentivano l’edilizia selvaggia, assicurano alla Valle d’Aosta la Bandiera Nera di Legambiente! La cementificazione del territorio continua anche in quei luoghi ritenuti “del cuore”, come la Conca di Cheneil che presto avrà la sua strada e il suo ascensore (con l’assenso dell’Alpe!). Altro che turismo soft, in armonia con la natura! Alla Zublena, scarso assessore all’Ambiente, spetta il titolo di Nemica delle Alpi. A lei Patuasia obbliga l’abito nero-lutto.
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Tags: Alpi, Ambiente, Bandiera nera, Conca di Cheneil, Legambiente, Manuela Zublena, Valle d'Aosta
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22 giugno 2010
Riprendiamo tale e quale dal sito: La Provincia di Torino istituisce un premio alla qualità ambientale per porre freno alla proliferazione di piccole centraline idroelettriche nei corsi d’acqua montani. La Giunta Provinciale ha infatti deliberato la concessione dei “Certificati Blu” ai piccoli comuni appartenenti a una Comunità Montana e con meno di 2500 residenti (dati censimento Istat 2001) che si impegneranno a non richiedere (direttamente o in compartecipazione con altri soggetti) autorizzazioni per derivazioni idriche.
Da noi invece l’esatto opposto! L’assessore all’Ambiente, contrariamente ai sindaci coinvolti, auspica e supporta la costruzione di nuove centrali idroelettriche in alta montagna! Siamo sempre i migliori in fatto di ecosostenibilità, ci meritiamo il bollino color m… .
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