Non so voi, ma a me questi tecnici piacciono ogni giorno di più. Forse un giorno mi pentirò di questa dichiarazione, ma al momento non posso non notare che quello che i partiti non sono mai riusciti a fare in molti anni questi mettono a segno molte frecce nel giro di pochi mesi, per ultima l’ICI alla Chiesa. Anche ad Aostra il ministro tecnico Renato Balduzzi si è ampiamente differenziato rispetto alle rassicurazioni fatte dall’allora ministro Altero Matteoli. ” Qui come altrove è necessario porre una grande attenzione alla sostenibilità economica delle opere”, ha detto (aostasera.it). Tradotto: l’ospedale è un’opera faraonica e costosissima non sperate di spremere soldi dallo Stato! – Signori, non è più tempo di costruire cattedrali nel deserto – . Piccola soddisfazione la porteranno a casa i sostenitore dell’ospedale nuovo fuori Aosta, infatti il ministro ha notato l’anomalia di una struttura sanitaria così ingombrante nel centro città e i contingenti problemi di traffico. Come la mettiamo? Se si fosse presa in esame l’ipotesi dell’ospedale nuovo, probabilmente a quest’ora ci sarebbero già le fondamenta, ma evidentemente gli interessi girano in un’altra aerea. Duecento milioni di euro non sono uno scherzo, lo Stato forse potrebbe versarne quindici e gli altri? E poi c’è l’Università? Sembra proprio che le Grandi Opere, su cui si è concentrata l’ultima campagna elettorale e su cui poggia la sicurezza elettorale di un certo partito, stiano cadendo come macigni sulla testa di qualcuno.
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Ahi, che botta!
20 febbraio 2012Asino che vola!
7 novembre 2011Mai nato
20 agosto 2010La festa appena cominciata è già finita…, sulle note della struggente canzone del più struggente Sergio Endrigo, seccano i rami dell’aeroporto mai nato di Aosta. Secondo il dossier, presentato al ministro Altero Matteoli dall’Enac (Ente nazionale aviazione civile), i vincoli infrastrutturali insuperabili e il traffico insufficiente non permetterebbero l’apertura del nuovo aeroporto commerciale Corrado Gex. Destinato a chiudere ancora prima di essere inaugurato. Che ce ne faremo di una mega struttura che cresce nonostante tutto? Nonostante le numerose obiezioni sollevate a suo tempo sull’insensatezza del mega progetto? Eppure i nostri amministratori erano così sicuri dei numerosi voli charter che avrebbero solcato i nostri cieli, vomitando migliaia di turisti. Così certi della sicurezza della strumentazione, dell’assenza dell’inquinamento acustico, del successo dell’operazione: tanto-paga-lo-Stato. Ma lo Stato ora fa i conti e si pone l’obiettivo di non disperdere risorse pubbliche: una novità per noi che di risorse ne abbiamo gettate tante (guardarsi intorno please!). In quest’ottica sarà difficile che il Ministro possa fare germogliare qualcosa dal ramo ritenuto giustamente secco.
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