Sull’ultimo numero di Alpe, Elio Riccarand elogia la Germania per l’ottimo risultato riportato dai verdi nel Baden-Wurtemberg. Mi piacerebbe sapere se il nostro ex verde è altrettanto contento del risultato portato a casa dagli ecologisti dopo la costituzione di Alpe. Le due candidate per la segreteria hanno un passato autonomista e il presidente è un ex unionista. Se Alpe è spesso, troppo spesso muto (unico partito di opposizione che non ha fatto alcuna dichiarazione riguardo all’oscuramento del blog, l’interpellanza di Albert Bertin è stata firmata solo dal medesimo e lascia intuire una posizione prettamente personale) i verdi, salvo cretinate quali la battaglia contro l’apertura di una sala giochi nei pressi di una scuola, si sono dissolti fra le polveri sottili. Si potrebbe obiettare che Alpe non è l’insieme di tre movimenti, ma la loro somma e quindi l’esclusione dei verdi dalla corsa per la segreteria non è di per sè significativa; sappiamo tutti che, al di là della retorica congressuale, la verità dice altro. Dice cose banali e legate alla meschinità umana che si evolve a passi di bradipo. Racconta di orticelli protetti dalla chiusura mentale che innalza pali e schegge di vetro. Di pigrizia e suscettibilità. Piccoli giochetti fatti in casa per un consumo a kilometri zero.
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Schegge di vetro
27 aprile 2011Se 45 anni vi sembran pochi…
19 novembre 2010Sara’ aperto al pubblico a meta’ 2013 il Parco archeologico nell’area megalitica di Saint-Martin-de-Corleans di Aosta. Lo ha assicurato l’assessore regionale alla cultura, Laurent Vierin, rispondendo in aula ad un’interpellanza di Alberto Bertin (Alpe). Nella risposta, l’Assessore all’istruzione e cultura, L. Viérin, ha precisato che : ” i lavori di messa in opera termineranno entro il primo semestre del 2013, compatibilmente con le risorse economiche assegnate. I lavori edili attualmente in corso ammontano a 21.900.000 euro compresa IVA al 10%, mentre per i lavori di messa in opera degli allestimenti attualmente in fase iniziale di progettazione, sono previsti 8.250.000 euro inclusa IVA 10%. Per i servizi aggiuntivi quali la libreria, la caffetteria, ecc… si sta valutando la possibilità di esternalizzazione. Infine, la documentazione inerente gli eventuali profili di responsabilità del progettista è stata inviata all’Ufficio legale regionale e la relativa pratica di richiesta per eventuali danni è in fase di definizione e attivazione. ” Nella replica, il Consigliere Bertin ha sottolineato che “i tempi si stanno ulteriormente allungando riguardo all’ipotesi riferita due anni fa dall’Assessore, che prevedeva il suo completamento entro maggio 2010, scadenza successivamente prorogata. Oggi per il completamento del parco archeologico – ha proseguito – si parla di meta’ 2013, a 45 anni dal ritrovamento e dall’inizio degli scavi! Tempi e ritardi che fanno per altro ulteriormente aumentare i costi di realizzazione che oggi sfiorano i 30 milioni. Riguardo alle responsabilita’ progettuali, gia’ due anni fa era stato detto di voler provvedere: 800.000 euro sono una cifra significativa e sarebbe opportuno recuperarla. Se ci sono delle responsabilità queste vanno al più presto definite per recuperare il danno. Apprendiamo poi – ha concluso Bertin – che per la gestione delle strutture complementari l’assessorato non ha ancora ben presente cosa fare. La struttura è impegnativa sia sotto il profilo finanziario che gestionale: è quindi importante dare seguito a proposte concrete affinché questa struttura non si trasformi in un ‘bagno di sangue’ per la Regione, ma sia una reale opportunita’ di turismo culturale per la Valle. Sperando non si vogliano aspettare altri 45 anni…”. (ANSA).
Qualcuno dà i numeri!
9 aprile 2010Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Replica del consigliere Bertin alle dichiarazioni di Raimondo Donzel.
“In riferimento alle ripetute dichiarazioni del Segretario regionale del Pd, Raimondo Donzel, secondo il quale il suo partito risulterebbe essere il ‘primo partito’ ad Aosta (come riportato in questi giorni da più organi di informazione), è forse il caso di ricordare, al mio collega consigliere, i risultati ottenuti alle ultime consultazioni elettorali del Comune di Aosta nel 2005: gli allora ‘DS’ e ‘Margherita’ (oggi Pd) raccolsero il 13,45% di consensi, con 2.691 voti di lista complessivi (2.243 per i primi, 448 per gli altri), mentre gli attuali soggetti confluiti nell’ALPE – gli ‘arancioni di Aosta Viva’ e i ‘Verdi’ – ottennero rispettivamente 3.306 e 1.371 voti, pari al 23,37%. Cioè il 9,82% in più (quasi il 10%). Se la matematica non è un’opinione…”
La flopcultura di chez-nous!
19 marzo 2010Il consigliere regionale dell’ALPE, Albert Bertin, insiste sull’argomento mostre: “Si va avanti così. Per tentativi, con scelte casuali. Il criterio che si percepisce è quello dell’improvvisazione: episodicamente è avanzata una proposta e l’Assessorato accetta, senza valutazioni, né a priori sugli obiettivi, né a posteriori sui risultati.” Ha perfettamente ragione. Quante volte l’abbiamo scritto anche noi! “Non esiste una seria programmazione pluriennale e non ci sono strumenti di valutazione validi e attendibili. Finché le cose continueranno ad andare avanti così, con risultati mediocri e con tentativi di camuffarli, trasformandoli in successi solo apparenti, non si può parlare di turismo culturale. Proprio non ci siamo!”. Le mostre costano un pacco di soldi e i risultati continuano a essere piuttosto stitici, due esempi: l’esposizione “Le arti a Firenze”, costata oltre 800.000 €, (601.600 € a cui si aggiungono 210.000 € relativi al solo personale ), ha contato solo 6.666 visitatori di cui soli 2.667 paganti. La mostra “The art of games” ci ha prelevato dalle tasche quasi 500.000 € (437.000 €, oltre all’impegno del personale che supera il tetto dei 100.000 €). Uno sforzo economico non ripagato dal successo: solo 5.295 entrate, con 2074 paganti . I soldi spesi in cultura sono soldi spesi bene, ma se le iniziative vengono snobbate qualcosa non quadra. Prosegue Bertin: “Dati alla mano, diversamente dall’Assessore Laurent Viérin, continuo a pensare che queste manifestazioni siano dei flop e che il rapporto tra le spese sostenute e i risultati ottenuti sia gravemente deficitario oltre a mancare di un ritorno economico di immagine. Faccio anche una certa fatica a vedere una politica culturale dietro a queste manifestazioni, che mi paiono piuttosto estemporanee e difficilmente riconducibili a una politica concreta, strategica e lungimirante, in particolare se paragoniamo la nostra realtà ad altre, molto simili per dimensioni, come Martigny dove la Fondazione Gianadda sfiora i 300.000 visitatori annui o come Rovereto, il cui museo d’Arte Contemporanea stabilmente supera le 200.000 entrate a stagione.”. Che altro aggiungere? Che una programmazione non si farà mai, per il semplice motivo che toglierebbe dalle mani dell’assessore il piacere sadico di alzare o di abbassare il pollice.
Cultura uguale pacco
12 ottobre 2009Polemica in Consiglio regionale sui costi delle mostre. Bene ha fatto il consigliere di VdAvive, Albert Bertin, a riprendere l’argomento: mostre-costi-benefici. Infatti, se i costi permangono alti i benefici sia economici sia “cultural-educativi” sono molto molto bassi. Qualche esempio: la mostra “Arrivano i Beatles, storie di una generazione” è costata 567 mila euro a fronte di 1.442 visitatori. L’incasso è stato di 11.376 euro. Qualche visitatore in più per le due esposizioni ancora in corso: “Le arti a Firenze tra Gotico e Rinascimento”, costata 601.600 euro con 5.401 presenze e “The art of games”, al prezzo di 437.000 euro con 4.731 presenze. Scrive saggiamente Daniele Gorret nel libro “Aosta città necessaria… ciò che più impressiona in una città così stratificata (nel tempo, nei luoghi, nella popolazione) è questa povertà di anima che traspare da tutte le sue manifestazioni, anche quelle più benemerite, anche quelle più costose (forse proprio in quelle più costose)”. Che ci sia poca anima lo prova lo scarso amore dei cittadini e, peggio ancora, degli amministratori verso la loro/nostra unica città. Questa disaffezione genera degrado culturale e urbano, omologazione televisiva (vanno i comici e i cantanti pittori), perdita di un senso comune. Non abbiamo più storia, ma propaganda. A cosa serve la cultura, distribuita a piene mani come semplice divertissement? E si tratta di cultura poi? A cosa serve, se non migliora la qualità di noi esseri umani in quanto tali? La cultura è un progetto, non un pacco che si regala per farsi dire grazie!
Una poltrona vi seppellirà
26 gennaio 2009

L'ombra
Le poltrone che hanno sepolto la vitalità del partito nuovo VDAvive sono due: quella di Albert Bertin e quella di Robert Louvin, in qualità di consiglieri regionali di opposizione. I due ert-ert, in-in sono scolaretti diligenti, li immaginiamo prendere doviziosi appunti e poi, nel chiuso dei loro uffici, elaborare sofisticati compitini da primi della classe, quali sono ovviamente stati. Peccato che al resto dell’umanità di questa patetica Valle, il loro lavoro assiduo poco importi. Non certo alla maggioranza che boccia con la prepotenza dei numeri tanta solerzia. Non certo ai loro elettori che non capiscono l’utilità dei loro sforzi e che fine abbiano fatto. Ma stanno a palazzo! Stare a palazzo pare sia l’unica cosa che realmente conti! Da una parte o dall’altra non ha importanza (vedete infatti una qualsiasi sostanziale differenza?), l’importante è partecipare al gioco dei giochi! L’essere o non essere viene sostituito dallo stare o non stare (seduti in poltrona). E non c’è come una poltrona a seppellire la politica, quella vera. Quella che si costruisce nei quartieri, nelle strade, sì! nelle fabbriche! Ma è fatica, meglio scrivere al calduccio l’ennesima inutile interpellanza. Noi, gli altri, rimaniamo fuori, al freddo delle idee sopite. Sempre più distanti e nauseati.
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