Posted tagged ‘aeroporto’

Bene, bravi, grazie!

23 ottobre 2009
Sprechi? Tanto i soldi ce li dà lo Stato!

Sprechi? Tanto i soldi ce li dà lo Stato!

Fantastico! Il 2008 si è chiuso bene per l’AVDA (Aeroporto Valle d’Aosta), la società costituita tra la Regione e l’Air Vallée : solo una perdita di 2 milioni 651 mila euro a fronte dei 4 milioni  559 mila persi nel 2007.  Una sciocchezzuola rispetto alle perdite future. Non c’è bisogno di scomodare Cassandra per capire che l’aeroporto commerciale di Aosta, ribattezzato Corrado ex, sarà l’ennesimo fallimento di una gestione che va avanti con gli occhi bendati, senza serie prospettive e priva di una programmazione adeguata ai bisogni del territorio. Il Sindaco di Saint-Christophe, François Désandré, ha detto sì e per questo il suo Comune riceverà 2 milioni e 500.000 euro per l’esproprio del terreno dell’ex Palaceva. Francamente non sappiamo, se dirgli bravo o no. Se le cose andranno, come andranno, e cioè con pochi voli, charter dirottati per motivi vari a Caselle, flop di viaggiatori ecc ecc…, l’unico a guadagnarci qualcosa sarà lui, che magari riuscirà a sistemare qualche strada e costruire l’ennesimo centro polifunzionale.

Volare oh oh… pagare oh oh oh oh!

4 ottobre 2009
Nel mio cuor, nell'anima c'è un prato verde che mai nessuno ha calpestato. Almeno lì.

Nel mio cuor, nell'anima c'è un prato verde che mai nessuno ha calpestato. Almeno lì.

Il nuovo progetto dell’aerostazione, decapitata di un piano, è stato approvato dalla Giunta regionale. Dodicimilioni e quattrocentottantamila euro! Ancora non sappiamo che tipo di aeroporto avremo e quanti saranno gli aerei che voleranno sopra le nostre teste. Tre, cinque, dieci? Non ha importanza, intanto si fanno gli appalti e si comincia a costruire poi si vedrà. Si sperimenta. Una prassi consolidata che, nonostante gli errori enormi che inevitabilmente ne derivano, uno per tutti la fallimentare pedonalizzazione dell’area intorno all’Arco di Augusto, persevera. Si avverte chiaramente una bramosia del costruire, di fare contenti gli impresari-elettori-fedeli, sappiamo bene di chi. Non si va in vacanza perché gli impegni in agenda sono troppi. Troppo cemento da distribuire in questa e in quella vallata: inceneritore, aerostazione, metropolitana, ospedale, condomini…  e poi le seconde case che hanno ripreso a crescere come funghi per rimanere vuote come gusci oltraggiosi. Dov’è andata a finire l’anima di questa terra? Rinchiusa a doppia mandata in uno sgabuzzino sotterraneo in piazza Deffeyes 1.

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10 domande per LUI posson bastare!

28 settembre 2009

Riprendiamo dal sito “Aeroporto sostenibile”.

 “Il Comitato per un aeroporto sostenibile, sospettando che le scelte dell’amministrazione riguardanti l’ampliamento dell’aeroporto non siano state determinate da studi sufficientemente approfonditi sugli scenari futuri né sui dati del passato, pone al Presidente della Regione, Augusto Rollandin, 10 domande sulle quali attende risposte puntuali”.

1. A quanto ammontano esattamente le previsioni dei costi annui di esercizio (personale, le varie strutture, vigili del fuoco, polizia, tecnici, vigilanza, check-in, deposito bagagli, pulizie, manutenzioni pista/illuminazione pista/i vari apparati di assistenza al volo/aerostazione/ecc…) di tutto l’indotto?

2. Quanto ci sono costate AVDA come gestore e AirVallée come compagnia di bandiera sino ad oggi, e quanto ci costeranno ancora?

3. A quanto ammontano le previsioni di utile?

4. Chi pagherà i “costi di esercizio” della nuova struttura in caso (…) di perdita?

5. Quale sarà la compagnia di bandiera che sosterrà il traffico locale? Forse la “solida” AirVallée che ha già ampiamente dimostato di essere fallimentare al punto tale che fatica a pagare i dipendenti (cosa simpaticamente discussa sul forum di piloti professionalipprune.org) e che mette in vendita su internet (tramite l’intermediario RotorJet group ) il suo aereo di linea principaleDornier I-AIRJ ?

6. A quanto ammonta l’importo totale dei lavori che interessano lo sviluppo aeroportuale (allungamento pista, tutti gli impianti luci e di assistenza al volo, aerostazione, hangar in progetto e hangar recentemente costruiti, viabilità, varianti in corso d’opera, progettazioni e consulenze varie, modifiche a terze strutture interferenti, abbassamento e rifacimento impianto luci Croix Noire, ciminiere Cogne, ecc…)?

7. Ci illustra la lista delle compagnie aeree – non locali – che abbiano già fatto una qualsiavoglia richiesta per uno slot sul nostro aeroporto?

8. Ci chiarisce l’analisi economica costi-benefici?

9. Ci spiega l’analisi degli impatti su ambiente e salute derivante da a) pericolosità potenziale (ad esempio per la città di Aosta, per le nuove case popolari del quartiere Cogne, per la vicinissima autostrada, per i vicinissimi centri commerciali, ecc…), b) inquinamento acustico, rumorosità reale (non distribuita nel tempo), c) inquinamento derivante dagli idrocarburi incombusti, radionavigazione & co., de-icing, ecc…?

10. Esiste un “disciplinare” scritto a salvaguardia e tutela dell’unica realtà del volo valdostano – l’aeroclub con la sua rinomata attività di volo a vela – che da 50 anni produce un indotto piccolo, ma produttivo?

Aspettiamo le risposte Signor Presidente!

Presidenti brillanti

27 marzo 2009
Aosta - Hong Kong si può fare?

Aosta - Hong Kong si può fare?

Sembra che il Presidente voglia ridimensionare l’errore, ridimensionando l’aerostazione. Il progetto di Gae Aulenti che si è liricamente ispirata ai  nostri castelli, immaginiamo fosse  condizionato da una qualsiasi idea di traffico aereo e, date le mostruose volumetrie, di traffico intenso doveva trattarsi. Dunque oggi, in vista di una potatura, che genere di aeroporto è stato previsto? Quanti aerei e di che tipo, lasceranno impronte sonore sulla nostra stretta valle? Qualcuno ci ha pensato? Domande che ancora non conoscono una risposta. Come da tradizione il quesito si presenterà dopo il taglio del nastro. Così è stato per il ponte sul Buthier, realizzato senza un disegno complessivo capace di prevedere e risolvere i disagi legati alla circolazione, regalandoci una brutta e inutile struttura. Così è per l’ampliamento dell’ospedale che non affronta l’enigma dell’ingresso nord in città. Ormai l’abbiamo capito: il concetto di programmazione dello sviluppo è troppo evoluto per noi che siamo rimasti fermi al “prendi i soldi e scappa”. Gli esempi sono interminabili e vanno dalle aeree commerciali cresciute a casaccio, alle piazze rigenerate con iniezioni di cemento. Tutto da rifare! Ma sviluppo è spendere. Far girare i soldi. Noi, piccola regione autonoma, in questo siamo in armonia con il resto di quel Paese che ama essere governato da un altro brillante Presidente.

La stronzata seppofà!

11 febbraio 2009
aho treninooo!

aho treninooo!

I tecnici che sono stati chiamati per esprimere un parere sull’opera infame detta “l’abominevole trenino delle nevi”, hanno fatto proprio il detto obamiano e hanno risposto, alla veltroniana maniera:  “seppofà!”. Bastano SOLO 15 milioni di euro (più i 60 spesi sarebbero 75!), per rimettere su rotaia un altro fallimento annunciato. Perché mai dovrebbe andare meglio? Cosa c’è di nuovo, di straordinario nella nostra società politica e civile per essere certi che questa volta i finanziamenti possano essere a lieto fine? I grandi progetti in atto ci indicano che la via perseguita è quella della stupidità e dello spreco: l’aeroporto, l’inceneritore, l’ampliamento a est dell’ospedale… , per non parlare della gestione del Casinò e di come sono state spese le risorse per Aosta Capitale. Nessuna scelta è stata dettata dal buon senso e ha dato e darà frutti all’intera comunità: perché credere ancora in questa merda di amministrazione?  Ma siamo proprio tutti mafiosi?!

Alla faccia del cul de sac!

14 gennaio 2009

L'ardore di Joseph

L'ardore di Joseph

Il direttore degli archivi e biblioteche di Patuasia Valley, nonché storico-intellettuale-editorialista-scrittore-membro del Comité Fédéral-vice direttore del Peuple-direttore dell’Ufficio Araldico della Regione-unionista (e questo spiega molto), Joseph Rivolin, è proprio uno che ci capisce.

Da storico sottolinea l’ardore del popolo valdostano che da sempre è stato appassionato di trenini e macchinine; ossessionato dai muri naturali di una prigione chiamata montagna e che bucò ben due volte per sentirsi fuori dal tunnel lalla là… .

Da intellettuale sottolinea come oggi il tempo sia più denaro di ieri e vede in un aeroporto “un’indispensabile struttura di collegamento”. Il problema del “lamentevole stato della ferrovia” lui lo risolve così! Ricorda quella regina francese che risolveva il problema del pane, del suo popolo affamato, proponendo i croissants. Sempre secondo lui i problemi di impatto ambientale, di inquinamento acustico, di sicurezza e di economia sono una fosca profezia. Dettata dalla solita Cassandra, vittima di obsoleti PREGIUDIZI IDEOLOGICI!

Da unionista propone la serenità dei benefici, senza dire quali. Non dimentica che ogni progresso ha il suo prezzo, senza dire quale.    Ma noi, angeli sterminatori di Patuasia news, lo conosciamo: 30 milioni di euro! E con un debito annunciato di due, tre milioni di euro annuali. L’ardore sopracitato sembra inseguire ben altri sentieri.

Gli auguri del Presidente per il 2009

25 dicembre 2008
Guste,mica Qualunque

Guste, mica Qualunque

Care elettrici e cari elettori,

e che gli altri non li sputo,  se no li profumo! Qualunquemente, sempremente, posso dire che, per la nostra petitepatrie, sarà un futuro di cemento armato. Ma quali crisi! Da qui in avanti, per mia comodità, posso dire che tradizionalmente una colata vi seppellirà. Grandi opere! Grandi appalti!Nella funzione in cui e nella quale,  ÍU! ÍU! ÍU! quotidianamente decido per tutti, ho deciso infattamente  di costruire: UNO un inceneritore per tutta ‘sta monnizza; DUE un aeroporto mai vista tanta billizza; TRE una metropolitana che farà cripare di stizza. E non mi fermo qua, nooo…, care elettrici e cari elettori, ma sto zitto perché, se no mi brucio pure gli auguri per il 2010! E, se avete delle opinioni deguscitele!

Insommamente, buon anno!

Una razza, una fazza

4 dicembre 2008

POUDZO!

POUDZO!

Di fronte alla crisi del trasporto aereo la Valle d’Aosta rilancia con un progetto ambizioso: costruire un grande aereoporto, capace di far transitare, dalla Russia al Giappone, centinaia di migliaia di turisti stranieri. E che c’è andata a fare, se no la nostra delegazione diplomatica? A vender solo Fontine? In effetti a noi un aereoporto serve proprio, alla facciazza di quegli esperti-cassandre che prevedono l’ennesimo fallimento. Che poi nel raggio di cento chilometri ci sia quello di Caselle non ce ne fa un baffo! Noi siamo autonomi e autoctoni! A condividere l’esuberante ottimismo della nostra classe politica al comando c’è la regione Calabria. Con la Calabria le affinità elettive diventano sempre più numerose e sempre più simili, lo prova la costruzione a Sibari, frazione di Cassano allo Ionio, di un hub di proporzioni gigantesche. Le motivazioni sono sempre le stesse: portare a casa charter da tutto il mondo. Una Cassandra vive anche da quelle parti e veste i panni di Eugenio Ripepe che gestisce l’unico scalo in attivo della Regione, quello di Lamezia Terme. Dice che il nuovo aeroporto sarà un fallimento annunciato, che quello di Reggio Calabria registra dodicimilioni di euro in passivo e quello di Crotone, nonostante i tre milioni di euro all’anno di incentivi pubblici, non lo vuole nessuno. Ma a noi checcefrega?

Avremo un aeroporto in passivo, ma prima ci saranno gli appalti: e questa è la cosa che più conta no? Qui e là. Una razza, una fazza, appunto.