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Angelo Musumarra 3

23 ottobre 2013

Dopo essere stata convocata dall’Ordine dei Giornalisti della VdA in seguito a un esposto contro la mia persona, ho pensato bene di dare un contributo all’ordine naturale delle cose e cioè mettere nelle caselle giuste l’offeso e colui che offende, per il semplice motivo che in un mondo che va all’incontrario faccio fatica a raccapezzarmi. Così ho presentato a mia volta un esposto contro il giornalista Angelo Musumarra con le seguenti parole. Perché vi dico questo? Perché a me piace la luce del sole.

All’Ordine dei Giornalisti della Valle d’Aosta,

Con  questa mia desidero presentare un esposto contro il giornalista, Angelo Musumarra, in seguito alla pubblicazione di un suo articolo su 12vda del 2 luglio 2013. In suddetto articolo il giornalista scrive:

… oltre a essere criticati anche negli aspetti della loro vita privata”.

… è stato insultato, deriso e invitato a non partecipare al dibattito, su cui esiste una preventiva moderazione che permette di non far comparire commenti non graditi”.

“… per firmare chiede un indirizzo e-mail valido (il quale probabilmente verrà rivenduto ad società di pubblicità on line, alimentando così l’attività di spam la posta elettronica)…”.

Due dichiarazioni e una insinuazione false e molto pesanti contro la mia persona. Mai presa in considerazione la vita privata di nessuno. Mai insultato e mai invitato a non partecipare al blog. Al contrario sono io che sono stata insultata dal Musumarra il quale, oltre a invitare implicitamente gli utenti a non aderire  alla mia sollecitazione, ha cercato di comprometterne la fiducia costruita negli anni presentandomi come una probabile “commerciante” di indirizzi elettronici. Ricordo che il blog Patuasia non ha nessuna pubblicità al suo interno, pertanto l’insinuazione del Musumarra nasce solo dal verosimile desiderio di gettare fango su di me.

In seguito al nostro incontro del 17/10/2013 dovuto all’esposto presentato contro di me dal giornalista Angelo Musumarra, chiedo un intervento da parte dell’Ordine, affinché prenda le misure necessarie per ristabilire l’ordine naturale delle cose e cioè mettere nei posti giusti l’offeso e colui che offende, considerando anche il diverso peso e ruolo che ha un giornale rispetto a un blog o a un social forum.

Angelo Musumarra 2, la vendetta?

17 ottobre 2013

Questa sera sono stata convocata dall’Ordine dei Giornalisti della VdA a causa di un esposto presentato contro di me dal giornalista di 12vda, Angelo Musumarra. Il giornalista si sente offeso da un mio post, pubblicato in data 06.07.2013, scritto in risposta a un suo articolo datato 02.07.2013 in cui, fra altre menzogne (non ho mai criticato la vita privata di nessuno) insinuava che io avrei “probabilmente rivenduto a società di pubblicità on line, alimentando così l’attività di spam la posta elettronica indesiderata” le firme che invitavo a depositare contro lo scempio della Porta Pretoria. Oltre all’invito indiretto a non firmare si legge una insinuazione pesante nei miei confronti degna di una querela. Querela che non feci, mi difesi come sempre faccio e cioè analizzando lo scritto e rilevando le numerose inesattezze e meschinità. Nessun insulto da parte mia. Eppure il signor Musumarra si è sentito offeso. LUI! Infanga me e si offende pure. Una reazione molto singolare non trovate? O si tratta della semplice voglia di rompermi le scatole? O di voglia di visibilità? Se è questa di cui ha bisogno lo accontento volentieri, per il resto che dire…

Perle

7 agosto 2013

Inizia una rubrichetta dal titolo “Perle”. Sono gli strafalcioni grammaticali trovati sui giornali cartacei e online (siete tutti invitati a collaborare e, mi raccomando, includete anche il blog Patuasia!). Chi deterrà la collana più lunga?

Inaugura un titolo tratto da 12vda.it a firma Angelo Musumarra, ecco: Ad autunno la minoranza tenterà il “ribaltone” contro Rollandin, come ventitré anni fa per andare al Governo: partita la “campagna acquisti”.  Quel “ad autunno” è una mirabile perla! Chi farà meglio?

Angelo Musumarra!

6 luglio 2013

Per Angelo Musumarra, il “giornalista” di 12vda, io sono una in perenne cerca di visibilità. Vorrei chiedergli per raggiungere cosa, dal momento che con il blog non guadagno una lira e, scrivendo, mi sono pregiudicata qualsiasi attività sul territorio e creata numerosi nemici? Non fa mai il mio nome (così usano anche i mafiosi verso i loro avversari), ma che sia io la blogger che ama pubblicare immagini di gatti è indubbio. Sono indubbiamente io quella che dichiara che l’intervento alla Porta Pretoria è un atto criminale, un degrado urbano dettato da un degrado morale che nasce da un’assenza di cultura che si traduce in irresponsabilità e in una mala gestione dell’amministrazione e della politica. Ma non sono io che critico i responsabili nella loro vita privata, come meschinamente bisbiglia il Musumarra. (Mai provato interesse per la vita personale di questi signori o dei politici in genere). Non sono io che ho insultato e deriso e non invitato a partecipare al dibattito, perché se lo avessi fatto il Musumarra non avrebbe perso un minuto e avrebbe pubblicato subito le frasi infamanti, ansioso com’è di poter sparlare della sottoscritta. Una preventiva moderazione nel blog è prevista solo per i nuovi ospiti, per evitare che persone come lui ne approfittino. Poi è libera, lo sanno bene gli utenti. E, se ogni tanto metto qualcuno all’angolo è per difendere il blog dai troll, probabilmente lui è stato uno di questi. Per chiarire il personaggio in questione pubblico la parte terminale della sua “intervista”: “Da tempo però, anche il populismo on line ha perso seguito, tanto che una petizione organizzata su un sito Internet (quindi con nessun valore ufficiale) che chiede di riportare il monumento alla situazione precedente, per “firmare” chiede un indirizzo e-mail valido (il quale, probabilmente verrà rivenduto ad società di pubblicità on line, alimentando così l’attività di “spam”, la posta elettronica indesiderata), non è riuscita a raccogliere, in dieci giorni, neppure duecento adesioni.”. L’abitudine di mai menzionare il mio nome , l’invito indiretto a non firmare la petizione per evitare sgradite spam, nonché la squallida allusione (potrei denunciarlo) di usare il vostro indirizzo mail per venderlo alla pubblicità, offrono un ritratto iperrealistico del signor Angelo Musumarra. Altre parole sarebbero superflue.

Copia e incolla

6 luglio 2013

Sul giornale filogovernativo online 12vda si trova una lunga dichiarazione del Sovrintendente ai Beni culturali, Roberto Domaine (ci deve spiegare come è arrivato lì) riguardo all’intervento di valorizzazione della Porta Pretoria e le inevitabili quanto banalissime critiche alla sottoscritta. (Io su 12vda ci vado solo quando qualcuno mi segnala che sono presa di mezzo, al contrario quelli di 12vda mi leggono con molta costanza! Ah ah ah!). La prima cosa che salta all’occhio è il linguaggio usato da Domaine: tecnico e burocratico, per nulla frutto di una intervista, più facile immaginare che l’articolo del “giornalista” sia un bel copia incolla da documenti messigli a disposizione. Ma analizziamo insieme quanto scritto. La prima parte è una giustificazione bella e buona: la gente sapeva. Con il Cantiere aperto e la Settimana della cultura sono state spiegate le ragioni dello scavo a più di 1.500 persone fra turisti e residenti, quindi non veniteci a rompere le palle ora (un conto è la parola che, in questi casi, è spesso di un tecnicismo difficile da comprendere, un conto è vedere con i propri occhi). La seconda parte della lunga “intervista” illustra i problemi dovuti all’usura del monumento. Problemi che richiedevano un intervento urgente di consolidamento. L’anno scorso sempre dalla Sovrintendenza arrivarono comunicati stampa di altro tenore che informavano che la Porta Pretoria si trovava in un eccezionale stato di conservazione. BOH! Sul progetto di valorizzazione si leggono le stesse frasi riportate e già lette altrove. Una delle prime scelte è stata quella di mantenere la viabilità dell’area monumentale, una scelta dovuta alla brillante constatazione che gli esseri umani ancora non volano autonomamente. Dunque passerelle! Che, per ragioni economiche, sono inevitabilmente brutte, ma facilmente asportabili. Per la Fiera di sant’Orso, dunque, altro cantiere, altri costi per smontare e rimontare un soppalcato più grande. La  grandezza originaria si vedrà a fasi alterne? E solo per qualche privilegiato che indovinerà quella giusta? BOH! Insomma, secondo l’Illuminato la scelta dei materiali così brutti è a causa della crisi economica! Ma se i soldi per un intervento bello, funzionale, importante e corretto non c’erano perché dare il via al progetto? Non era meglio lasciare ai posteri la possibilità di una progettazione consona al valore della Porta Pretoria e limitarsi al consolidamento? No! Ci sono appettiti da sfamare oggi! Quindi ora si spende per qualcosa di osceno e domani si spenderà per risolvere l’oscenità creandone un’altra e via facendo. L’ultima parte dell’articolo merita attenzione a sé.

Rambo è con 12vda!

27 marzo 2012

Doccia fredda!

26 marzo 2012

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Dunque… . Il 24 gennaio pubblicano questo articolo
http://12vda.it/cronaca/9375-anche-12vdait-nel-mirino-degli-attacchi-di-qanonymousq-dopo-la-chiusura-di-qmegauploadq.html nel quale loro stessi ammettono di essere finiti nel mirino di Anonymous per sbaglio, come conseguenza all’attacco del provider (straniero) che ospita i loro server. Il 23 marzo pubblicano questo
http://www.12vda.it/commenti/9804-due-settimane-di-qguerra-freddaq-per-continuare-a-fare-il-nostro-lavoro-grazie-nonostante-tutto.html facendo credere che “forze oscure” si siano dedicate anima e corpo per compromettere il sito di 12vda.it
Qualcosa non quadra, sa tanto di “chiagne e fotte”. Una struttura come Anonymous non perderebbe nemmeno un secondo per attaccare un sito come 12vda. Certo, passare per vittime è un buon modo per far parlare di sè, aumentare i contatti e di  conseguenza le inserzioni pubblicitarie. Che si mettano il cuore in pace, Anonymous e gruppi del genere non sono contro la libertà di espressione e anche se lo fossero 12vda non rischierebbe proprio niente. Se è come dicono, che facciano vedere i log dei loro server per dimostrare che l’attacco sia stato diretto veramente contro di loro e non al provider come si evince chiaramente dal primo articolo. Manie di grandezza? Manie di persecuzione? Scarsa considerazione del proprio pubblico?

Carteggio trasparente

22 giugno 2011

Questo è il carteggio nato dal signor Angelo Musumarra che ha coinvolto la sottoscritta nella sua bacheca di FB; dal momento che ha tirato in ballo un commentatore di questo blog, affermando che ha detto il falso, mi sembra doveroso farlo presente a quest’ultimo, affinché abbia il diritto di replica. Per il resto lascio a voi ogni giudizio.

Ieri – Angelo Musumarra: Signora Nuvolari, i suoi amici grillini NON ci mandano i loro dossier, nonostante attingano alle nostre foto per realizzarli. Quello che è stato scritto sul suo blog da parte di chi si firma “Stefano” è falso.

22 ore fa – Patuasia Notizie: Signor Musumarra, i miei amici grillini organizzano delle conferenze stampa in cui tutti i giornalisti interessati sono invitati.

12 ore faAngelo Musumarra: signora Nuvolari, se non siamo invitati alle conferenze stampa noi non ci presentiamo. Ho già fatto notare che non riceviamo le informazioni che vengono periodicamente spedite ma visto che i “suoi amici” hanno già in essere evidenti rapporti di collaborazione con altri, è comprensibile il fatto che veniamo emarginati.

3 ore faPatuasia Notizie: Mi scusi, ma li legge i giornali? Alle conferenze stampa ci può andare chiunque, è sufficiente essere informati e la Stampa di queste dà sempre notizia.

3 ore faAngelo Musumarra: Signora Nuvolari, è evidente che il suo fanatismo eccede le capacità di comprensione di quanto le ho scritto. Non importa: sia io che la mia Signora desideriamo NON comparire nel suo blog. Veramente, non ci interessa proprio: riesce a trovare argomenti diversi dal nostro lavoro? Noi qui abbiamo deciso di non citarla più, faccia altrettanto, grazie.

Giornalucolo fa rima con foruncolo!

22 giugno 2011

12vda è un giornalucolo di paese, lo sanno tutti, compresi gli amici. L’articolo che tratta dell’avvenuta tavola rotonda sull’Informazione organizzata dal Travail, a firma di un tal douze, è un banalissimo riassunto da prima media, mentre scrivo mi scappa da ridere! E infatti non si può che ridere della piccolezza di certi personaggi che si definiscono e, ahimè, sono dei giornalisti (che arrivano con notevole ritardo alle tavole rotonde a cui sono stati invitati). Douze menziona tutti i nomi degli ospiti tranne quello della sottoscritta che viene definita nel titolo “alcuni blogger” (gli altri dov’erano?) e nel testo “una blogger cui non va giù di essere  stata oscurata” (gnè gnè gnè gnè!). Mi hanno detto che anche i vip unionisti non fanno mai il mio nome e si sa che questa è pratica che i mafiosi usano nei confronti dei loro nemici. Questa tradizione, presa in prestito da una testata giornalistica online, è alquanto singolare non trovate? Riguardo “la sconclusionata proposta della blogger di sostituirsi agli organi di informazione chiedendo apertamente: “non rivolgetevi ai quotidiani, parlate a me.”, è pura invenzione, infatti non ho mai pronunciato quelle parole: c’è una registrazione chiunque può verificare. Per quanto riguarda la mia “lamentazione” che tale non era (non sono tipo che si lamenta sono tipo che rivendica), circa l’affaire oscuramento e relativa risposta dell’Ordine, ancora una volta non giunge una risposta ufficiale adeguata alla mia domanda che è una sola: perché Patuasia è considerato un blog non pertinente alle mansioni impiegatizie e quello di Caveri e altri sì?

A costo zero!

21 giugno 2011

Nell’interessante tavola rotonda organizzata dal Travail sull’informazione a una domanda posta dal pubblico sul perché i giornalisti locali non svolgano inchieste (siamo in molti a essere curiosi circa i numerosi incendi dolosi che vivacizzano la Regione), la giornalista di 12vda.it, Elena Meynet, rispose che il motivo era adducibile allo scarso reddito dei giornali con conseguente misero stipendio dei giornalisti. Le inchieste costano e se le può permettere solo la Gabanelli con contratto RAI. Probabile che sia vero. Per fortuna esiste una società civile che nel suo piccolo e per passione di giustizia, fa ciò che i professionisti dell’informazione locale non fanno. Mi riferisco ai numerosi dossier che il Movimento 5 stelle presenta con cadenza mensile sulle diverse problematiche regionali: dall’ospedale all’aeroporto, dall’area megalitica ai centri commerciali… con uno sforzo notevole, perché trattandosi di semplici cittadini la ricerca dei documenti si fa più difficile. Uno sforzo che permette poi ai giornalisti di riempire le pagine dei loro rispettivi giornali. Uno sforzo, quello dei grillini, a costo zero! In questo caso la tensione morale batte quella per lo stipendio! Mi sono permessa, sempre in quell’occasione, di invitare i consiglieri regionali presenti a svolgere il ruolo ispettivo che compete loro (a costo molto alto), anche per contenere la frustrazione che dicono di patire a causa di interpellanze faticose, destinate al fallimento e così poco appetibili ai giornali.