Archive for the ‘Università valdostana’ category

Aosta è morta, ciao!

7 ottobre 2014

Fra sette mesi, più o meno, ci saranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Aosta, la domanda che pongo non è quindi così in anticipo. Cosa ha fatto la Giunta del programma che avrebbe dovuto rivoluzionare la città? L’ha messo nel cassetto! E, per un certo verso, è stato un bene, per il resto è il nulla a parte un costoso quanto orribile e obsoleto sito del Comune. Quello che contraddistingue l’intera legislatura è la candidatura di Aosta a Capitale europea della Cultura per il 2019. In quella sgangherata proposta si riassume tutta l’incompentenza, il provincialismo, l’ignoranza e l’arroganza che hanno gestito il capoluogo in questi ultimi anni. Per essere corretti, questa Giunta capitanata dal sindaco Bruno Giordano, condensa in sé tutta la pochezza intellettuale che il Palazzo comunale ha ospitato negli ultimi venti anni e pure prima non brillava. Cosa ha imparato Aosta dalla gestione di  questo suo ultimo condottiero? Che valore ha portato sul territorio e che esempio ha dato? Come ha affrontato la crisi e con quali progetti di sviluppo? Come ha utilizzato il suo patrimonio storico e culturale? E che tipo di turismo ha voluto implementare? Quale identità cittadina è stata riscoperta e quali i valori condivisi e ritrovati? Domande impegnative a cui questa Giunta sa rispondere con un’unica sintetica risposta: BOH! (altro…)

Studenti contro i tagli

20 febbraio 2014

Riceviamo dal gruppo “Studenti universitari contro i tagli” e volentieri pubblichiamo.

Come gruppo “Studenti Universitari contro i tagli” vorremmo portare all’attenzione quello che sta succedendo nel campo dell’Istruzione valdostana. Il nostro movimento è nato nel mese di dicembre 2013, quando abbiamo iniziato a sentire voci circa probabili tagli per l’anno 2014 a borse di studio e contributi alloggio per gli studenti universitari valdostani. Abbiamo deciso dunque di incontrarci per fare il punto sulla situazione e chiedere un incontro con gli assessori Farcoz e Marguerettaz per avere chiarimenti. Dopo svariate richieste, l’incontro è avvenuto l’11 di gennaio. Ci sono state proposte le “rimodulazioni” delle borse di studio, effettuate in base a meritocrazia e capacità economiche di ciascuna famiglia. Dai nostri precedenti incontri risultava però, dati alla mano, che i tagli all’istruzione erano reali ed INGENTI. Per quanto riguarda il diritto allo studio universitario parliamo di 330mila euro in meno, rispetto al 2013 per quanto riguarda le borse di studio; e di 275mila euro in meno, per quanto riguarda i contributi alloggio. Le fasce contributive sono solo due, e non fanno nessuna distinzione tra chi ha un ISEE del valore di 20.500,01 euro e chi invece raggiunge il tetto massimo di 40.500 euro. Non solo, anche l’Assessorato Trasporti nega di aver effettuato dei tagli, nonostante le risorse previste siano calate da 650.000 euro a 300.000 euro. Dopo aver negato i tagli, si sono uniti al coro dell’Assessore due altri protagonisti: è dell’ultima ora il comunicato di Yuri Cardia, rappresentante dell’Università della Valle d’Aosta che nega anch’esso i tagli (“A riguardo sono state espresse molteplici considerazioni, la maggior parte delle quali sono infondate “) e un fantomatico C.U.V., che si dichiara apartitico e nato in funzione dei diritti allo studio di tutti ma che pare abbia incontrato Farcoz ieri, 14 febbraio, per “approfondire alcune tematiche studentesche”, senza aver pubblicizzato l’evento né chiamato in causa nessuno studente universitario. Ora, siccome ci sentiamo un po’ presi in giro, ci chiediamo un paio di cose:1) Chi ha creato veramente il C.U.V.? Perché non ha coinvolto nessuno nell’ultimo incontro. 2) Perché si devono negare i tagli allo studio in funzione di una finta logica meritocratica? Come a dire, ora che non ci sono i soldi cerchiamo di premiare chi ha bisogno e chi è più bravo. Quindi prima i soldi venivano sperperati? Cosa ne pensa l’opinione pubblica valdostana? E soprattutto, è giusto che, a fronte delle enormi sperequazioni di denaro pubblico, alla nostra richiesta di spiegazioni venga negata persino l’evidenza?

Autonomia farlocca

17 ottobre 2013

Dopo 50 anni di sbornia micro-nazionalista con i soldi dei babbei italiani, vedo che ora persino i localisti etnici devono confessare che le casse sono vuote. Abbiamo finito la grana regalata, quella con cui una nomeklatura da condominio, esentata dal compito di produrre ricchezza ( grazie all’autonomia “octroyeé”, disprezzata ma utile…) , ha potuto dedicarsi al clientelismo in perfetto stile calabrese.
Che inventeranno ora questi artisti dell’accattonaggio verso lo “ Stato centralista”? Chiederanno la grana ai baschi, catalani, galiziani, burgundi e grecanici, per illustrare i cui dialetti hanno speso i nostri miliardi ?
A che punto è la scuola valdostana per affrontare  le vacche magre della crisi globalizzata? Puntiamo sul patois, come sempre?
Poichè abbiamo un’università locale, scegliamo l’istruzione non autistica: gemelliamoci con l’Istituto Orientale  di Napoli o con la Ca’ Foscari, dove si insegnano lingue orientali. Tre facoltà, cinese, arabo, inglese: dite servirebbe più del patois?
Poi un liceo anglofono ad Aosta sostituisca quello francofono, felicemente comatoso e servito solo per parcheggiare  rampolli della nomenklatura unionista, i Balenotteri Rossoneri di domani. Seppelliamo il vierinismo, finora ideologia vincente nelle scuole valdostane?
Le lingue si insegnano per far trovare lavoro ai nostri figli, non per aggregare voti di tribù etniche e per garantire identità politiche.
Tre facoltà all’università: arabo, cinese, inglese. Il governo cinese finanzia generosamente questi progetti in Europa. Forse così si può persino terminare il polo universitario della Testafochi… (roberto mancini)

Recipocra lealtà!

7 ottobre 2013

Sono tutti professoroni quelli indagati nell’indagine “Do ut des” per i presunti reati quali l’associazione a delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata. Le università coinvolte sono quelle di Bari, Trento, Sassari, Milano Bicocca, Lum, Valle d’Aosta, Roma Tre, Europea di Roma. Dunque fra queste risulta anche la nostra piccola e giovane università. C’è ancora qualcuno che sostiene che noi siamo diversi dal resto d’Italia? O questa nostra regione sa condensare in sé il peggio del Bel Paese. E qualche giornalista ha in corso una qualche indagine sul tema? Anche semplicemente si è posto qualche domanda pubblica? O il legame di “recipocra lealtà” si estende ben oltre le aule universitarie?

Vuoto a perdere

6 settembre 2013

Sulla candidatura a Città europea della Cultura, Paron finalmente risponde! Sulla Stampa esce dal silenzio e dice: “Non corriamo contro nessuno, corriamo per noi tutti“. Ecchevordì? Retorica da piola che non dice niente. Parole vuote che riempiono di vuoto il vuoto progettuale. Le linee guida sono state impostate da un consulente esterno (quanto ci è costato?) e poi sviluppate dal personale interno. Fantastico! Noi aostani e valdostani ne sappiamo qualcosa? Eppure il programma di una città candidata deve “incoraggiare la partecipazione dei cittadini residenti nella città e nei dintorni, mirare a suscitare il loro interesse, deve avere un carattere duraturo e costituire parte integrante dello sviluppo culturale e sociale a lungo termine della città”. A parte il logo che compare ogni tanto su fb accompagnato dalle frasi surreali dell’ideatore Arnaldo Tranti, il coinvolgimento è stato nullo. Quest’anno la Capitale europea della Cultura è Marsiglia, selezionata grazie al progetto “Atelier de l’Euroméditerranée”, insieme all’altra candidata Kosice. Fra i numerosi eventi conclusisi a Giugno con la Transumanza (una versione alta e di portata internazionale come io avrei voluto 13 anni fa per la nostra Désarpa), si contano quelli riservati all’azione dei cittadini. Diversi ateliers sono stati pensati e allestiti allo scopo, coinvolgendo gli operatori culturali, le associazioni e le scuole. I possibili partner aostani sono quelli ufficiali: Regione, Università, Celva e forse la Chambre. Che rinascita! A Marsiglia sono stati costruiti nuovi importanti edifici come la Villa Méditerranée a firma di Stefano Boeri, il MuCEM di Rudy Riccioti, un altro grande architetto, Frank O. Gehry, ha progettato il Museo della Fotografia. E poi lo studio di Norman Foster che ha riqualificato il Vieux Port e Massimiliano Fuksas che ha ideato il nuovo polo culturale Euromed e ancora il grattacielo concepito da Jean Nouvel. Insomma per Marsiglia un pugno di archistars è stato invitato per far rinascere una città. Aosta avrà i suoi geometri, architetti e ingegneri presto impegnati per riqualificare due importanti piazze che per l’assessore Alberto Follien non sono tali, tanto che per lui saranno sufficienti due panchine con lampioni incorporati e inchiavardati su un pavimento di marmette economiche. Paron, ma che corri a fare? Il Testimonial arriva dallo Stato Vaticano: Joaquin Navarro Valls, ex direttore della sala stampa e Ami de la Vallée d’Aoste. Dopo la “cittadinanza” data dal Comune di Introd al cardinale Bertone possiamo dire che ormai con lo Stato Vaticano siamo culo e camicia.

Asso pigliatutto!

12 febbraio 2013

E’ passato sotto silenzio un gustoso fatterello che ha avuto come protagonista il prof. Fabrizio Cassella, rettore magnifico della magnifica università valdostana. Il prof., ormai in Valle da alcuni anni, ha consegnato a persona di sua fiducia alcune intelligenti considerazioni sulla struttura di potere valdostana. Trovandole immediatamente pubblicizzate via tweet, le ha perfezionate davanti ai taccuini di accorti e solleciti colleghi giornalisti. Più che considerazioni, forti perplessità: in un posto civile qual Torino, patria del prof, degne persino di un “poffarbacco”, di un “ohibò”… Qui in Valle invece, realtà etnico-tribale dove finora mai giunse il concetto di “separazione dei poteri”, nessuno  ha mai obbiettato un belìn di nada in proposito. La  prima: non è normale che gli indirizzi e le strategie didattico-culturali dell’Università non vengano decise dal Senato accademico, ma dal Presidente della Giunta nella sua qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione. La seconda: qui il Rettore non è un decision-maker, ossia non conta una mazza. La terza (libera aggiunta mia…): non è normale che il presidente della Fondazione Forte di Bard sia il Presidente della Giunta. Il quale, oltre a determinarne le iniziative culturali con tipica bulimia berluskonista, si esibisce anche come presentatore dei medesimi. Insomma la cultura, secondo il Magnifico Rettore, nella regione dell’autonomia dovrebbe essere autonoma dall’Esecutivo. Pensiero sconvolgente! Non è escluso che la nuova Union (rafforzata dalle tematiche progressiste di recente nascita…), nella imminente Terza Repubblica esiga che lo statuto  localista comprenda, oltre a quella di Prefetto, anche la carica di Vescovo per il Presidente della regione autonoma … (roberto mancini).

Francobolli

21 gennaio 2013
Milanesio confessa che ha altro da fare, bene allora che lasci il suo incarico di amministratore unico dell'Università datogli dal Presidente, Rollandi, e lo lasci svolgere a qualcuno che ha titoli per farlo!

Milanesio confessa che ha altro da fare, bene allora che lasci il suo incarico di amministratore unico dell’Università datogli dal Presidente-amico Rollandin e lo lasci svolgere a qualcuno che ha i titoli per farlo! Può sempre dedicarsi ai francobolli.

Incubo di nos-atre

14 gennaio 2013

Augusto Rollandin ha appena finito di dire la cretinata che la nostra Università della Valle d’Aosta è all’avanguardia per i servizi informatici che leggo sulla Stampa che gli universitari sono inferociti per l’assenza di un autobus che dalla stazione li trasferisca nella sede staccata di Saint Christophe. Una petizione di ottanta studenti inviata all’assessore ai trasporti, Aurelio Marguerettaz (che sta verificando, ah ah ah!) chiede di agevolare il servizio che accusa impossibili anomalie. Tra ritardi e corse saltate lo studio è diventato per molti un incubo. Questa è l’eccellenza in Valle d’Aosta, regione ricca e autonoma!