Nuovi cartelli turistici sostituiranno quelli vecchi, orrendi e incomprensibili. Anche in questo caso si paga due per avere uno! Secondo Paron si tratta di valorizzazione del centro storico, secondo me si tratta di aggiungere disordine, là dove una pressoché infinita gamma di cartelloni, totem, segnaletica di ogni tipo ingombra le zone pedonali. Quanti ce ne sono? Decine e decine. Un esercito. Di tutte le forme, di tutti i colori. Pubblicizzano negozi, ristoranti, luoghi, vie, bar… una Babele di informazioni disordinata e caotica e sporca: abbiamo bisogno di aggiungere altra paccottiglia? Oggi che la tecnologia ci permette un’informazione pulita e discreta? Il Qrcode (Quick Response) è un codice a barra che memorizza informazioni che poi vengono lette tramite un cellulare o uno smartphone. E’ sufficiente che il codice sia posizionato accanto a un monumento o a qualsiasi altro oggetto di interesse turistico per offrire un servizio non impattante come lo sono i totem che tutto sommato non servono. Ci sono i gps, i satellitari, navigatori… sai sempre dove sei e dove potresti andare e con un semplice clic conosci i monumenti che ti appaiono cammin facendo. Perché allora non prendere questa direzione?
Archive for the ‘Turismo’ category
Decoro urbano?
30 marzo 2015Riserva di caccia
24 febbraio 2015Tutti a parlare di autonomia, tutti in sua difesa: bene sovrano della nostra comunità. Eppure non siamo autonomi affatto. Per prima cosa non lo saremo mai, se non riusciremo a stare in piedi con le nostre gambe. Intendo economicamente in piedi. E su cosa potremmo contare? Principalmente sul turismo e sull’energia. Il primo aspetto non riusciamo a gestirlo nel migliore dei modi: non abbiamo imparato a sfruttare appieno il potenziale che abbiamo, seguendo le linee guida di un turismo moderno e sostenibile. Nel secondo rapiniamo il territorio, costruendo centraline ovunque, anche là dove il paesaggio dovrebbe essere tutelato in quanto risorsa primaria del turismo. Abbiamo l’energia, ma, mi chiedo, dove sono i proventi della vendita della stessa? A cosa servono? Dove e come vengono investiti? La CVA è una partecipata della Regione che gestisce gli affari per conto suo. In quanto partecipata lo può fare e noi rimaniamo legalmente all’oscuro di tutto. Eppure l’acqua ci appartiene e ancora per un bel pezzo, ma sembra che invece sia di proprietà di un gruppo ristretto di persone che, gira e rigira, è sempre lo stesso e usa la Valle d’Aosta come il proprio terreno di caccia. L’autonomia ha arricchito politici e faccendieri e dato le briciole a tutti gli altri che si sono accontentati di un posto, di un favore, di una casa, di promesse più o meno mantenute… di certo non ha garantito servizi di eccellenza come avremmo potuto avere. E adesso eccoci qui, incapaci di fare turismo e con un bene come l’acqua che ci sfugge da ogni controllo… come possiamo dirci autonomi? La difesa dell’autonomia è la difesa della riserva. La loro.
Questo esame non s’ha da fare!
21 febbraio 2015Riceviamo dal Gruppo di aspiranti guide della Valle d’Aosta e volentieri pubblichiamo.
Dopo due mesi di paziente e infruttuosa attesa, vogliamo portare all’attenzione dei mezzi di informazione la situazione paradossale in cui ci troviamo noi aspiranti guide turistiche della Valle d’Aosta, al centro di uno stallo che ci impedisce di certificare le competenze che abbiamo acquisito e di contribuire alla promozione turistica della nostra regione. Da metà dicembre siamo in attesa di poter sostenere l’esame che ci permetta di ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione di guida turistica, nonostante abbiamo concluso regolarmente il percorso di formazione organizzato dall’Assessorato regionale turismo, sport, commercio e trasporti. L’esame, inizialmente programmato per il 18 e il 19 dicembre, è stato rimandato per due volte e, a oggi, non sappiamo quando potremo sostenerlo. A ottobre 2014 abbiamo superato, tra circa 130 candidati, la selezione per l’accesso al corso di formazione (a pagamento) organizzato dall’Amministrazione regionale. Dopo 109 ore di corso, con una frequenza che per tutti ha superato l’80% delle presenze richieste, ci è stato comunicato che l’esame sarebbe stato rimandato al 12 gennaio. Il 9 gennaio, dopo numerose sollecitazioni da parte nostra, ci è stato comunicato che l’esame era stato rimandato ancora, questa volta a data da destinarsi. Ad oggi, siamo ancora in attesa di una comunicazione sulla data e sulle modalità di svolgimento dell’esame. (altro…)
Il senso dell’ospitalità
11 gennaio 2015Copio e incollo dal profilo fb di Loris Biazzetti, giusto per informare sullo stato dell’accoglienza ad Aosta.
“Centro di Aosta, qualche mattina fa. Mio fratello Roberto e sua moglie Vilma entrano con la loro piccola ed educatissima cagnolina Mina nella graziosa caffetteria “Croix de Ville” di recente apertura. Si siedono ad un tavolo ordinando due caffè allo svogliato gestore che solo al momento di servirli si accorge con sdegnato disappunto della presenza dell’animale: “L’avessi visto prima non vi avrei fatti entrare”, sbotta stizzito, indicando ai due esterrefatti malcapitati l’apposito avviso – talmente diafano e trasparente da risultare pressoché invisibile – che sulla porta d’ingresso diffida i proprietari di cani dal mettere piede nel locale. Bevuti di malavoglia i caffè e pagato il conto in fretta e furia, Roby, Vilma e la loro amica pelosa guadagnano l’uscita del bar ben decisi a non tornarvi mai più. Inutile aggiungere che, da oggi, la “Caffetteria Croix de Ville” occupa un posto d’onore anche nella mia personale lista nera – nonché, spero, in quelle di tanti amici che mi leggono – dei locali aostani da cui stare rigorosamente alla larga…”.
E ieri?
17 dicembre 2014Ma guarda, adesso che non ci sono più soldi, gli albergatori si incazzano contro la Regione per la questione dei trasporti? E ieri dove erano? A piangere il martedì dal compiacente e sensibile assessore di turno?
E se non nevica?
8 dicembre 2014Leggo sul Sole 24Ore che il Museo delle Scienze di Trento è diventato uno dei dieci musei più visitati d’Italia. In poco più di un anno è stato frequentato da oltre settecentomila persone. Trento è una città piccola e autonoma con una Università storica, un’identità chiara, un turismo vivace e di qualità. E’ una città bella e curata che investe in cultura. Il festival dell’Economia attrae migliaia di curiosi e l’attenzione dei media, grazie alla cura e all’ottima selezione degli ospiti e degli argomenti. Ora il nuovo Museo progettato da Renzo Piano offre nuova linfa alla comunità. Nel 1988 vi lavoravano 24 dipendenti, oggi ce ne sono 120, tutti giovani e molti laureati. “Secondo stime prudenziali, dall’apertura ha generato un impatto economico nel territorio provinciale di oltre cinquanta milioni di euro.”. Il confronto con la nostra città è impietoso. Noi abbiamo l’ardire di presentarla come Città europea della Cultura senza uno straccio di niente da offrire se non un brutto logo. Perché in realtà noi non vogliamo offrire niente! Come ho già più volte detto: i turisti siamo noi, tutto ruota intorno a noi salvo qualche eccezione che, appunto, conferma la regola. Aprirsi significa perdere il controllo o perlomeno, renderlo più faticoso e insicuro. Meglio “fare le cose tra di noi” e per noi. E così eccoci con una Porta Pretoria devastata, ma che ha dato soldi agli impresari locali che gradiscono e sanno chi votare. Con un Museo archeologico che è un nano quando potrebbe diventare gigante. Un Forte di Bard che si barcamena e sopravvive grazie alle trasfusioni pubbliche e così per tutti gli altri musei, quei pochi che abbiamo. Per forza, la gestione clientelare, tipica di un sistema mafioso, non favorisce l’economia e lo sviluppo, anzi lo frena, lo domina. Secondo il Piano di Marketing Strategico della Valle d’Aosta i prodotti star ruotano tutti intorno allo sci e alle montagne. Non una voce che includa i Beni culturali eppure ne abbiamo e non sono secondari a nessuno. Lo stesso Sovrintendente disse, in occasione di una conferenza stampa sul Bimillenario della morte di Augusto, che dal punto di vista dell’offerta turistica l’archeologia romana era da considerarsi come un semplice corollario della montagna. Non ne abbiamo dubbi è così, ma è follia! Giusto per farvi capire con quali dementi abbiamo a che fare: tra i prodotti star c’è anche il volo libero, peccato che l’aeroporto lo hanno fortemente voluto commerciale nonostante le proteste dell’Aeroclub, se ancora non lo è diventato è solo per la stupidità e l’incapacità di chi ci governa. Siamo o non siamo pazzi?
Un cervello piccolo piccolo
1 dicembre 2014Soffriamo della sindrome del nano: amiamo tutto ciò che è gigantesco. L’aeroporto sportivo non andava bene ne progettiamo uno commerciale (con l’esito che sappiamo). L’ospedale non è abbastanza grande lo vogliamo raddoppiare. L’università che attualmente ospita poco più di un migliaio di iscritti la vogliamo per un indotto che è dieci volte superiore. Le funivie devono diventare sempre più grandi, sempre più internazionali… il traino economico dell’intera regione rimane quello dell’edilizia, alla faccia del turismo sostenibile e culturale che dovrebbe sostituirlo. Dietro l’angolo si intravvedono sbancamenti, parcheggi, sconvolgimento della vivibilità e del paesaggio. Il modello dello sviluppo economico è quello che ristagna dagli anni sessanta. In cinquant’anni non si è affacciata nessun’altra prospettiva. In compenso non valorizziamo le cose grandi che abbiamo. Volete vedere che il cromlech verrà sepolto nelle cantine del nuovo ospedale? Che delle miniere di Cogne non se ne farà nulla? Che le stele rimarranno inumate nel loro sargofago immenso e costoso per altri lunghi anni? Abbiamo manie di grandezza, ma il cervello è piccolo piccolo… infatti consideriamo la cultura come un semplice coadiuvante dello sci.
Stop ai mattoni! Sì alle pietre!
26 novembre 2014Dunque… la Sovrintendenza ai Beni Culturali altera un’area cittadina, la piazza delle Armi, con un intervento che ne modifica la vivibilità, umiliando un importante monumento romano, la Porta Pretoria, per mostrare al pubblico due metri quadri di basolato e una fornace del seicento e non interviene con forza per la difesa di quello che sembra un rilevante sito archeologico come quello scoperto durante gli scavi per il nuovo ospedale? Ehi, ma stiamo scherzando? E la vocazione turistica? E le nostre radici? Per fortuna che ai tempi del prof Robert Berton, Rollandin portava ancora il pannolino, altrimenti con cavolo che vivremmo nella città di oggi! I mega progetti dell’ingegnere Binel che prevedevano l’abbattimento dell’intero centro storico in cambio di palazzoni di tipo sovietico, avrebbero trovato il consenso che fortunatamente non c’è stato (anche a causa di una scarsità di denaro). Dobbiamo sperare che l’Europa non ci dia un becco per salvare la Porta romana e sperare che il Ministero dei Beni culturali metta lo stop ai lavori dell’ospedale. Quanti turisti correranno per usufruire del grande complesso antico nelle cantine del nuovo Parini?
Cartolina
9 aprile 2015Nel sito turistico della Regione Valle d’Aosta l’immagine riportata della Porta Pretoria è quella di un tempo con tanto di piazzetta delle Armi. Allora i punti sono due: o il sito non è aggiornato ed è grave perché offre un’informazione sbagliata di un monumento, o anche le istituzioni si vergognano di mostrare ai turisti qualcosa che di cartolina ha ben poco.
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