Archive for the ‘Rivoluzione culturale’ category

Ritorno al passato?

2 aprile 2014

Non ci sarà nessun cambiamento reale e costruttivo se si sostituisce un imperatore con uno zar! Si cambia davvero se ci si emancipa una volta per tutte da questa logica tribale. Da questa ormai nauseante e distruttiva lotta fra due clan! Viérin padre e figlio, manovrano a loro piacimento gli alleati che sperano di poter portare a casa un boccone. Sperano in una maggiore condivisione del potere, non nella trasformazione culturale della gestione della politica, questo è il punto sostanziale! I due grillini una volta rimosso l’ostacolo Rollandin continueranno nella battaglia contro la casta (almeno si spera), ma saranno isolati, insignificanti come lo sono stati i verdi. Le larghe intese di oggi saranno le alleanze di domani, nessuno si tirerà indietro e l’opposizione scomparirà. Come evitare un destino così? Ben peggiore dell’attuale presente perché privo di prospettive e di antagonismo? Cacciare fuori dall’arena politica i due duellanti! Fuori Rollandin e fuori Viérin! La Valle d’Aosta deve trovare il coraggio di liberarsi dal tribalismo mafioso in cui si è cacciata e invocare finalmente la modernità. Cosa significa modernità? Significa intraprendere un percorso politico nuovo nei confronti di Roma (che non è solo un salvadanaio) e nei confronti dell’Europa (di cui attualmente non frega a nessuno). Il PD, l’unico partito nazionale presente in Consiglio, deve saper giocare un ruolo primario e non seguire i disegni di Viérin per poter aspirare a un assessorato. (Centoz ci aveva provato, ma è stato subito schiacciato dalla parte più tribale del suo partito). E l’UVP deve avere il coraggio di trovarsi un altro leader, una figura nuova, sganciata dal passato, pulita dalle incrostazioni clientelari, audace nella voglia di un cambiamento radicale che non può che essere culturale. Se non ci sarà questo coraggio, la voglia di una politica con la P maiuscola, ci ritroveremo a vivere quel passato che ha preceduto il ritorno di Rollandin. A quel punto chiedo la decenza di non chiamarla rivoluzione.

Una bella persona

22 febbraio 2013

Questo è un messaggio inviatomi privatamente su fb. Ho voluto pubblicarlo senza neppure chiedere l’autorizzazione e per questo, chiedo qui scusa al signor  Jean-Pierre Guichardaz, ma ci tenevo che voi lo leggeste.

“Il tuo post “sto per diventare razzista” mi ha emozionato. Non so se meritarmi tutta questa considerazione, ma sono lusingato perché tante persone per bene mi esprimono il loro appoggio e la loro vicinanza con passione e sincerità. E questo per me e per la mia famiglia, è il riconoscimento di una vita vissuta cercando di rispettare le regole e fuori dai compromessi. Magari non paga, ma preferisco non dover dire grazie a nessuno per quel poco che ho ottenuto cercando di comportarmi bene nel mio lavoro e dalle mie relazioni. Amici come te sono centomila volte più preziosi di tanti che proclamano fedeltà in cambio di qualcosa. Se la politica significa sottomettersi a logiche clientelari e di scambio preferisco rimanere un semplice cittadino, un misconosciuto. Ma almeno quando mi guardo allo specchio non mi vergogno. “.

Seconda parte

26 novembre 2012

La domanda: che si fa ora? aleggia ovunque. La Valle si interroga sul destino dei rifiuti. La Valle è preoccupata. I politici no. Ormai è tutto chiaro, lo abbiamo capito: noi cittadini non contiamo nulla. La democrazia interpretata dai nostri rappresentanti sta al livello più basso. Gli eletti hanno la libertà di decidere per tutti gli altri a cui chiedono la partecipazione solo una volta ogni cinque anni; il referendum li ha spiazzati, ma non demordono dalle loro feudali convinzioni. Ieri hanno risposto picche alla richiesta di un confronto da parte di undimila cittadini e oggi hanno risposto picche alla richiesta di un tavolo tecnico. Niente, con questi amministratori non possiamo interloquire, eppure sarebbe democraticamente doveroso darci ascolto. Di fronte ai sordi che si fa? Io un’idea ce l’avrei. Per affrontare davvero la questione dello smaltimento dei rifiuti non possiamo delegare nessuno, dobbiamo entrare nella stanza dei bottoni e pigiare quelli giusti. Valle virtuosa deve quindi fare il passo successivo: presentarsi come lista civica, vincere le elezioni e governare. Non c’è altra strada perché unionisti e parassiti vari, vendicativi come sono e legati da chissà quali intrallazzi, sarebbero capacissimi di intralciare qualsiasi soluzione alternativa pur di creare una vera emergenza e dirottare su Valle virtuosa il fallimento di una politica che invece è tutta loro. Non ci si può arrestare, si deve andare avanti. Valle virtuosa deve necessariamente costituirsi lista civica e proseguire il suo cammino affinché la nostra Valle diventi virtuosa davvero.

Non siamo soli!

16 aprile 2012

Una delegazione dell’Associazione Valle Virtuosa ha partecipato alla manifestazione nazionale contro gli inceneritori a Parma. Non siamo soli, al contrario siamo in tanti a non volere gli inceneritori come soluzione al problema dei rifiuti! Nonostante la pioggia la manifestazione ha visto la partecipazione di circa 3000 persone. Oltre ai rappresentanti di Valle Virtuosa erano presenti delegazioni provenienti da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia.

Lettera alla Carradore

21 febbraio 2012

Su suggerimento di una nostra lettrice, Patuasia invita i frequentatori del blog, i loro amici e conoscenti a inviare una e-mail all’assessore al Turismo del Comune di Aosta, Patrizia Carradore, invitandola a dare le dimissioni in seguito alle recenti vicende legate a curiosi movimenti bancari. Riempiamole la posta della nostra indignazione! Ecco il fac-simile:

Buon giorno signora Carradore,
a distanza di qualche settimana constato, costernata/o, che lei non ha ancora ritenuto necessario dimettersi. Sembrerebbe che non abbia ugualmente ritenuto necessario dare qualche spiegazione riguardo alle ragguardevoli somme movimentate sul suo conto corrente, presso la BCCV, somme non coerenti con il pur cospicuo assegno mensile ( €4.700,00) che lei percepisce come assessore al Turismo, dai cittadini di Aosta. Constato anche che il suo partito non sembra preoccuparsene!
Mi auguro che, nella prossima tornata elettorale, se ne preoccupino almeno gli elettori.

p.carradore@comune.aosta.it

Guardarsi intorno

7 novembre 2011

Dalle pagine di facebook Erika Guichardaz comunica la sua grande stima verso il segretario locale del PD, Raimondo Donzel. Sullo stesso social forum Alessandro Pascale si dice orgoglioso di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione. Entrambi credono nei rispettivi partiti, entrambi ne condividono l’organizzazione e la relativa gerarchia. Eppure il mondo occidentale sta andando culturalmente da un’altra parte: da una struttura verticale a una orizzontale. I segni ci sono e, come sempre agli esordi, spesso mal compresi dal vecchio ordine. Non ho nessuna ricetta in tasca e credo che i partiti debbano ancora svolgere un ruolo, ma è impensabile non tener conto della nuova rivoluzione culturale che i mezzi di comunicazione di massa stanno apportando sul piano della comunicazione e del comportamento sociale.