Archive for the ‘Proposte’ category
16 febbraio 2015
Pubblico il commento di Piera sulla scuola multilingue.
Vi invito a leggere la sperimentazione trilingue di Trento partito quet’anno ( a regime per 5 anni ). Nessuna strana alchimia tranne molta professionalità e chiarezza nella stesura del “Piano”. Progetto che parte dal “nido” ( non scherzo!) alle scuole superiori con programmi in itinere condivisi da tutte le scuole del territorio. Il progetto prevede ovviamente anche la formazione degli insegnanti ( per 5 anni!). Le lingue straniere (tedesco e inglese) entrano gradualmente nel curricolo degli allievi. Per la scuola dell’infanzia il piano prevede in tutte le scuole almeno 4 ore settimanali di esposizione linguistica di ciascun bambino in almeno una lingua tra tedesco e inglese. Per la scuola elementare nella maggior parte dei piani di studio l’insegnamento di lingue prevede in 1° e 2° elementare 2 ore di inglese o di tedesco. Dalla 3° elementare 2 ore di tedesco e 2 ore di inglese. (altro…)
Categorie: Confronto, Lingua francese, Lingua italiana, Mala politica, Proposte, Scuola, Scuola
Tags: Scuola plurilingue, Scuola valdostana, Valle d'Aosta
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23 gennaio 2015
Da Roberto Mancini.
Riassumo la pensata? Siccome in Vda si fa una miseria di inglese, che serve tanto, e troppo francese, che non serve una beata minkia (se non alla politica come testimonianza di “specificità” per mungere soldi a Roma…), si riequilibra il peso fra le due lingue? No, si aumenta il francese e si insegna più inglese, ma in francese. E l’italiano? Si riduce… Dei deficienti? No, dei fanatici integralisti identitari che, finalmente, vogliono imporre il francese come “lingua veicolare”. Naturalmente l’assessora aderisce: proviene dalla Fédération, dunque deve fare la super-unionista per dimostrare purezza ideologica. E i genitori? Permettono gli esperimenti ideologici sulla pelle dei loro figli, e loro zitti?
Risultato del progetto: Italiano 5 ore. Francese 13 ore. Inglese 12 ore. Dunque vorrei fosse chiaro il truschino: siccome i francomani integralisti hanno dovuto rinunciare alla “double filière”, perché vietata dallo Statuto e dal fatto che non c’erano i soldi per realizzarla, ora ripropongono il francese “langue véhiculaire” servendosi della scusa dell’inglese. Io non voglio complicati esperimenti pieni di supercazzole: voglio che la scuola (pubblica)!valdostana insegni più inglese. Punto. Insegnino più inglese senza rompere tanto i coglioni. Tolgano un po’ di ore al francese, che ne ha troppe, e un po’ all’ l’italiano che ne ha poche.
Miiinkiaaaa cheppalle… (Le palle sono di Roberto Mancini).
Categorie: Bruttezza, Chiarezza, Critica, Delirio, Favori, Folclore valdostano, Identità, Lingua francese, Lingua italiana, Mala politica, Politica culturale, Proposte, Uomini politici
Tags: Double filière, Emily Rini, Lingua francese, Scuola valdostana
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24 ottobre 2014
Beh, qualche buona idea ogni tanto arriva… quella di “Un Forte in… Gamba” ad esempio! E’ una collaborazione ottima che può dare dei risultati. Prossimo passo? Allargare la collaborazione con musei adiacenti vedi il Museo di arte contemporanea di Rivoli e Gianadda per dirne due. La rete di servizi funziona, fa piacere che anche qui qualcuno se ne sia accorto.
Mi permetto di lanciare una proposta. Considerati i tempi che non possiedono il becco di un quattrino, considerata l’importanza della comprensione verso le espressioni artistiche contemporanee ancora sconosciute ai più (la ricettività di massa è ferma all’impressionismo), considerata la produzione di tutto rispetto che anche che la Valle è in grado di esprimere nell’ambito della ricerca del linguaggio figurativo, propongo all’assessora, Emily Rini, un’antologica degli artisti valdostani di arte contemporanea (esclusi i perditempo). Costo zero, o quasi. Successo assicurato. E valorizzazione delle risorse umane del territorio che fa sempre bene, purché siano effettivamente delle risorse! (A stabilirlo lo saranno i curricula). Agli artisti si chiederanno delle opere in prestito e a titolo gratuito in cambio di un catalogo e di una presentazione critica (l’amministarzione, se interessata, potrà sempre chiedere un’opera per la collezione permanente al Castello Gamba). Al pubblico si aprirebbe una finestra sul contemporaneo spesso non capito (ed è un’assurdità! I coevi di Giotto la sua pittura la capivano eccome!) ed esposto da personalità locali. Perché la Valle non è solo artigianato o passione amatoriale, ma è anche ricerca e sperimentazione. Che ne dice assessora?
Categorie: Arte, Artisti in provincia, Buon senso, Buone idee, Cultura viva, Proposte, Uomini politici
Tags: Arte contemporanea, Arte in Valle d'Aosta, Castello Gamba, Emily Rini, forte di Bard
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21 agosto 2014
Mentre Roma festeggia il bimillenario della morte dell’imperatore Augusto offrendo al pubblico i colori dell’Ara Pacis, noi che l’imperatore ce l’abbiamo ancora, c’abbiamo gli artisti di strada! Siamo o non siamo degli accattoni? La spavalda e giunonica assessora, Patrizia Carradore, dice che trattasi di una manifestazione di punta del Comune di Aosta. Come la notte rossonera. Come la sagra del calcetto da bar. Una punta di qua una punta di là… che ne dite di un bel colpo di tacco in quel prosperoso fondoschiena alle prossime comunali?
Categorie: Anniversari, Buone idee, Buone pratiche, Cultura morta, Degrado morale, Degrado urbano, Mala Amministrazione, Mala politica, Politica culturale, Proposte, Uomini politici
Tags: Ara Pacis, Bimillenario morte di Augusto, Comune di Aosta, Festival artisti di strada, Patrizia Carradore
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19 agosto 2014
Forse è stato fatto, nel caso non lo fosse chiedo ai partiti di minoranza del Comune di Aosta di chiamare un perito agrario super partes per verificare l’effettivo stato degli alberi tagliati e quanti di questi erano realmente da abbattere. Inoltre chiedo anche che si avvii una indagine sulle cause delle eventuali malattie per portare a galla una qualche responsabilità. Non si uccidono così impunemente gli alberi! Caro assessore Follien!
Categorie: Buone idee, Chiarezza, Confronto, Curiosità, Degrado morale, Degrado urbano, Invito, Irresponsabilità, Mafia di montagna, Natura Morta, Pessima amministrazione, Proposte, Scempio, Uomini politici
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19 Maggio 2014
Si annuncia uno dei più radicati riti di regime, il Cerlogne.
La scuola pubblica dovrebbe organizzare manifestazioni di questo tipo per l’inglese, il cinese, l’arabo, lo spagnolo, il russo. La scuola pubblica deve insegnare le materie che aiutano a capire il mondo globalizzato e a lavorarci, non quelle che emozionano una minoranza della popolazione, o solo i partiti etnici. Quelle, soprattutto le lingue, che aiutano a comunicare, non a segnare il territorio come il piscio dei gatti. La scuola pubblica non deve “emozionare”, per quello c’è Dario Argento. Perché non organizzare un corso di marxismo o di mistica fascista? Emozionerebbe di sicuro qualche studente… I privati, quelli che giustamente nel loro dialetto vedono le loro radici, si tutelino da soli: potrebbero privatamente pagarsi il concours Cerlogne. La scuola pubblica deve agire nell’interesse collettivo, non parziale. Ci fosse una Destra decente in Vda, queste proposte le farebbe lei. Invece solo peracottari berluskonisti, talmente ignoranti che, dal nome e cognome, pensano che Benedetto Croce sia stato un prete… Finirà così: quando la ottusa nomenklatura localista sarà costretta ad accorgersi che la scuola pubblica deve insegnare inglese a go-go, si continuerà col patois. Poi statisti insigni, pensosi del bene dell’Autonomia, finanzieranno con denaro pubblico ( magari 500.000 euro a fondo perduto…) scuole private di inglese, opportunamente create ed intitolate a parenti, famigli, compari di loggia e fidanzate “in sonno” di Jovencan e Brusson. Gabelle linguistiche… Così una lezione costerà 70 euro all’ora, mentre con la scuola pubblica sarebbe gratis, e loro ci guadagneranno pure sul ritardo che hanno imposto alla scuola pubblica. Da ghigliottina… In metafora eh? (roberto mancini)
Categorie: Bilinguismo, Commenti vari, Proposte
Tags: Bilinguismo, Concours Cerlogne, patois, Valle d'Aosta
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7 aprile 2014
Caro Manuel Voulaz,
mi rivolgo a te perchè presumibilmente sarai il più giovane candidato “valdostano” alle europee. Poi il sistema con cui sei stato designato ti ha reso oggetto di pesanti riserve, già prima che inizi la gara. Tu però non scoraggiarti eh? Ti faccio l’elenco delle cose che mi aspetto dalla tua generazione: ragazzi portateci in Europa, portateci in Italia, portateci in Piemonte.
Prima richiesta: voglio un treno veloce Torino-Aosta ( meglio Caselle-Torino-Aosta-Courmauyeur ) che porti i turisti in 40 minuti dall’aereoporto (serio, come Caselle, non immaginario come quello di Aosta…) alla città.
Ai peracottari localisti che ci governano (e ai timidissimi albergatori valdostani, cautissimi verso l’Esecutivo…) ci sono voluti 30 anni per capire che la velocità di trasferimento tra vettore volante e albergo è fondamentale per la scelta dell’utente. Consequenza: i trasporti (pubblici e su rotaia) non sono un corollario, ma il cuore del turismo moderno. Secondo: prendete contatto con la regione Piemonte, per l’ ovvia ragione che è l’unica interessata ad una linea Aosta-Torino, ovviamente da realizzare insieme. Okkio ai localisti anti-italiani alla Grimod: per ragioni ideologiche gli unionisti ti proporranno una ferrovia (finanziata dai baschi e dai catalani?) dalla tratta “federalista”: Arrasate-Agurain- Amorabieta-Extano, San Sebastian, Santa Coloma de Queralt , Esparreguera, Barceleona, Igualda, Chatillon- Aosta. (altro…)
Categorie: Consigli, Elezioni europee, Giovani, Lettera, Lingua francese, Politica internazionale, Proposte, Uomini politici
Tags: Elezioni europee 2014, Ferrovia Aosta-Torino, Lettera, Manuel Voulaz
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21 gennaio 2014
Riceviamo dal signor Nino Borruto e volentieri pubblichiamo.
A fronte delle prime indiscrezioni che trapelano relativamente alla chiusura dell’inchiesta sul finanziamento ai gruppi consiliari della Valle d’Aosta, portata a termine dalla sezione di Polizia Giudiziaria della G.d.F. e di cui la D.ssa Mineccia, capo della Procura di Aosta, sta per trarne le conclusioni con il probabile invio delle relative informazioni di garanzia che dimostrerebbero come i nostri rappresentanti non siano affatto diversi dai loro colleghi del resto d’Italia, mi preme fare alcune considerazioni. E’ evidente come i consiglieri, che avevano accesso a quei fondi, usassero quei soldi come fossero proprietà privata e non mezzi per agevolare l’azione politica. Nonostante non si possano equiparare i comportamenti e fare di tutta l’erba un fascio, nessuno dei gruppi che ha presentato le pezze giustificative delle spese sostenute, ha minimamente capito lo spirito di quei finanziamenti. E, un esempio su tutti, il fatto che qualche consigliere avesse addirittura una tessera bancomat relativa al conto corrente dove questi soldi venivano depositati, esprime al meglio la filosofia con la quale venivano concepiti. Mi sembra chiaro che noi cittadini non si debba più subire le malversazioni di questa gente, ma reagire e ribellarci allo spreco inutile e spesso dannoso, delle risorse economiche disponibili, per far sì che queste vengano usate, soprattutto in periodi di crisi come l’attuale, esclusivamente nel nostro interesse, recuperandone, oltre il senso pratico, anche quelli morale ed estetico. E’ evidente che i partiti attualmente esistenti non sono riformabili dall’interno, essendo controllati dai ras delle tessere, da gruppi di potere inamovibili, che si passano lo scettro di padre in figlio (piuttosto che in genero od in nipote).
Le alternative che abbiamo per mettere fine a questa politica sono due: la prima è l’appoggio al M5S, che molti non digeriscono per motivi che spesso condivido, quali l’assoluta sottomissione alle scelte della rete o la rigidità di alcune regole imposte agli eletti, che spesso addirittura impediscono l’espletamento del mandato, così come previsto dalla legge. Anche se bisognerebbe mutuare dal movimento la gran parte degli obiettivi del loro programma, che ne fanno la vera forza, quali, per esempio, la rinuncia ai soldi di cui sopra o il dimezzamento dei compensi agli eletti, l’anima ecologista in materia energetica, la gestione dell’informazione, la responsabilità diretta in caso di spreco delle risorse pubbliche eccetera. La seconda è la formazione di una lista civica, ideologicamente omogenea, composta da gente che ha voglia d’impegnarsi, in prima persona e disinteressatamente, per promuovere la rinascita morale oltre che economica di Aosta in primis e della Valle tutta. Non mancano certo le persone capaci di portare avanti questa iniziativa, anche tra quelle già presenti in Comune ed in Regione. Noi cittadini contribuenti non aspettiamo altro che si facciano avanti con una seria proposta di vero cambiamento.
Categorie: Analisi spicciola, Dibattito, Futuro, Lettera, Magistratura, Politica valdostana, Proposte, Riflessione, Spreco
Tags: Consiglio Valle d'Aosta, Inchiesta finanziamento gruppi consiliari, M5s valdostano, Procura di Aosta, Procuratore Mineccia, Spreco soldi pubblici
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8 ottobre 2013
Sono stata di recente a Cracovia e ne ho approfittato per visitare la nota miniera di sale di Wieliczka, situata nella città omonima. Si tratta di una miniera non produttiva oggi trasformata in una forte attrattiva turistica. Al suo interno a quanche centinaio di metri di profondità, si trova oltre che una cattedrale interamente scolpita nel sale con statue annesse, anche un sanatorio dove si cura l’asma e altre malattie respiratorie attraverso l’inalazione di vapori salini. Questa miniera porta in questa cittadina perlopiù sconosciuta, un indotto di oltre un milione di turisti l’anno. Inevitabile pensare alla nostra meravigliosa e altrettanto unica miniera di Cogne. Il 31 ottobre ci sarà la definitiva cessazione della concessione mineraria, senza un piano per la sua salvaguardia e il suo recupero, il degrado distruggerà un patrimonio inestimabile e un pezzo indiscutibile della nostra identità storica. Strano che i nostri amministratori unionisti, così attenti all’identità e alla particolarità del nostro territorio non abbiano mai mostrato interesse verso questa miniera, la più importante fra quelle in Valle. Eppure con un buon progetto europeo, così come è stato recuperato il Forte di Bard che sta in piedi per miracolo e grazie ai notevoli investimenti regionali, si sarebbe potuta recuperare (e si può ancora, se si vuole) l’intera area per destinarla a un grande museo. Ho avuto la fortuna di visitare la miniera di Colonna: un potenziale di attrazione fortissimo. Molte sono ancora le testimonianze della vita dei minatori di allora e il percorso è davvero entusiasmante. Provate a immaginare una ricostruzione fedele e suggestiva in piena sicurezza delle gallerie, illuminate come lo erano allora, immaginate i rumori… le stanze… le rotaie… la terra e la roccia… un’esperienza di indubbia emozione. Adesso immaginate l’indotto economico che una simile attrazione potrebbe avere sul territorio e non solo su quello di Cogne. E pensate anche ai soldi che lo Stato non ci verserà più e poi fate le vostre debite conclusioni. Le mie sono che è da pazzi non approfittare dei fondi europei 2014-2020 per recuperare un così importante patrimonio storico-culturale che potrebbe creare numerosi posti di lavoro. Allora politici… ci sputate sopra!
Categorie: Archeologia industriale, Battaglia, Confronto, Grandi Opere, Mala politica, Proposte, Storia valdostana, Vandalismo istituzionale
Tags: Ferrovia del Drinc, Miniera di Cogne, Union Valdotaine, Valle d'Aosta
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31 luglio 2013
Ieri è stato giorno di paga per i consiglieri e per gli assessori e i presidenti. I grillini avranno sicuramente fatto fede all’impegno preso e cioè avranno decurtato il loro stipendio fino a 2.500 euro netti al mese e gli altri partiti che avranno fatto e che faranno? Secondo me 2.500 euro al mese sono pochi, per arrivare a un compenso congruo aggiungerei altri 1000 euro per un totale netto di 3.500. Più o meno lo stipendio di un dirigente. Gli assessori e i presidenti prendono davvero troppo. Mi piacerebbe che nel dibattito che verrà necessariamente fuori, l’assessore alle Finanze, Mauro Baccega, dimostrasse il suo buon cuore con qualcosa di suo e non di altri. Che si facesse paladino del Governo del DARE per convincere tutta la Giunta a una sana sforbiciata degli esagerati compensi. Equipararli a quelli dei coordinatori sarebbe un atto sensato e una dovuta economia in tempi di crisi per tutti.
Categorie: Buon esempio, Buone idee, Casta, Politica valdostana, Proposte, Soldi pubblici, Spreco, Uomini politici
Tags: Riduzione stipendio politici
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Privatizzare il Concours Cerlogne?…
19 Maggio 2014Si annuncia uno dei più radicati riti di regime, il Cerlogne.
La scuola pubblica dovrebbe organizzare manifestazioni di questo tipo per l’inglese, il cinese, l’arabo, lo spagnolo, il russo. La scuola pubblica deve insegnare le materie che aiutano a capire il mondo globalizzato e a lavorarci, non quelle che emozionano una minoranza della popolazione, o solo i partiti etnici. Quelle, soprattutto le lingue, che aiutano a comunicare, non a segnare il territorio come il piscio dei gatti. La scuola pubblica non deve “emozionare”, per quello c’è Dario Argento. Perché non organizzare un corso di marxismo o di mistica fascista? Emozionerebbe di sicuro qualche studente… I privati, quelli che giustamente nel loro dialetto vedono le loro radici, si tutelino da soli: potrebbero privatamente pagarsi il concours Cerlogne. La scuola pubblica deve agire nell’interesse collettivo, non parziale. Ci fosse una Destra decente in Vda, queste proposte le farebbe lei. Invece solo peracottari berluskonisti, talmente ignoranti che, dal nome e cognome, pensano che Benedetto Croce sia stato un prete… Finirà così: quando la ottusa nomenklatura localista sarà costretta ad accorgersi che la scuola pubblica deve insegnare inglese a go-go, si continuerà col patois. Poi statisti insigni, pensosi del bene dell’Autonomia, finanzieranno con denaro pubblico ( magari 500.000 euro a fondo perduto…) scuole private di inglese, opportunamente create ed intitolate a parenti, famigli, compari di loggia e fidanzate “in sonno” di Jovencan e Brusson. Gabelle linguistiche… Così una lezione costerà 70 euro all’ora, mentre con la scuola pubblica sarebbe gratis, e loro ci guadagneranno pure sul ritardo che hanno imposto alla scuola pubblica. Da ghigliottina… In metafora eh? (roberto mancini)
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Tags: Bilinguismo, Concours Cerlogne, patois, Valle d'Aosta
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