E così anche se in minoranza, Laurent Viérin riesce ancora a colpire con la sua Restitution! Il partito del rinnovamento, del cambiamento, della rinascita… dopo le promesse dei pani e dei pesci oggi ci fa assistere al miracolo della resurrezione di… Daniela Piassot!
Archive for the ‘Piccoli numeri’ category
E’ sempre Pasqua!
10 aprile 2015Sempre la stessa Storia!
9 febbraio 2015“Stop all’Italia delle Repubblichette“, dichiara Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte e del Comitato delle Regioni. E il pelo si rizza su tutte le schiene dei politici valdostani. Tutti pronti a dar battaglia per difendere l’Autonomia dagli attacchi di chi la vuole mettere in pericolo anche solo con una frase. C’è molta suscettibilità in Valle d’Aosta. La Costituente di Cogne è il primo passo per elaborare una strategia in difesa dell’aria fritta. “C’è una storia e una cultura da rispettare“, sostiene la Favre, presidente di UVP. La Storia, secondo la tradizione alpina, è solo quella fetta che ci interessa. Quella parte estrapolata dal mare infinito dei fatti umani che ci fa gioco. Il resto è leggenda. (Ricordo che il nostro capoluogo l’ha fondato un imperatore romano). Alla casta locale interessa solo un pezzo di Storia: QUEL pezzo di Storia. Ben sigillato in bacheca come un fossile da museo. Feticcio da rispolverare con puntualità per esorcizzare la Storia: quella che va avanti. Quella che riattiva il fuoco dell’eterna ricerca e non idolatra le ceneri di un passato ormai privo di senso. La casta si aggrappa allo Statuto che osanna come un dogma religioso e che, in quanto tale, non va mai discusso. Un Dio che ci sovrasta e che ci protegge dai demoni. Ma i demoni noi ce li abbiamo in casa! Allevati e protetti e mantenuti. Sono loro ad avere paura delle dichiarazioni di Chiamparino! Perché è chiaro che ampliando i confini delle competenze, viene meno il loro spazio vitale. Più ricca si fa la scelta per la rappresentanza e più alte sono le possibilità che non vengano eletti o rieletti. In fondo quella dei politici altro non è che una corporazione professionale che difende i propri privilegi da una maggiore competitività. Come lo è quella dei notai, dei taxisti, degli avvocati, dei farmacisti, delle guide turistiche… il fine è sempre quello della salvaguardia di se stessi: la Storia che si ripete.
Domandona
22 luglio 2014Signori scrivo poco. C’è poco da scrivere. E poi mi è presa la noia della politica e dei politici, perché mai devo dedicare loro così tanto del mio preziosissimo tempo?
Paghi uno e prendi due
2 luglio 2014La lettera di ringraziamento, scritta da uno della 3bite, è sintomatica non solo per gli strafalcioni, ma per i suoi contenuti che fanno il paio con la volgare deformazione della lingua italiana. Uno che si esprime così, e immaginiamo che i suoi soci non siano migliori, gestisce e ha gestito un sacco di soldi in nome della cultura. Paradossale vero? Eppure è la norma. Le centinaia di milioni di lire prima e di euro dopo spese durante gli anni delle vacche grasse non hanno creato una comunità dalla forte identità culturale. (Non intendo un’identità etnica sia chiaro, ma culturale che ha ben altro respiro.). Perché? La risposta è semplice. Perché gli investimenti non sono stati fatti per creare cultura/emancipazione/creatività/autonomia e relativa qualità della vita che non può prescindere dalla qualità del pensiero, ma per creare e rafforzare il consenso. Un consenso che si è assodato non sulla base dei buoni risultati ottenuti per il buon vivere di tutti, ma sull’elargizione di favori personali. (altro…)
Qua e là
2 giugno 2014Se si vogliono evitare le elezioni le soluzioni non possono essere che due (e l’ho già scritto): o qualcuno di là passa di qua o qualcuno di qua passa di là. Ma di qua ci sono frizioni e punti di vista differenti. La compatezza ora sembra stare di là. Quindi di là nessun interesse a passare di qua e di qua chi passa di là? Di qua il segretario di Alpe bacchetta la Certan che si smarca da UVP. Sempre di qua Viérin-figlio sul sito di UVP, rivendica il suo diritto di esistere politicamente, segno che ha paura. Di là Stella alpina guarda e aspetta così come guarda e aspetta Rollandin. Di qua anche il Pd aspetta che Alpe faccia un segno qualsiasi per andare in Giunta. Di qua Alpe non si muove. Di qua e di là sono pochissimi a volere le elezioni anticipate, ma nessuno è capace di evitarle. Che fare? In questi casi è necessario il coraggio del primo passo. Che sarebbe quello del Pd che, senza aspettare Alpe, si dichiara favorevole all’ingresso in Giunta senza pregiudiziali contro Rollandin, rivendicando per sé un posto di rilievo e l’assunzione da parte della nuova maggioranza di determinati punti del progetto Renaissance. Una pregiudiziale comprensibile, ma assolutamente inutile: con le elezioni Rollandin tornerà al suo posto e quindi che senso ha? Anche la Certan dovrebbe dare esempio di coraggio e uscire da Alpe per appoggiare la nuova Giunta insieme al PD. Lo stallo avrebbe una soluzione. La Valle d’Aosta un Governo abbastanza stabile per portare avanti alcune buone proposte che i grillini potrebbero votare, e magari più in là una nuova legge elettorale.
Solo una questione di firma
29 marzo 2014La Giunta di Governo valdostana capitola sempre sulla faccenda Casinò. Oggi la minoranza vuole la testa dei dirigenti perché incapaci di gestire un’azienda che da tempo è solo un debito per la comunità. Ha perfettamente ragione. Assumiamo il più grande, capace, meraviglioso, specializzato manager del mondo per salvarla, sapete che farà per prima cosa? Taglierà il personale! Già, proprio così, licenzierà l’enorme esubero. La politica ha creato il problema, la politica non vuole risolverlo e sapete perché? Perché i numeri sono tanti, appetibili voti per tutti. L’economia non c’entra. Se mai avesse avuto un ruolo, la politica sarebbe stata ai margini e non avrebbe sfruttato l’azienda in termini prettamente clientelari. Un contenitore di assunzioni senza fine per saziare l’insaziabile fame di consenso. Paradossalmente oggi è chi vuole cambiare le cose a difendere questi lavoratori e per lo stesso motivo: sono voti! Quindi intoccabili. Ma una politica che si fa condizionare da una lobby e quindi non libera di esercitare il suo ruolo non è buona politica. Alla pari del manager incapace va licenziata. Ecco perché non credo in questa minoranza guidata dall’UVP e dal clan dei Viérin, perché ripropone le stesse logiche clientelari finalizzate alla conquista del potere. Perché nella retorica da oratorio che stuzzica i sentimentalismi più stucchevoli, non dice che per mantenere la lobby del Casinò sarà costretta a tagliare sui servizi destinati ad altre fasce di lavoratori. Fino a quando lo Stato ci copriva d’oro potevamo permetterci di mantenere il baraccone, oggi non più. Non ci sarà nessun manager che risolverà la questione senza tagli, ma questo non si dice. Non fa fine e impegna troppo. L’UVP preme per andare a elezioni anticipate perché sa che porterà a casa il ricco bottino del Casinò. Allora ditemi cosa c’è di diverso in questo modo di agire se non la firma? Come si esercita il tanto sbandierato cambiamento? Forse siamo condannati a causa dei pochi numeri, dei privilegi che ci hanno ovattato il cervello, dell’illusione di un benessere eterno. Quattro stupidi gatti imbottiti di soldi, incapaci di trovare soluzioni che non siano contributi, perché protetti da un diritto storico ormai obsoleto sempre più pallido. E la crisi non ci sta aprendo gli occhi.
Il verbo
3 ottobre 2013Le piccole comunità come la nostra permettono e sviluppano intrecci di tutti i tipi, difficile poi trovare il bandolo della matassa. Per questo non andremo mai da nessuna parte. Potremo al massimo cambiare un pochino e per poco tempo, ma poi sarà inevitabile il ripetersi della logica mafiosa dei piccoli numeri. Figlio Viérin vuole mandare a casa i dirigenti del Casinò, eppure fino a neppure un anno fa questi gli andavano bene, così come a suo padre. Oggi, trovandosi all’opposizione, li vuole licenziare e perché? Semplice, perché li vuole sostituire con uomini suoi. Una strategia che applicherà ovunque. Far fuori il vecchio leone, vuol dire innazitutto far fuori il suo esercito. Il vero senso della Restitution è questo: restituire al clan Viérin ciò che è stato tolto. Il verbo giusto dell’UVP quindi non è cambiare, ma restituire.
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