Provate in buona fede a sbagliare la dichiarazione dei redditi e ditemi se lo Stato sarebbe così comprensivo. Ecco perché questa assoluzione sta sullo stomaco. Non tutti dovevano essere assolti: qualcuno sì, qualcun altro no. Il fatto non sussiste. Il fatto non costituisce reato. I politici, secondo il Giudice, hanno speso soldi pubblici nella consapevolezza che fosse legittimo farlo, che fosse nello spirito della legge. I politici festeggiano l’assoluzione. Non si rendono conto. Inconsapevoli della rabbia e della figuraccia che sommano ad altre figuracce. Lasciamo perdere l’etica che è un argomento che, nonostante sia stato più volte esaminato, non capirebbero: non sanno proprio cos’è; concentriamoci sulla motivazione che li ha assolti: non erano consapevoli di usare soldi pubblici. Dunque, hanno mangiato ostriche con i soldi nostri convinti che fosse lecito. Organizzato feste calabresi per creare consenso certi di essere nel giusto. Comprato regali vari perché così prevedeva la legge. Acquistato biglietti aerei per i propri congiunti perché era normale farlo… . Dunque si sentono vittime di un’indagine infamante. Ascesi al cielo degli innocenti perché incapaci di intendere e volere. Perché a leggerla, la legge, è chiara. Esplicita. Categorica. Non capirla significa non saper leggere o non capire cosa si legge. Che ce ne facciamo di una classe dirigente analfabeta?
Archive for the ‘Peculato’ category
Gli Inconsapevoli!
1 aprile 2015Tarallucci e vino!
28 dicembre 2014Il discorso tenuto dal presidente del Consiglio, Marco Viérin, durante la conferenza stampa di fine anno ruota intorno al concetto di fratellanza. Confronto politico. Fare rete. Fini comuni. Clima di collaborazione. Produrre spazio e fiducia. Reciproco rispetto. Leale collaborazione. Principio di intesa. Ritrovato dialogo. Sono i buoni propositi espressi dal parroco di montagna rinviato a giudizio per peculato e finanziamento illecito ai partiti. E non sgancia un euro della sua indennità!
Politici senza vergogna!
12 dicembre 2014Che altro si può ancora aggiungere della nostra classe politica? Sono tutti, o buona parte, intorcigliati, inchiavardati, strozzati tra i reati di peculato e di finanziamento illecito per la gestione allegra dei contributi e, a parte Lanièce che prova un minimo di imbarazzo, si dicono sereni, ma sappiamo che la serenità alberga in ben altri cuori. Non solo, qualcuno mostra virile la mascella dal sotto in su e, sicuro, si sberleffa delle scuse andreine. Si dicono sereni, ma non cedono di un euro! Incollati come sono alla poltrona che poi in definitiva è l’ affettuoso legame al buon stipendio che la poltrona scodella. Non un euro di meno! Eh, si che ne guadagnano tanti e, di ‘sti tempi poi, la cifra è una favola! La minoranza ci prende per il culo: propone emendamenti volenterosi con la sicumera che tanto la maggioranza amica non li approverà. Bella figura con poco parrebbe agli occhi loro. Ma il vestito che indossano è di stoffa scadente e si capisce che non è roba per signori.
Onore ad André Lanièce
10 dicembre 2014L’unico a scusarsi con i valdostani per le allegre spese fatte con i contributi pubblici dati ai Gruppi consiliari è André Lanièce di Stella alpina. Scuse timide (in caso di rinvio a giudizio metterà a disposizione della maggioranza e dell’intero Consiglio il suo incarico di componente dell’Ufficio di Presidenza, un gesto non così forte come le dimissioni), ma pur sempre scuse. Le prime che riceviamo dai politici!
Senza vergogna!
24 novembre 2014Una classe politica senza vergogna. Non un politico che abbia chiesto scusa per le spese allegre del suo gruppo. Non c’è imbarazzo perché gli eletti sono convinti della loro innocenza. E, se si considerano innocenti, vuol dire che per loro le spese per i pranzi, per i regali, per il partito… erano legittime. Ma erano legittime? Per la legge lo dirà il giudice, per l’etica che dovrebbe accompagnare chi rappresenta la collettività, sarà la stessa ad esprimersi. Io faccio parte di questa comunità e il mio giudizio lo conoscete: i soldi pubblici vanno spesi per l’interesse di tutti. Non mi pare che così sia stato. Al contrario mi sembra che i contributi dati ai gruppi abbiano favorito sia gli interessi personali che di partito. Una gestione che prova la superficialità della classe dirigente, frutto dell’arroganza di chi è convinto di essere al di sopra di tutto. Un bel bagno di umiltà sarebbe salutare.
A ciel sereno!
22 novembre 2014La legge regionale non prevedeva l’obbligo di certificare le spese, dunque la prassi per alcuni gruppi consiliari era quella di non conservare le fatture. Altra prassi comune era quella dei regali natalizi nonostante la legge (creata dallo stesso Consiglio) fosse sempre stata chiara: i contributi finanziari sono dati se inerenti alle funzioni politico-istituzionali dei Gruppi consiliari per diffondere sul territorio la conoscenza sull’attività dei Gruppi stessi. Difficile che una scatola di cioccolatini rientri in questa voce. Naturalmente da parte di tutti i consiglieri coinvolti nell’indagine non c’è traccia di imbarazzo, figuriamoci se mai arriveranno alle scuse. Sono eternamente sereni e confidano nell’operato della Giustizia che, come afferma il PD, “saprà riconoscere la piena e assoluta innocenza di tutti i membri del partito per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio.” (La Stampa). Anche Alpe ha cercato di agire per il meglio, e l’UV non può che aver utilizzato con correttezza i soldi di tutti. E i pranzi e le cene e gli aperitivi del PdL e di Stella alpina non possono che essere stati digeriti per la salute di noi tutti. Può essere che i nostri politici siano stati in buona fede, se così fosse, la gravità del loro comportamento sarebbe ancora più pesante. La spensieratezza in politica mal si combina con la responsabilità. Cosa diceva Norberto Bobbio? E’ disonesto colui che rivolge la sua azione a vantaggio non del corso sociale, ma a vantaggio proprio o del proprio gruppo. Dunque i soldi pubblici dati per il partito (finanziamento illecito) non è tanto un vantaggio per l’intera collettività, ma riguarda solo il partito di appartenenza, una specie di propaganda indiretta. Così le cene, le lotterie, le sagre, i regali e le feste varie. Ecco cosa sfugge ai politici e non solo a quelli di casa nostra: il senso dell’onestà come la intendeva il grande filosofo torinese. Usare i mezzi della politica, in questo caso i contributi, per il bene collettivo che esula non solo dal proprio interesse personale, ma anche di partito.
Ciao libro!
21 novembre 2014Sarebbero 35.000 euro i soldi da spendere in libri ogni mese e così proteggere la nostra cara Biblioteca dai tagli imposti, se i consiglieri dessero mille euro della loro indennità mensile… ma ora dovranno spenderli per gli avvocati!
I pirla siamo noi!
14 febbraio 2014Quello che a prima vista balza agli occhi è che tutti i partiti sono coinvolti nello scandalo dei contributi dati ai gruppi consigliari, esclusi ovviamente quelli che non erano presenti nella precedente legislatura. Ci sono peccati veniali e peccati mortali, è vero, occorre fare dei distinguo, ma sempre di peccati si tratta e noi, comuni cittadini, dei peccatucci e peccatoni dei nostri politici ne abbiamo le scatole piene. Anche perché quando a sbagliare siamo noi non abbiamo facili sconti! Per il politico c’è sempre una giustificazione: “Siamo stati dei pirla“, diceva l’ex consigliere del PD, Gianni Rigo, come se essere dei pirla fosse un’attenuante! Ci piace essere governati dai pirla? Quelli del PdL, della Stella alpina e della Fédération fanno anche di peggio, scaricano le responsabilità sulla legge che è fatta male. “Non era richiesta giustificazione delle spese, la legge non era chiara.“, dicono, come se il divieto di uccidere e di rubare funzionasse solo perché c’è una legge che lo vieta. Questa è un’ammissione grave ed evidenzia la loro totale assenza di moralità. Perché legge chiara o meno quei soldi erano pubblici e servivano per finalità istituzionali non per andare a far festa! Dal 2009 al 2012 la Stella Alpina ha incassato oltre 300.000 euro. “… gli assegni bancari che sono stati tratti da parte del capogruppo Salzone Francesco, con addebito sul conto corrente intestato al gruppo consiliare Stella Alpina, emessi direttamente a beneficio di se stesso e dei consiglieri Comé Dario (vice capogruppo), Lanièce André e Viérin Marco”. (aostacronaca.it) L’Union valdotaine pare abbia usato i soldi per finanziare il giornale. Tra il finanziamento pubblico statale, regionale e quello proveniente dal gruppo, Le Peuple valdotain, settimanale in bianco e nero di due fogli, costa una cifra da brivido, se non sbaglio più di 400.000 euro l’anno! Ma è possibile? Anche l’Alpe dice di aver usato i fondi per finanziare illecitamente il partito e poi il Pd che li ha spesi per campagne elettorali, giornali, feste caprine, lotterie… un modo subdolo per cercare il consenso con i soldi di tutti.
Tanto pago io!
17 gennaio 2014“Si parla di feste, di cene, del pagamento dei giornali di partito con somme sproporzionate oppure di dipendenti e di locali di partito” (La Stampa). E chissà che altro verrà fuori dall’inchiesta sui costi della politica, già perché i nostri politici mica sono diversi dai colleghi nazionali, pure loro c’hanno famiglia! Le indagini sono ancora in corso perché le somme da giustificare sono ancora tante… e i partiti coinvolti tutti!
Poltrone a rischio?
8 giugno 2013La Stella alpina affronta il leone rimpicciolito, di cui non ha più paura, e fa la voce grossa. Chiede. Vuole tre assessorati. O, in alternativa, due assessorati e la Presidenza del Consiglio. Naturalmente per il bene della Valle d’Aosta. Tra un paio di settimane sapremo a chi verranno comunicati gli avvisi di garanzia per via di quei contributi dati ai partiti e spesi per altro. Si tratta di peculato. Sapremo se la SA si sarà comportata correttamente verso i cittadini. Se darà un esempio impeccabile di buona contabilità. Se la sua attuale sicurezza politica potrà irrobustirsi di innocenza. Sapremo quali saranno i consiglieri, dei vari partiti, che avranno usato i soldi pubblici per spese private. Alla corsa per le poltrone ci sarà una inevitabile defezione involontaria. A meno che gli illeciti che verrano riscontrati verranno digeriti con la nonchalance di chi sa di poter contare su un elettorato impuro.
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