Archive for the ‘Osservazione’ category

Esprit-libre

10 giugno 2014

In questo lustro ho ricevuto di tutto. Possiedo una vera collezione fra epiteti, ingiurie, volgarità e stravaganze di ogni genere, un vero e proprio stupidario di cui sono in un certo qual modo, orgogliosa. Dopotutto sono riuscita nell’intento, almeno in piccola parte, di titillare la catatonica attenzione dei miei concittadini. Ultima delle assurdità in arrivo è quel “povera innamorata non ricambiata…” scritto su fb dalla signora Erika Guichardaz. A prima vista sembra una sciocchezza e, in quanto tale, da trascurare, ma non è così. Prova un comportamento comune e dondiviso che secondo me è utile analizzare. (Simona Campo, si tratta di una riflessione non di un pippone.). A seguito di un mio post, dove prendevo in esame una frase dell’ex segretario del PD e attuale consigliere regionale, Raimondo Donzel, e dove traevo le logiche conseguenze, ecco che la nostra Erika scivola sulla buccia del personale. Entra in un ambito che definirei surreale e che non ha nulla a che fare con la questione da me sollevata. In psicoanalisi si chiama proiezione ed è quel meccanismo che trasferisce su altri un contenuto soggettivo dal quale ci si difende. In politica si chiama fango. La donzella prende anche in prestito il mio trascorso di insegnante, lasciando sottointendere che io sia stata pessima. Lo fa con una tecnica assodata quanto infantile: quella di santificare altri. Un montaggio parallelo che ha l’unico scopo di ferire la sottoscritta. (altro…)

Si illumina di meno!

7 febbraio 2014
Micio miciooooo...

Micio miciooooo…

Difficile credere che faccia l’assessore. E che lo faccia da svariati anni. E che quindi la gente lo abbia rieletto. Già, perché per Follien, assessore comunale ai Lavori pubblici, nonché vicesindaco di Aosta, la carriera giusta sarebbe stata quella del comico. C’è da piegarsi in due dalle risate a leggere la sua dichiarazione sulle luminarie di Aosta delle ultimi festività natalizie: Pensavo che quest’anno avremmo ricevuto i complimenti anche dall’opposizione per l’organizzazione delle luminarie soprattutto per l’innegabile risparmio ottenuto… le suggestive luminarie augurali di Confcommercio-VdA non sono state pagate dal Comune. Di più, Confcommercio ha pagato le sue e l’Amministrazione comunale ha pagato le luminarie delle vie.”. (aostacronaca.it). Il nostro Leone avrebbe voluto ricevere pacche sulle spalle perché la Confcommercio ha usufruito della possibilità datale dal Comune di usare spazi importanti per farsi pubblicità a gratis! Il vantaggio della collettività sarebbe stato, secondo il brillante rossonero, quello di avere delle reclame di dubbio gusto che davano visibilità a una confederazione sindacale. Il Comune che ci ha guadagnato? Cosa avrebbe risparmiato? Niente, e non solo. La grossolana scritta, che ha volgarizzato ulteriormente quello che resta della Porta Pretoria, ha fatto credere al mondo che tutte le luminarie fossero sponsorizzate dalla Confcommercio!  

Tu chiamala se vuoi ipocrisia

27 luglio 2013

Ritorno sull’argomento della nuova nuova gelateria in via Porta Pretoria, Gelaty, perché trovo che alcuni commenti, qui come su facebook, sono sintomatici di un certo provincialismo e vale la pena di soffermarvisi. Non entro nei meriti estetici dell’uso di un altare, perché davvero in questo caso il gusto è molto soggettivo, anche se mi preme ricordare che quasi cento anni fa un certo Marcel Duchamp inaugurò la decontestualizzazione, trasferendo un oggetto qualsiasi all’interno di un museo e trasformandolo così in opera d’arte. Si trattava di un pissoir diventato Fontana. Sollevò polemiche, interesse e curiosità e segnò un percorso nuovo che diede vita all’arte concettuale. Preferisco invece analizzare il  fastidio che l’uso di un arredo sacro all’interno di un luogo pagano ha causato a molti.  E’ stato considerato blasfemo, di pessimo gusto, insomma un oltraggio. Eppure è ancora in uso in molte case appendere sopra il letto un’immagine sacra, un crocifisso, un rosario e sappiamo tutti che oltre che dormire sul letto si fa sesso. Nudi, sotto lo sguardo del Cristo in croce, a cercare il piacere fisico, magari inventando posizioni rocambolesche per rendere l’atto più proibito e originale e nessuno che abbia mai provato e/o sollevato imbarazzo. Ma la Madonna in gelateria no! E’ una bestemmia! Un insulto alla religione! Signori, non vi sembrano ridicole tutte queste critiche? Ricordo che oggi alla festa dei calabresi ci sarà la selezione della miss san Giorgio e Giacomo: cosa c’entrano le ragazze che presenteranno i loro giovani corpi agli sguardi affamati dei maschi, con i due santi che si votarono alla castità, alla preghiera e alla penitenza? Anche in questo caso nessun imbarazzo. L’ipocrisia è un tessuto impermeabile.

Uno vale l’altro?

9 luglio 2013

I due consiglieri neoeletti del M5s, Roberto Cognetta e Stefano Ferrero, appena insediati in Consiglio si sono beccati subito una critica talebana. Non è stata consultata la base via web e hanno inciuciato con l’opposizione! Quella candidatura condivisa con gli odiatissimi Alpe e PD per l’elezione di Patrizia Morelli in alternativa a Emily Rini, ha fatto venire il mal di pancia a Giovan Battista De Gattis, un ex grillino. De Gattis forse non sa che la politica si fa innazitutto con i numeri  e quindi le alleanze (non sopporto più la parola inciucio) che si costruiscono per raggiungere gli obiettivi che ogni partito ha in cartellone, sono inevitabili. Se fra gli obiettivi particolari ce ne sono di comuni, fra cui quello di indebolire la maggioranza che ha come Presidente un pregiudicato e tenuto conto che M5s ha messo al primo posto la questione della legalità è ovvio, scontato, prevedibile, immaginabile, possibile, intuibile, probabile che il Movimento si unisca con chi ha lo stesso identico scopo, senza per questo venire meno alla sua identità. Il consiglio che De Gattis, dal profondo rosso della sua esperienza politica, dà ai due cittadini eletti è degno di essere ricordato: “Una famiglia di ceto medio basso vuol sapere se domani potrà o meno dare da mangiare ai suoi figli e non pretendere a tutti i costi che su una poltrona sieda un consigliere piuttosto che un altro“. (La Gazzetta matin). Secondo De Gattis un politico vale l’altro quindi per lui un consigliere di Stella alpina ha gli stessi obiettivi culturali-ambientali e sociali di uno del PD – Sinistra Unita. E un consigliere dell’Union ha la stessa visione del mondo di uno del M5s. Se così fosse perché i partiti? E dunque perché le elezioni? Ma il consigliere Roscio non è uguale al consigliere Baccega e Ferrero non è uguale a Perron e Donzel non è uguale a Fosson… ci sono visioni diverse fra maggioranza e minoranza e ci sono punti di attracco all’interno di quest’ultima, ed è su questi che occorre lavorare per portare a casa dei risultati. Perché da soli i due pentastellati non vanno da nessuna parte e questo, loro, lo hanno capito benissimo.

Qui, Quo, Qua

19 marzo 2013

Ho letto numerosi commenti sul blog di Beppe Grillo e mi sono fatta un’idea, seppur superficialissima, del Movimento 5 stelle. Numerose sono le anime che lo compongono, anime che provengono da qualsiasi formazione politica, molte delle quali anche dal qualunquismo più becero, tutte accomunate dalla rabbia, dallo schifo, dall’indignazione per come è diventata la politica: un’occasione per rubare indisturbati. Queste sensibilità si possono condensare in tre gruppi. Il primo, e forse il più appariscente, si identifica negli slogans Vaffanculo e Tutti a casa; il secondo, più evoluto, si trincera nel dogma Grillo, nella parola d’ordine: Uno vale uno e nell’integralismo del Non Statuto che vede nel tanto peggio tanto meglio. Il terzo, più politico e sicuramente più colto, vede nel Movimento un’occasione unica per ridare alla politica il suo ruolo originario: governare per il bene della collettività, utilizzando anche gli strumenti della democrazia parlamentare. Non posso sapere quali delle tre componenti sia la maggioritaria, certo è che Grillo e il-profeta-dietro-alle-quinte, Casaleggio, danno spazio alle prime due. Uno perché è più facile, due perché è meglio avere a che fare con degli avatar-militari ubbidienti al comando che con degli individui capaci di pensare con la propria testa e di assumersi delle responsabilità. Persone capaci di mettere in crisi il potere del generale. Io non so a quale di questi tre gruppi appartengano i nostri grillini, mi auguro al terzo. Non hanno risposto alla mia domanda su come si sarebbero comportati, se fossero stati eletti  a Roma e questo non depone a favore della trasparenza tanto sbandierata e alla chiarezza nei confronti del “popolo”, mi va di pensare che siano impegnati nella raccolta delle firme…

Champdepraz in festa!

3 marzo 2013
Luigi Berger: un Sindaco molto zelante!

Luigi Berger: un Sindaco molto zelante!

L’antibiotico

28 gennaio 2013

L’hanno chiamata antipolitica. Eppure è proprio grazie all'”antipolitica” del Movimento cinque stelle che cominciano ad arrivare i primi piccoli risultati per un risanamento più ampio del fare pubblico. Quando mai prima di queste elezioni ci si chiedeva se un candidato era pulito o no? Neppure oggi, a dire il vero, si candida con la dovuta attenzione, ma il problema si è posto e le liste, anche grazie alla seppur debole normativa di Monti, sono un po’ più pulite di prima (UDC E PdL esclusi). Il nuovo partito UVP ha inserito nel suo Statuto un codice etico nel quale si rifiutano i conflitti di interesse (Caveri consigliere regionale e responsabile dei programmi RAI non si trova in questo stato?), i candidati che hanno problemi con la giustizia o che hanno già subito delle condanne e pone come limite due mandati, esattamente come vanno predicando da tempo i grillini. L’onda lunga della tanto disprezzata antipolitica e che in realtà è critica feroce dell’attuale sistema oligarchico dei partiti, comincia a depositare sul terreno fertile humus. Non illudiamoci però, il sistema ha anticorpi robusti e tende a confermarsi. Vuoi con le numerose deroghe che, per mantenere il posto a vecchie cariatidi, hanno svilito il valore delle primarie; vuoi dalle contraddizioni  di cui sopra e dalle tante parole al vento. Per questo non dobbiamo mollare con la sorveglianza, per questo i cinque stelle sono necessari.

Casinò?

3 gennaio 2013

Rubo da FB questo post di Albert Chatrian di Alpe, che informa su dati che non vengono al pettine.

A soli 20 giorni dalla fine dell’anno i dati impietosi sull’attività del Casinò narrano di una casa da gioco totalmente in declino. La débâcle è totale su tutti i fronti, nonostante la comparazione sia fatta sui dati del 2011, anno certamente non brillante: sono calati gli ingressi, le ore giocate, il volume d’affari. Le slot machine perdono il 27 per cento di introiti e più di un quarto degli ingressi.
L’anno scorso, stesso periodo, gli introiti raggiungevano i 90 milioni di euro, quest’anno sono appena 71: il calo è del 21 per cento, ben 18,5 milioni in meno. Ma qualcuno si sta occupando di Casinò o è troppo assorbito da altre questioni? E i posti di lavoro, l’indotto, Saint-Vincent, l’immagine turistica non interessano a nessuno? Quanto stanno rendendo alla Regione Valle d’Aosta i 75 milioni di euro investiti in tonnellate di cemento e in promesse al vento? Non è forse il caso di assumersi ognuno le proprie responsabilità, commissariare la società e mandare a casa il manager che non è stato in grado di guadagnarsi il suo lauto stipendio? Aspettiamo risposte.