Archive for the ‘Interviste’ category

Intervista a Fulvio Centoz

10 dicembre 2013

Ha vinto Renzi sia in Italia sia in Valle d’Aosta… cosa distingue la tua visione politica da quella dell’attuale segretario Donzel?

Siamo entrambi membri dello stesso partito e quindi credo che siano più le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono. Ciò detto, se hanno ancora senso alcune categorie politiche del secolo scorso, credo che il segretario abbia una visione politica più socialdemocratica, mentre io ho una sensibilità più liberaldemocratica, anche se questi concetti sono superati e non sempre così chiari. Come Renzi, sono cresciuto politicamente dopo la caduta del muro di Berlino e gli ispiratori politici sono stati Blair e, soprattutto Clinton. Non credo che si debbano replicate tout court le loro politiche progressiste, ma le loro intuizioni che cercavano di tenere insieme mercato e welfare credo debbano in una certa misura essere riprese. Clinton in particolare ha sempre messo al centro dei suoi discorsi la classe media e il suo progressivo impoverimento: esattamente ciò che succede oggi in Italia dove assistiamo ad un aumento delle difficoltà economiche della c.d. middle class con la necessita di intervenire per ridistribuire la ricchezza prodotta. Io credo che, soprattutto in Valle d’Aosta, si debba uscire da un sistema di “socialismo reale” per costruire una vera economia di mercato, unica via per costruire un nuovo modello di sviluppo valdostano.

Di Cuperlo si è parlato pochissimo in queste Primarie, i voti che ha raccolto in Valle sono quelli della vecchia Gauche oppure la corrente filo-unionista ha supportato Renzi per potersi ricollocare all’interno del partito?

Direi che basta vedere chi è stato eletto delegato all’assemblea nazionale per Cuperlo per capire da chi è stato sostenuto. Io non vengo dalla tradizione PCI, PDS, DS e mi piacerebbe fare politica in un grande partito di centrosinistra che si misura alla pari con i partiti autonomisti, perché il PD ha una dimensione europea e continentale che loro faticano ad avere. Ed infatti, i partiti autonomisti hanno bisogno di noi per incidere sulle politiche nazionali e internazionali. Non ho particolari timori reverenziali.

Con la vittoria di Renzi pensi che il rapporto che si è instaurato con la Sinistra VdA possa incrinarsi?

Ribalterei la prospettiva: credo che sia la sinistra valdostana a dover essere orgogliosa di collaborare con l’unico grande partito che oggi è in grado di portare in piazza 3 milioni di persone per scegliere il proprio leader e la propria linea politica. Non possiamo continuare a dividerci e continuare a perdere.

Che ne pensi della nuova segreteria che ha un’età media di 35 anni?

Credo che sia una novità importante che andrebbe presa ad esempio anche da noi. Aggiungo che andrebbero coinvolti anche gli amministratori locali per dare concretezza ed esperienza alla gestione di un moderno partito: perché la politica si fa con passione giovanile e concretezza dettata da esperienza vera, non nelle manifestazioni ma nelle amministrazioni, anche dei comuni.

Che prospettive per il PD valdostano?

Dobbiamo ricostruire un partito che si è sfilacciato ed ha perso molti pezzi per strada. Dobbiamo crescere andando a prenderci i voti nel grande bacino autonomista perché 30 consiglieri autonomisti di 4 partiti diversi su 35 sono troppi. E io credo che un grande partito federalista ed europeista come il PD possa competere per il governo di una piccola regione a statuto speciale come la nostra. Le europee saranno un importante banco di prova, così come le elezioni comunali del 2015 dove l’obiettivo non può che essere quello di riconquistare il Comune di Aosta. Quelle 3571 persone che hanno votato alle primarie sono un’ottima base di partenza.

Dov’è il problema?

23 agosto 2013
Il sindaco, Adalberto Perosino, noto interprete dei films con Austin Power.

Il sindaco, Adalberto Perosino, noto interprete dei films dell’agente segreto Austin Powers.

Serata nel Consiglio comunale di Saint-Vincent: livello culturale della maggioranza bassino. Uno non si aspetterebbe mai di vedere degli amministratori del bene pubblico così mediocri, eppure la mediocrità del pensiero e dell’azione che ne consegue sono il presupposto obbligatorio per governare, qui come altrove. Qui più che altrove. Dunque, il consigliere di minoranza in quota Alpe, Paolo Ciambi, chiede al Consiglio uno scatto d’orgoglio. Il nostro presidente della Giunta, Augusto Rollandin, coinvolto nell’inchiesta “Usque tandem”, è rinviato a giudizio per abuso d’ufficio. L’ingegnere, Serafino Pallu (conosciuto per i progetti realizzati non proprio a regola d’arte come la Caserma della Finanza poi crollata e il ponte sul Buthier entrambi in Aosta.) è implicato nella medesima inchiesta e sospettato di turbativa d’asta e abuso d’ufficio insieme a Giuseppe Tropiano, imprenditore condannato in primo grado per favoreggiamento con la ‘ndrangheta, di cui è anche socio in affari. L’appalto per l’allargamento delle piste di sci al Col du Joux è stato vinto da una società, la Cospef, sulla quale si vocifera di rapporti con la ‘ndrangheta. Insomma Ciambi conscio del ruolo imbarazzante del Presidente della Giunta e di uno dei membri della Commissione edilizia del Comune qual è Pallu e pur consapevole che la procedura per l’assegnazione dell’incarico alla Cospef sia corretta e segua la normativa nazionale chiede al Consiglio una dichiarazione di inopportunità degli incarchi  per dare un segnale coeso e forte contro l’infiltrazione mafiosa nel territorio. Il sindaco, Adalberto Perosino, prende le distanze: “noi non entriamo nel merito” e affida la risposta al consigliere unionista, Pietro Mauro Camos, che spiega la procedura adottata, ma non ce n’è bisogno: nessuno ha contestato nulla nel merito. La questione, infatti, non è tecnica, ma politica. Ciambi, portavoce della minoranza, vuole tastare il polso della Giunta per capire qual è la sensibilità verso il problema. Al di là delle frasi rituali, nessuna. L’intrusione di società e ditte dall’esterno come avviene nelle gare d’appalto, risulta fastidiosa solo perché compromette quella gestione familiare che in sostanza scimmiotta in piccolo ciò che la mafia fa in grande. Con questa suscettibilità difficile farsi garanti di una legalità a 360 gradi. Così disposta la maggioranza si trincera dietro il luogo comune, abusato dal centrodestra, dell’attesa dei tre gradi di giudizio prima di prendere una qualsiasi decisione. Se fossimo in campo medico la prevenzione non verrebbe presa in considerazione e per agire si aspetterebbe la piena fioritura delle metastasi. Il colmo lo raggiunge l’assessore all’Ambiente e Territorio, Massimo Didò, che rivolgendosi al pubblico, insolitamente numeroso, si giustifica dell’argomento trattato più consono a uno sceneggiato televisivo, che a un Consiglio regionale. Eggià, la mafia è un argomento più adatto allo spettacolo che all’amministrazione. Peccato che è con l’amministrazione che la mafia ingrassa e prolifica. Ma questo gli amministratori di Saint-Vincent non sono tenuti a saperlo.

E se domani…

12 giugno 2013

Appuntamento con aostaoggi.tv l’ospite è Roberto Cognetta del M5s. La prima cosa che stupisce è il tono pacato. In un’altra intervista, data subito dopo il conseguimento dei risultati elettorali che lo portavano in Giunta, il timbro era più duro, più aggressivo e le parole dette promettevano una opposizione dura e senza paura. Oggi minimizza il successo. Non si dichiara vincitore: chi ha vinto è chi governa. Il M5s ha semplicemente raggiunto un obiettivo. Gioca la carta dell’umiltà, abbastanza insolita per un grillino. Alla domanda del giornalista, Marco Camilli, cosa farebbe il M5s se i due voti pentastellati fossero determinanti per mandare Rollandin a casa, Cognetta risponde in modo che io definisco piuttosto curioso. Cognetta è disposto a votare la fiducia a chiunque, Rollandin compreso, se questi presentasse dei punti condivisibili, come il reddito di cittadinanza, ma non prevede e quindi esclude, che gli stessi potrebbero essere proposti da un governo alternativo che nascesse da una loro fiducia. Anzi su questo ipotetico governo il M5s non dà nessun affidamento futuro: “… mandiamo l’Union valdotaine all’opposizione dopodiché lasciamo fare le stesse porcate da qualcun altro?”. Un’apertura all’Union delle porcate, ma nessuna apertura al centrosinistra che altro, secondo lui, non farebbe che reiterare, sotto l’egida di un eventuale, altro imperatore, le stesse. Non lo sfiora minimanente l’ipotesi di un’alternativa senza? E nel malaugurato caso ci fosse davvero un nuovo imperatore non potrebbe anch’egli proporre un reddito di cittadinanza esattamente come quello in carica? A me questa chiusura a priori mi risulta, come dire, curiosa. Parrebbe che l’avversario più odioso ai 5stelle sia quello che condivide con loro i banchi dell’opposizione. Cosa infatti vuole dire il neoconsigliere quando afferma che sui contributi ai gruppi si “andrà a colpire il bersaglio più grosso e più facile e non si andrà a fondo su tutta quanta la questione”? Aspetto fiduciosa dei chiarimenti.

Aria fritta e rifritta 3

5 giugno 2013

Nella parte conclusiva dell’intervista su aostaoggi.tv  Laurent Viérin, punta il dito contro l’informazione pubblica che ha privilegiato alcune forze politiche durante la campagna elettorale e che non è affatto parziale. Quando era in maggioranza non se ne era reso conto? Mai avuto un dubbio? E per quanto riguarda la libertà di espressione e di dissenso che è a lui sono tanto care, com’è che è stato zitto quando sono stati censurati, dalla Regione e dal Comune, Patuasia e altri blog? (Vi ricordo che mi ha tolto l’amicizia su fb e a molti altri dissenzienti, alla faccia del rispetto verso le idee diverse). Scopre oggi che durante le campagne elettorali le persone “vengono minacciate, caldamente invitate a non partecipare“.Tira in ballo il referendum come se lui facesse parte di Valle virtuosa, dice di aver sofferto per quei giovani che avevano paura di andare a votare, ma non ha mai denunciato il fatto. Lo fa ora. Per me troppo tardi. Non sopporto gli arroganti, i leader indiscussi, quelli del “tutti per me e io per nessuno”: lo scarto esorbitante di voti fra lui e il secondo in lista conferma questo atteggiamento, chi non rispetta la diversità (ha cercato voti nel Forum delle associazioni famigliari notoriamente contrario a tutto ciò che non sia mamma-papà-figli) che si fa paladino di una crociata di libertà e cambiamento quando nella concretezza dei fatti quel ruolo non gli calza per niente. Aria fritta e rifritta. Roba irrespirabile.

Aria fritta e rifritta 2

5 giugno 2013

Alla domanda del giornalista, Marco Camilli, di aostaoggi tv, sull’intervento, molto discusso, alla Porta Pretoria, Viérin dirotta, anche in modo maleducato, su Saint-Martin-de-Corleans, come se questa grande opera fosse immune da polemiche. Dice che le risorse sono state diluite per dare fiato alle scuole di montagna. Non dice della proposta che di risorse ne succhierebbe molte, di una Beauty Farm per rendere più accattivante l’offerta, come se le stele antropomorfe risalenti all’età del rame, non bastassero. Curiosa idea di cultura quella dell’ex assessore. Tornando all’argomento il leoncino si giustifica, adducendo al finanziamento europeo: non sono soldi nostri, quindi chissenefrega. Come se lo scempio fosse meno grave perché gratis. E poi gratis non lo è dal momento che anche i fondi europei provengono dalle tasche dei cittadini. Curioso modo di considerare l’Europa, quello del nostro progressista. Il leoncino dirotta le responsabilità su il Comune e sulla Soprintendenza con le loro scelte tecniche (un agricolo come Sovraintendente!) che non sono politica e cioè non dipendono da lui. Curioso modo di essere leader quello di rifiutare le propria responsabilità. Conclude riaffermando, in modo molto soft, la bontà dell’intervento: portare la Porta Pretoria alla sua altezza originale. Gracida ancora la parola Restitution! Volano di turismo culturale! Lamenta lo smontaggio del mostro di ferro accanto al Teatro romano e questo rammarico lo tatua per sempre come colui che è totalmente privo di senso estetico, di amore e di interesse verso il patrimonio culturale che lo circonda. (altro…)

Felice e contento!

28 Maggio 2013

La giornalista timidamente fa notare a Marguerettaz che l’Union è in leggera perdita. LEGGERA PERDITA? Da 32.614 preferenze è scesa a 24.121! Marguerettaz risponde che è molto contento del risultato. MOLTO CONTENTO? Aggiunge che l’Union darà certezze e continuità. CERTEZZE E CONTINUITA’ con un seggio di scarto? Ma ci prendono proprio per illetterati, imbecilli creduloni! Sarà la guerra! Marguerettaz ha preso 2.543 voti rispetto ai 4.042 del 2008. Ma lui andrà avanti sempre contento e fluido anche se il momento è difficile e c’è tanta antipolitica!

Attila è sempre Attila!

19 marzo 2013
E' noto quanto il nostro Presidente ami l'ambiente!

E’ noto quanto il nostro Presidente ami l’ambiente! Della serie: il lupo indossa il pelo di moda, ma non perde il vizio delle centraline, del pirogassificatore, degli impianti, delle strade…!

Caos calmo

21 dicembre 2012

Elio Riccarand ha dato le dimissioni dall’esecutivo dell’Alpe e dalla direzione dell’omonimo giornale. Patuasia lo ha intervistato.

Quali sono le ragioni di queste dimissioni? Le dimissioni giungono dopo mesi di discussione negli organismi interni di Alpe per tentare di correggere errori di impostazione e di conduzione del Movimento. La recente Assemblea degli aderenti del 1° dicembre ha invece evidenziato ancora una volta l’arroccamento di un gruppo di persone privo, a mio avviso, di lungimiranza politica.

Le difficoltà della componente verde all’interno di Alpe sono emerse da subito, perché proprio adesso questa presa di posizione? E’ vero che le difficoltà all’interno di Alpe sono emerse subito. Appena dopo l’Assemblea Costituente, ma molti di noi credevano nel progetto del Galletto e si sono comunque impegnati per superare tali difficoltà. Si è verificato che chi era più tiepido nei confronti del progetto del Galletto si è poi affrettato a prendere in mano i posti più importanti, mentre chi era più convinto del valore del progetto non ha rivendicato posti di potere interno. C’è stata troppa generosità, e forse anche ingenuità,e qualcuno ne ha approfittato per perseguire disegni personali e di gruppo non coerenti con il progetto iniziale.

Ritiene opportuno creare con le sue e le altre tre dimissioni, una divisione anche nell’opposizione? Proprio ora che si profilano delle unità di prospettiva Alpe + Pd +….? Uno dei punti su cui ho insistito di più nell’ultimo anno ha riguardato lo scarso impegno per ricostruire il Tavolo dell’Alleanza Autonomista Progressista. Si agisce solo ora, in extremis, senza aver lavorato in modo adeguato a costruire una solida alleanza. Spero che ci sia comunque una coalizione delle forze valdostane di centrosinistra alle elezioni politiche, ma si poteva/si doveva fare meglio e di più. Tante le occasioni malamente sprecate nell’ultimo anno.

Lei dice che la politica va affrontata con più coraggio, ma in che modo questo dovrebbe esprimersi? “Fare una Buona Politica guardando all’interesse generale e non usare la politica per interessi personali”. Questa è la domanda forte che viene da gran parte della società civile. Non si può fare crescere un buon Collettivo (Partito) se si usa il Partito come trampolino di lancio per la visibilità personale ed il successo elettorale. Sembra semplice e banale e dovrebbe avere un consenso unanime, invece in Alpe ho sentito fare negli ultimi mesi discorsi che vanno in tutt’altra direzione.

Quali secondo lei le prospettive future? Non c’è speranza politica se continuiamo a seguire i soliti meccanismi. Ci vuole più protagonismo dal basso, più strumenti di democrazia diretta (come il bel esempio del referendum propositivo). La Valle d’Aosta avrebbe la possibilità di essere un esempio di democrazia e partecipazione, ma ci vorrebbe un Gallo veramente in grado di cantare liberamente e di incoraggiare ognuno ad essere protagonista della vita politica. Ci arriveremo, ma ci vuole ancora molto tempo.

SCOOP!

7 Maggio 2012

Al Presidente della Giunta non ha voluto dire nulla, ma di fronte all’autorevolezza del settimanale, La Vallée Immondizie, e al blog Patuasia, l’ex assessore Audio Nonsoché, ha rivelato tutto. Proprio tutto!

Mala Falena ci spiega…

28 marzo 2012