Archive for the ‘Intercettazioni’ category
11 marzo 2014
Nel copione, studiato a memoria dai politici in difficoltà con la giustizia, si trovano spesso gli aggettivi: sereno e fiducioso. “Sono sereno” e “sono fiducioso” sono il ritornello cantato da tutti. Una delle tante trasversalità della politica. Si aggiunge ora quello dei sindaci-paladini in difesa dei loro assessori, così recita la sindaco di Torgnon, Cristina Machet,: “L’attività che l’assessore Davide Perrin ha prestato per il Comune di Torgnon è sempre stata efficiente ed efficace, trasparente e corretta… mai, mai è stato messo in dubbio il suo operato, né il suo atteggiamento morale.” (La Stampa). Anche Bruno Giordano, sindaco di Aosta, pur censurando il comportamento di Marco Sorbara (solo una parte: la querela, ma non la telefonata con conseguente giustificazione che erano il nocciolo della questione) ne ha elogiato le capacità amministrative insieme alla maggioranza. Qualsiasi cosa combinino gli amministratori la politica, in un modo o nell’altro, li salva sempre. Per fortuna che c’è la Magistratura. (Quando c’è!). Sono curiosa di vedere come andrà a finire lo scandalo dei contributi.
Categorie: Brutto esempio, Casta, Degrado morale, Disgusto, Favori, Intercettazioni, Mafia di montagna, Mala politica, Politica valdostana, Uomini politici
Tags: Bruno Giordano, Comune di Aosta, Comune di Torgnon, Cristina Machet, Davide Perrin, Marco Sorbara, politica, Torgnon
Comments: 3 commenti
10 marzo 2014
Scandalo trasporti e voto di scambio 1993
Uno degli indagati dell’operazione“Lenzuolo” del 1999 è un anziano ebanista di Saint Vincent, Francesco Raso, che da tempo dimostra grande attenzione e passione per la politica, già nel 1978 siede nel comitato direttivo del Psi della VDA. Come precedentemente ricordato, è il pentito Salvatore Caruso, trasferitosi in Valle nel 1982, che nel novembre 1993 spiega alla Procura di Aosta come anche qui siano presenti ed operanti esponenti di ’ndrangheta. Caruso afferma che sin dal 1988 ha appreso dell’esistenza di una cosca in VDA ed indica quale capo-bastone Francesco Raso, sostenendo che questi è il successore di Santo Oliverio. È in seguito a questa deposizione che Raso verrà indagato nell’operazione “Lenzuolo” sopra descritta. Il Raso comunque, già nel 1993, sale agli onori della cronaca in occasione del cosiddetto scandalo dei trasporti, che coinvolge Augusto Rollandin e Ilario Lanivi, ex presidenti della giunta regionale. Si tratta di due distinte inchieste che hanno come unico punto in comune Augusto Rollandin, all’epoca capogruppo dell’Union in Consiglio regionale dopo aver dimissionato il 30 novembre 1992, perché inquisito per l’appalto del compattatore di Brissogne. Accusato di finanziamenti illeciti ad una società di trasporti che lo vedeva socio occulto, nel secondo filone di indagini Rollandin è accusato di voto di scambio nelle elezioni regionali del maggio 1993: avrebbe infatti pagato Domenico Cosentino con una somma di denaro contante consegnata da Rosina Rosset a Jean Barocco, suo ex segretario particolare.Quanto al Raso, egli avrebbe garantito un congruo pacchetto di voti ai candidati dell’Union in cambio di alcune assunzioni ad impieghi pubblici. (altro…)
Categorie: 'ndrangheta, Affari, Calabria, Corruzione, Degrado morale, Favori, Folclore valdostano, Indagine, Intercettazioni, Mala politica, Memoria storica, Uomini politici
Tags: Augusto Rollandin, Comune di Saint-Vincent, Francesco Raso, Jean Barocco, Rosina Rosset, Salvatore Caruso, Union Valdotaine, Valle d'Aosta, Voto di scambio
Comments: 4 commenti
24 gennaio 2014
Abbiamo dunque visto come anche la sentenza di Appello confermi le condanne comminate in prima istanza al Raffa e come egli si ponga il problema di entrare nel mercato, scalzando l’impresa Archeos di Monteleone, cui brucerà una pala meccanica. Per dar vita ad un “consorzio” che faccia concorrenza ad Archeos , egli delinea una vera strategia imprenditoriale, complementare a quella dell’intimidazione mafiosa tramite incendio:
con la politica “ qualche gancio ce l’abbiamo e gli prendiamo qualche lavoro”, e “non dovremmo avere grossi problemi, anzi penso che problemi…non ne abbiamo per quanto riguarda la parte politica tu sai bene che tu….”, come testimoniano le intercettazioni che abbiamo pubblicato nella scorsa puntata. Che “con la politica non ci fossero problemi” lo conferma , questa telefonata che egli riceve il 10 Agosto 2011, ossia un mese prima dell’episodio criminoso dell’incendio di Quart.
Al telefono lo chiama l’assessore comunale di Aosta ai Servizi sociali, l’unionista Marco Sorbara.
SORBARA: Ciao sono Marco Sorbara
RAFFA: Ciao Marco
SORBARA: Ciao memorizzati questo numero eh…. perchè l’altro c’è e non c’è questo invece è sempre acceso ok ?
RAFFA: Va bene ok
SORBARA: Si perchè qua diventi pazzo con i cellulari è un disastro è veramente un macello è un macello almeno cos’ì con questo mi trovi sempre ok ?
RAFFA: Ok va bene ok tutto bene Marco ?SORBARA: Ascolta volevo chiederti una cosa io ho laggiù al quartiere Cogne la struttura per gli anziani quella dove ci sono gli anziani è una struttura del Comune
RAFFA: Eh
SORBARA: Dove devo fare tutta una serie di piccoli interventi non so mettere apposto eh … tinteggiare un sai quelle ante di una volta rifare un piccolo murettino per sei sette mila euro tu potresti fare dei lavoretti del genere ? O non li fai ?
RAFFA Roberto: Perchè no… Marco quando si tratta di lavoro facciamo tutto noi
SORBARA: Eh appunto ho detto per chiamare qualcun’altro ho detto chiamo te non se vuoi te lo fai tu se lo vuoi fare con eh… Giuseppe vedi tu io te lo do a te allora io lascio adesso il tuo numero di telefono al mio dirigente Egle Gaglietto ok ?
RAFFA: Va bene ok
SORBARA: Eh eh
RAFFA: Uh….un pò alla volta
SORBARA: Un pò alla volta eh…. noi noi fretta non ne abbiamo lo sai Roberto fretta zero
RAFFA: Poi noi della fretta siamo contrari …inc… ride….
SORBARA: No no io dico sempre piccoli passi anche perchè abbiamo fatto poi adesso lasciamo un pò parlare la gente e poi rifacciamo di nuovo …ride…. (fine). roberto mancini
Categorie: 'ndrangheta, Affari, Corruzione, Criminalità, Cultura morta, Degrado morale, Favori, Indagine, Intercettazioni, Mala politica, Uomini politici
Tags: 'ndrangheta, Comune di Aosta, Marco Sorbara, Michele Monteleone, Roberto Raffa, Società Archeos, Valle d'Aosta
Comments: 3 commenti
23 gennaio 2014
Roberto Raffa è inoltre un imprenditore che si pone problemi di concorrenza sul mercato degli scavi archeologici, cercando di soppiantare il monopolio Archeos tramite la creazione di “un consorzio”. Per ottenere questo risultato è necessario pilotare gli appalti e Raffa pensa a contatti col mondo politico, con il quale sostiene di avere agganci. Ecco le intercettazioni in proposito:
Raffa Roberto: Ehhh, però lui fa, dobbiamo, dobbiamo fare sto consorzio…. e dobbiamo essere tutti seri….. seri in che senso… tu devi avere i mezzi tuoi… perché i mezzi poi che ti servono, servono a te a me i mezzi non mi servono, perché a me i mezzi…… Purtroppo con i tagli che hanno fatto hanno bloccato tutto, però partono, se non è quest’anno il prossimo anno te lo dico io partono di sicuro e l’unica cosa noi dobbiamo riuscire a prendere sti castelli…., dobbiamo riuscire a prendere qualche castello perché se noi prendiamo qualche castello a noi ci vengono soldi….,
…non dovremmo avere grossi problemi anzi penso che problemi…non ne abbiamo, per quanto riguarda la parte politica tu sai bene che tu ……. tu me lo devi dire cioè magari.. …….Comandano loro perché tu gli dici guarda…c’è questo appalto qua deve andare a questo ufficio qua devi parlare con questo devi chiamare questo devi…devi chiamare l’altro devi dire cosa… come dobbiamo muoverci solo quello…. e per fare quel lavoro la ci vuole uno conosciuto… che conosce abbastanza persone a livello politico …ma io cioè sono abbastanza ottimista vedendo la zona, vedendo il lavoro, cioè vedendo .. ……. perchè se tu guardi tutti i lavori archeologi, scavi, ballate varie li sta prendendo Monteleone, sai perchè li prendono Monteleone…. perchè non c’è un altro dietro… hai capito… non c’è un altro consorzio dietro….
Omissis: Non ha concorrenza
Raffa Roberto: Ecco non ha concorrenza, la concorrenza che ha lui viene tutta di fuori….capito….. a loro qua in Regione non si fidano a dare il lavoro di fuori a gente che viene di fuori…. perchè non sanno visto che non hanno mai lavorato, è gente che viene di fuori, cioè non conoscono le persone… allora per quello gli danno tutti i lavori a lui, il 90% di questi lavori qua li fa lui….perchè lui….non c’è stato nessuno dietro che gli ha fatto concorrenza….
Raffa allude sempre con tono sprezzante all’impresa Monteleone e menziona poi un gruppo di imprese edili che “vogliono abolire quello scemo di Archeos”:
Raffa Roberto: Il consorzio è buono e come parlavamo noi è buono, è buono ora ci sono… che fanno e noi dovremmo essere preparati prima se no non ci possiamo neanche presentare…
Uomo : Ah…… ha fatto qualcosa ?
omissis
Raffa Roberto: Poi ha detto se noi siamo preparati prima loro in poche parole vogliono fare questo consorzio….. imprese edili e mi vogliono mettere a me nel mezzo ma io so perchè mi vogliono mettere nel mezzo loro…. loro vogliono …in… quando ci sei tu, perchè vogliono abolire a quello scemo
Uomo : All’Archeos?
Raffa Roberto: E siccome lo scemo se lo vogliono togliere lo stanno tagliando fuori perché con la storia che è successa che gli hanno bruciato la pala un cazzo e l’altro….
E in un altra intercettazione:
…..paghiamo noi, qualche gancio c’è l’abbiamo e gli prendiamo qualche lavoro.
Dunque la corte d’Appello ha fatto proprie le conclusioni della prima istanza:
“Facchineri e i suoi famigliari puntavano ad infiltrarsi nell’economia valdostana, acquisendo nuovi spazi – se non l’egemonia – in detta regione, attraverso l’intimidazione di imprenditori tradizionalmente legati al loro stesso territorio di provenienza.”. roberto mancini
Categorie: 'ndrangheta, Affari, Appalti, Archeologia, Criminalità, Favori, Informazione, Intercettazioni, Mala Vita
Tags: 'ndrangheta, Michele Monteleone, Roberto Raffa, Società Archeos, Valle d'Aosta
Comments: Be the first to comment
21 gennaio 2014
E l’altro fratello, Vincenzo Raso, dipendente della Edilsud di Tropiano?
Per conoscere la funzione che gli veniva attribuita dal Tropiano, è necessario richiamarsi ad un fatto particolare, come recita la sentenza di primo grado a pag 164: “ll 9 settembre 2008 Maci Blerim, autista, denunciava che la notte precedente ignoti avevano danneggiato l’autocarro marca IVECO FIAT 240 targato AR252YB di proprietà del signor Daniele Paglialonga . Il mezzo era parcheggiato in via I° Maggio nel Comune di Aosta, al confine con località Pont Suaz del Comune di Charvensod. Il danneggiamento avveniva con la rottura degli specchi retrovisori e, numerose ammaccature ad entrambe le portiere; veniva anche lasciato un accendino sul serbatoio del gasolio che comunque risultava chiuso regolarmente a chiave. Nulla veniva asportato dall’autocarro anche se il cassone conteneva numerose cassette di frutta e verdura.”. Il signor Paglialonga si rivolgeva allora a Tropiano con queste parole: “C’è….c’è una questione in…aperta a Pont Suaz…con un signore calabrese che è un paesano tuo” e “gli dici te come bisogna comportarsi?”, “non ti volevo mai disturbare però…”, “Non lo so come comportarmi sinceramente…ooo…non lo so proprio casomai sbaglio capito?”. Tropiano rispondeva: “se vuoi dirgli…guarda io adesso ho parlato con un amico che conosco adesso poi sentirà se devo spostarmi mi sposto” e , quindi: “Tu digli “per oggi sto qua…domani poi vediamo”…io come torno su pomeriggio vedo un attimino di sentire…di sentire…di scambiare due parole con una persona che conosco…se può fare qualcosa te lo dico ok?”, “Tu fai…tu gli fai così…tu gli dici “guarda per oggi sto qua…se mi devo spostare mi sposto…perché veramente non mi va quello che tu dici…però se lo devo fare lo deve dire qualcun altro” ok?”.“Si ho capito…ho capito…la persona che dico…io non è che riesco a muovermi più di tanto…però voglio parlare con una persona che è molto vicina a questi che mi hai detto tu e ti dico se…questi ti dicono “Daniele ti devi spostare” ti sposti…se no…trovati una soluzione…ok?”. “Questo amico che… vedrai che le cose si sistemano ….ok?” – “Daniele ascolta …. Daniele ascolta a me …. chiama il tuo operaio …. gli dici di non muovere il camion di dov’è” – “Allora adessoo…digli che arriva Vincenzo Raso…un amico…eee…ho parlato io…e gli spiega tutto come stanno andando le cose …. che poi ci pensa lui … ok?” – “È una persona che ….. le cose le sistema …”.
La corte di Appello non entra invece nel merito del profilo dell’intera famiglia Raso, ed afferma:
“le argomentazioni della difesa….appaiono aderenti al ruolo svolto dal solo imputato e non già dal gruppo familiare di appartenenza, del tutto estraneo nel presente giudizio”.
Da qui l’assoluzione. (roberto mancini)
Categorie: 'ndrangheta, Affari, Criminalità, Favori, Indagine, Intercettazioni
Tags: 'ndrangheta, Giuseppe Tropiano, Società "Edilsud", Valle d'Aosta, Vincenzo Raso
Comments: 1 commento
5 novembre 2013
Dopo la serata dedicata al TG3 regionale e blindata dai cinquestelle, si dice che la caporedattice, Anna Nigra, voglia copiare l’idea insonorizzando il suo ufficio. Le piace il cinema muto. Che la Valle d’Aosta fosse terra feconda di improbabili Bond… James Bond, ancora non lo sapevo. Che agenti segreti o grillini segretissimi si aggirino nei palazzi del potere, seminando i tappeti e le tappezzerie di cimici, neppure. Insomma, dopo il vibrante comunicato della Spectre che si ergeva a bastione dell’autonomia contro le pressioni di una certa politica, la redattrice capo del TG3 ha deciso di corazzare la sua stanza. Mai più soffiate! Mai più spie. Mai dire mai.
Siamo ansiosi, qualora vengano autorizzati i lavori, di conoscere i costi di insonorizzazione del nuovo bunker.
Categorie: Brutto esempio, Cultura morta, Delirio, Folclore valdostano, Intercettazioni, Persone pubbliche
Tags: Anna Nigra, Insonorizzazione, James Bond, Movimento 5 stelle della VdA, Spectre, TG3 della VdA, Valle d'Aosta
Comments: 2 commenti
29 ottobre 2013
Guardiamo la luna eh? Non il dito…
Non cadiamo nel tranello della “disinformatja”: ora molti giornalisti da Apt in cerca di consenso del Potere (contributo per motosega?) scriveranno che “ la ndrangheta non esiste in VDA”. Non è così, la parte importante della sentenza della corte di Appello di Torino conferma che qui da noi si fanno estorsioni mafiose e che i colpevoli sono stati individuati e condannati in due gradi di giudizio.
Gli escavatori non prendevano fuoco per autocombustione, come ci siamo raccontati per decenni. Le due sentenze differiscono nella parte che riguarda i destinatari dell’estorsione, ossia i fratelli Tropiano. In primo grado la Corte ha ritenuto che, rivolgendosi ai fratelli Raso come “mediatori” con il clan Facchineri, i Tropiano abbiano concorso all’estorsione mafiosa in loro danno: dovevano rivolgersi subito allo Stato, come fece l’Archeos dopo il rogo in suo danno. Da qui la loro condanna.
In secondo grado, assoluzione: i Tropiano non hanno concorso all’estorsione mafiosa in loro danno. Però che vuol dire? Le interpretazioni possono essere plurime. Dunque… sono curiosissimo delle motivazioni (90 gg) e del dispositivo della sentenza (che uscirà a giorni, indicando gli articoli cui si riferisce quella parte di verdetto). Come avranno motivato l’assoluzione i giudici torinesi?
Considerano che i contatti con la famiglia Raso non ci siano stati? Sembra strano: gli atti del primo grado sono pieni di intercettazioni che indicano la funzione di “guardianìa” svolta dai Raso in Calabria, per conto dei Tropiano. Oppure considerano che ci siano stati, ma che non rappresentino un reato? Oppure ancora hanno applicato l’art 384 cp, quello della “non punibilità”? Ossia quello che riconosce che il reato è avvenuto, ma in una tale situazione di emergenza per i Tropiano da non poter essere punito? La seconda ipotesi mi sembra la più agghiacciante. Perchè?
Vorrebbe dire sancire con una sentenza un principio giuridico pericolosissimo: qualora si subisca un’estorsione mafiosa, semplicemente non è reato farsi “proteggere” da altri ambienti mafiosi o malavitosi, anziché dai carabinieri. Un precedente giuridico di enorme gravità, che autorizzerebbe chi subisce minacce ad ignorare lo Stato e a rivolgersi serenamente al boss più vicino.
In pratica, uno sdoganamento del contropotere mafioso alternativo a quello statale.
Si potrebbero aprire prospettive esaltanti:
ogni azienda con il proprio mafioso di “riferimento”…
Slogan da marketing?
“Un Mangano al giorno toglie i problemi di torno”.
Mah, boh, chissà….
Attendiamo dunque di conoscere le carte.
Nel frattempo, nessun dorma. (roberto mancini)
Categorie: 'ndrangheta, Calabria, Criminalità, Domande, Indagine, Intercettazioni, Persone pubbliche, Sentenza del Tribunale
Tags: 'ndrangheta, Calabria, Clan Facchineri, Famiglia Raso, Fratelli Tropiano, Giuseppe Tropiano, Operazione "Tempus venit", Valle d'Aosta
Comments: 3 commenti
24 Maggio 2013
Bruno Giordano dice che non accetterà mai zone grigie nel suo mandato e che se mai ci fossero lascerebbe la poltrona e manderebbe a casa il Consiglio. Domandina: bisogna aspettare che la zona grigia si insinui nell’amministrazione per dare le dimissioni? Altra domandina: non è che quando il Comune si tingerà della neutra tinta sarà troppo tardi? Sorbara non ha commesso nessun reato è bene precisarlo, ma ha commesso un atto contro l’etica che richiede il suo ruolo di amministratore: non si hanno contatti di lavoro con chi delinque. Sembra che l’etica anche nel nostro capoluogo non sia un dato importante per la politica dei maneggioni, anzi nel caso Sorbara sembra che l’esatto contrario sia sinonimo di consenso. L’invito da parte dell’Union di entrare in lista dopo la pubblicazione della intercettazione è una prova di quanto sto dicendo. Il nord è in mano alla ‘ndrangheta, la Bocassini ha detto che c’è più omertà in Lombardia che in Calabria e da noi? Che segno di salute diamo noi? Nessuno! La politica non si esprime. Eppure è la stessa politica che organizza i corsi della legalità! La politica dei maneggioni usa le parole a vuoto. Compiaciuti gargarismi autoassolventi. Nei fatti invece preferisce lasciare il suo posto alla magistratura e, se non c’è reato, quindi non c’è problema. Questo è lasciare la porta aperta all’infezione. Permettere ai batteri di contagiare il territorio. Coltivare la piaga. Il sindaco ha avuto l’occasione di dare un segno di salute. Prendere le distanze. Tutelare la città. Non l’ha fatto. Voglio ricordagli queste parole di Giovanni Falcone di cui è stato ieri il 21° anniversario dalla sua morte: ” La mafia non è una piovra. La mafia non è un cancro. Se vogliamo combattere la mafia dobbiamo riconoscere che ci somiglia”.
Categorie: 'ndrangheta, Criminalità, Cultura morta, Degrado morale, Inquietudine, Intercettazioni, Irresponsabilità, Mala politica, Uomini politici, Vergogna
Tags: 'ndrangheta, Bruno Giordano, Comune di Aosta, Giovanni Falcone, Mafia, Marco Sorbara, Roberto Raffa
Comments: 8 commenti
24 Maggio 2013
La politica deve combattere la mafia. Invece sembra che la usi così come la mafia usa la politica. Un intreccio micidiale e criminale. Dobbiamo fermare tutti quei politici che hanno anche solo un vago lezzo mafioso. Si parla tanto di prevenzione, bene la prevenzione è più che mai utile anche in questo caso. Non si tratta di giustizialismo, si tratta di indispensabile rigore. Pubblico di seguito alcuni interventi in Consiglio comunale riguardanti la faccenda Sorbara-Raffa, valutate voi quali sono le forze politiche che CONCRETAMENTE vogliono combattere la mafia.
Iris Morandi (Alpe) “Avremmo voluto sentire direttamente dall’assessore una sua interpretazione della vicenda anziché ascoltare una lettura di un documento probabilmente scritto da altri, con competenze di tipo legale. Il comportamento evidenziato dall’intercettazione è sicuramente una bella zona grigia, peccato che il Sindaco non abbia ritenuto di doverlo censurare pubblicamente“.
Monteleone (PD) “Chi amministra riceve molte attenzioni e richieste. Noi siamo certi che sul versante amministrativo sia tutto in regola: quello che abbiamo richiamato è il valore politico della situazione. Il messaggio culturale che dobbiamo dare è quello di chiarezza, di rifiuto di pratiche clientelari e non chiare“.
Ferrero (PD) “Il sindaco evidenzia una separazione tra livello politico e amministrativo, e questo è bene: il lavoro non è mai stato affidato anche se non sapremo mai come effettivamente sono andate le cose. Una cosa colpisce dall’intercettazione: che sia il politico che telefona al pregiudicato e non viceversa. Chi ha ruolo pubblico ha responsabilità che vanno oltre quelle personali. D’altra parte le deleghe assessorili sono affidate dal sindaco. Da questo nodo politico non si scappa.“.
Fedi (Alpe) “Non so se l’assessore ne sia cosciente, ma il tono, i contenuti e il linguaggio che emergono dalla telefonata rendono trasparente la sua disponibilità agli ambienti del malaffare… l’UV, ha deciso di candidarlo dopo che sono state rese pubbliche le intercettazioni che lo coinvolgono. Ogni partito cerca di avvicinare varie categorie professionali o di interesse… anche Sorbara evidentemente garantisce un elettorato di riferimento. Ma anche se gli stiamo facendo pubblicità non potevamo stare zitti. Perchè nei fatti, nei metodi, nel nostro operare quotidiano vogliamo dare agli elettori una chiara immagine di trasparenza in opposizione a tutte quelle dinamiche che evidenziano permeabilità ai sistemi malavitosi.“.
Momigliano (Sinistra per la Città) “Da tutti gli organi di informazione la vicenda è stata interpretata con una certa gravità: quale migliore occasione del Consiglio per l’assessore per intervenire e allontanare da sé la zona grigia che lo ha coinvolto? Peccato che non l’abbia colta“.
Zani (UV) “La vicenda giuridica è già stata chiusa e nulla è stato addebitato all’assessore o all’amministrazione. Vicenda chiusa. L’UV annuncia voto di astensione.“.
Serra (Stella alpina) “Stella alpina si asterrà convinta dai 3 passaggi chiari e necessari presentati oggi: estraneità dell’amministrazione, chiarezza delle risposte date per iscritto dall’assessore, condivisione di questa linea di condotta con tutta la maggioranza.“.
Mantione (PDL) “I contenuti espressi oggi sono chiari e ci fanno sostenere la posizione di maggioranza.“.
Luberto e Napoli (Federation). “Il sindaco è il nostro presidio di legalità e questo ci rassicura“.
Marco Sorbara (UV) non ha detto una parola. La mozione che chiedeva la revoca dall’incarico non è passata grazie alle astensioni della maggioranza contro i dieci sì della minoranza.
Categorie: 'ndrangheta, Informazione, Intercettazioni, Interpellanze, Mala politica, Uomini politici
Tags: 'ndrangheta, Comune di Aosta, Flavio Serra, Franco Napoli, Gianpaolo Fedi, Giuliana Ferrero, Iris Morandi, Lorella Zani, Luca Mantione, Marco Sorbara, Michele Monteleone, Paolo Momigliano Levi, Roberto Raffa
Comments: 10 commenti
23 Maggio 2013
All’inizio della legislatura del Consiglio comunale di Aosta fu votata all’unanimità una mozione dal titolo “Aosta dice no alla criminalità organizzata”. Nei fatti quel no si tramuta in ni. La minoranza, in virtù della singolare telefonata intercorsa fra l’assessore Sorbara e il pregiudicato Raffa, aveva chiesto la revoca dall’incarico del primo. La maggioranza si è astenuta. Un gesto significativo, ma non abbastanza vista la gravità del fatto. Si prende tempo come sempre, si aspetta il grande sonno. E Sorbara si sente una vittima. Oggi è il giorno della legalità, si ricorda la strage di Capaci, sarebbe stato un segno forte se l’intera Giunta comunale si fosse espressa con rigore e rispetto autentico verso la legalità, invece non è stato così. Avverto un forte attrito fra le parole e i fatti. Si organizzano corsi di legalità e poi gli stessi promotori invitano in lista (Union valdotaine) personaggi legati in amicizia con pregiudicati. Questa contraddizione vanifica lo sforzo di costruire una mentalità onesta nella giovani generazioni. Svilisce la legalità e la confina nel rituale. Nella commemorazione folcloristica. Quel ni è uno dei tanti ingredienti del brodo di coltura che alimenta la mafia. Ecco cosa ha detto il consigliere di Alpe Carlo Curtaz: “Anche se dal punto amministrativo il Comune è estraneo alla vicenda, dal punto di vista politico un assessore parla sempre a nome dell’amministrazione stessa. Il Sindaco ha anche evidenziato il suo disappunto per la vicenda, ma, se non si tratta di una ragazzata, ci saremmo aspettati un’azione conseguente alla sua tirata d’orecchi all’assessore. Tutti abbiamo chiaro la pericolosità della criminalità organizzata. Ma c’è un pericolo più subdolo, quello delle zone grigie, quello delle connivenze, degli ammiccamenti, del voto di scambio. Dobbiamo erigere un muro culturale e politico che difenda la nostra comunità. Dobbiamo esigere la costruzione di una differente e migliore classe dirigente”. Ecco cosa ha detto il consigliere di Sinistra per la Città, Momigliano: “C’è un tono molto amichevole nella conversazione tra l’assessore e il Raffa ed è significativo che sia lui a cercare l’imprenditore con tanta disponibilità e non viceversa.”.
Quel ni è uno dei tanti ingredienti del brodo di coltura che alimenta la mafia.
Categorie: 'ndrangheta, Affari, Contraddizione, Corruzione, Criminalità, Cultura morta, Degrado morale, Favori, Illegalità, Intercettazioni, Mala politica, Politica valdostana, Uomini politici, Vergogna
Tags: 'ndrangheta, Carlo Curtaz, Comune di Aosta, Giornata della legalità, Intercettazione, Marco Sorbara, Paolo Momigliano Levi, Roberto Raffa, Strage di Capaci
Comments: 12 commenti
Commenti recenti