Archive for the ‘Illegalità’ category

Ennesimo rogo

3 settembre 2014

Riceviamo dal giornalista Roberto Mancini e volentieri pubblichiamo.

Allegri! Stanotte a Cervinia ha preso fuoco l’ennesimo escavatore.

Incendio doloso, è una vecchia tradizione culturale valdostana, che trovate documentata nel sito del giornale torinese Nuovasocietà.it. Niente di allarmante, non dura da tanto: solo da circa 30 anni…

Ora tutti si eserciteranno nella nobile arte del negazionismo: l’ Uv sosterrà che sono fuochi celtici, antica tradizione di druidi, dunque preziose radici etniche, da preservare. Non è esclusa la pubblicazione di qualche pregevole volume dal titolo “il rogo dell’escavatore nel pensiero federalista”. Il Pd affermerà che non era un fuoco, sono esagerazioni vetero-marxiste, ma solo un fuochino, un amabile fuocherello acceso da volenterosi boy-scout renziani. Stella Alpina che era autocombustione. Forza Italia che erano estremisti di Sinistra che fumavano “canne.” Però per ora il fenomeno ( chiamiamolo così..) non è associabile ad altri rimasti misteriosi e dal significato più nettamente intimidatorio, gli inquirenti propendono per un “semplice” e maldestro tentativo di furto.

Per ora dunque limitiamoci a segnare un punto in più un punto in più nella nutrita statistica degli incendi di macchine movimento terra. Niente fretta, siamo valdostani. (roberto mancini)

La Bonne Direction

18 giugno 2013

Per l’Union valdotaine, dopo la confusione sui punti cardinali della moralità in politica, l’unica, vera Bonne Direction non può che essere questa!

Immagine trovata su facebook.

Immagine trovata su facebook.

La ‘ndrangheta made VdA (15° parte)

15 giugno 2013

Le argomentazioni della difesa dei Nirta, una festa di nozze per la figlia Katiuscia con 300 invitati costata 20.000 euro.

“Passando alla disamina delle argomentazioni difensive, va premesso che esse appaiono per lo più tese a raffigurare il Nirta come un soggetto esclusivamente dedito al lavoro e con alta propensione al risparmio, i cui frutti, uniti a quelli del risparmio della famiglia, sarebbero poi refluiti sia nella provvista costituita in Svizzera sia nell’acquisito del patrimonio immobiliare. A tal proposito la difesa allega che il lavoro svolto in nero, unitamente all’infedeltà fiscale del proposto e della famiglia, costituirebbero la sola giustificazione di tale divario.
Si è già notato inoltre l’enorme divario tra entrate ed uscite, entrambe di proporzioni gigantesche… Si è già detto come, quanto all’attività in nero, tale allegazione risulterebbe smentita dagli anni di osservazione cui il Nirta è stato sottoposto e da cui emerge una scarsa propensione del proposto allo svolgimento di attività lecite, ancorché non dichiarate al fisco. A ciò vanno aggiunti i periodi di carcerazione sofferti dal proposto, dal giugno 1999 al luglio 2001 e dal 2009 ad oggi, in cui pacificamente egli non ha potuto lavorare. In ogni caso di queste presunte attività lavorative svolte in nero non vi è alcuna prova in atti. Quanto alle fatture prodotte dalla difesa ed emesse dalla ditta individuale del proposto non vi è riscontro della loro autenticità e della loro effettiva annotazione sui libri contabili.”

Va evidenziato che, come attestato dalla sentenza di condanna passata in giudicato per narcotraffico, nel corso di tale anno, il 2007, si intensifica l’impegno del proposto nell’attività di narcotraffico internazionale, mentre il suo reddito da lavoro crolla ad € 8423, alle soglie della fascia di povertà. Nello stesso anno, come già detto, forte è altresì la disponibilità di danaro liquido da parte del Nirta (come comprovano il già riferito furto subito in Spagna di € 60.500 appena tre mesi prima dell’acquisto del bene anzidetto e l’esborso di 20.000 euro circa sopportato poco prima per il banchetto nuziale della figlia Katiuscia NIRTA che ha luogo il 9,9.2006).

Ricorrono, pertanto, fondati sospetti circa l’illecita provenienza del danaro sborsato dal proposto per l’acquisto effettuato dai figli, di talché deve ritenersi che il bene sia stato almeno in parte acquistato con i proventi dei traffici delittuosi svolti dal Nirta. (roberto mancini)

 

 

Complici!

23 Maggio 2013

All’inizio della legislatura del Consiglio comunale di Aosta fu votata all’unanimità una mozione dal titolo “Aosta dice no alla criminalità organizzata”. Nei fatti quel no si tramuta in ni. La minoranza, in virtù della singolare telefonata intercorsa fra l’assessore Sorbara e il pregiudicato Raffa, aveva chiesto la revoca dall’incarico del primo. La maggioranza si è astenuta. Un gesto significativo, ma non abbastanza vista la gravità del fatto. Si prende tempo come sempre, si aspetta il grande sonno. E Sorbara si sente una vittima. Oggi è il giorno della legalità, si ricorda la strage di Capaci, sarebbe stato un segno forte se l’intera Giunta comunale si fosse espressa con rigore e rispetto autentico verso la legalità, invece non è stato così. Avverto un forte attrito fra le parole e i fatti. Si organizzano corsi di legalità e poi gli stessi promotori invitano in lista (Union valdotaine) personaggi legati in amicizia con pregiudicati. Questa contraddizione vanifica lo sforzo di costruire una mentalità onesta nella giovani generazioni. Svilisce la legalità e la confina nel rituale. Nella commemorazione folcloristica. Quel ni è uno dei tanti ingredienti  del brodo di coltura che alimenta la mafia. Ecco cosa ha detto il consigliere di Alpe Carlo Curtaz: “Anche se dal punto amministrativo il Comune è estraneo alla vicenda, dal punto di vista politico un assessore parla sempre a nome dell’amministrazione stessa. Il Sindaco ha anche evidenziato il suo disappunto per la vicenda, ma, se non si tratta di una ragazzata, ci saremmo aspettati un’azione conseguente alla sua tirata d’orecchi all’assessore. Tutti abbiamo chiaro la pericolosità della criminalità organizzata. Ma c’è un pericolo più subdolo, quello delle zone grigie, quello delle connivenze, degli ammiccamenti, del voto di scambio. Dobbiamo erigere un muro culturale e politico che difenda la nostra comunità. Dobbiamo esigere la costruzione di una differente e migliore classe dirigente”. Ecco cosa ha detto il consigliere di Sinistra per la Città, Momigliano: “C’è un tono molto amichevole nella conversazione tra l’assessore e il Raffa ed è significativo che sia lui a cercare l’imprenditore con tanta disponibilità e non viceversa.”.

Quel ni è uno dei tanti ingredienti  del brodo di coltura che alimenta la mafia.

Gioco sporco!

20 Maggio 2013
Manifesto dell'Union valdotaine affisso illegalmente davanti a una scuola. E' vero, questi hanno perso la bussola!

Manifesto dell’Union valdotaine affisso illegalmente davanti a una scuola. E’ vero, questi hanno perso la bussola!

Così non si fa e non si fa neppure il controllo sulle tre preferenze e neppure si fanno le telefonate intimidatorie e neppure si promettono cose che non rientrano negli interessi di tutti… perché la democrazia non è ricatto, ma rispetto. E la democrazia è fatta di cittadini che sanno farsi rispettare nei loro insindacali diritti e che sanno affrontare con senso di responsabilità i loro doveri. C’è questa democrazia all’interno del Mouvement?