Archive for the ‘Fuffa’ category

La quarta lingua!

26 febbraio 2015

L’accordo c’è! Questo è l’ultimo pezzo del testo ditemi che lingua è? Anche il politichese ha più senso!

La coalizione Uv, Sa, Pd intende operare ed impegnarsi per rinforzare il senso di appartenenza alla comunità attraverso un ruolo attivo di tutti i cittadini con modalità di collaborazione coerenti con la storia, la cultura e la tradizione della città di Aosta, favorendo la partecipazione democratica attraverso il reale coinvolgimento nei processi decisionali dei soggetti attori del territorio».

Marchetta pre-elettorale

11 ottobre 2014

Dal prossimo 1° gennaio, i residenti nelle Zone a traffico limitato di Aosta non pagheranno più il permesso! Cioè dal 1° gennaio si entra ufficialmente in campagna elettorale!

Fiducia?

14 settembre 2014
Secondo me porta sfiga pure a se stesso!

Secondo me porta sfiga pure a se stesso!

Scusate, ma c’è qualcuno che si fida di questo qui?

Outfit!

9 settembre 2014

Se uno si aspetta una mostra di opere di Giacometti si sbaglia. Quella inaugurata il 14 giugno presso il Centro Espositivo di Etroubles è di fatto una bufala bella e buona. Una ventina di opere perlopiù insignificanti che neppure offrono un minimo cenno di ciò che è stata la creatività dello scultore. In realtà i fruitori trovano le fotografie di Henri Cartier-Bresson, belle, ma viste molte volte, anche recentemente proprio in un’altra mostra sempre organizzata dallo staff che ruota intorno a Gianadda e al Comune di Etroubles. E poi le fotografie di Martine Frank e di Marcel Imsand, quest’ultimo riproduce le sculture che non ci sono e indirettamente ci prende per il naso. Insomma, se uno vuole vedere l’opera di Giacometti nella mostra a lui dedicata non la trova. Quel sentimento interiore delle forme che secondo lo scultore si vuole proiettare verso l’esterno non c’è… per il semplice motivo che qui le forme non sono presenti! Per questo nulla (quanto è costato?) si sono adoperati: Jean-Henry Papilloud, Sophia Cantinotti, Tina Felley, Paola Ciaschetti e Alessandro Parrella, con il contributo delle Associazioni Culturali ArtEtroubles, Parrellarte. Come dice la presentazione ufficiale: un outfit di assoluto livello!

 

Super-Ego-fa-da-sé

14 giugno 2014
Super-Ego fa-da-sé e fa per tre!

Super-Ego fa-da-sé e fa per tre!

Cosa vuol dire “fare gavetta”? Dal dizionario: “Entrare in un’attività con mansioni umili, a un livello basso, salendo pian piano a tutte le successive fasi della carriera prevista“. Ego Perron, attuale assessore alle Finanze, dice, per giustificare il diritto acquisito all’assessorato, di aver fatto la gavetta. Il primo incarico che ha ricevuto da giovanissimo è stato quello di consigliere comunale. A 21 anni è segretario della Jeunesse Valdotaine. A 26 anni è consigliere regionale per due lustri, poi al terzo mandato è presidente del Consiglio, cioè la seconda figura istituzionale più importante nella nostra regione. Fuori dalla Corte dei Miracoli, è stato Presidente del suo partito. Più che gavetta direi brillante e veloce carriera. L’attuale incarico, rispetto a quello ricoperto precedentemente, è un passo indietro a meno che il nostro Super-Ego abbia azzerato la carriera finora intrapresa e ricominciato umilmente dalle Finanze. Azzerare la carriera significa propendersi verso il futuro, infatti, davanti a sé il nostro ha altri due lustri… vuoi vedere che il gradino successivo per questa nuova serie di politica-fai-per-te sia quello della presidenza della Giunta?

 

Esprit de victoire?

17 Maggio 2014
Il y a des peuples...

Il y a des peuples qui sont comme des flambeaux; ils sont faits pour éclairer le monde…

“Il y a des peuples qui sont comme des flambeaux; ils sont faits pour éclairer le monde…”, ma Chanoux avrà pur scritto altro e di più spesso di questa frase-prezzemolo-rucola-parmiggiano che ormai ci fa venire il voltastomaco tanto è antistorica e presuntuosa?

Di che parla?

8 settembre 2013

L’opinione di Enrico Martinet, oggi sulla Stampa, ha un titolo familiare: “Aosta e il coraggio di lanciare ciò che non c’è.”. Familiare perché dopo 20 anni di berlusconismo siamo avvezzi a questo tipo di sport: lanciare il niente. (Non ci vuole coraggio solo una gran faccia tosta!). La candidatura di Aosta a Capitale europea della Cultura, che il giornalista interpreta come un segnale eroico, ha lo stesso sapore di una promessa elettorale. La sempre stomachevole aria fritta. Come si può credere al niente? Come può la città intera sentirsi partecipe di una sfida se questa non esiste? Eggià, perché qualsiasi sfida presuppone una seppur minima percentuale di vincita, almeno con se stessi, altrimenti è fuffa. L’Utopia è un’altra cosa ancora. E’ un progetto ideale. Un modello a cui rivolgersi. La Valle d’Aosta non conosce Utopia, neppure una blanda progettazione quinquennale. Allora di cosa parla Martinet? Di quale segnale positivo quando nessuno degli operatori socio-economico-culturali è stato coinvolto nella stesura del programma, essendo la partecipazione una delle due colonne portanti della candidatura? Per Martinet le sane e doverose critiche rivolte all’amministrazione, sempre più avvilluppata in se stessa e sempre più incapace di dare concretezza a un progetto culturale identitario ed europeo, sono mugugni e denigrazioni quotidiane. Nessuno sfottò sulla città, nessuna risatina sulla candidatura, signor Martinet, ma rabbiosa presa di coscienza. Condizione essenziale questa, per sperare in una robusta rinascita. A Bolzano hanno ideato l’Innovation Festival che: “ Valorizza il profilo dell’Alto Adige come territorio autenticamente innovativo e ricco di tradizione che può essere un esempio da seguire in materia di sostenibilità ambientale. Inoltre il Festival darà risalto anche alla varietà culturale ed economica che caratterizza il territorio e che ispira l’innovazione di imprese, ricercatori e istituzioni.“. Altro che un paio di statuette distribuite nei “jolis coins” della città! Il confronto è necessario e inevitabile quindi, per favore, impariamo a riconoscere i nostri limiti culturali e magari cominciamo a copiare dai primi della classe!

Domande all’assessore Paron

1 settembre 2013

Che la candidatura di Aosta a Capitale europea della Cultura sia una boutade diversiva lo dimostra il fatto che il logo sia stato presentato a un mese dalla scadenza dell’iniziativa: il 30 settembre 2013. Infatti all’oggi le città più incerte risultano essere: Amalfi, Aosta, Catanzaro, Pisa, Siracusa e Taranto. Quelle la cui preparazione è più solida e in stato avanzato sono: Bergamo, Caserta, L’Aquila, Lecce, Mantova, Matera, Palermo, Perugia-Assisi, Ravenna, Siena, Torino, Urbino, Venezia- Nordest. Quindi che l’assessore Andrea Edoardo Paron non ci prenda in giro! E che il grafico, Arnaldo Tranti, non si scaldi troppo su fb per incentivare un tifo su niente. Siamo seri! Tanto per cominciare sarebbe opportuno che l’assessore Paron rispondesse a queste domande: da chi è composto il Consiglio di Amministrazione? Il gruppo di lavoro? Il Comitato Scientifico? Jack Lang, ex ministro della Cultura di Francia, è il presidente del comitato promotore per Urbino, il nostro chi è? Ci sono dei bilanci? Quali i Partner istituzionali? Quali i sostenitori? Quali gli obiettivi strategici per il rafforzamento dell’identità regionale e dell’integrazione europea? Quali le partecipazioni al progetto come prevede l’articolo 3 della manifestazione in oggetto? C’è una piattaforma aperta ai cittadini? C’è un archivio di idee? Abbiamo dei Testimonials? Dove si può leggere il progetto che sul sito di Aosta non c’è? Quali saranno le manifestazioni che coinvolgeranno operatori culturali di altri stati membri? Quali attività sono state svolte finora? Perché il logo non è il frutto di un concorso di idee, ma un regalo sul vecchio stile del mettere le mani avanti? Quali attività sono state svolte finora?… O pensiamo di diventare il faro della Cultura europea con il festival degli artisti di strada e il mercatino di Natale?

Sgarbi in città!

11 agosto 2013
Un po' di tutto nei vari angoli di Aosta!

Non basta la giovinezza per essere all’altezza!

Buffo-Puffo!

8 luglio 2013
Dal Comune di Aosta ecco il nuovo Buffo-Puffo!

Dal Comune di Aosta ecco il nuovo Buffo-Puffo!

L’esordio in Consiglio regionale del neoconsigliere, Mauro Baccega, di Stella alpina sa di Buffo-Puffo, nomignolo che gli regalo con generosità. In un commento a me rivolto su Patuasia ha usato termini come: bastardi, cazzate, vergogna, schifezza, idiota, bettola, acida… e lo ha fatto nel suo ruolo di ex assessore alle Finanze del Comune di Aosta. Nel suo insediamento a Palazzo Déffeyes elenca, sorpreso e turbato, una lista di parole che, a suo dire, mai si sono pronunciate nel suo trascorso di amministratore: vergogna, arroganza, di che pasta siete fatti… tutto sommato termini meno aggressivi di quelli che lui ha proferito nei miei confronti. Buffo il Puffo no? Sull’emergenza abitativa non fa cenno alle numerose case tenute sfitte e che costringono a nuove costruzioni in periferia, creando problemi di traffico e di relativo inquinamento e di spese per dotare di servizi le nuove realtà abitative. Non entra nel cuore del problema per risolverlo, ma propone tacconi come sempre si sono fatti. Insomma dalla lettura dello scolaretto su quello che farà l’assessorato regionale alle Finanze troviamo la solita aria fritta. La Fuffa del Buffo-Puffo.