Archive for the ‘Economia’ category

Accattoni

16 dicembre 2013

Le Europee di maggio 2014? Per vincere i boeri come Salvini, che contro l’Europa punteranno tutto esaltando il tribalismo zotico delle “piccole patrie”, abbiamo bisogno di maggiore integrazione politica. Ossia in primis di una banca centrale europea che possa battere moneta, come la Federal Reserve. Poi di due ministri europei: uno degli Esteri e uno del Tesoro (o economia). Poi di un unico esercito europeo. Insomma bisogna mandare a Strasburgo riformatori, non accattoni abili a dirottare fondi. Dunque pure in Valle voglio votare chi cerchi di edificare l’Eu, non chi cerca di andare a Bruxelles perché lì distribuiscono la grana. E’ la differenza tra il voto localista e il voto maturo.
Ne parla bene questo raccontino, che mi piace pensare ispirato ai Mastri Comacini (alla faccia della Gelmini, laureata in Calabria…):  “Tre persone erano al lavoro in un cantiere edile. Avevano il medesimo compito, ma quando fu loro chiesto quale fosse il loro lavoro, le risposte furono diverse.
– Spacco pietre – rispose il primo.
– Mi guadagno da vivere – rispose il secondo.
– Partecipo alla costruzione di una cattedrale – disse il terzo”.
Ecco, i partiti localisti in Valle (Balena Rossonera, Stelutis alpinis e frattaglie dei “puttanieri per la libertà”, al massimo arrivano al secondo livello. Federalisti? No, accattoni. (roberto mancini)

Una Regione di pilu!

13 novembre 2013

Siamo la Regione con il più alto numero di dipendenti regionali, categoria protettissima, e i grillini non hanno di meglio da chiedere che un loro aumento di stipendio? Il problema sono le risorse che vengono inghiottite in maggior parte nella spesa pubblica, fra cui appunto gli stipendi e vogliamo ridurre quello che resta per aumentarli? E gli investimenti? Ciccia? Cosa cercano i grillini? Facile consenso? Ritrovare la simpatia perduta dopo l’esternazione infelice sugli harem negli uffici? Davvero non capisco cosa vogliano ottenere con questa uscita populista che legittima il clientelismo passato, spero non si tratti di una riedizione regionale del… un milione di posti di lavoro! Più spiritoso lo slogan di Cetto La Qualunque.

Non mi risulta

20 settembre 2013

Dieci milioni di euro per spese impreviste e non preventivate. “La Giunta regionale della Valle d’Aosta ha approvato l’affidamento dell’incarico a Finaosta per la stipula di un mutuo con la Casino de la Vallée spa destinato al finanziamento dei maggiori oneri del piano di sviluppo della Casa da gioco e del complesso alberghiero Grand Hotel Billia di Saint-Vincent”. (Ansa). Non bastavano i 50 milioni già dati tramite Cva. La strategia del manager, fatta propria anche dall’assessore Baccega, è quella di puntare sul Billia. Allora-fatemi-capire. Che io sappia un albergo è un servizio necessario che si crea grazie a una forte attrazione che può essere un paesaggio, uno sport, un luogo di storia o di divertimento vario come in questo caso dove l’albergo serviva agli ospiti del Casinò, oggi, secondo Frigerio, il rilancio economico della Casa da gioco verterà sul contrario. Uno, secondo l’innovativa strategia di marketing, si recherà a Saint-Vincent perché attratto dal Billia rimesso a nuovo. Saranno le carte da parati, i bagni lussuosi, le tende di seta selvaggia, le poltrone foderate di damasco dorato a fungere da attrattiva? E poi,  dopo un paio di orette di visita guidata, il nostro si romperà le scatole e, si spera, farà finalmente una capatina al Casinò! Insomma mi sembra che, ancora una volta, l’unica strategia in atto è quella della spesa per la spesa delle risorse collettive. Sessanta milioni di euro sottratti alla collettività valdostana per toppare i buchi di un’azienda moribonda. Che ha fatto della clientela e del voto di scambio l’unico reale obiettivo condiviso dalla politica. Il Casinò era per noi una importantissima risorsa economica oggi è un debito senza fine. Le banche non danno più credito? Che importa c’è Cva l’unica azienda in attivo che abbiamo. E’ giusto che i nostri soldi debbano essere investiti per un fallimento annunciato? E Frigerio si becca pure il premio?

Progresso di che?

28 Maggio 2013

Fortuna che c’è l’associazione ambientale Mountain Wilderness che ha presentato un esposto alla Procura di Aosta per denunciare i lavori di costruzione della funivia del Monte Bianco. Si chiede “come sia stato possibile, in zona di alta protezione ambientale e area glaciale, tutelata dalla legge Galasso, imporre sbancamenti che di fatto hanno modificato la montagna più alta del nostro continente” (Ansa). Già come è stato possibile che una cultura alpina dia il via alla distruzione sistematica del suo territorio? Funivie, centraline, strade, case… stanno facendo man bassa della nostra Valle: la prospettiva è il progresso. Ma progresso di che? Davvero è progresso portare migliaia di turisti in cima al Monte Bianco? Non c’è un’alternativa che possa conciliare l’economia con la salvaguardia del territorio? Possibile che si debba sempre depredare e non valorizzare? Sembra di no. Se non si costruisce non c’è economia e quindi non c’è pil e quindi la gente si incazza perché non può spendere e se non può spendere l’economia va a rotoli. Sembra un girone dantesco. Abbiamo avuto il Paradiso terrestre, siamo stati bravi a farlo diventare un inferno. Les montagnards sont là?

Partecipate!

4 aprile 2013

Ho letto l’intervento del consigliere regionale ALPE, Albert Chatrian, e mi è piaciuto, pertanto ne faccio un estratto che riguarda soprattutto il tema delle partecipate e lo pubblico per vostra conoscenza.

Malgrado un uso spregiudicato e centralizzato di tutti gli strumenti possibili del potere e dei rapporti di vicinanza con i poteri forti nazionali che il Pdl rappresenta, i risultati acquisiti sono molto al disotto delle aspettative, e in più il disfacimento della maggioranza è sotto gli occhi di tutti. Eppure ALPE non si è stancata di sottolineare le storture di questo sistema regionecentrico (o sarebbe meglio dire Augustocentrico), chiedendo un cambio di registro… per portare un po’ di trasparenza che non è solo valore etico, ma vero e proprio ossigeno per evitare l’asfissia del sistema amministrativo ed economico. Mi rivolgo a Lei, Presidente, perché è sua principale responsabilità avere gestito in questi anni in modo discrezionale, esercitando senza confronto e con opacità le sue funzioni di Presidente del Governo, le società partecipate, privando il Consiglio regionale delle informazioni necessarie a giudicare il Suo operato e quello dei vertici delle Società stesse… Se si esclude CVA, che produce utili, gli altri bilanci parlano da soli e già si stanno veicolando le scarse risorse a disposizione per riparare alcune presunte locomotive diventate vagoni senza forza propulsiva economica propria: la vicenda del sostegno al piano di rilancio del Casinò con denaro di CVA è esemplare… Sappiamo che tutte le altre partecipate hanno bilanci di segno negativo, ma non siamo in grado di approfondire nulla, in questa sede, sui risultati delle linee di sviluppo, delle strategie, della gestione… mi rammarico davvero che in questa legislatura non si sia fatto nessuno sforzo per rendere più trasparenti i conti della nebulosa composta da società controllate, agenzie regionali, società di scopo, società In House, fondazioni, ecc. e per riunirli in una sorta di bilancio consolidato regionale. Le partecipate dovranno essere messe in condizione, a partire dalla scelta di dirigenti capaci e autonomi, di produrre valore e ricchezza, non di assorbire solo risorse pubbliche. Dovremo tornare a separare il ruolo politico da quello amministrativo, un obiettivo che la Giunta uscente ha volutamente ignorato per continuare a gestire l’interesse di pochi piuttosto che il bene comune generale… L’uomo solo al comando non è coerente con la nostra storia di popolo democratico, si è dimostrato inefficace e dunque deve scomparire dalla scena politica nella prossima legislatura, per il bene dell’istituzione, della democrazia e della buona politica!

Consumo sostenibile

13 marzo 2013

Riceviamo dal Gruppo di Acquisto solidale e volentieri pubblichiamo.

Il Gruppo di Acquisto Solidale “GAS Aosta” ha organizzato un incontro aperto al pubblico, per domenica 17 marzo, alle ore 17.00, presso il CSV (Centro Servizi per il Volontariato) di Aosta. Durante l’evento il GAS Aosta illustrerà la propria attività agli aderenti e agli interessati. In particolare, verrà presentata la nuova “Associazione GAS Aosta”. Il Gruppo, nato nel 2004 per iniziativa di alcune persone, ha continuato la sua attività fino ad oggi, arrivando a comprendere circa 90 famiglie. La forma associativa consentirà di portare avanti al meglio gli obiettivi del gruppo, che consistono nella pratica di acquisti collettivi auto-organizzati mirati al rispetto dei seguenti criteri:

–          km 0 e sostegno ai piccoli produttori locali;

–          biologico e sostenibilità ambientale;

–          equità e rispetto dei diritti dei lavoratori.

L’obiettivo ultimo è quello di creare relazioni tra persone in modo da incentivare l’adozione del consumo critico e di stili di vita corretti, rispettosi di salute, ambiente, equità economica, che possano innescare un cambiamento positivo sia in chi li pratica, sia nella società. L’Associazione mette in atto anche occasioni di approfondimento, ricerca e studio legate alle tematiche degli stili di consumo sostenibili. L’attività dell’associazione si svolge a titolo volontario e senza fini di lucro. Nel corso dell’incontro sarà possibile associarsi.

Per contatti e info: info@gasaosta.ithttp://www.gasaosta.it

Verde fa fine e moderno

6 novembre 2012

La “nuova economia” spesso si camuffa usando l’aggettivo verde, ma l’uso indiscriminato e criminale del territorio è sempre quello vecchio.

Male in salute!

8 luglio 2012

La nostra sanità fa acqua da tutte le parti!

Brrrrrr…

27 Maggio 2012

Regione e Bccv. La prima vuole mettere i suoi uomini, la seconda si offre, ma Bankitalia non vuole ingerenze politiche. Ai voti tutti quanti, senza distinzioni. Tre anni fa, Ennio Brochet, il consigliere designato non fu eletto, la Regione vuole evitare che la beffa si ripeta. La Regione vuole una banca! Bccv vuole i favori dei politici. Bankitalia boccia. Bankitalia ricorre al Tar. Il politico, Claudio Lavoyer, ha usato Bccv che si è fatta multare da Bankitalia per procedure non corrette. La Bva erogava crediti a go go, abbiamo visto che fine ha fatto. Banca e politici… non fa bene.

Grande Fratello presente! (1°parte)

9 dicembre 2011

Il ritorno!

L’incertezza sulle condizioni della moneta unica e delle finanze europee rende difficile separare l’essenziale dall’accessorio. E’ in realtà lo scopo di queste “imprevedibili” crisi, che “minacciando di travolgerci”, ci obbligano a “provvedimenti d’urgenza”: farci accettare nella confusione quanto, se avessimo avuto tempo per pensare, avremmo forse rifiutato. L’accrescimento del differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi (il c.d. spread), che, a termine, avrebbe fatto fallire l’Italia e di conseguenza l’Europa, fa parte di questo tipo di scenario. Di fatto, l’Euro non è mai stato in pericolo: l’Euro è un mezzo potentissimo del vero potere (quello bancario) e questi non se ne priverà mai volontariamente. Doveva invece essere presentato come pericolante, affiché ai popoli europei, e a quello italiano in particolare, potesse essere somministrata una pozione indigesta.

Si è quindi creata l’”emergenza”. Si è messo alla guida della BCE un Gauleiter del vero potere, già vice-presidente di Goldman Sachs dal 2002 al 2005 (Goldman Sachs è, ricordiamolo, la banca d’affari americana che, insieme con – ma più di altre – delle stesso stampo, è stata all’origine della gigantesca truffa dei subprime). Un altro Gauleiter del medesimo calibro, già international adviser della stessa banca, è stato scelto come capo del Governo italiano. Lo scenario montato, i protagonisti in scena, lo spettacolo poteva cominciare. Lo scopo principale dell’operazione sembra essere la ricapitalizzazione delle banche italiane a totale carico dei contribuenti. Infatti, il pesante prelievo effettuato per pagare gli interessi sul debito pubblico (in gran parte detenuto dalle banche), la garanzia prestata alle obbligazioni bancarie (7 anni!), l’obbligo di utilizzare moneta elettronica per ogni trasferimento superiore a 1.000 euro (e a 500 quando da amministrazione a cittadino) presenta i caratteri di una manna per le sanguisughe:

I titoli del debito pubblico detenuti saranno ripagati, a costo di ridurre in miseria decine di milioni di cittadini: non ci sarà quindi nessuna svalutazione in conto capitale. Emettere titoli di debito propri, con la garanzia dello stato (pubblica), sarà meno oneroso e aumenterà ulteriormente i profitti (privati). Su ogni trasferimento, percepiranno una commissione (il Gauleiter si è “augurato” che la diminuiscano, ma, guarda caso, su questo il nostro non riesce a legiferare…). Detti trasferimenti, per definizione, saranno moltiplicati per un fattore importante, dopo l’abbassamento della soglia massima esente a, appunto, 1.000 euro. Lucreranno quindi ancor più di oggi sulla valuta; Risparmieranno i costi del trasporto e stoccaggio della moneta “vera” (posto che carta colorata possa così essere definita): le stime parlano di miliardi di euro. Nessuno, di fatto, potrà vivere senza avere un conto in banca. Faranno pagare tutto questo ai soliti idioti: noi.