Archive for the ‘Demagogia’ category
27 aprile 2015
La Lega nord dice che non è razzista. Chi afferma il contrario viene apostrofato di buonismo. Vediamo chi ha ragione.
La campagna elettorale della Lega che vede Nicoletta Spelgatti candidata sindaco, ha come frase di battaglia la seguente: “Prima gli aostani”. Prima di chi? Secondo i seguaci di Salvini i cittadini che hanno la residenza e pagano le tasse si dividono in una ulteriore graduatoria: chi è nato qui da generazioni e chi no. Primi e secondi. La differenza dunque si basa esclusivamente sulla base etnica e non è forse sulla presunta superiorità di una presunta razza che si fonda il razzismo? In questo caso i diritti basilari come la casa, non sono di tutti gli esseri umani che contribuiscono allo sviluppo di una comunità, ma appartengono in primis a chi detiene determinate caratteristiche. A chi c’era già da prima. La Valle d’Aosta è stata redarguita dall’Europa per non essere così accogliente come dice di essere, ma ai leghisti ancora non basta. Fanno finta di non sapere. Per avere un minimo di aiuto sociale, secondo loro, occorrerebbe essere residenti per otto anni (legge che era in vigore ed è stata cambiata proprio perché fuori dalle direttive europee), prima i doveri e poi i diritti. Per la Lega gli esseri umani, se non appartengono al territorio da generazioni, non hanno diritti, solo doveri e poi ancora se ne parla. Difficile non vedere l’impronta del razzismo in questa affermazione. Un razzismo ancora più bieco in quanto strumentale alla vittoria elettorale. Ancora più disgustoso in quanto dirotta la fragilità verso altra fragilità per favorire politici che fragili non sono. (altro…)
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28 febbraio 2015
Subito dopo il congresso dell’UVP, in aprile di un anno fa, il capogruppo del PD, Raimondo Donzel insieme a i consiglieri Carmela Fontana e Jean-Pierre Guichardaz, in contrasto con quanto detto dal segretario Fulvio Centoz così affermava: “constatato che l’intervento del segretario del Pd disattende completamente le indicazioni dell’Assemblea del partito e la posizione del Gruppo PD-Sinistra VdA sulla crisi politica in Consiglio regionale, si dissociano totalmente dalle dichiarazioni rese e si autosospendono dal Partito democratico della Valle d’Aosta in attesa di un chiarimento politico in Assemblea regionale». Le indicazioni date dall’Assemblea di allora erano in netto contrasto con la scelta di oggi e bocciarono qualsiasi apertura con il Governo Rollandin. I consiglieri su questo erano stati chiarissimi e i loro interventi in Giunta molto duri. E’ vero che la politica non è fatta di pietra e somiglia di più all’acqua che prende la forma del tipo di contenitore, ma questa nuova scelta che vedrà il PD in maggioranza in Regione insieme a Stella alpina e Union e nella stessa coalizione per il Comune, ancora nessuno l’ha motivata. E non sono le parole scariche di contenuti dell’accordo a spiegarci la ragione. Dunque, perché ieri no e oggi sì?
Categorie: Delirio, Demagogia, Disgusto, Domande, Elezioni, Memoria storica, Politica valdostana, Uomini politici
Tags: Carmela Fontana, Elezioni comunali 2015, Fulvio Centoz, Jean-Pierre Guichardaz, PD valdostano, Raimondo Donzel, Stella Alpina, Union Valdotaine
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12 gennaio 2015
Quanta retorica stucchevole su facebook in nome della Libertà di espressione. Vivo in un posto dove l’omertà e la paura la fanno da padroni, ma nessuno osa dirlo. Neppure al presidio, dove le parole si sono condensate come il miele. Tutti si sentono Charlie. Qualcuno ha anche osato a scrivere che la Vallée d’Aoste è Charlie! Bestemmia nazionalista che fa ridere. Avete notato una rubrica di satira sui giornali locali? Dopo il “Cittadino valdostano” Vincenzo Calì, direttore (cercatelo, merita) e una breve parentesi sulla Gazzetta della prima ora, non ho visto quotidiani, settimanali locali che ospitassero un po’ di veleno. Giusto Le Travail che si è beccato una querela da parte di Caveri, il paladino della libertà di espressione. Di recente mi era stato suggerito un corso di satira da tenere per la formazione obbligatoria dei giornalisti, l’idea proposta dal Presidente dell’Ordine non è passata… chissà perché?
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11 dicembre 2014
Da Roberto Mancini.
Che noia, che barba, che pochezza, che ripetitività, che mediocrità. Di fronte ad una crisi epocale, al fallimento clamoroso dello sciagurato modello “federalista” imposto dalla Lega (ed avallato dal governo Prodi con la riforma del titolo V…), l’unica risposta della “kulture valdotaine” è quella di riproporre il delirio dell’indipendenza?
Oppure, di fronte alla sfide della modernità globalizzata, la soluzione è quella propugnata dai salafiti? Quella di ripiegarsi su se stessi, tornare alla purezza originaria della “valdostanidad”?
Al francese “langue véhiculaire”?
Naturalmente dietro alla manovra ordita dal mediocre congresso di Pont , oltre ad una devastante carenza di idee, c’è dell’altro: la solita furbizia da magliari, quella di dirottare le responsabilità del malgoverno locale verso oscuri nemici esterni, in questo caso identificati nel governo italiano e nell’Europa. (altro…)
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10 dicembre 2014
Leonardo La Torre, il consigliere birichino che ha tenuto in scacco il Consiglio per qualche mese, dice che bisogna costruire una “Federazione degli autonomisti” per difenderci dagli attacchi romani. Non dice cosa dobbiamo fare per difenderci dai suoi attacchi ben più pericolosi. (In caso di elezioni anticipate, per favore facciamolo fuori, grazie.). Fa il simpatico il Camaleonardo, invita a una lettura ottimistica del bilancio che dispone per gli investimenti di un centinaio di milioni di euro. Una miseria. Ovvio che la colpa sia di Roma e delle sue richeste coercitive. Nessuna responsabilità verso la classe dirigente che ha dissipato in progetti inutili, in contributi che non hanno dato frutti succosi per l’economia ma solo per i politici, ingenti quantità di denaro provenienti, ma guarda, proprio da Roma. Secondo Camaleonardo occorre reagire. Come? Ma con la solita demagogica difesa dell’autonomia. E sarebbe la soluzione giusta se si trattasse di un’emancipazione reale, svincolata dai sussidi statali, ma anche dalla politica locale, per orientarsi verso uno sviluppo economico capace di reggersi sulle proprie gambe. Sarebbe carino sapere che cosa intendono tutti i nostri politici per autonomia. Da quello che hanno combinato in quarant’anni si direbbe: farsi i cazzi loro!
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Tags: Autonomia, Bilancio regione Valle d'Aosta, Consiglio regionale della Valle d'Aosta, Leonardo La Torre, Roma ladrona
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3 dicembre 2014
Di antirazzisti dichiarati in Valle siamo in tre: Patuasia, Roberto Mancini e Andrea Chatrian. Non mi risultano altre critiche alla pesante affermazione del presidente Rollandin che accusa l’Europa e lo Stato di non voler creare cittadini di serie A e di serie B, che critica indirettamente la Costituzione che vede tutti uguali davanti alla legge. Riporto la frase che il presidente ha detto al Congresso unionista per chi se la fosse persa con la speranza di poter leggere qualche altra frase indignata. “Oggi è difficile fare norme e offrire garanzie orientate specificamente ai valdostani. Sfortunatamente le regole europee su temi come la casa o il lavoro mettono sullo stesso piano chi viene da fuori. Bisogna impedire che ci gestisca chi non è valdostano“. Non vi sembra che si tratti di razzismo allo stato puro? Dunque state zitti?
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19 novembre 2014
L’UVP si fa bello! Presenta una proposta che impegna il Consiglio a contenere i costi della politica, sapendo benissimo che l’emendamento sarebbe stato respinto. Rollandin infatti invita alla cautela: l’argomento è delicato! Questa sì che è demagogia! C’è una legge del 2012 che dice chiaramente che ogni consigliere è libero di tagliare le sue indennità come e quanto preferisce. Dunque? Donzel si è spulciato 100 euro, i due pentastellati obbediscono alla regola del loro partito e percepiscono 2.500 euro, perché Laurent Viérin e tutti gli altri non danno il buon esempio e dirottano la metà del loro mensile, ma anche un terzo andrebbe bene, per scopi di utilità comune che ce ne sarebbe tanto bisogno? Che non siamo mica così deficienti!
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Tags: Augusto Rollandin, Consiglio regionale della Valle d'Aosta, Demagogia, Laurent Viérin, UVP
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