Informo tutti gli utenti di Patuasia che la stessa ha subito un procedimento disciplinare dal Collegio di disciplina territoriale dell’Ordine dei giornalisti della Valle d’Aosta. Non ho nessuna intenzione di presentare ricorso, accetto senza polemica la sanzione di CENSURA che la Commissione (formata dai seguenti giornalisti: Maria Teresa Zonca, presidente, Alessandro Celi, segretario, Enrico Marcoz, relatore) ha ritenuto di deliberare nei miei confronti, nonostante l’esposto presentato dal giornalista, Angelo Musumarra, fosse stato ritirato. In diversi miei post avevo aggiunto il virgolettato alla parola giornalista, avevo paragonato Musumarra a Emilio Fede, definito giornalaccio il quotidiano su cui scrive e altre osservazioni ritenute sanzionabili in base agli articoli 2 e 48 della legge numero 69 del 3 febbraio 1963. Tale legge chiede ai giornalisti di promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi e di essere conformi al decoro e alla dignità professionale e a quella dell’Ordine. Perché vi dico tutto questo? Perché la mia è anche la vostra avventura!
Archive for the ‘Censura’ category
Sapevatelo!
5 aprile 2014Allarme libertà!
23 gennaio 2013Guardate qui cosa ho trovato su fb, e poi mi criticano perché pubblico vignette satiriche che loro considerano antidemocratiche (ma in che razza di provincia-regime viviamo?) e invocano una campagna elettorale fatta con correttezza! Sono tanto politicamente corretti che trafficano per chiudere Patuasia!
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E. M.: Non si chiudono i siti. Si possono criticare, contrastare, ma chiudere no. E lo dico da parte lesa…
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G. D. R.: Ci stiamo lavorando. .. dacci tempo Emanuele. ..abbiamo in mente qualcosa!Aggiungo che al signor E.M. piace questo ultimo commento.
Voglio il controllo ONU!
5 novembre 2012Quando ci sono le elezioni vuoi politiche, regionali o comunali i cartelloni vengono messi in bella evidenza affinché i cittadini possano divertirsi a studiare le facce con relativi difetti, dei loro potenziali amministratori. Li avete visti quelli del referendum? Io di sbieco, già perché sono stati posizionati davanti all’Hotel des Etats che se vuoi dare un’occhiata nell’altro lato del pannello fai fatica e rischi pure di inciampare fra la struttura metallica e i basamenti di cemento. Se hai con te un bambino in carrozzina non puoi, succede uguale, se sei tu stesso a starci seduto sopra. Bel rispetto ha l’amministrazione verso i suoi cittadini, vero? Un comportamento grave perché non aiuta l’informazione, ma al contrario stimola la non informazione che porta all’astensione voluta fortemente dalla maggioranza del Governo regionale a cui si associa il Comune. Dunque è normale un comportamento simile? NO! Ma non c’è nessun controllo? Cazzo, siamo come in Russia? Dobbiamo ricorrere all’ONU per avere votazioni libere?
Oscurantismo
31 ottobre 2012C’è un particolare che non viene spesso ricordato e che vale la pena di rimettere in circolazione, affinché si sappia dove viviamo e chi ci amministra. Mi riferisco all’oscuramento del sito del Comitato del SI da parte dell’Amministrazione regionale. E’ stato inserito in una black-list (pure Patuasia) rendendolo inaccessibile a tutti i dipendenti dell’amministrazione pubblica. Sono esclusi anche gli utenti delle biblioteche per cui si può dire che si tratta di vera e propria censura. A prova di ciò il sito ufficiale della Regione è facilmente consultabile. Gli impiegati possono informarsi, senza distrarsi dal lavoro, sulle meraviglie del nuovo impianto, ma l’ufficialità trascura altre informazioni scomode come le tormentate storie con la magistratura di alcuni titolari degli appalti, i danni alla salute, i costi che graveranno sulle nostre tasche ecc ecc, tutte notizie che si trovano invece sul sito a costo zero http://www.vallevirtuosa.it . Nei fatti la par conditio è una bufala! Altro esempio: l’USL prende le distanze dai suoi medici oncologi che avvertono dei danni alla salute che può causare un pirogassificatore, ma non prende altrettante misure dal dottor Sudano, dipendente pubblico, che invece afferma il contrario. Che il posto nel quale viviamo sia un piccolo regime governato da ometti e donnuncole si evince anche da questi fatti. Briciole di una pagnotta ormai diventata indigesta.
Diritti o interessi?
28 ottobre 2012Astenersi è ammissibile, nessuno è costretto a recarsi alle urne, ma nella vita collettiva di una democrazia farlo è un dovere, affinché non sia solo una ristretta cerchia di politici a decidere delle sorti di tutti. L’astensione la pratica chi, all’interno di un dibattito, di una proposta, di una decisione, non ha maturato una scelta. Si astiene chi non ha compreso. Chi non si è informato e, più in generale, chi non nutre interesse per la faccenda. Nel delicato referendum propositivo sul pirogassificatore, c’è il rischio che vinca chi non ha capito un tubo. Chi non si è messo a conoscenza. Chi se ne frega dell’argomento. Al non raggiungimento del quorum preferirei vincesse il NO. Non condivido le argomentazioni di chi sostiene che il trattamento a caldo sia la migliore soluzione possibile, ma si tratta di una proposta che si basa su un determinato punto di vista e, nel caso vincesse, che ha saputo rendersi più credibile e affidabile. Proporre l’astensione è da furbetti criminali. Questi hanno promosso il referendum propositivo, ma con un quorun altissimo e poi, al momento dei fatti, ecco che invitano a boicottarlo. Non è la prima volta, anzi si può dire che sempre è stato così. Allora in che democrazia viviamo? Oppure, questa democrazia che altro è se non un regime che maschera la sua natura corrotta? Come può essere possibile che la Regione non si sia costituita in giudizio per difendere la propria Commissione? Nessuna posizione nei confronti dell’associazione Anida che ha presentato un nuovo ricorso per chiedere l’inammissibilità del referendum. Referendum che è espressione della nostra autonomia! Forse perché il sistema di potere unionista al diritto dei valdostani di esprimersi su un argomento che riguarda il loro territorio, preferisce gli interessi d’impresa?
Quer pasticciaccio brutto di piazza Deffeyes
2 ottobre 2012Ci sono cose che non capisco. Una fra queste sono i soldi dati ai gruppi consiliari che vengono spesi per la pubblicazione dei giornali dei rispettivi partiti. L’Union valdotaine usa ben 142.000 euro per la stampa del Peuple, ma lo Stato non versa già una bella cifra al partito per la stessa ragione? (si dice 300.000 euro?). E se sì possibile che un giornaletto di quel tipo costi così tanto? Lo stesso appunto lo rivolgo a Stella alpina, al Popolo della Libertà, al PD, alla Fédération. Altra incomprensione sono le spese per i dipendenti. Una volta, quando i gruppi non erano dotati di uffici e segretarie poteva esserci una ragione, ma oggi che i gruppi consiliari hanno a disposizione un palazzo intero fornito di tutto punto hanno ancora bisogno di stipendiare dei dipendenti? Alpe spende più di 50.000 euro per una dipendente e tre collaboratori, l’Union più di 82.000. E dove lavorerebbero gli assunti? E poi i bonifici per la Festa della Calabria? E quelli per la Fondazione Giulio Dolchi? Missioni e trasferte? Intuisco pasticci. Un uso allegro dei soldi elargiti. Altro pasticcio che è emerso e che sicuramente è stato fatto in buona fede, lo conferma la pubblicazione sul sito, ma non per questo giustificabile, è quello che riguarda il rimborso dei contributi previdenziali dei tre consiglieri democratici. La questione, come dice Gianni Rigo sulle pagine della Stampa, “è ampia e complessa” così complessa che i cittadini fanno fatica a comprenderla. Non si capisce, infatti, perché mai dovrebbe essere il Consiglio a rimborsare i contributi e non il partito. Che ci sia trasparenza non lo nega nessuno, ma che la faccenda rimanga poco chiara è altrettanto certo. Una contraddizione intrigante che solo questa politica sa creare. Per diradare la nebbia, non sarebbe più opportuno che siano i partiti a sbrogliarsela fra le varie spesucce di rappresentanza, consulenza, trasferte, pubblicazioni? Che la cifra risparmiata possa essere così investita per il bisogno dei cittadini e non per le spesso futili necessità dei politici di turno?
Censura esiste!
25 giugno 2012La Rete sotto sequestro
18 febbraio 2012Il sito Vajont.info dedicato alla memoria dei millenovecento morti nel disastro della omonica diga, disastro annunciato, ma mai preso in seria considerazione, è stato chiuso per volontà di un giudice a causa della denuncia per diffamazione di due parlamentari: Maurizio Paniz e Domenico Scilipoti (avete presente i personaggi?). Prima ancora di un regolare processo o di una cancellazione delle frasi considerate dai due infamanti, il sito è stato bloccato in forma “preventiva”. Una decisione senza precedenti che mina la libertà della rete che ai politici dà molto fastidio. Domandina facile facile, quando toccherà a Patuasia?
Kapò
17 novembre 2011Qualche settimana fa, nei computer regionali girava una lettera non firmata, ma con molta probabilità proveniente dall’assessorato all’Ambiente, che istruiva il personale sulla bontà della scelta del pirogassificatore per lo smaltimento dei rifiuti in Valle d’Aosta. Nessun politico e amministratore si è preoccupato che quella lettura potesse distogliere l’attenzione degli impiegati dal loro lavoro giornaliero: le mail istituzionali non distraggono, informano. Il blog del Comitato Valle virtuosa (da oggi è un’associazione http://vallevirtuosa.blogspot.com/), invece distrae e quindi, come in qualsiasi regime autoritario, è stato oscurato. Coscienza e responsabilità sono due parole che l’assessore all’Ambiente, Manuela Zublena, usa spesso quando parla della sua scelta: coscienza? responsabilità? Usare il potere per informare parzialmente i cittadini, mettendo il bavaglio a chi la pensa diversamente è un metodo cosciente e responsabile? Può essere, se la coscienza è sporca e la responsabilità è diretta verso interessi altri che non riguardano la collettività. Secondo la Zublena il movimento spontaneo che si è creato intorno al problema rifiuti, crea un “clima di sfiducia nel lavoro delle istituzioni”. Ha ragione! Che fiducia si può mai dare a una politica che non ascolta, imbavaglia, strumentalizza, disinforma, costringe? Secondo Manuela, Valle virtuosa distoglie l’attenzione dal problema quindi, secondo lei, i cittadini che dedicano il loro tempo, risorse economiche, energie per essere informati e informare, invece di arricchire il panorama di argomentazioni che facilitano una scelta consapevole, distraggono l’opinione pubblica! Già, bisogna ubbidire agli eletti. Starsene buoni e zitti e accettare supini le decisioni dei benedetti dal popolo. Questa è, secondo la biondina, la democrazia. La tipa poi si permette di usare frasi come rispetto per i cittadini…
(Avviso agli oscurati, Patuasia si può leggere da qui:
News
14 novembre 2011Negli uffici regionali e comunali valdostani il blog Patuasia è censurato esattamente come in Cina.
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