Qualcuno l’ha trovata magnifica, io l’ho trovata deprimente. Questa campagna elettorale. Dipende dai ruoli, è chiaro. Chi ci è in mezzo si inietta di adrenalina prodotta dal narciso che c’è in noi, chi guarda si fa di camomilla. Soporifera la seratina di ieri sera che ha visto sul palco le cento e passa facce dei vari candidati del carrozzone autodefinitosi di centrosinistra. Scontati anche gli interventi tra cui spicca per professionalità e preparazione Maurizio Martin, segretario della Stella alpina. Almeno è preparato. Controlla le parole. Non si ripete e argomenta, pur con un modesto catalogo cromatico, dei contenuti. Noiosi e prevedibili tutti altri. Particolarmente sciapa la candidata a vice sindaco, Antonella Marcoz. Nessuno scatto di energia, nessuna variazione di timbro nella lettura da scolaretta. La lezione imparata neppure a memoria. Troppo sicuro di sé, invece, Raimondo Donzel che ci ha rifilato un discorso ormai sbiadito dal troppo uso. Patchwork di concetti masticati e ruminati e vomitati in un italiano da bar sport. Ennio Pastoret mi ha divertita con quell’accento rustico dal sapore antico. A modo suo conserva una certa genuinità. Fuori paesaggio il segretario di Creare VdA, René Tonelli, che cita il romanzo di Baricco come metafora politica: “Oceano mare”, quando presentiamo in questi giorni al mondo intero la verticalità delle nostre Alpi! Anche il candidato Sindaco, Fulvio Centoz, non si è discostato dalla media piuttosto bassina dei suoi predecessori. Intercalari ripetuti, discorso poco organico, a tratti disordinato, privo di una linea conduttrice, eccessivi ringraziamenti che poi si fanno alla fine e non all’inizio di un discorso. Battutine al veleno contro gli avversari quelle in bocca al Presidente della Giunta, l’unico che ha strappato qualche risata, ma lui è un animale atipico e merita un discorso a parte. La cosa più buffa della seratina è stato il caloroso invito ad andare alle urne. Difficile pensare che i candidati e i loro parenti possano disertarle. Quelli costituivano il pubblico di ieri sera, chi altri?
Archive for the ‘Aria fritta’ category
Seratina finale
8 Maggio 2015Pays ignorant!
20 aprile 2015Guardate cosa e come scrivono gli indipendentisti del Pays d’Aoste Souverain! Cinque errori gravi! Souverains, mais ignorants! Sul loro sito altre numerose perle linguistiche. Indipendenti sì, ma dalla grammatica!
Tra parentesi la voce corretta.
“Pays d’Aoste Souverain se réjouit de voir parmis (parmi) les candidats plusieurs noms de sympathisants et militants de la cause indépendantiste qui ce (se) sont approchés à notre mouvement. Ce sont des personnes venant de la société civile, de différentes tendences politiques qui se mettent à disposition de la communauté valdôtaine. Nous ne donnerons auqu’une (aucune) indication de vote pour souligner notre neutralité vis-à-vis au (des) partis politiques actuels mais nous nous permettons d’encourager la population à soutenir les candidats qui se déclareront publiquement indépendantistes pendant la campagne électorale. Nous invitons aussi nos militants de (à) stimuler le débat sur le sujet de l’indépendence administrative pendant la présentation des programmes électoraux.”
Vecchia politica a chi?
31 marzo 2015Dunque. Dopo un interminabile periodo di confronti per elaborare un programma, perché non sono le poltrone e le persone che le occuperanno il problema, ecco che la coalizione detta del centrosinistra, perde un pezzo. L’Altra Valle d’Aosta non ci sta più. Eppure, se erano arrivati ai nomi, vuol dire che i compagni erano riusciti a far digerire al leader dell’UVP, Laurent Viérin, il loro programma-sudatissimo. Un documento che contiene un punto che non collima con le sue idee: l’introduzione del riconoscimento e la trascrizione delle unioni civili e dei matrimoni omosessuali contratti all’estero. (Laurent nelle precedenti elezioni, in qualità di candidato aveva firmato quello del Forum delle Famiglie contrarissimo a tutto ciò che non è la famiglia tradizionale.). Gli altri punti del programma-sudatissimo erano i soliti e quindi facilmente condivisibili. Il nodo era solo quello, portarlo a casa è stata una vittoria della Sinistra-con-i-controcazzi. Perché parto da qui? Per smontare la teoria trasversale che le coalizioni si creano sui programmi e non sulle persone. Infatti… (altro…)
Il posto suo
24 marzo 2015Il sindaco Bruno Giordano, nell’ultimo Consiglio della sua legislatura ha dato la stoccata finale. Un colpo inferto di punta, ma con un fioretto di plastica, di quelli che si acquistano ai bambini durante il Carnevale. Nessun ferito, a parte lui. Ferito come può esserlo un amante sedotto e abbandonato. Lusingato e poi lasciato al suo destino perché un altro, più utile, ha preso il posto suo. Si è incazzato Bruno per via della famiglia presa di mezzo. Famiglia politica si intende, dai lunghi trascorsi socialisti (li conosciamo noi i socialisti!), ma che ci faceva il compagno Sindaco in una Giunta di centrodestra? Che ci faceva insieme al camerata Paron? (che oggi si associa ai valori dell’antifascismo!). Pare che della natura politica del suo Governo, l’ex Primo Cittadino se ne sia accorto solo ora. Si stupisce ancora che l’UV abbia dato la cadrega più importante a uno del Pd, quando lui medesimo prese la tessera rossonera solo qualche mese prima della sua candidatura. Già…, sulla propria pelle le scelte assumono le sembianze di ferite, su quella degli altri si chiamano accordi.
Dio perdona…
6 marzo 2015Dell’Expo VdA sappiamo tutto sul logo (banaluccio), ma non sappiamo niente sul progetto complessivo. Volevano risparmiare sul grafico e hanno coinvolto i bambini di una scuola elementare, ma non essendoci più il bambino per eccellenza, Franco Balan, concentrare la scoppiettante fantasia infantile in un segno si è rivelata impresa difficile. Ancora una volta la suggestione è stata presa dalla romanità: la x risulta dall’incrocio del cardo con il decumano. Dico ancora una volta, perché, se ben ricordo, anche per la promozione di Aosta Capitale della Cultura (tonfo clamoroso) il grafico aveva fatto ricorso a questo soggetto. E anche in quell’occasione, la conferenza stampa si era incentrata soprattutto sulle ragioni estetiche del logo… poi aria fritta a palate. Cosa si farà in concreto non lo sapremo fino al momento dell’inaugurazione. Mancano 56 giorni all’evento e l’autonoma Valle d’Aosta arranca a fatica. Sul sito nella pagina dedicata non compare nulla, solo una frase in inglese: work in progress! (altro…)
La quarta lingua!
26 febbraio 2015L’accordo c’è! Questo è l’ultimo pezzo del testo ditemi che lingua è? Anche il politichese ha più senso!
“La coalizione Uv, Sa, Pd intende operare ed impegnarsi per rinforzare il senso di appartenenza alla comunità attraverso un ruolo attivo di tutti i cittadini con modalità di collaborazione coerenti con la storia, la cultura e la tradizione della città di Aosta, favorendo la partecipazione democratica attraverso il reale coinvolgimento nei processi decisionali dei soggetti attori del territorio».
Ritorno al passato… di verdura!
10 febbraio 2015Dice Massimo Lattanzi su facebook: “Quindi….i nostri attuali alleati sono i loro nuovi alleati per il rinnovamento? Quindi noi eravamo già avanti?“. Ha perfettamente ragione. Il PD si allea con quelli che ancor oggi in Comune sono gli alleati di Forza Italia, con questi dovrebbero spostare l’asse verso sinistra, verso il CAMBIAMENTO. Già, l’intero Mouvement del ni droite ni gauche e il suo storico galoppino fiorito, darebbero alla città un nuovo volto politico. Cioè quello di un lustro fa. Non un dubbio, un’increspatura hanno attraversato la mente dei dirigenti del PDVdA sulla scelta fatta che tradisce le parole di Donzel, di Guichardaz, della Fontana, fortemente critiche nei confronti della gestione unionista del potere. Non andava bene il dialogo quando l’Union era divisa, va bene ora che l’Union è riunita in una probabile futura maggioranza in Consiglio comunale. BRAVI! Centoz dice che oggi per lui è una giornata produttiva in quanto “la direzione regionale del PDVdA ha dato mandato all’unanimità alla commissione politica di chiudere l’accordo con UV, SA, UVP sul comune di Aosta per la nascita di una nuova coalizione di centrosinistra che possa porsi in discontinuità rispetto alla maggioranza attuale.”.
Sempre la stessa Storia!
9 febbraio 2015“Stop all’Italia delle Repubblichette“, dichiara Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte e del Comitato delle Regioni. E il pelo si rizza su tutte le schiene dei politici valdostani. Tutti pronti a dar battaglia per difendere l’Autonomia dagli attacchi di chi la vuole mettere in pericolo anche solo con una frase. C’è molta suscettibilità in Valle d’Aosta. La Costituente di Cogne è il primo passo per elaborare una strategia in difesa dell’aria fritta. “C’è una storia e una cultura da rispettare“, sostiene la Favre, presidente di UVP. La Storia, secondo la tradizione alpina, è solo quella fetta che ci interessa. Quella parte estrapolata dal mare infinito dei fatti umani che ci fa gioco. Il resto è leggenda. (Ricordo che il nostro capoluogo l’ha fondato un imperatore romano). Alla casta locale interessa solo un pezzo di Storia: QUEL pezzo di Storia. Ben sigillato in bacheca come un fossile da museo. Feticcio da rispolverare con puntualità per esorcizzare la Storia: quella che va avanti. Quella che riattiva il fuoco dell’eterna ricerca e non idolatra le ceneri di un passato ormai privo di senso. La casta si aggrappa allo Statuto che osanna come un dogma religioso e che, in quanto tale, non va mai discusso. Un Dio che ci sovrasta e che ci protegge dai demoni. Ma i demoni noi ce li abbiamo in casa! Allevati e protetti e mantenuti. Sono loro ad avere paura delle dichiarazioni di Chiamparino! Perché è chiaro che ampliando i confini delle competenze, viene meno il loro spazio vitale. Più ricca si fa la scelta per la rappresentanza e più alte sono le possibilità che non vengano eletti o rieletti. In fondo quella dei politici altro non è che una corporazione professionale che difende i propri privilegi da una maggiore competitività. Come lo è quella dei notai, dei taxisti, degli avvocati, dei farmacisti, delle guide turistiche… il fine è sempre quello della salvaguardia di se stessi: la Storia che si ripete.
Quasi tutti uguali!
24 gennaio 2015Potevano autoridursi lo stipendio e magari finanziare l’acquisto delle riviste che non sono più state acquistate dalla Biblioteca regionale o altro, ma nessuno dei consiglieri regionali l’ha fatto! ( A parte i due grillini che si erano tagliati lo stipendio da subito). E poi di quale cambiamento parlano?
Différents niveaux, mêmes intérêts!
21 gennaio 2015Ma cosa vuol dire “différents niveaux”? Vuol dire farsi gli affari loro. Quando, dove e con chi. Uno dei refrain più usati nelle ultime competizioni elettorali è stato quello fritto e rifritto della “partecipazione”. Il grande obiettivo quello di riportare la gente a entusiasmarsi per la politica, pena la crisi della democrazia! Mi chiedo come si possa riprendere l’interesse verso la “cosa pubblica”, se le premesse sono quelle che ci hanno disgustato in questi ultimi tempi. Prima vogliono a tutti i costi la testa di Rollandin, adesso, non avendola avuta, sentono che è necessario dare sostegno alla maggioranza. Fanno patti trasversali per un candidato sindaco in Comune, ma dicono di rimanere all’opposizione in Regione. I “différents niveaux”, allontanano la politica dal cittadino, lo fanno vomitare per il semplice motivo che, a cercar di capire la strategia per il bene comune, vengono le vertigini. Per riagganciare il cittadino alla politica occorre prima di ogni cosa renderla più facile. Comprensibile. Chiara. Trasparente. Aperta. Dalla palude nostrana solo miasmi fetidi. Prevedo un aumento dell’astensionismo. (altro…)
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