Archive for the ‘Animali’ category

Il senso dell’ospitalità

11 gennaio 2015

Copio e incollo dal profilo fb di Loris Biazzetti, giusto per informare sullo stato dell’accoglienza ad Aosta.

Centro di Aosta, qualche mattina fa. Mio fratello Roberto e sua moglie Vilma entrano con la loro piccola ed educatissima cagnolina Mina nella graziosa caffetteria “Croix de Ville” di recente apertura. Si siedono ad un tavolo ordinando due caffè allo svogliato gestore che solo al momento di servirli si accorge con sdegnato disappunto della presenza dell’animale: “L’avessi visto prima non vi avrei fatti entrare”, sbotta stizzito, indicando ai due esterrefatti malcapitati l’apposito avviso – talmente diafano e trasparente da risultare pressoché invisibile – che sulla porta d’ingresso diffida i proprietari di cani dal mettere piede nel locale. Bevuti di malavoglia i caffè e pagato il conto in fretta e furia, Roby, Vilma e la loro amica pelosa guadagnano l’uscita del bar ben decisi a non tornarvi mai più. Inutile aggiungere che, da oggi, la “Caffetteria Croix de Ville” occupa un posto d’onore anche nella mia personale lista nera – nonché, spero, in quelle di tanti amici che mi leggono – dei locali aostani da cui stare rigorosamente alla larga…”.

E lo scandalo continua…

14 novembre 2014

Attività di macellazione clandestina, uccisione e maltrattamento di animali: questi i reati scoperti a Nus, il 10 novembre scorso, dal Corpo forestale della Valle d’Aosta e dai veterinari  dell’Azienda USL regionale, a seguito di indagini condotte nell’ambito di specifici controlli finalizzati alla repressione di illeciti in materia di produzioni agroalimentari, Polizia Veterinaria e maltrattamento di animali.

All’interno di un’azienda zootecnica in comune di Nus veniva eseguita un’attività di macellazione clandestina senza alcun rispetto delle norme poste a tutela del benessere animale, in totale assenza dei requisiti minimi igienico-sanitari previsti dalla legge e in mancanza delle necessarie autorizzazioni.

Gli esemplari macellati rinvenuti sono stati posti sotto sequestro e i presunti responsabili degli illeciti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Aosta.

Zoo mascherati

17 luglio 2014

Riceviamo da Legambiente e volentieri pubblichiamo.

Al Parc animalier di Introd, ampliato da poco, si aggiunge ora quello di Champdepraz. Il Circolo Legambiente Valle d’Aosta da sempre è critico verso questi zoo mascherati, che nella nostra regione sorgono, oltretutto, ai confini di due Parchi veri (il Parco Nazionale del Gran Paradiso, e il Parco regionale del Mont Avic), dove gli animali possono essere osservati liberi nell’ambiente naturale, e dove il loro comportamento non è alterato dalla condizione di cattività. I fatti di attualità ci obbligano a ritornare sull’argomento: come è noto, i parchi faunistici possono godere di sovvenzioni pubbliche (ogni anno un fondo viene stanziato allo scopo, e assegnato in base ai progetti presentati). Il contributo è stato assegnato anche quest’anno, nonostante i tagli imposti dalla crisi economica. Allo stesso tempo, però, la Giunta Regionale non ha ancora stanziato le risorse minime indispensabili per garantire la sussistenza del Parco del Mont Avic. (altro…)

Brivido al caldo

29 aprile 2014
Altri sono i rettili che mi mettono paura!

Altri sono i rettili che mi mettono paura!

Quelle bestie vanno abbattute!

10 novembre 2013

Ai cacciatori non bastano i porcastri, gli stambecchi, i caprioli, i cervi, le lepri, le marmotte, i volatili vari, i cinghiali, le volpi, i camosci… adesso che si sono materializzati i mufloni chiedono di poter cacciare anche loro? E’ noto che i cacciatori amino la natura. Che vigilino per contenere la fauna, infatti i mufloni avvistati sono ben cinquanta! Non è fauna autoctona, quindi abbattibile. Probabilmente è stata introdotta proprio da altri cacciatori come è stato fatto con i porcastri. Insomma sembra che la strategia sia questa: creare il problema per poi risolverlo a fucilate. E se optassimo a risolvere il problema alla radice, cioè prima che diventi tale? E cioè dare retta alla maggioranza della popolazione che della caccia non ne vuole sapere e lo ha detto a chiare lettere con un referendum?

Neanche all’asino…

30 giugno 2013
Non gli piace e lo dice!

Non gli piace e, a suo modo, lo esprime!

Anche agli asini non piace la nuova Porta Pretoria e lo esprimono a modo loro!

Patuasia ama i gatti

29 giugno 2013
Questa è Penelope! Mandate le foto dei vostri gatti insieme a patuasia, sarà divertente pubblicarle.

Questa è Penelope! Mandate le foto dei vostri gatti insieme a Patuasia, sarà divertente pubblicarle.

Anche i gatti amano Patuasia!

Esterrefatta!

23 giugno 2013

Signori sono esterrefatta. Pubblico qui di seguito un colloquio con la signora Lucia Lucia Branche che pare lavori nel canile o che comunque abbia dei contatti frequenti. Leggete e ditemi cosa ne pensate. Ho sperato di fare una cosa buona e vengo trattata in questo modo. Ma cosa sta succedendo? Comunque, se il canile e gattile di Aosta non ritiene necessario un aiuto da parte di “volenterosi” per i suoi ospiti sono certa che ne troverò facilmente altri più bisognosi. (Il cibo per i miei gatti lo compro anche su internet dove trovo le migliori marche presenti sul mercato, Almo Nature, per intenderci. Nessuna schifezza!).

  •  Lucia Lucia Branche se la cosa va in porto io lo verro’ a sapere perche’ mia figlia e’ 20 che lavora li’ percio’ i soldi devono arrivare per forza io propongo invece come faccio io ogni tanto portare 50 euro di tasca vostra al canile e gattile non sarebbe male ,visto che fanno una fatica tremenda per andare avanti ,,ma come vedete ci riescono benissimo ,,portate 50 euro e farete felici tanti animali ,,,grazie
  • Patrizia Nuvolari Non è esattamente così, gli amici e i nemici di Patuasia partecipano all’impegno del blog, che evita loro la pubblicità, con una donazione che poi Patuasia, per sua naturale propensione verso gli animali, girerà al canile-gattile sottoforma di prodotti. Il pagamento pay-pal effettuato permette acquisti via internet. L’aiuto diretto all’AVAPA è un’altra cosa.
  • Lucia Lucia Branche scusami non voglio fare polemiche e con te e con patuasia ma voi non conoscete la realta’ del canile e gattile e quindi le priorita’ che necessitano se facesse una colletta e desse i soldi al direttore allora le direi bravo ma cosi ,e’ come se tu mi co…Altro
  • Frank Burgay Molti gattili e canili d’Italia chiedono donazioni di crocchette (o altri cibi) all’interno dei Supermercati. Coop a Bologna fa così. A&O a Torino fa così. E’ una pratica comune quando a disposizione non si hanno migliaia di euro, ma un po’ di meno…
  • Patrizia Nuvolari Lei forse non ha capito bene la questione. Patuasia è uno sforzo non retribuito, neppure con la pubblicità che darebbe solo fastidio, per questa rinuncia qualche utente mi ha consigliata di inserire la possibilità di una donazione. Io ho deciso, se sar…Altro
  • Lucia Lucia Branche bene qui siamo ad aosta e gli animali non mangiano qualunque porcata gli si da’ sanno quelli che lavorano e gestiscono il canile che mangiare devono dare ..a questo punto mi da’ tanto l’impressione che si voglia fare i furbi ,il canile e gattile non viene su fb, a chiedere cibo o soldi quindi cercate di farvi un po’ gli affari vostri troppo comodo dire compro da mangiare su internet cosi mi lavo la coscenza senza pensare che schifezze si trovano nel cibo comprato su internet ,questo lo scrivo perche’ son sicurissima di come gestiscono il canile grazie a dio senza voi ,,volenterosi ,,fate i vostri acquisti e mandateli a bologna e torino ,,buona sera ..

Per gli amici a quattro zampe

23 giugno 2013

Amici e nemici di Patuasia volevo comunicarvi che ho seguito il consiglio di alcuni di voi: creare la possibilità di una donazione. Non ho mai avuto l’intenzione di mettere la pubblicità per principio (il disturbo della lettura come della visione a me dà fastidio quindi di conseguenza non lo propongo), e l’idea di guadagnare non mi ha mai sfiorata, però per ottimizzare al meglio il tempo che dedico al blog ho pensato che fosse utile farvi sentire parte attiva tramite una libera donazione che verrà usata per soddisfare almeno un po’ i bisogni del canile e gattile di Aosta. Appena avrò raggiunto una cifra acquisterò online i prodotti adatti e richiesti che poi consegnerò direttamente. Sarete sempre aggiornati. Grazie.

Il fucile unica soluzione?

5 aprile 2013

Riceviamo dal WWF Piemonte e Valle d’Aosta e volentieri pubblichiamo.

È dal 2004 che la Valle d’Aosta opera piani di controllo numerico alla specie ghiandaia e cornacchia, dal 15 giugno al 15 settembre (ovvero al di fuori della stagione venatoria) come azione di contrasto, a detta dell’Assessorato all’Agricoltura, “di ingenti danni alla melicoltura e ai vigneti[…]di forte valenza turistico/ambientale”. Quali metodi siano stati usati per evitare il detto danno alle produzioni agricole? I dissuasori acustici si sono dimostrati inefficaci e “le reti a protezione dei meleti hanno portato a risultati positivi, ma per le aziende di piccole dimensioni risultano avere costi troppo elevati”. Che forse i costi degli indennizzi sono minori? Non è così! Si preferisce piuttosto sparare ai corvidi ed inutilmente: vediamo perché. Nel 2004 sono state abbattuti 732 esemplari e il danno alla produzione è stato il più ingente, secondo solo a quello del 2007 quando gli abbattimenti sono aumentati e paradossalmente anche i danni. Se la matematica non è un’opinione è ovvio che non ci sia correlazione tra il numero di esemplari abbattuti e la riduzione dei danni ai meleti. Ma a quanto pare la Valle d’Aosta oltre ad essere insufficiente in matematica, va male anche nella gestione delle politiche agricole. Da tutti i dati emersi dai documenti prodotti dall’Assessorato emerge che i meleti soggetti a maggior danno sono quelli limitrofi alle aree incolte boschive. La logica imporrebbe a questo punto, dato il protrarsi di un azione fallimentare che va avanti da ben NOVE ANNI, di investire nella ricerca delle cause, nelle soluzioni alternative e nella pulizia dei fondi dismessi. Nulla di tutto ciò! Da nove anni si preferisce illudere i melicoltori con azioni del tutto inique, danneggiando oltretutto l’immagine della Regione che adotta un’ agricoltura ecologicamente non sostenibile. Nonostante i dati che smentiscono l’efficacia dei piani di controllo numerico, l’Assessorato decide si sperimentare nella giurisdizione di Chatillon, l’anticipo degli abbattimenti al 1° marzo, compromettendo volutamente il periodo di nidificazione dei corvidi. Si proverà ad abbatterli mentre si riproducono, lasciando la nidiata senza sostentamento; forse dopo nove anni di tentativi inutili la ”soluzione finale” sarà quella giusta? L’importante è non rinunciare alla logica del fucile in favore di metodi più scientifici. WWF, LAV, LAC e PRO NATURA hanno fornito l’analisi del fenomeno da un punto di vista scientifico e l’adozione di metodi consecutivi allo studio del problema, nonché richiesta la sospensione della delibera che prevede gli abbattimenti in periodo di nidificazione e non. La risposta della Regione Valle d’Aosta? NESSUNA! Non possiamo che prendere atto che al di là delle mura del feudo politico valdostano la voce “eco sostenibilità” non sia ancora giunta e che si preferisca adottare una politica agricola discutibile a danno degli agricoltori, ai quali si prospettano soluzioni del tutto empiriche, e dell’immagine dell’intera Regione.