Chissà perché le ghiandaie sono un pericolo e vanno abbattute e invece la processionaria no. Nell’area intorno ad Aosta e specialmente a Sarre, Saint-Pierre, Villeneuve, Arvier, la “gatta pelosa” ha infestato i boschi, così tanto che gli abitanti delle zone limitrofe si dicono molto preoccupati anche per la loro salute e per quella dei loro animali. Contro la processionaria del pino è disposta la lotta obbligatoria (art 1 Decreto Ministeriale 2007), ma nonostante la gravità della situazione l’assessorato all’Agricoltura, in un recente documento inviato al Celva a firma del dirigente, Corrado Adamo, ha scritto: “La lotta obbligatoria alla processonaria del pino non può essere imposta dal servizio fitosanitario competente per territorio perché in Valle d’Aosta la sopravvivenza del popolamento arboreo non è seriamente minacciata dalla presenza del parassita…”. Il parere di chi abita nelle zone colpite dice il contrario. E’ sufficiente fare una passeggiata da quelle parti per rendersi conto che, se i Comuni non si mobilitano subito per obbligare i privati a intervenire, come prevede il Decreto Ministeriale, il rischio di un’ecatombe verde si fa serio.
Archive for the ‘Agricoltura di montagna’ category
Lotta dura!
15 gennaio 2015Domandina maliziosa
11 novembre 2014Tagliano tutto dagli alberi ai servizi sociali, dalla cultura alle gambe della povera gente, ma un taglio alle battaglie delle capre e delle mucche mai?
Anche le briciole
10 novembre 2014Sempre sui comportamenti umani un po’ buffi. Seguitemi. L’assessorato all’Agricoltura devolve una certa cifra per l’organizzazione delle rassegne zootecniche, soldi che servono per l’affitto dei capannoni, l’acquisto dei premi, il contributo per gli allevatori che mettono a disposizione il loro tempo e provvedono alla cura degli animali, i buoni pasto ecc ecc, obbligo la partecipazione, altrimenti l’aiutino viene utilizzato per altro: un premio più sostanzioso, un capannone più grande… insomma rientra nel circolo. Tutto in regola. Tutto approvato. Allora dove si trova il lato comico della faccenda? Il lato comico è l’ex assessore e cioè tal Giuseppe Isabellon che, iscritto all’AREV, partecipa alle rassegne, si becca il contributo (più o meno cento euro) e i buoni pasto. Non gli sono bastati i soldi che la comunità gli ha versato per tanti anni e quelli che, in veste di consigliere, gli versa tuttora (più o meno seimila euro più i benefit), ne vuole ancora. Racatta anche le briciole.
Un brindisi alla plastica!
7 novembre 2014Buffi e divertenti i comportamenti umani. Seguitemi. Il consigliere regionale in targa UVP, tal Vincenzo Grosjean, se la prende con l’assessore all’Agricoltura in targa UV, tal Renzo Testolin, per la triste figura fatta dalla Regione al Salone del Gusto. Ma chi ha organizzato lo stand? Sembrerebbe che compaia, fra le altre, anche l’Associazione viticultori valdostani (VIVAL) che oggi ha come presidente Stefano Celi, ma ieri aveva proprio lo stesso Grosjeans di cui è ancora socio. Possibile che il consigliere tanto introdotto nell’associazione non fosse a conoscenza di cosa ci sarebbe stato in quei 48 metri quadrati? Lo vediamo brindare allegramente con un bicchiere di plastica: acqua o vino non ha importanza, sempre plastica era. Come quella delle sedie.
Affondi europei
4 novembre 2014Riceviamo dal signor Giancarlo Pasqualotto e volentieri pubblichiamo.
Forse ai più è sfuggita l’ennesima figuraccia fatta dagli enti locali della nostra regione a livello nazionale ed oltre.Invito tutti a dare un’occhiata alla puntata andata in onda su Rai1 il 6 ottobre 2014 del programma Petrolio intitolata “Castello di Carte” ed incentrata sul tema della burocrazia. Nello specifico la parte che riguarda la valle ha per titolo “Affondi Europei”.Faccio i miei personali complimenti a questa coppia di giovani che ha avuto il coraggio di segnalare in modo esplicito le difficoltà che tutti noi cittadini incontriamo ogni giorno quando entriamo negli uffici della PA. Sono anche indignato come Valdostano per quello che questi giovani imprenditori hanno subito e per la decisione estrema che hanno dovuto prendere a seguito di questi nefasti eventi. Sono certo però, che altrove avranno maggior fortuna ed ASCOLTO! (altro…)
Una Fontina e mezza!
25 ottobre 2014Tagliano su tutto quanto ci riquardi come collettività, ma i loro stipendi e i loro vitalizi si guardano bene dal farlo! Così bella figura di emme al Salone del Gusto! Non ci sono stata, ma i resoconti di chi è stato presente illustrano uno stand pietoso, degno delle vetrine nei paesi dell’est durante il dominio dell’Unione Sovietica. Sedie di plastica? Già, proprio il tipico materiale di montagna e non è che manchino le panche e i tavoli in legno, mica era necessario comprarli ex novo! E’ l’intelligenza che manca, il buon gusto (appunto), la cultura… non i soldi! I soldi si trovano o possono essere sostituiti dalla creatività, l’intelligenza no! Che ci vai a fare se affitti uno spazio posizionato nel luogo più triste e invisibile del Salone? Se proprio sei la regione più povera d’Italia (e non lo sei!) fai una scelta più coraggiosa e decidi di stare a casa! Mai brillato nei vari Saloni la Valle d’Aosta, solo un espediente per trasferte piacevoli per i dipendenti. Allora che la si smetta di fare figure di cacca (di mucca, of course!).
Buone idee
17 ottobre 2014Come posso non essere d’accordo con la proposta della Fiva che vuole portare il mercato in piazza Chanoux quando io stessa ho proposto di farlo? Condivido quindi pienamente l’idea purché venga strutturata in modo degno di una piazza aulica. Purché sia integrata in una visione d’insieme (quella che manca sempre) con il turismo ad esempio, con l’alimentazione a km zero altro esempio, con la necessità di dare spazio ai giovani agricoltori ecc ecc. Si recupererebbe una storia che ci appartiene che conferirebbe alla città parte di quella vitàlità autentica e identitaria che nel frattempo abbiamo dimenticato. Condivido anche l’idea di Alpe di un posto permanente per allestire mostre di artigianato, conferendo così alla città quella giusta artmosfera, indispensabile a una Capitale mondiale de l’Artisanat en bois. Il posto? La saletta comunale che è giusto accanto al negozio dell’Ivat!
Aspetta e spera
16 agosto 2014Riesco a connettermi e do un’occhiata a cosa avviene nella mia regione. Leggo che i soliti idioti hanno deciso di dare il colpo definitivo a una manifestazione che aveva tutte le potenzialità per diventare un evento di caratura non solo locale: la Désarpa. (Ricordo ai giornalisti che le edizioni sono state sette e non quattro). Una manifestazione via via sempre più svuotata dai suoi contenuti culturali per assumere quell’unico format che i dirigenti e i politici nostrani sono in grado di gestire: la sagra paesana. Aosta, il capoluogo, viene ancora una volta penalizzata, infatti che razza di festa della mucca sarebbe senza le mucche? Queste si vedranno a Valgrisenche a Valtournenche e a Cogne. “La Desarpa è una delle manifestazioni che non possono e non devono essere abbandonate, anche in un momento di crisi“, ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Enzo Testolin, se non l’abbandona la manda però in esilio: la sfilata delle vacche lungo le vie del centro cittadino con i gruppi folcloristici e la Banda non ci sarà.
“Dobbiamo fare sistema e smetterla con il localismo: il prodotto che dobbiamo vendere tutti insieme è la Valle d’Aosta“, ha affermato Bruno Giordano sempre più presidente del Celva e sempre meno sindaco di Aosta. Lui è fiero che la città che governa sia al servizio di altre località valdostane, tanto c’è il torneo di calcetto che la promuove nel mondo. Ci sono le sfilate di moda di discutibili fashion designer i raduni di automobili e soprattutto c’è la grande festa di san Giorgio e Giacomo. Aosta che vuoi di più? Ti tocca aspettare… magari un altro sindaco?
Aosta Capitale dell’Ambiente!
22 Maggio 2014Le regine del fondo perduto
22 ottobre 2013Tutti i media e molti giornalisti da Apt oggi intingono la penna nell’incenso per celebrare la “bataille des reines” bovine. E’ la festa della più potente lobby valdostana (con quella dei calabresi di san Giorgio Morgeto…), che per circa 40 anni ha fatto incetta di miliardoni a fondo perduto, a scapito di altre attività più produttive. Il settore produce il 2% scarso del Pil valdostano, ma circa l’80% dei programmi televisivi della Rai di Aosta e il 50-60% dei libri e delle mostre/foto pubblicate in Valle. Notizie del processo ai 75 allevatori imputati di reati contro la pubblica amministrazione e la salute pubblica, gli inventori della Fontina Tbc? Procede spedito? Riuscirà ad arrivare alla felice prescrizione grazie alla lenta traduzione delle intercettazioni in patois? I solerti traduttori dal patois sono i signori Eliseo Lumignon, Liliana Bertolo in “Trouveurs valdotains”, Félicie Charrey e Jeanette Bondaz. Se non erro il tribunale ha nominato altri tre periti, di cui non ricordo il nome. Mi scuso con loro. Sono sicuro che nessuno di loro abbia legami equivoci con la politica (ehm…) e con la lobby degli allevatori, e dunque che tutti siano in grado di lavorare con operosa solerzia. Per onestà professionale aggiungo alcune ovvietà: gli allevatori sono imputati, dunque non colpevoli. Questa è solo l’ipotesi accusatoria, potrebbero essere innocenti. Il processo dovrebbe appunto appurare se si tratti di truffatori pericolosi per la salute dei consumatori, oppure di persone per bene. Dunque dovrebbero essere i primi a sollecitare un processo veloce. Appare dunque incomprensibile in proposito il silenzio di Bernard Clos, allevatore di Jovencan e presidente della potentissima congregazione degli “ Amis des batailles des reines”. Dovrebbe essere il più interessato ad un veloce processo. Pure lo stesso Clos era stato fulmineo nel disapprovare le indagini. ” Come cittadino non comprendo quella che considero un’ingerenza. Una destabilizzazione del nostro autogoverno. Ma come, non si è forse capaci in Valle di far controlli sanitari o inchieste giudiziarie? Nonostante i torti che stiamo subendo, siamo galantuomini”. (roberto mancini)
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