Sublime contraddizione!
Date un’occhiata al manifesto del M5s e noterete il contrasto tra il motto “Uno vale Uno” e la composizione che presenta la squadra. Come nelle immagini antiche anche in questa degli anni duemila, la persona più importante viene rappresentata con proporzioni più grandi e poi via via in decrescendo a seconda dell’interesse del soggetto. Il sindaco svetta in primo piano, dietro, più discreta, la figura femminile della vice e poi, sul fondo, la truppa dei candidati. Un numero è la loro identità. Più che “Uno vale Uno” questa immagine ben rappresenta il concetto del “Io so io e voi non siete un cazzo”. Il più brutto manifesto di questa tornata elettorale.
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3 Maggio 2015 a 13:55
Questa è solo una sua interpretazione.
4 Maggio 2015 a 10:39
No, non è un’interpretazione, signor w, è una lettura che si basa su esperienze iconografiche.
4 Maggio 2015 a 13:54
Ho visto pure io quel manifesto. Mi ricorda quei dipinti e quei bassorilievi dell’antico Egitto, con il re a occupare da solo metà dello spazio, e il resto condiviso dai suoi dignitari, più o meno grandi a seconda del rango, e schiacciata in basso la popolazione ridotta a proporzioni minuscole. Se questa è una semplice “interpretazione”…
4 Maggio 2015 a 17:49
Ribadisco, rimane sempre e solo una vostra interpretazione.
4 Maggio 2015 a 18:36
Ribadisca ribadisca, signor Walter, imparare mai?
6 Maggio 2015 a 00:11
Certo che ribadisco!!