Cari politici… mi scappa da ridere!
Secondo alcuni la scelta di votaremé e invitare a farlo, porterebbe alla vittoria della coalizione rosso-rossonera, insomma sarei responsabile del futuro politico che mai cambia. E mi scappa da ridere. Cari politici, non date esempi di moralità, capacità, bellezza, organizzazione, sapienza, unità, sacrificio… e poi se ve la prenderete in quel posto la colpa sarebbe mia? Cioè di una voce libera e qualunque? Calma e sangue freddo. Non vedo nel recente passato comportamenti che mi abbiano fatto pensare che sì, effettivamente, c’è un partito nella attuale minoranza diverso (escludo il M5s che dopo la sbornia di Prosecco viaggia per conto suo e chi l’ha più visto). Diverso non solo nei programmi che si somigliano tutti, che nessuno sbandiera merda, ma nella forza al suo interno, nella sua leadership, nella strategia a lungo termine e anche nei gesti populistici. In questo senso solo l’UVP, seppur con confusione, cerca di darsi una identità precisa, anche se il suo disegno futuro si riduce al ritorno nella casa madre con un nuovo ducetto. Lo scandalo dei contributi ha riguardato tutti i partiti presenti in Consiglio comunale e regionale (escluso il M5s nuovo di zecca), ditemi se qualche segreteria o presidenza si è espressa in modo diverso al riguardo. Nessuna!
Tutti con la medesima frase in bocca. Tutti contenti. Nessuna vergogna. Nessun pentimento, nessuna scusa. Il giudice ha detto che comprare regali di Natale, di nozze, pagare cene, contributi ecc… non è reato, dunque questo è sufficiente. Dei cittadini chi se ne fotte! Sì, ma ai cittadini questo affaire ha fatto venire il vomito. A me ha fatto venire il vomito! E ditemi, pur potendolo fare, c’è qualcuno, a parte i pentastellati, che si è ridotto lo stipendio? Nessuno! Anche questo ai cittadini ha fatto venire le convulsioni. A me ha fatto venire le convulsioni! Demagogia, dicono loro, può darsi, ma anche un esempio populistico può avere un senso, soprattutto quando tutti sono chiamati al sacrificio. Non è demagogico però promettere la luna in campagna elettorale, cambiamenti epocali che sappiamo bene non ci saranno.
Alla luce di questi esempi, se qualcuno seguirà il mio consiglio e voteràsé, sarà colpa delle mie lunghe gambe photoshoppate?
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19 aprile 2015 a 16:58
Cari,”INCONSAPEVOLI”. Rendete i soldi alla comunità. Almeno questo credo sia DOVEROSO e CORRETTO,il resto è incommentabile. NON erano i VOSTRI. Lo insegnano alle elementari…
19 aprile 2015 a 17:11
Ah. Non ci dovrebbe essere bisogno di una sentenza per capire se RIDARE o NO. Si chiama ETICA MORALE si chiama dignità,si chiama rispetto,rispetto verso la stragrande maggioranza dei lavoratori valdostani che da una VITA i soldi se li sudano fino all ultima goccia.
19 aprile 2015 a 19:54
Sono solidale e pienamente d’accordo con Patuasia. Io Votome’. Insomma perché un magistrato li ha assolti non ha cancellato la schifezza. C’é una questione morale e etica che va rivista. Io non ho studiato, ma so che nei licei la morale, etica, viene insegnata. Posso non essere un cristiano ma ciò che non è giusto da ciò che è giusto è nella natura umana anche se sono un neo pagano. La magistratura giudica il fatto non la persona e se il fatto non ha caratteristiche della prova certa al di sopra del ragionevole dubbio lui assolve ma non per questo l’assolto è una persona di cristallina onestà. Per rimanere nel campo andate a leggere cosa dice il D.lvo 159/2011, anche se non si è condannati penalmente si può essere socialmente pericolosi e in questo caso anche se assolti il comportamento non è giusto. Il problema che siamo arrivati al punto che non questi comportamenti sono della filosofia Jägermeister cioè “così fa tutti”
20 aprile 2015 a 06:58
Secondo i politici era tutto lecito. Bene. Allora è ancor più lecito da parte di noi elettori usare l’unico strumento che abbiamo per rendere la nostra protesta visibile: VOTAME’.
Se pensiamo invece di esprimere il nostro voto turandoci il naso e votare il meno peggio del peggio, continueremo a fare il loro gioco e loro ne usciranno tronfi, perché come da loro previsto, tutto come sempre ci è scivolato addosso come acqua sulle pietre, e la prossima volta potranno fare ancora peggio.
Adesso BASTA!!! Dobbiamo far loro capire che il bicchiere è colmo.
20 aprile 2015 a 08:45
Purtroppo l’astensionismo – in questo caso l’annullamento della scheda – per come è fatto il sistema va e andrà sempre a vantaggio del partito più forte; e il partito più forte qui è poi sempre lo stesso. Se il votomé contasse davvero qualcosa – se, come da un’idea che ho letto altrove, ci fossero posti vuoti in proporzione all’astensionismo tali da mandare a spasso ogni numero legale e rendere impossibile la votazione di qualunque provvedimento – allora si potrebbe davvero pensare a un votomé. Qui col votomé faremo andare su sempre i soliti col dieci per cento dei voti, e questi soliti gongoleranno vantando consensi astronomici che nella realtà dei fatti non hanno: sono talmente scollati dal mondo reale che un’alta percentuale di astensionismo entrerà loro in un orecchio per uscire dall’altro.
20 aprile 2015 a 09:21
Trovo che l’insopportabile QUALUNQUISMO, di cui trasudano molti commenti che leggo, sia il complemento ideale alla corruzione.
Infatti: tutti colpevoli, nessun colpevole!
Ricordo (è la centesima volta che lo dico e lo scrivo) che, nelle vicenda delle spese dei gruppi consiliari in Regione, ci sono imputati politici (e forze politiche di riferimento) che sono stati assolti “PERCHE’ IL FATTO NON SUSSISTE”.
Per i pochi che non conoscessero l’italiano, significa che costoro hanno speso i soldi regolarmente, nulla hanno rubato e nulla devono dunque restituire! O no?
Sono altri, gli imputati che si sono messi solidi in tasca (quelli del “fatto non costituisce reato”, perché incredibilmente, secondo il Giudice, non sapevano di fare una cosa proibita…), che dovrebbero restituire il mal tolto! O no?
Che c…o, la facciamo questa benedetta distinzione?
Insomma, quand’è che ci togliamo le fette di salame dagli occhi, guardiamo alle differenze e la smettiamo con ripetere la solita, banale, falsa puttanata del “sono tutti uguali”?
20 aprile 2015 a 11:19
Sig. Exit-paul, abbiamo sempre percorso la stessa strada, ossia quella di votare il meno peggio, e cosa abbiamo ottenuto? Nulla. Anzi, il peggio del peggio. Ora ne percorriamo un’altra. Proviamo, e se non la capiscono nemmeno così……Tanto ormai abbiamo toccato il fondo, e quando si tocca il fondo, è arrivata l’ora di sperimentare.
Cosa fa un malato terminale? O crede in un miracolo o accetta qualsiasi sperimentazione. E la nostra società è un malato terminale. Allora, pensiamo davvero che questi cambino? Non illudiamoci. Ci rimane la sperimentazione, e il VOTOME’ è l’unica strada percorribile.
20 aprile 2015 a 12:01
Signora Anna,
VOTOME’ è null’altro che un curioso e fantasioso passatempo di società che la simpatica Patuasia ci propone per divertirsi e divertire.
L’indignazione e la lotta per un mondo meno schifoso sono un’altra cosa, mi creda!
Comunque, se vuole si diverta pure.
Del resto, l’iniziativa non fa male a nessuno e men che meno farà solletico ai peggiori politici in circolazione.
Ma a meno che lei non creda che Babbo Natale sia il marito della Befana, sappia che l’incidenza dell’ “unica strada percorribile” nei confronti della politica di tutti i giorni, cioè della politica vera (quella brutta prevalente e quella ancora decente minoritaria) sarà pari allo zero virgola zero.
20 aprile 2015 a 13:33
1) Indipendentemente dal distinguo tra chi ha rubato soldi pubblici per sé o per altri, cioè dalla questione etica e morale, e chi no (cosa che la sentenza di primo grado non ha fatto), si continua a dire, in altri casi, che occorre aspettare i tre gradi di giustizia. In questo caso si prende invece come oro colato quanto detto da una sola persona, in qualità di giudice, in primo grado. Rimane poi la questione etica e morale, che a noi cittadini sta sempre più a cuore. In proposito la giustizia può dire ciò che vuole. Le macchie indelebili rimangono tali.
2) Quali erano quei partiti che in più di un’occasione, ben più importanti di queste misere elezioni comunali, hanno sostenuto pubblicamente che non votare era un diritto?
3) Per chi voteranno, ad es., i pochi ancora residenti a RSG dove c’è una sola lista? Perché non fare di questi piccoli comuni dei condomini con un amministratore condominiale?
20 aprile 2015 a 15:34
Stimato signor Bruno,
sul punto 1) non ci siamo proprio: il distinguo non è fra chi ha rubato per sé e chi ha rubato per altri, ma fra chi ha rubato e chi NON ha rubato, né per sé, né per altri (in attesa, ovvio, di tutti i gradi di giudizio che vuole). E per chi NON ha rubato, mi vuole spiegare cosa c’entra il richiamo all’etica o alla morale?
sul punto 2): non votare è sicuramente un diritto (anche se per i referendum io abolirei i quorum di validità), così come giocare con divertenti iniziative para-elettorali. Però che non si dica che le cose si cambiano non votando o giocando, perché è vero esattamente il contrario: cosa può importare ai politici peggiori se l’astensione o il voto nullo aumentano del 5% o del 10%?
sul punto 3): una lista sola non va bene; se chi giustamente critica la cosa, ci mettesse la faccia e proponesse una seconda lista (in qualche piccolo Comune valdostano lo sforzo è stato meritoriamente fatto), all’elettore verrebbe data quantomeno una possibilità di scelta.
Quanto all’accorpamento dei Comuni più piccoli, fra poco non sarà più una scelta, ma una necessità assoluta, perché il nostro sistema delle autonomie locali è oggi insostenibile e la penosa riforma recentemente approvata in Consiglio regionale non risolve nulla, semmai complica.
20 aprile 2015 a 15:57
Cari tutti;
Vi ripropongo un pezzo dell’anno scorso, qui apparso. Il titolo era
” L’assoluzione non sempre smacchia”.
Credo ci siano spunti interessanti per la discussione.
“Perché ho voluto pubblicare alcuni stralci della sentenza sulla confisca dei beni dei Nirta?
Due sono i motivi: il primo è che mi sembra opportuno invitare la cittadinanza a una maggior attenzione verso le sentenze che sono atti pubblici e quindi consultabili. Una democrazia sava e viva necessita di conoscenza.
Secondo è che il concetto di prevenzione del reato che sortisce dalla sentenza, è importantissimo:
“La Cassazione ha inoltre precisato che ” la pronuncia assolutoria e irrevocabile, non comporta l‘automatica esclusione della pericolosità, quando la valutazione di tale requisito sia effettuata dal giudice della prevenzione in base ad elementi distinti, ancorché desumibili dai medesimi fatti storici tenuti in rilievo nella sentenza”.
La logica del decreto di confisca dei beni dei Nirta capovolge quindi la “way of life” berluskoniana. Qual’è il infatti il nocciolo del pensiero (e della prassi…) berluskonista?
E ora forse anche renzista?
Eliminare dalla società il concetto di controllo e disapprovazione sociale. Vale solo il risultato, (politico, economico, sportivo) comunque ottenuto, magari barando. Vige il machiavellismo deteriore, da bar sport: il fine giustifica i mezzi. In realtà una società è democratica, ordinata ed ugualitaria, solo se afferma e pratica il contrario:
non tutti i mezzi (ad esempio quelli truffaldini e criminali…) possono essere usati per raggiungere un fine. Se ogni mezzo è valido, i deboli non sono tutelati.
Con la scusa della “libertà d’iniziativa”, il berluskonismo ( e ora forse pure il renzismo…) mira a cancellare ogni disciplina riguardante la sfera etica del comportamento ed il conseguente giudizio, morale o deontologico.
Ogni giudizio di comportamento e di valore viene bandito, annullato dalla sfera penale cui tutto è demandato. Salvo poi, una volta emesso un giudizio di condanna, delegittimare la sfera penale con giudizi politici sui giudici ( la supercazzola sulla “toghe rosse” ecc…). La logica della legge e delle misure di prevenzione che abbiamo visto applicate al caso Nirta è opposta:
un’assoluzione penale dal reato di associazione a delinquere non significa che il soggetto sia raccomandabile.
La pericolosità sociale non si esprime solo violando il codice penale. Un individuo è pericoloso socialmente sia che stia per compiere atti delittuosi, sia che abbia patrimoni spropositati rispetto alle sue attività riconosciute. I contatti e le frequentazioni con malavitosi sono indizio di vita deviante.”
20 aprile 2015 a 16:01
Senta signor exit-paul, se lei pensa che spendere dei soldi pubblici per pagarsi i contributi, offrire cene, regalare pensieri natalizi, comprare oggetti vari per lotterie, finanziare feste e sagre siano “fatti che non sussistono” questo può andare bene al giudice, a lei e ai politici, ma non va bene a noi cittadini, perchè l’etica dice altro e anche la legge regionale a dire il vero dice altro. Le fette dagli occhi se le levi lei, piuttosto, che si fa paladino di una casta corrotta insonsapevolmente e che si protegge a vicenda. Mi risponda, se non sono tutti uguali com’è che nessuno si è ridotto lo stipendio a parte il M5s? Il qualunquismo è della politica: tutti colpevoli, nessun colpevole! E le scuse restano a casa.
20 aprile 2015 a 16:16
Signor exit-paul, da quale cima lei si rivolge a me dandomi della comica? Da quale esperienza e partecipazione? Noi non lo sappiamo dal momento che lei si cela sotto uno pseudonimo. Il votomé che io propongo, ha una sua logica che ho ampiamente desritta, lei invece come si indigna? Che indicazioni offre? Continuiamo a non saperlo. Lei dice di sapere cosa è la lotta per un mondo meno schifoso, ma l’anonimato la contraddice. Le ricordo che un mondo meno schifoso necessita di trasparenza, di coraggio, di onestà. Un altro mondo possibile, per chi ci crede, vuole guardare l’altro in faccia. Io, la mia, ce l’ho messa sempre. Nella lotta, nella partecipazione varia (questo blog è solo l’ultimo esempio) e ne ho pagato il prezzo. Adesso invento e… sì mi diverto pure… credo che farsi una risata possa servire a qualcosa dopo aver ingoiato tanta merda. Diciamo che Votomé è una terapia contro la depressione da politica. Un aiuto per partecipare alla kermesse elettorale (non andare a votare è la cosa peggiore perché disabitua alla democrazia) senza doversi turare per l’ennesima volta il naso. Votomé è difendere la propria individuale dignità! Votomé a suo modo raggruppa una delusione che sarebbe dispersa. Fa sentire parte di una comunità di individui stanchi, ma non infelici. Elettoralmente non vale nulla, io dico: chissà.
20 aprile 2015 a 16:23
Signor exit-paul, forse lei non ha inteso bene cosa vuol dire Votomé. Vuol dire che votare da una parte o dall’altra non cambia. Esclude a priori il concetto di cambiamento che molti falsi profeti sbandierano. Per cui chissenefrega se a vincere è Rollandin o Viérin! Perché poi tutta la politica della Vallée si riconduce a questa lotta tribale che ci ha scassato la minchia da un pezzo. (Scusate il francesismo).
20 aprile 2015 a 16:41
Sostenere che chiunque cerchi di ragionare sui fatti, liberamente, senza essere trascinati dal populismo imperante, senza pregiudizi e senza fare a gara a chi la spara più grossa, faccia il paladino di una casta corrotta è una cosa molto, molto ridicola, per non dire scema. (
Talmente ridicola da non riuscire neppure ad essere percepita come offensiva, come lei vorrebbe.
Mi sembra piuttosto che in questo periodo la casta corrotta abbia degli alleati di ferro: quelli che come lei non fanno più distinzioni e parlano e scrivono male e contro a prescindere, gasati dalla possibilità facile-facile – e dunque assai popolare – di spargere fango su tutto e su tutti, pur di ottenere qualche applauso.
Qualche decennio orsono, qualcuno parlò di “infantilismo politico”: è purtroppo l’etichetta che le si addice di più.
Attendo la sua prossima palata di fango, cui non replicherò.
20 aprile 2015 a 17:03
Le mie, signor exit-paul, sono critiche non sono palate di fango, se le confonde vuol dire che non è stato abituato alle prime. Le seconde sono ingiurie gratuite, non sono note oggettive sulle sue contraddizioni. Lei difende dei suoi amici è evidente, perché non sa rispondere. Non dice nulla al riguardo dell’etica che è stata calpestata ed è un fatto non populismo. Difende, non fa altro. Non è neppure in grado di svelare la sua identità: ha paura di chi? E come possiamo dare conto a una persona che ha paura? Non replichi, non ne è in grado. Non sono offensiva, è solo la verità che lei conferma.
21 aprile 2015 a 13:31
Lo scopo del Sig. exit-paul è quello di zittirci con l’arroganza di persona che si crede superiore, delegittimando e sminuendo il nostro pensiero, ridicolizzandoci, facendoci passare per creduloni, sempliciotti, manipolabili da Patusia, che a detta sua si diverte alle nostre spalle. Lei esprime dei giudizi senza neppure conoscermi.
Il suo scopo è anche delegittimare e sminuire questo blog che è formato da persone libere che esprimono il loro pensiero in totale autonomia senza condizionamenti.
Comincio a pensare che lei sia un politico o persona che fa parte di quell’entourage, perché il suo metodo è la delegittimazione dell’avversario attraverso i metodi sopra citati. Noi non siamo nemici da combattere, siamo persone che la pensiamo diversamente su un argomento specifico.
21 aprile 2015 a 14:19
Grazie signora Anna, condivido la sua analisi, è certo che exit-paul sia un politico.
21 aprile 2015 a 15:21
sei un politico? su di te anatema!
21 aprile 2015 a 15:38
Signor mvietti, la responsabilità di chi è?
21 aprile 2015 a 15:45
di molti politici, di molti qualunquisti e di chi non sa (o non vuole) apprezzare le differenze
21 aprile 2015 a 17:12
Faccia l’elenco delle differenze fra i partiti negli ultimi mesi, esempi eclatanti di diversità.
Il qualunquismo un tempo era marginale, accettabile poi è diventato enorme perché? Colpa dei cittadini che hanno smesso di credere nella politica? Insomma, sarebbe meglio una sana autocritica. Io ho sempre votato e negli ultimi anno ho votato Alpe (ero pure candidata) questa volta votomé, sono qualunquista? Non apprezzo le differenze? No, ho solo maturato una verità scomoda.
21 aprile 2015 a 17:58
Signora Patuasia, e osa anche chiedere perché aumenti il qualunquismo? Uno dei motivi è proprio perché ci sono quelli che lo alimentano ad arte.
Ci sono i politici onesti e i politici disonesti. Si dice che sono tutti uguali. E passi (terribile per i disonesti essere accomunati agli onesti). Si dice di non votare quelli onesti. E passi (vi svelo un trucco: se i politici onesti prendono più voti di quelli disonesti questi ultimi non governano). Quelli onesti perdono le elezioni. Si rinfaccia ai politici onesti, che hanno perso le elezioni, di non aver cambiato le cose. E passi anche questa. Se i politici o no illustrano questi sillogismi facilmente comprensibili vengono scaraventati dalla parte del torto perché additati come “politici”. E basta!!! Questa non passa e penso che l’infame commentatore “exit-paul”, che ha il torto di essere politico (anche se non si sa) e di usare la logica, nei propri interventi sia ancora stato un signore nei vostri confronti.
21 aprile 2015 a 18:20
Signor exit-paul, pardon signor Jonas Fink, fa e disfa tutto lei. Bravo!
21 aprile 2015 a 22:28
Se allude alla possibilità che sia l’alter ego di “exit-paul”, le assicuro che non sono io. Sono molto d’accordo con lui, anche se non avrei potuto scrivere altrettanto bene. Exit-paul, se continua a leggere, mi usi la cortesia di non spacciarsi per me 😉
22 aprile 2015 a 10:36
In effetti non sono lei, caro Jonas Fink.
E non sono neppure un politico, parola “neutra” che a me non fa sempre ribrezzo (mi fanno schifo alcuni politici, non tutti i politici!), forse perché ho in mente persone oneste e in gamba e insigni statisti, cui riconosco grandi meriti.
Esagero, riferendomi alla storia recente: De Gasperi, Pertini, Berlinguer, Napolitano, tutti ladri anche loro? E qui: Federico Chabod, Maria Ida Viglino, Cesare Dujany, Elio Riccarand, Roberto Nicco, per citarne alcuni, tutti imbecilli e/o corrotti patentati?
Mi dispiace che la signora Anna, che ovviamente non conosco ma che non immagino affatto sempliciotta e manipolabile, mi rappresenti come arrogante, solo perché sostengo con forza le mie idee.
Cara signora Anna, io sono un CITTADINO LIBERO, senza padroni e senza padrini, ESATTAMENTE COME LEI, che dice e qui scrive ciò che pensa.
Non mi muove nessun altro motivo (quale, peraltro?).
Punto.
Semplicemente, vedo in giro molto populismo e molto qualunquismo. E li denuncio.
Perché populismo e qualunquismo, a mio modesto modo di vedere, sono l’humus in cui prosperano corruzione e incapacità.
O mi sbaglio?
Quanto alla sua passione per il gioco para- elettorale, frutto della feconda e intelligente fantasia (lo dico senza ironia!) di chi ci ospita su questo blog, credo che, come suol dirsi, il tempo sarà galantuomo.
Vedremo se quella simpatica, ancorché inutile (sempre a mio modesto avviso) iniziativa contribuirà a cambiare i destini politici di questa Valle, ovvero se inciderà zero.
Scommetto un euro (solo un euro: purtroppo, non ho le indennità dei politici…) sulla seconda ipotesi.
Ne parleremo dopo le elezioni.
22 aprile 2015 a 14:12
Signor exit-paul, può essere che io non mi sia espressa con chiarezza e può essere che lei non voglia capire, le ripeto la mia posizione di oggi che non era quella di ieri, ma che si è maturata nel tempo e dalle troppe delusioni. Io NON VOGLIO CAMBIARE i destini politici che già sono scritti, in un modo o nell’altro saremo sempre assoggetati all’Union rossonera o dorata che sia. Io VOGLIO tutelare SOLO la mia dignità di persona, individuo, cittadina, donna, umana, pensante. Inciderò zero? Ma è chiaro come il sole! Però dentro alla cabina ci entrerò con un sorriso e ne uscirò con una risata, le pare poco? Probabilmente sì, a me invece pare molto: dopo tutta la cacca vista e rivista, preferisco seppellirmi in una risata. Possibilmente la mia.
Nell’elenco da lei fatto non vedo protagonisti della scena attuale, ha citato nomi di persone che partecipavano al gioco politico anni fa, gli stessi anni che mi vedevano parte del dibattito in prima linea. Ma si tratta del passato, appunto.
22 aprile 2015 a 15:37
Condivido quanto espresso da Patuasia.
Sig. exit-paul, io penso di guardare la politica da una prospettiva diversa dalla sua. Lei probabilmente, ha una visione d’insieme, mentre io mi focalizzano su aspetti che per me sono fondamentali, quali onestà, moralità, correttezza e su questi non sono disposta per nulla al mondo a negoziare.
Io, sono schifata da tutto quanto, al presente, vedo. Non posso far finta che tutto quanto accaduto nei partiti politici valdostani e nazionali, non sia mai successo. Non faccio di tutta un’erba un fascio, però di persone oneste e capaci di cambiare la classe politica, al momento non ne vedo, e non mi pare che Lei ne abbia nominata alcuna.
Sono consapevole che il mio voto non inciderà per nulla, però nella vita, le azioni che uno compie, non sempre sono puro calcolo.
22 aprile 2015 a 16:16
– a Patuasia e Anna –
Chiarimenti sereni e corretti i vostri.
Nell’occasione, sincera con sé stessa Patuasia e, purtroppo, iper-pessimista Anna.
A differenza vostra, io credo che, pur nell’ambito generale della brutta politica che caratterizza l’oggi, ci sia ancora qualcuno migliore (o, se preferite, meno peggio) degli altri.
E resto dunque legato alle mie convinzioni: non ci penso proprio ad astenermi o ad annullare la scheda e voterò persone che reputo per bene, come ho sempre cercato di fare anche nel passato, da cittadino attento e, per quanto possibile, informato.
Sempre che non cambi idea da qui al 10 maggio, ad Aosta il mio voto andrà a Loris Sartore e Giuliana Lamastra, che non figurano nella mia personale classifica né fra i disonesti, né fra gli incapaci e che hanno iniziato la loro campagna elettorale in maniera sobria, parlando delle cose da fare concretamente, che sono tante.
22 aprile 2015 a 16:26
Sartore e Lamastra non erano nel primo parto riguardante sindaco e vicesindaco di UVP-ALPE-SINISTRA.
Se tre forze fossero state unite, c’era un minimo di possibilità di superare 100z, così la sconfitta è sicura e uno l’ascrive al partito che dopo le rottura si trova con due candidati di vertice che prima non c’erano.
Che bella pensata e che difficoltà a cucire l’abito del nuovo su Alpe, caro exit – paul ….
22 aprile 2015 a 16:35
Patuasia sarebbe il mio Sindaco preferito, ma stavolta non concordo sulla sua posizione.
Io non voto ad Aosta e un po’ invidio l’ampia scelta dei “cittadini” della VdA: 7 diversi Sindaci fra cui scegliere! Tutti invotabili? Li conoscete così bene? Tutti e 7? Sono l’espressione di movimenti/partiti che non vi piacciono? Questo è possibile, ma su oltre 30.000 abitanti, non è uscita nessuna lista civica con proposte alternative. Si può/deve comunque scegliere.
La democrazia (il diritto di voto) è una conquista importante, più importante del disgusto per la politica. Quando è nata mia mamma, le donne non votavano in Italia. Quando è nata mia nonna nessuna donna votava in Europa e, pure fra gli uomini, il diritto di voto non era universale. E’ passato troppo poco tempo per permetterci di “sputarci sopra”.
Nel mio comune c’è una lista sola. E’ una cosa che mi rattrista, ma mi informerò sui candidati e andrò a scegliere chi preferisco in quella lista. Diventeranno comunque tutti consiglieri, ma il mio voto potrà indirizzare la scelta del Sindaco e/o degli assessori. Se non voglio fare l’elettore passivo, farò almeno l’elettore attivo. Troppo facile delegare le scelte e poi lamentarsi.
Mi è capitato in passato di annullare la scheda per mancanza di scelta, ma sono uscito dall’urna con l’amaro in bocca, non mi veniva proprio da ridere…
22 aprile 2015 a 16:47
@Borluzzi
Se Centoz arriva alla maggioranza assoluta diventa comunque Sindaco al primo turno. Analizziamo questo preciso fatto: poco importa se gli altri sono uniti o divisi, il listone deve prendere la metà dei voti espressi+1, altrimenti ballottaggio con la seconda.
Secondo me molti elettori dell’AltraValled’Aosta avrebbero faticato a votare Andrione, molti Alpisti non avrebbero scelto Carola Carpinello ed i Viereniani avrebbero snobbato Sartore, non andando a votare. Questo comporta che la presentazione di un candidato specifico per il primo turno SOTTRAE voti al listone di maggioranza, aumentando quindi le possibilità di arrivare al ballottaggio. Se si arriva al ballottaggio, si potranno riaprire le trattative, considerando il primo turno una specie di “primarie” per la scelta del candidato Sindaco.
Personalmente ritengo che la possibilità inversa, Andrione al primo turno, sia mera fantapolitica.
Buone elezioni a tutti.
22 aprile 2015 a 16:48
Patuasia ANDRA’ A VOTARE proprio perché il diritto di voto è stato conquistato con fatica e sangue. E si rivolge a tutti coloro che invece non vedono altra scelta che l’astensionismo. In fondo la mia proposta è educativa: mantenere l’abitudine della cabina elettorale. Dovrei essere apprezzata per questo, invece di sollevare tante obiezioni che sono del tutto gratuite, perché chi ha le idee chiare non si lascia fagocitare da me, come infatti lo dimostrano i commenti.
22 aprile 2015 a 17:18
Andrione è il candidato sindaco di maggior spessore, indipendentemente da come si giudichi il suo credo (di cui non condivido personalmente niente). Ma attira più saette che cuoricini.
Un candidato sindaco verde poteva satollare la Carpinello, mezza verde, oltre ad Alpe di verdi ripiena.
I caverovieriniani, deboli ad Aosta (si veda il flop di astanti all’ouverture al De La Ville), potevano accettare un tenzone il cui scopo fosse stato quello di mettere sotto la corazzata unionista corroborata dal lustrascarpe romano di turno.
Io non voterò e le sorti di UV e UVP mi interessano quanto il percorso di ciò che scompare alla vista azionando lo sciacquone, però è un fatto che l’elettore standard avrebbe votato per la triade, con un ipotetico Fedi candidato sindaco, ben più che per le somma dei tre partiti divisi in quanto, uniti, davano concreta speranza alla non vittoria 100ziana al primo turno.
E’ un’analisi diversa da quella di GG, ma io la vedo così.
22 aprile 2015 a 18:58
Signora Anna, exit-paul le ha fornito nomi come da lei richiesto. Conosco personalmente Loris Sartore e Giuliana Lamastra.
Lei afferma di non transigere su “onestà, moralità, correttezza”, be’ allora la invito ad uscire dalla propria bolla e a votarli, perché sotto questi aspetti casca molto bene. Ho visto il primo lavorare in questi anni e se per Patuasia Sartore e Baccega sono la “stessa cacca”, questa mi pare un’opinione sbagliata, ingenerosa e, se mi permette, decisamente sciocca (strano, perchè Patausia sciocca non è).
Borluzzi ha ragione quando scrive che una coalizione ampia sarebbe stata elettoralmente più credibile. Sbaglia quando accolla ad Alpe la responsabilità per questo esito politico.
Concludo ribadendo un concetto generale che mi pare ovvio ma evidentemente non lo è. Ci sono un ladro, uno onesto e uno metà metà. Arriva un quarto: siete tutti uguali, non vedo differenze. Secondo quest’idea a chi conviene di più fra i tre? Ecco, bravi.
23 aprile 2015 a 01:11
Signor Jonas Fink, mi costringe a ripetermi. Nelle ultime faccende politiche non ho visto coroportamente dissimili dei poltici verso i cittadini, sarebbero state opportune delle scuse che non ci sono state e delle riduzioni di stipendi che non ci stono state. In questo io ho trovato una classe politica compatta e uniforme. mi dica il contrario. Poi che Sartore e Lamastra siano ottime persone lo sostengo anch’io, ma secondo me queste ottime persone sono politicamente irrilevanti e non possono cambiare un bel tubo. Guardi a 360° e capirà il mio ragionamento. Il resto non mi interessa.