Niente da festeggiare!


Etienne Andrione, fondatore di “Esprit Valdôtain” e segretario della Fondation Chanoux, candidato sindaco per UVP, ALPE e Altra Vda, la coalizione che si taccia per centrosinistra, è uomo riconosciuto in quanto assertore dell’indipendentismo valdostano da sempre. Leggiamo dal sito Esprit valdotain: “Le 18 mai 1944 Emile Chanoux, chef de la Résistance Valdotaine, livré par la Résistance Italienne aux fauves fascistes, fut torturé à mort.” Secondo gli integralisti autonomisti, Emilio Chanoux fu consegnato alla belva fascista dalla Resistenza italiana. Ecco che ora il figlio del Mario, ex presidente di Giunta, è sostenuto dalla Sinistra-con-i-controcazzi, la stessa che intercala la parola “Resistenza” in tutti i suoi discorsi. Che canta “Bella ciao” sempre e ovunque e, oggi, candida un uomo che con la Resistenza italiana non intrattiene buoni rapporti. 

Non a caso, sempre sull’Esprit, viene elogiata l’ex indipendentista Eva Klotz che con il suo movimento, Suedtiroler Freiheit, aveva promosso l’idea di un referendum per chiedere all’Unione Europea il diritto all’indipendenza per tutti quei popoli europei soggetti ai rispettivi Stati-nazione. Il papà di Eva, Georg Klotz, fu tra i fondatori dei BAS, organizzazione terroristica che rivendicando la secessione del Sud Tirolo dall’Italia e la sua annessione all’Austria, inaugurarono una stagione di bombe. Uno degli episodi: nella notte del giugno 1961 più di settanta bombe fecero saltare trentasette tralicci dell’alta tensione costringendo al buio l’intera città di Bolzano. Nel complesso gli attentati furono quasi duecento e portarono a 19 morti tra il 1961 e il 1969. Una stagione di terrore che anticipò gli anni di piombo e di cui Klotz fu tra i principali fautori. L’Esprit di Andrione lo prende ad esempio e la Sinistra-con-i-controcazzi gli fa da palo. Statisti! Sempre Andrione è favorevolissimo alla double filière, adesso lo è anche la Sinistra-dura-e-pura? Speriamo di sì, perché sarebbero ancora più spiacevoli i prevedibili conflitti futuri in Consiglio comunale, in caso contrario. Insomma, queste elezioni sono una novità assoluta e ci avviano a scenari peggiori di quelli trascorsi dove un minimo di luce in fondo al tunnel pareva esserci. Ecco, oggi è buio pesto. La Sinistra è definitivamente defunta: tutti unionisti!

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9 commenti su “Niente da festeggiare!”

  1. sbuffovda Says:

    Sono uscito da casa union. Il clima era peggiore di quello descritto. Hanno perso tante di quelle tessere che gli è partito il cervello. Come in ogni dove, temo.

  2. giancarlo borluzzi Says:

    Eva Klotz ? Ci siamo scambiati gli auguri natalizi.
    Sono i tribunali che giudicano comportamenti dei padri che non ricadono sui figli.

    Ma la situazione dell’Alto Adige non è quella valdostana: là esistono specificità maggioritarie (68%) tra i residenti, qui mancano del tutto. I localisti in salsa valdostana fingono di essere legittimati nel porsi a rimorchio degli altoatesini, ma è una bestialità (che non tange comunque il fatto che la Klotz abbia delle consistenti ragioni).

    Non sono un fanatico che giudica pregiudizialmente, analizzo e opto di conseguenza. Preferisco l’intelligente a me avverso se dimostra buona e coerente fede; critico invece chi mi sarebbe teoricamente vicino, ma in base a motivazioni scarabocchiate e portate avanti in modo magari interessato.

  3. Roberto Mancini Says:

    cari tutti,

    Penso di fare cosa utile postando qui di seguito tutte le dichiarazioni separatiste ed anti-italiane dei dirigenti Union.

    Intervento di on Caveri, deputato al parlamento italiano, il 19 dicembre 1993, al congresso dell’Union:
    “ l’Europa dei popoli deve prendere in considerazione i valdostani, vogliamo un parlamentare europeo eletto in un collegio uninominale per la Vda…
    il pays d’Aoste, oggi regione autonoma, è un popolo senza Stato, sopratutto se l’Italia non sceglierà il federalismo. Parlare di Nazione valdostana (maiuscolo nel testo, ndr) non deve spaventare nessuno.
    Oggi una repubblica della VDA ha un senso se è inserita in un Italia federale, in un Eu federale. E’ chiaro che se l’Italia e l’Eu non seguiranno il cammino federale, ci saranno dei problemi. La Vda è viva e bisogna gridare forte che c’è una questione valdostana. Come nel 1945.”

  4. Roberto Mancini Says:

    Tanto per conservare la “mémoire”, un piccolo contributo ai contenuti politici dei “popoli minoritari”. Trovate differenza con Borghezio?
    Io no.

    Intervista di Guido Grimod, segretario dell’Union valdotaine, alla Stampa di Torino del lun 2 settembre 1991.
    Titolo:
    “si voti per l’indipendenza, l’Italia unita non esiste”.
    Concetti:
    “ quest’ Italia non esiste, è stata costruita con la forza e in modo artificiale.
    Non appena ci sarà il riconoscimento di Slovenia e Croazia, dovrà affrontare anche le nostre richieste di indipendenza e quelle di veneti, piemontesi friulani, tutte le etnie.
    Aspettiamo il momento per dichiarare l’indipendenza dei popoli, quindi anche la nostra, l’autodeterminazione è la cosa più ovvia.
    Ci vuole una nuova Yalta, bisogna ridisegnare i confini degli Stati, sono tutti fasulli.”

  5. Roberto Mancini Says:

    60 anniversario Statuto speciale del 1948, siamo nel 2008!!

    Ecco le richieste del pres Caveri:
    “ un seggio di diritto nel Parlamento di Bruxelles,
    la sanzione del principio dell’intesa per la modifica dell’art 116 della Costituzione ( ossia lo Statuto Speciale non potrebbe venir modificato senza assenso della regione autonoma…),
    norme di attuazione per la creazione di una zona franca e per la piena potestà sull’energia idroelettrica,
    delega per impedire che i documenti dell’archivio di Stato finiscano a Torino e a Roma,
    la nomina del Tar e della Corte dei Conti sia concordata con la Regione,
    l’esazione diretta delle tasse da parte della Regione,
    una norma di attuazione sugli uffici giudiziari (giudici di nomina regionale?),
    la richiesta che l’Italia aderisca al vertice permanente francofono girando alla Valle il seggio di membro di diritto, perchè è importante che la causa valdostana ( quale?) abbia un teatro internazionale cui rivolgersi”.
    Dulcis in fundo, “ piena potestà sul territorio valdostano del Parco del Gran Paradiso”.
    Altre perle della sua modesta esposizione:
    E’ evidente che ” il sistema valdostano funziona come un coro perchè nous chantons ensemble”.
    E i servizi statali?
    Quelli in Valle “forniscono cattiva qualità di servizio. Sono l’Anas, Trenitalia, le Poste”. Quanto al fatto che la sede legale Rav (raccordo autostradale valdostano) sia a Roma, “è un fatto degno del Congo belga”.

  6. Roberto Mancini Says:

    Lunedì 3 marzo 2002,
    Serata rossonera nella sala conferenze municipio di La Salle, partecipano Adophe Clos, Vincent Treves e Laurent Vierin.
    Adolphe Clos, allevatore, è presidente degli amici della Bataille .

    Clos: “ questa sera sono ammesse due sole lingue, francese e patois.
    La nostra lingua, la nostra identità vanno difese dallo spirito sfruttatore degli italiani.
    Gli italiani distruggono il nostro territorio, utilizzano le nostre risorse, svuotano le nostre miniere. Dobbiamo reagire vigorosamente contro lo straniero.
    Abbiate coraggio di essere intransigenti. Puntate i piedi contro la porta, resistete agli oppressori della vostra identità”.

  7. Roberto Mancini Says:

    Solo per la mémoire.
    
Quanto detto dall’assessore Farcoz ( la Resistenza? Contro il centralismo italiano!) non è una scemenza isolata, ma riflette l’animo profondo di gran parte della Balena Rossonera.
    
Da sempre, come dimostra il seguente episodio:
    La notte del 24 Aprile 1994, nei pressi della Cattedrale di Aosta, una pattuglia dei carabinieri intercettò Michel Martinet (attuale sindaco di Gressan) e Laurent Bionaz, entrambi membri dell’esecutivo UV.
    
I due affiggevano manifesti inneggianti all’indipendenza della Vda e alla Liberazione dall’immonda Italia.

    In sintesi?
    
“Merde à l’ Italie“, of course in patois e francese.

    Dopo una strenua resistenza ( durata circa 30 secondi…), i due eroici salassi fecero i nomi del complici, ovviamente dileguatisi “comme la foudre”.

    Si trattava di Fulvio Gastaldo, Fabio Tréves e di Laurent Viérin, “animateur” della Jeunesse, figlio dell’allora prefetto Dino Viérin.
Dunque non un semplice ragazzino, ma un dirigente politico già insignito di una carica di portata regionale.

    Che fece l’Arma?
    
SI rivelò saggia, ma sopratutto prudente, forse consapevole che si trattava del figlio del Prefetto della Repubblica.
Dunque solo contravvenzione per “distribuzione abusiva di scritti”, e via andare.
Ancora più prudente dell’ Arma, la stampa valdostana dell’epoca “bucò” compattamente la notizia.

    Ah. la mémoire, la mémoire….

  8. Roberto Mancini Says:

    All’epoca dell’ultima inchiesta sulle stalle vadostane, come trapelò la notizia di un’ inchiesta con laboratori di Torino, la reazione più significativa venne esposta con chiarezza da Bernard Clos, allevatore di Jovencan e presidente della potentissima congregazione degli “ Amis des batailles des reines”:

    ” come cittadino non comprendo quella che considero un’ingerenza. Una destabilizzazione del nostro autogoverno.
    Ma come, non si è forse capaci in Valle di far controlli sanitari o inchieste giudiziarie?”.
    Le parole chiave?

    Ingerenza
    Destabilizzazione dell’ autogoverno, cioè dell’autonomia.
    Insomma Torino non ha sovranità su Aosta, siamo organizzazioni statuali diverse…
    Chiaro?

  9. giancarlo borluzzi Says:

    Quanto Bob Mancini scrive è solo una piccola parte delle aberrazioni scodellate dai localisti valdostani.
    Comunque è legittimo chiedersi chi sia peggio tra UV e UVP.
    La risposta è immediata e indiscutibile: basta vedere in quale dei due orti vanno a spaparanzarsi gli Andrea Paron et similia.


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