La quarta lingua!


L’accordo c’è! Questo è l’ultimo pezzo del testo ditemi che lingua è? Anche il politichese ha più senso!

La coalizione Uv, Sa, Pd intende operare ed impegnarsi per rinforzare il senso di appartenenza alla comunità attraverso un ruolo attivo di tutti i cittadini con modalità di collaborazione coerenti con la storia, la cultura e la tradizione della città di Aosta, favorendo la partecipazione democratica attraverso il reale coinvolgimento nei processi decisionali dei soggetti attori del territorio».

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10 commenti su “La quarta lingua!”

  1. Il Pollo Says:

    questo paragrafo deve essere l’apporto del PD, l’avranno scopiazzato da qualche vecchio comunicato e infiorettato in modo da essere adattabile sia con le sigle UV, SA che con le sigle UVP, ALpe.. perchè non si sa mai, meglio essere preparati a tutto.

  2. bruno Says:

    Mi sento sempre più lontano e distante da questo paese parolaio e inconcludente, senza idee e senza mete, se non quelle che riguardano il proprio portafoglio. Per la cronaca, subito dopo la formazione del PD ricevetti una telefonata da Donzel: non capii niente, come non capisco niente di questo comunicato. Beate le pulzelle che lo capiscono, magari al volo. Siccome, a detta di molti, non sono scemo, oso concludere che questo comunicato non significa proprio niente (2 di italiano, tanto per intenderci). Se poi in politichese significa qualcosa, non me ne frega nulla: il politichese ai politichesi.

  3. Sully Says:

    se non vado errato, l’accordo è stato siglato nella saletta del secondo piano di piazza Deffeyes; alla faccia della presunta autonomia del Comune di Aosta dalla Giunta regionale.
    Insomma, partiamo anche per questo giro con il piede giusto: la giunta comunale di Aosta, sindaco PD o altro, obbedirà, come sempre all’Augusto.

  4. giancarlo borluzzi Says:

    Non condivido le accuse di Patuasia al documento, che purtroppo è chiarissimo negli intenti demenziali che sottintende.

    Ci sarà il tentativo di ridisegnare localmente lo Statuto regionale, collegandosi al principio dell’intesa Stato-regione previsto nella bozza di modifica costituzionale ora in seconda lettura alla Camera; come sempre si giocherà sull’equivoco fingendo come frutto di convergenze tra i 125mila residenti in Valle lo Statuto ridisegnato a misura dei 125 esaltati localisti che lo vogliono allineato alle scemenze scritte da Chanoux e a quelle presenti nei primi due articoli dello statuto dell’UV.

    Funzionali alla finzione di coralità sono le carnevalate tipo proposte di costituenti e firme a loro sostegno, con alla base l’invenzione di spiriti di appartenenza che non esistono in Valle ma di cui si parla nel chiarissimo comunicato che Patuasia legge solo in chiave strettamente semantica.

    Le comunali aostane azzeccano poco con temi regionali e costituzionali, ma l’occasione è stata ghiotta per iniziare a indicare al vulgo valdostano, notoriamente acefalo sotto l’aspetto politico, il trittico che condurrà le danze per il nuovo/vecchio/demenziale Statuto, trittico con a capo l’UV e due lustrascarpe comprendenti il PD di Centoz che dopo le filippiche su Creare Vda accetterà anche questa barzelletta politica come supporter ad Aosta.

    Proprio questo è l’altro elemento che si evidenzia nello scritto: per avere tatticamente il sindaco ad Aosta, Centoz ha rinunciato a un compito strategico, propositivo e innovatore in regione ponendosi nel giullaresco filone dei localisti degni della cantina di Chivasso tristemente nota.

    Ci vorrebbe una levata di scudi da parte di ogni piddino illuminato, e ogni generico sinistro valdostano, contro il calabrachismo che questo comunicato evidenzia; ma tale levata è interdetta se non si sa interpretare la valenza del comunicato stresso.

    Non tengo lezioni, interpreto sperando di aprire occhi chiusi (il comunicato è anche una linea di intenti dopo la rottura con l’UVP, cui si vuol depotenziare la sua cosiddetta “costituente”).

  5. giancarlo borluzzi Says:

    Centoz come Paron.

    Quante volte ho sentito il Paron cianciare dei 150 (centocInquanta: questo è il numero che ripeteva a voce alta, ma aveva solo Manfrin che ora si è salvinato) giovani di destra al suo seguito, ma ora per vivere di politica appoggia il PD, erede dei DS, del PDS, del Partito Comunista Italiano. Insegnare a scuola no, vero Paron?

    Centoz vuole mostrare una sua ipotetica bravura mostrando a Renzi che, accettando il giogo rossonero, ha ridato il sindaco di Aosta al maggior partito della sinistra.
    Centoz tace sul baratto politico, cioè un PD ai piedi delle aberrazioni rossonere, qui in Valle e a tempo debito in Parlamento.
    Renzi non ha tempo per focalizzare il problema valdostano, dovrebbe aiutarlo Centoz, ma altri, anche non piddini, lo faranno al posto del neocicisbeo rossonero Centoz.

    Paron e Centoz, jurassic park avanza.

  6. Ugo Says:

    Il conte Mascetti in confronto è un dilettante con le sue supercazzole…

  7. Sully Says:

    Al di là delle trite e paranoidi litanie, Borluzzi –semel in anno– ha detto una cosa giusta: il PD ha sacrificato, sull’altare della “cultura di governo” il compito strategico, propositivo e innovatore di far fuori l’UV dal potere aostano

  8. exit-paul Says:

    P.D.: analfabeti politici di ritorno (allo zerbinaggio, pronti a favorire di “sistema Valle d’Aosta” di Rollandin, Milanesio e Tropiano).
    Auguro al duo Centoz-Donzel sempre più inciuci e sempre meno voti.
    J.P.Guichardaz, ex battagliero protagonista del cambiamento di cui mi ero fidato, lui tace e acconsente.

  9. giancarlo borluzzi Says:

    Spiace vedere che Sully non arriva a capire cose importanti.

    E’ una solenne bestialità pensare che chi si trova nel perimetro di terra chiamato VDA debba essere animato dal senso di appartenenza a una inesistente comunità costituita da chi gli sta attorno: lo può sostenere solo chi si vuole servire di una massa di residenti inventati come uniformi per illudersi di poter dare peso oggettivo a scemenze soggettive esistenti solo nella sua testa e che Sully non sa focalizzare.

    Tale solenne bestialità è ribadita dalla stupidità del riferimento a una collaborazione coerente con storia, cultura e tradizione: uno è libero di prescindere dalle dubbie caratteristiche di un francobollo d’Italia o di anteporre le caratteristiche di altra parte dello stivale.

    Il coinvolgimento a cui si fa riferimento è altro strumento pressorio nei confronti del Parlamento.

    Queste mie considerazioni non sono litanie, è il sottolineare che per il piatto di lenticchie dell’incarico apicale in Aosta il PD si è fatto zerbino di chi metodologicamente imita gli integralisti dell’Isis.

  10. patuasia Says:

    Purtroppo di Guichardaz ci eravamo fidati in diversi e abbiamo sbagliato. Trattasi del solito omino pieno di sé, guerriero imbottito di integrali sicurezze che spaccia per politica per poi piegarsi a 90° senza dare spiegazioni pubbliche. Come l’amico Donzel avrebbe dovuto fare il parroco non il consigliere regionale, ma un parroco non percepisce quello stipendio di cui il nostro non ha ceduto un euro!


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