Riserva di caccia
Tutti a parlare di autonomia, tutti in sua difesa: bene sovrano della nostra comunità. Eppure non siamo autonomi affatto. Per prima cosa non lo saremo mai, se non riusciremo a stare in piedi con le nostre gambe. Intendo economicamente in piedi. E su cosa potremmo contare? Principalmente sul turismo e sull’energia. Il primo aspetto non riusciamo a gestirlo nel migliore dei modi: non abbiamo imparato a sfruttare appieno il potenziale che abbiamo, seguendo le linee guida di un turismo moderno e sostenibile. Nel secondo rapiniamo il territorio, costruendo centraline ovunque, anche là dove il paesaggio dovrebbe essere tutelato in quanto risorsa primaria del turismo. Abbiamo l’energia, ma, mi chiedo, dove sono i proventi della vendita della stessa? A cosa servono? Dove e come vengono investiti? La CVA è una partecipata della Regione che gestisce gli affari per conto suo. In quanto partecipata lo può fare e noi rimaniamo legalmente all’oscuro di tutto. Eppure l’acqua ci appartiene e ancora per un bel pezzo, ma sembra che invece sia di proprietà di un gruppo ristretto di persone che, gira e rigira, è sempre lo stesso e usa la Valle d’Aosta come il proprio terreno di caccia. L’autonomia ha arricchito politici e faccendieri e dato le briciole a tutti gli altri che si sono accontentati di un posto, di un favore, di una casa, di promesse più o meno mantenute… di certo non ha garantito servizi di eccellenza come avremmo potuto avere. E adesso eccoci qui, incapaci di fare turismo e con un bene come l’acqua che ci sfugge da ogni controllo… come possiamo dirci autonomi? La difesa dell’autonomia è la difesa della riserva. La loro.
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24 febbraio 2015 a 20:23
Ripeto: i 125mila residenti in Valle d’Aosta starebbero infinitamente meglio se dai posti di comando principali fossero cacciati autoctoni e loro leccapiedi, sostituiti da un team di manager provenienti da Colorado, Giappone, Baviera e Rockies canadesi.
24 febbraio 2015 a 20:54
L’ha ribloggato su Il Blog di Tino Soudaz 2.0 ( un pochino)e ha commentato:
Condivido!
24 febbraio 2015 a 21:10
La C.V.A. è il paradosso dei paradossi: è una S.p.A. privata (come vuole la legge, privatizzazione dell’energia), quindi con finalità di lucro, ma di proprietà pubblica (la Regione). E’ una situazione paradossale che tutti sanno non potrà reggere a lungo, di fronte all’Europa. La privatizzazione dovrà essere reale e non fittizia. Intanto la Regione la usa come grimaldello per fare credere agli ingenui valdostani che sia la via maestra per una possibile indipendenza. Politici, chiaritevi e chiariteci le idee!
25 febbraio 2015 a 07:09
I proventi cva servono a ripianare i debiti del casinò. … quello si che porta turismo.
25 febbraio 2015 a 10:53
Vogliamo sapere dove vanno i soldi e come sono investiti! Sono soldi dei valdostani! Indipendenza di una casta di ricconi a sbafo e dipendenza da questi per tutti noialtri? No, grazie. Preferisco lo Stato che almeno sta lontano.
25 febbraio 2015 a 12:49
Per il momento produciamo energia a costo irrisorio (la produciamo con acqua, e non con gasolio o carbone o energia nucleare), la vendiamo non so a che prezzo, visti i costi di produzione, poi dobbiamo ricomprarla come fosse stata prodotta, per la maggior parte, con gasolio, carbone e addirittura, energia nucleare. Chi fa affari dorati, oltre ai produttori con centraline ad acqua? (il futuro della VDA secondo Rollandin). Sul turismo, tacere è meglio. E altro non c’è.
25 febbraio 2015 a 17:40
la CVA produce utili e da lavoro a qualche centinaio di persone, inoltre l’idroelettrico è energia pulita. C’è da migliorarne la redistribuzione probabilmente, ma Io inizierei l’attacco a quelle società partecipate o collegate che dirottano ingenti risorse verso progetti inutili e arricchiscono un gruppo ristretto di persone (se poi alla guida di alcune ti diverti a metterci un ultrasettantenne con evidenti sintomi di arteriosclerosi galoppante la frittata è fatta)
25 febbraio 2015 a 19:04
Metto il dito nella piaga CVA perché è l’unica risorsa che funzioni in Valle d’Aosta e di cui gli utili non si sa bene dove vadano a finire. E’ privata, ma il proprietario è la Regione autonoma cioè i valdostani e quanti valdostani sanno dove vengono impiegati i soldi guadagnati vendendo energia? Come vengono investiti? Cosa ci guadagnano? Sarebbe il caso di saperlo no? Più che mai la CVA dovrebbe avere una contabilità trasparente così come la sua gestione, ma così non è. Perché? Chi fa affari e si ingrassa sulle spalle di noi tutti?
26 febbraio 2015 a 10:30
Ma molti degli utili della C.V.A. non sono finiti nell’operazione di acquisto e ristrutturazione del Billia di Saint-Vincent, che le banche avevano rifiutato di finanziare?
26 febbraio 2015 a 15:19
Signor exit-paul, una parte degli utili, solo una parte sono andati, anzi sono stati buttati, nell’acquisto non certo vantaggioso del Billia, ma gli altri?